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Ricomincio da Bloom

Perché ricominciare da Bloom? Non certo per ritornare a Bloom, ma per intraprendere in modo consapevole e con qualche strumento in più i sentieri presenti e futuri dell’insegnamento e dell’apprendimento. Spesso ripercorrere la strada fatta è il miglior modo per non perdersi nel cammino che ancora attende, specie quando questo cammino, come è il caso del territorio dell’educazione, più che a un’autostrada somiglia a un labirinto di teorie, vecchie e nuove pratiche, attese escatologiche, mode assillanti, svariate tecnologie educative, acronimi impronunciabili, innumerevoli modi di declinare l’e-learning, articoli di fede, e così via. Ricominciare da Bloom è quindi un modo per fare chiarezza sulla questione centrale dell’apprendimento, incentrata sul significato che diamo a questa parola. Samuel Benjamin Bloom Rappresentazione della Tassonomia di Bloom in forma di “piramide” Nell’immagine la tradizionale raffigurazione della tassonomia di Bloom in forma di “rosa” o “ruota“. 2. 4. 5. 6. 7.

https://insegnantiduepuntozero.wordpress.com/2015/08/31/ricomincio-da-bloom/

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Ecco il dossier Dispersione di Tuttoscuola. Scaricalo! Tuttoscuola presenta un nuovo dossier, dedicato al fenomeno della dispersione scolastica in Italia. Il dossier offre una lettura delle cifre del fallimento del sistema educativo, che ha causato, negli ultimi 15 anni, la dispersione di quasi 3 milioni di giovani italiani, il 31,9% di coloro che dopo la terza media si sono iscritti a una scuola secondaria superiore statale e non hanno terminato gli studi con il conseguimento del relativo diploma. Lo studio presenta anche numerose proposte per capire meglio il fenomeno e combatterlo. Il dossier è offerto a tutti i lettori che si registrano gratuitamente (godendo anche di altri esclusivi vantaggi) o abbonati (cui basterà inserire le credenziali di accesso).

Cyberbullismo - Miti ed evidenze di un fenomeno in crescitaCyberbullismo Immagine: campagna di sensibilizzazione contro il bullismo, Telefono Azzurro Aumentano le denunce dei casi di bullismo e cyberbullismo e cambiano i profili delle vittime e dei bulli. E’ questo il report stilato da Telefono Azzurro, che in nove mesi di attività della help line 1.96.96, ha ricevuto quasi una richiesta di aiuto al giorno da parte di adolescenti. Continua a leggere Obiettivi, cosa fare in una classe mlearning Introdurre un argomento Realizzare prodotti multimediali Valutare i risultati Condividere i risultati isitgoonair 4 in 1

Animatori Digitali e Competenze: un matrimonio possibile! Da quando è stata istituita la figura dell’Animatore Digitale (AD) si è fatto un gran parlare di problemi legati al compenso, di possibili conflitti con altre figure di funzioni strumentali e soprattutto si soluzioni legate al software o all’hardware da implementare nella propria scuola. A mio avviso questo è un modo completamente sbagliato di intendere la figura dell’AD. Se da un lato è vero che il miur ha coniato un nome forse poco felice (altrove ho parlato, ad esempio, di Animatore Didattico), è d’altro canto innegabile che ridurre questa figura ad un mero esecutore di scelte tecniche rischia di far naufragare un ruolo che potrà essere senza dubbio decisivo nel prossimo triennio. Chiarito questo vediamo quali strade potrebbero intraprendere quegli AD che volessero riportare il dibattito sul percorso delle pedagogie e non delle tecnologie. Una indicazione potrebbe essere quella dell’insegnamento per competenze. A questo punto la domanda è: come attuarli?

Una mappa per non perdersi tra i #digitalskills In questa bellissima mappa interattiva realizzata da All Aboard (con l’ottimo ThingLink) è possibile navigare tra i digital skills che non solo ogni studente, ma anche e soprattutto ogni insegnante dovrebbe padroneggiare. Ogni ‘linea’ di questa metropolitana digitale parte con un breve video che sintetizza gli obiettivi che caratterizzano ciascuna competenza digitale, mentre le ‘fermate’ mostrano come poterle raggiungere: Strumenti e TecnologieCercare e UsareInsegnare e ImparareIdentità e Benessere (digitali)Comunicare e CollaborareCreare e Innovare

Come insegnare a leggere e scrivere in inglese con Jolly Phonics — La tela di Carlotta Anche la grafica è un successone e ogni mio studente l’adora a prima vista. I tre personaggi principali sono il topo Inky (protagonista della canzoncina per la lettera I), il serpente Snake (protagonista della canzoncina della lettera S) e l’ape Bee (protagonista della canzoncina per la lettera Z). I tre personaggi si ritrovano nella serie Inky Mouse & Friends (qui la serie completa del livello rosso, il più semplice) dei libri Jolly Phonics. Certo, ma non senza studiare prima Non voglio raccontarvela, non è facile imparare tutte le canzoncine e la pronuncia dei suoni corretti. corsi di formazione Soggetto accreditato per la formazione del personale della scuola D M, protocollo AOODPIT 595 del 15/07/2014 MIUR e riconfermato secondo la Direttiva n.170/2016 I CORSI DI IMPARA DIGITALE (clicca sull’immagine per visualizzare l’elenco dei corsi disponibili): TUTTI i corsi di ImparaDigitale sono: – Scalabili dal bonus docente* – Validi come aggiornamento (rilascio di attestato) Corsi in presenza Per gruppi di docenti…

L’equazione Internet eguale libertà è una enorme ingenuità Abbiamo rivolto al prof. Pier Cesare Rivoltella – Direttore del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia), Professore ordinario di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, Università Cattolica del S. Cuore (UCSC), Milano – una domanda secca su un tema quanto mai di attualità. Una certa vulgata (e anche certe prese di posizione ideologiche) vogliono che lo sviluppo di Internet rappresenti una risposta alla manipolazione e al pensiero unico imposti dai media e, di conseguenza, favorisca nuove forme di democrazia alternativa e partecipata. Noi siamo un po’ scettici su questa visione. Lei cosa ne pensa?

I FabLab e il design per tutti - design@large - Blog - Repubblica.it FabLab e stampa 3D sono le parole che vanno forse più di moda nel mondo del design oggi. Ma c'è un lato sociale di queste pratiche che spesso sfugge, dimenticato dietro la miriade di oggettini che la fabbricazione digitale permette di creare e vendere a buon prezzo. Un progetto di TOG e OpenDot lo mette in mostra a Milano. C'è un altro possibile volto per il prodotto unico, personalizzato, one off: quello di cui di solito si parla come unica possibile manifestazione del vero lusso. Da fenomeno esclusivo, disponibile per pochi, esso può infatti diventare oggetto inclusivo, manifesto di un design unico ma disponibile “per tutti”.

Archivio webinar - eTwinning Italia 21 dicembre, ore 17:00 – Insegnare la media education in contesti interculturali. Risorse e strumenti per la scuola – Maria Ranieri, professore associato – Didattica e pedagogia speciale – Dipartimento di Scienze Formazione e Psicologia, Università di Firenze.Abstract: Il webinar introduce i concetti fondamentali della media education, declinati in chiave interculturale, offrendo sia linee guida per la progettazione didattica che risorse operative per gli insegnanti. Webinar destinato agli insegnanti eTwinning delle scuole secondarie di primo e secondo grado.Materiali: presentazione Webinar_MEET_eTwinning 12 dicembre, ore 17:00 – eTwinning School: scadenze e modalità di candidatura – a cura dell’Unità eTwinning Italia. 9 ottobre, ore 15:00 – Per una scuola dell’inclusione. 12 giugno ore 17.00 – Oltre la scuola trasmissiva, verso una didattica per problemi, progetti e competenze.

WEF: il lavoro umano è senza futuro Roma - Il World Economic Forum (WEF) di Davos lancia l'allarme sulle sfide poste dalla cosiddetta "quarta rivoluzione industriale", un fenomeno già in atto che nel giro di cinque anni porterà alla perdita netta di 5 milioni di posti di lavoro nelle 15 economie mondiali più sviluppate. Ora come non mai, il compito di regolare questo sconvolgimento spetta - o quantomeno spetterebbe - alla politica e ai parlamenti nazionali e non solo. Il nuovo appuntamento annuale del WEF a Davos è incentrato sullo studio degli effetti economici derivanti dalla diffusione di tecnologie avanzate come robotica, nanotecnologie, stampa 3D e biotech, e la ricerca della fondazione non profit ha preso in esame 13 milioni di dipendenti in nove diversi settori industriali nelle prime 15 economie nazionali del pianeta.

Per favore, non chiamateli nativi digitali Vado spesso nelle scuole a insegnare le basi della sicurezza informatica e della gestione della privacy in Rete, per cui incontro sovente i cosiddetti “nativi digitali”: i giovani che hanno sempre vissuto attorniati dalle tecnologie digitali e dalle consuetudini sociali che li caratterizzano. Quelli che non si ricordano del mondo prima di Internet, cellulari, tablet, Playstation e smartphone e quindi li considerano elementi assolutamente ovvi e naturali della propria esistenza. I genitori di questi nativi li contemplano spesso estasiati, ammirando la naturalezza con la quale maneggiano i dispositivi digitali, come se vedessero Mozart al clavicembalo, e sospirano rassegnati, convinti di non poter competere con chi è cresciuto sbrodolando omogeneizzati sul touchscreen e sicuri che basti dare ai loro virgulti un iCoso per garantire loro l'articolata competenza informatica di cui avranno bisogno nella carriera e nella vita quotidiana. Se solo sapessero. *Credits foto: Antonio Sofi

Esempi di compiti autentici – Apprendere Qui i titoli e i prodotti delle attività di apprendimento di compiti autentici progettati e realizzati da insegnanti di scuole del primo ciclo nel corso dei laboratori realizzati nel corso dell’A.S. 2015 – 16 Compiti autentici scuola dell’Infanzia A.Il filo delle storie… in valigia – 4 e 5 anni (Storia da animare ai bambini della scuola dell’infanzia e realizzazione di un prodotto dell’esperienza da mostrare ai genitori a fine anno) B.Noi e il tempo – 5 anni (Realizzazione grafica di un calendario personale, seguendo una metodologia di lavoro individuale e autonomo) C.Mercanti in fiera (Mercatino con la vendita dei prodotti del proprio orto adeguatamente confezionati)

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