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Learning with 'e's: Digital literacies in the age of remix

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#Skillage:quali competenze digitali possediamo per il mercato del lavoro? #DigComp - cittadinanza digitale Per trovare il proprio spazio nel mercato del lavoro è necessario mettere in campo tutte le competenze, anche quelle digitali. Esse possono essere la marcia in più che fa la differenza nel momento in cui si fa domanda per un impiego. Siamo pronti per lavorare nella città digitale? A questo quesito ci aiuta a rispondere l’applicazione Skillage guidandoci in un percorso di autovalutazione su 5 specifiche categorire: Idoneità a lavoroProduttivitàComunicazioneSocial MediaGestione dei contenuti e sicurezza

Certificare le competenze digitali per garantire le professionalità Angeli Digitali, Animatori Digitali, Campioni Digitali, eccellenze digitali. Questi sono solo alcuni dei termini che in questi ultimi mesi vediamo girare sia nel mondo analogico (quotidiani cartacei) che nel mondo digitale (in particolare nei blog e nei social network). Quando usiamo questi termini il collegamento è sempre con le competenze digitali, tema che sta particolarmente a cuore all’Europa e che in Italia spesso fatica ad essere compreso nel modo corretto.

Per favore, non chiamateli nativi digitali Vado spesso nelle scuole a insegnare le basi della sicurezza informatica e della gestione della privacy in Rete, per cui incontro sovente i cosiddetti “nativi digitali”: i giovani che hanno sempre vissuto attorniati dalle tecnologie digitali e dalle consuetudini sociali che li caratterizzano. Quelli che non si ricordano del mondo prima di Internet, cellulari, tablet, Playstation e smartphone e quindi li considerano elementi assolutamente ovvi e naturali della propria esistenza. I genitori di questi nativi li contemplano spesso estasiati, ammirando la naturalezza con la quale maneggiano i dispositivi digitali, come se vedessero Mozart al clavicembalo, e sospirano rassegnati, convinti di non poter competere con chi è cresciuto sbrodolando omogeneizzati sul touchscreen e sicuri che basti dare ai loro virgulti un iCoso per garantire loro l'articolata competenza informatica di cui avranno bisogno nella carriera e nella vita quotidiana.

Metodo Montessori: meglio del digitale Negli ultimi 10 anni le risorse della scuola pubblica sono state tagliate senza alcun pudore. Ormai lo sanno tutti. Nel giro di pochi anni le sono stati tolti 7 miliardi di euro e 150 mila operatori. Animatori Digitali e Competenze: un matrimonio possibile! Da quando è stata istituita la figura dell’Animatore Digitale (AD) si è fatto un gran parlare di problemi legati al compenso, di possibili conflitti con altre figure di funzioni strumentali e soprattutto si soluzioni legate al software o all’hardware da implementare nella propria scuola. A mio avviso questo è un modo completamente sbagliato di intendere la figura dell’AD. Se da un lato è vero che il miur ha coniato un nome forse poco felice (altrove ho parlato, ad esempio, di Animatore Didattico), è d’altro canto innegabile che ridurre questa figura ad un mero esecutore di scelte tecniche rischia di far naufragare un ruolo che potrà essere senza dubbio decisivo nel prossimo triennio. Chiarito questo vediamo quali strade potrebbero intraprendere quegli AD che volessero riportare il dibattito sul percorso delle pedagogie e non delle tecnologie.

Una mappa per non perdersi tra i #digitalskills In questa bellissima mappa interattiva realizzata da All Aboard (con l’ottimo ThingLink) è possibile navigare tra i digital skills che non solo ogni studente, ma anche e soprattutto ogni insegnante dovrebbe padroneggiare. Ogni ‘linea’ di questa metropolitana digitale parte con un breve video che sintetizza gli obiettivi che caratterizzano ciascuna competenza digitale, mentre le ‘fermate’ mostrano come poterle raggiungere: Strumenti e TecnologieCercare e UsareInsegnare e ImparareIdentità e Benessere (digitali)Comunicare e CollaborareCreare e Innovare La mappa interattiva è uno strumento davvero efficace utilizzabile da insegnanti e studenti per non perdersi tra le varie tappe che devono essere affrontate nel viaggio verso la cittadinanza digitale. All Aboard è un progetto collaborativo che si baserà sui tanti esempi eccellenti di ricerca di alta qualità, di formazione e di progetti di cooperazione già avviati o in corso nel mondo dell’istruzione irlandese.

Come educare cittadini digitali: necessario un framework nazionale Che l’implementazione del digitale nei contesti educativi viaggi ad una diversa velocità rispetto alle capacità e agli strumenti che la scuola ha a disposizione per farsi istituzionalmente carico di una seria e sistematica educazione alle competenze digitali, è questione non di poco conto. La scuola sa bene che, al di là delle categorie in cui sono stati variamente ascritti i propri utenti – nativi digitali, net generation, generazione app, ecc. – bambini e adolescenti si muovono con sufficiente destrezza tecnica tra i numerosi dispositivi, ma non certo con competenza. Ne sono testimonianza i molti episodi con cui la scuola si scontra sempre più spesso, atti di piccola o grande pirateria informatica, uso scorretto dei canali di comunicazione, flaming e cyberbulling nei social.

Didattica digitale vs. didattica digitalizzata — Il digitale a scuola Didattica digitale vs. didattica digitalizzata C’è un articolo sul web che sta facendo parlare di sé, a proposito di didattica e tecnologie. Il titolo originale è “Digital vs Digitized Learning”, che in italiano si potrebbe rendere come “apprendimento digitale e digitalizzato”. Qual è la differenza tra questi due approcci didattici? L’infografica a supporto risulta abbastanza chiara: Anche in questo caso, una traduzione adattata alla realtà italiana potrebbe essere la seguente: Ricomincio da Bloom Perché ricominciare da Bloom? Non certo per ritornare a Bloom, ma per intraprendere in modo consapevole e con qualche strumento in più i sentieri presenti e futuri dell’insegnamento e dell’apprendimento. Spesso ripercorrere la strada fatta è il miglior modo per non perdersi nel cammino che ancora attende, specie quando questo cammino, come è il caso del territorio dell’educazione, più che a un’autostrada somiglia a un labirinto di teorie, vecchie e nuove pratiche, attese escatologiche, mode assillanti, svariate tecnologie educative, acronimi impronunciabili, innumerevoli modi di declinare l’e-learning, articoli di fede, e così via. Ricominciare da Bloom è quindi un modo per fare chiarezza sulla questione centrale dell’apprendimento, incentrata sul significato che diamo a questa parola. Samuel Benjamin Bloom

Ecco perché i nativi digitali sono una realtà (anche se ignoranti) Recentemente, è stato ripreso sul Web, con un certo successo, un vecchio (2013) e fortunato articolo (trentaseimila like su Facebook e duemilaseicento condivisioni on-line) per Agenda digitale di Paolo Attivissimo Per favore non chiamiamoli nativi digitali che, riprende la vecchia polemica sull’esistenza o meno dei “nativi digitali”. Ho contribuito a suscitare questo dibattito in Italia con il mio Nativi digitali (Bruno Mondadori, 2011) e dopo 5 anni dall’uscita di questo volume sono ancora convinto della validità euristica della “categoria” coniata a suo tempo da Mark Prensky (Prensky, 2001). Facciamo il punto della situazione.

Tre livelli di competenza digitale #Europass #cittadinanzadigitale #DIGCOMP Come autovalutare le competenze digitali? L’applicazione on line Europass per la creazione del curriculum vitae guida l’utente ad individuare il proprio livello di competenza digitale considerando 5 aree: elaborazione delle informazioni, comunicazione, creazione di contenuti, sicurezza, risoluzione di problemi. Si tratta di un utile strumento finalizzato alla descrizione delle competenze possedute, alla realizzazione di un bilancio di competenze e alla strutturazione di esperienze formative. Come formare cittadini #competentidigitali? #competenzechiave #DigComp #DigCompOrg #EntreComp - cittadinanza digitale La scuola (digitale) del XXI secolo Tutti, se competenti, abbiamo l’opportunità di agire da attori proattivi e cogliere le opportunità dei cambiamenti che caratterizzano i nostri tempi. La scuola è il luogo in cui formare a vivere il cambiamento, esercitare attivamente la cittadinanza (digitale), immaginare soluzioni innovative, ascoltare, accogliere, anticipare i bisogni.

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