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GECO Gli ambienti di GECO: per studiare, leggere i libri PDF con le orecchie, creare mappe e navigare in sicurezza. GECO è strutturato in quattro ambienti principali utili allo studio: Quaderni, Libri, Mappe e Web. Tutti gli ambienti di lavoro possono essere usati singolarmente, ma danno il massimo quando si usano combinati insieme. Per esempio puoi fare una tesina o una mappa partendo dal contenuto di un libro PDF o di una pagina web. Quaderni L’ambiente dei Quaderni serve per gestire e lavorare su documenti di testo, con l'aiuto delle immagini magiche e con la sintesi vocale sempre a portata di mano. Libri L’ambiente dei Libri permette di aprire i libri digitali in formato PDF, leggerli con la sintesi vocale e lavorare su di essi, con evidenziazioni e annotazioni e associare delle immagini magiche al testo. Mappe L’ambiente delle Mappe ti serve per creare mappe concettuali, che si possono creare facilmente interagendo con gli altri ambienti di GECO. Web Libreria immagini e calcolatrice Le lingue

Le Migliori App per gli Insegnanti Raccolte in una Mappa Non è facile integrare la tecnologia in classe e insegnare a utilizzarla in modo consapevole e equilibrato. La tecnologia è una componente sempre presente nella vita dei nostri studenti e si impone come un nuovo paradigma educativo. I discenti di oggi fin da piccoli vivono una vita digitale ricca di esperienze e aspirano ad apprendere agendo in modo innovativo e creativo. Noi docenti siamo chiamati a esaminare i nuovi scenari didattici reali/virtuali e le loro implicazioni, valutandone la loro eventuale utilità nel contesto del processo di apprendimento. I dispositivi mobili regalano l’accesso a un mondo di informazioni da esplorare, interpretare, comunicare e rappresentare che la scuola non può continuare a considerare marginali così come ad ignorare le aspettative degli alunni. È tuttavia opportuno chiarire che gli strumenti multimediali sono solo degli artefatti e non possono sostituire il docente. All’inizio è sicuramente complicato orientarsi nel mare magnum delle app. Autore articolo

?target_url= 6 Giugno 2016 Argomento: Articoli, autore: Sergio Vastarella, Sergio Vastarella (1977) è insegnante di scuola primaria e ricercatore nel campo della didattica. Ha dedicato il proprio interesse all’uso delle nuove tecnologie nei processi d’insegnamento/apprendimento e all’insegnamento attraverso modelli didattici innovativi. Dopo avere lavorato come insegnante in tre diverse scuole dell’infanzia della provincia di Trento, ha vinto il concorso ordinario per insegnante di scuola primaria ed è stato assunto come docente di ruolo. Da settembre del 2001 è stato assegnato in maniera definitiva all’Istituto Comprensivo di Cembra, in cui lavora e ha ricoperto molti ruoli (coordinatore di plesso della scuola primaria a Vicario del Dirigente d’Istituto, responsabile per l’autovalutazione d’Istituto e l’educazione ambientale). Durante il servizio a scuola Vastarella ha studiato in maniera sempre più approfondita l’uso degli strumenti digitali nella didattica d’aula.

Medialog: Animatori digitali Di recente sono stato invitato ad aprire il corso di formazione degli animatori digitali della Provincia di Brescia. Il tema che mi era stato assegnato era la messa a fuoco delle competenze di questa figura di recente inserita nella scuola dal PNSD. L'ho fatto attraverso un duplice percorso, diacronico e sincronico. Ovvero: 1) prima ho cercato di ricostruire la vicenda evolutiva che ha condotto a questa figura, cercandone gli "antenati" nella storia recente della scuola italiana; 2) in secondo battuta ho provato a individuarne e descriverne sinteticamente le aree di competenza. Il "nonno" dell'animatore digitale La legge 426 del 6.10.1988 introduceva nella scuola quattro nuove figure professionali: l'operatore psicopedagogico, il coordinatore dei servizi per l'orientamento scolastico, il coordinatore dei servizi di biblioteca e l'operatore tecnologico. Il "babbo" dell'animatore digitale Lungo gli anni '90 si sviluppa il dibattito sul Media Educator. L'animatore digitale

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