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L'industria nel Veneto - 3C

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Industria farmaceutica. Zambon. Turismo. L’industria veneta riassunto. Energia. Le fonti energetiche rinnovabili. L’origine principale di energia è il sole che trasforma l’energia proveniente dalle reazioni di fusione nucleare dell’idrogeno, di cui è composto, in energia radiante e luminosa.

Le fonti energetiche rinnovabili

L’accumulo di energia solare da parte di piante e animali nelle trasformazioni di fissazione del carbonio ha dato origine, nelle ere geologiche, ai giacimenti fossili di carbone, gas naturale e petrolio. Si parla in questo caso di fonti non rinnovabili di energia in quanto destinate ad esaurirsi a causa della non replicabilità dei processi, lentissimi, che le hanno generate. In natura esistono fonti alternative di energia, presenti in quantità illimitata e rigenerabile nel tempo, fonti che per tale caratteristica vengono definite rinnovabili. Tali fonti rinnovabili si basano sull’energia solare, sull’energia termica contenuta all’interno della terra e sull’energia gravitazionale accumulata dai movimenti del pianeta.

Fusina impianto a idrogeno. Industrie energia. Pistorello Group. Soleg. L'impianto Piave, Dighe. L’impianto Piave-Boite-Maè-Vajont è stato pensato per garantire continuità tra gli impianti già esistenti, nell’utilizzazione delle risorse idrauliche del fiume Piave, infatti a monte di tale impianto esistono i serbatoi del Comelico e il serbatoio di Santa Caterina di Auronzo, che sfruttando rispettivamente i fiumi Piave e Ansiei, e consentono lo sfruttamento idroelettrico delle acque tramite la centrale di Pelos, con scarico a quota 683.50m; inoltre a valle è presente la presa degli impianti Piave-S.Croce a Soverzene, a quota 390m.

L'impianto Piave, Dighe

Quindi l’intero sfruttamento delle risorse idroelettriche della valle del Piave tra le quote 683.50m e 390m viene affidato all’impianto Piave-Boite-Maè-Vajont. Alimentare. Negozi alimentari. Supermercati del Biologico - NaturaSì. Bauli dolci. Metadistretto Alimentare. Inquinamento. Inquinamento oltre le soglie. VENEZIA - L'inquinamento dell'aria si conferma uno dei problemi che accomuna il Veneto alle altre regioni della Pianura Padana.

Inquinamento oltre le soglie

Dopo un calo complessivo della concentrazione degli inquinanti durato un quinquennio e favorito dalle misure per la riduzione delle emissioni adottate a livello regionale e locale nella mobilità e nell'industria, negli ultimi due anni la situazione si è stabilizzata. Lo evidenzia la Regione Veneto, in una nota, precisando che per quanto concerne le polveri sottili (Pm10) i dati della rete Arpav hanno rilevato per gli anni 2010-2012 in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno e Feltre, un numero di superamenti del valore limite giornaliero superiore ai 35 giorni per anno.

Per l'ozono, inquinante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un'estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto. Conceria e ambiente. Inquinamento industriale normativa. Chimica. Raffineria Porto Marghera. Industrie chimiche. Chemicals Laif. Vetrotecnica. Murano Glass. Chimica nel veneto. Storia. L'Età Postindustriale. Terza rivoluzione industriale.

La Seconda Rivoluzione Industriale. La Prima Rivoluzione Industriale. Nel Settecento, nell'Europa Occidentale, l'agricoltura subisce una grande trasformazione che, a buon diritto, è chiamata (nuova) rivoluzione agricola per i profondi cambiamenti che determina nella vita rurale.

La Prima Rivoluzione Industriale

Il prodotto della terra aumenta in modo deciso tanto che vengono soddisfatte le maggiori richieste alimentari della popolazione in continuo aumento. A sua volta la pressione demografica accelera le trasformazioni agricole incoraggiando ogni iniziativa mirata ad ottenere dalla terra una sempre maggiore produttività. A tale aumento di produttività corrisponde, peraltro, una forte diminuzione delle persone occupate nell'agricoltura, che sono costrette quindi a trovare un altro lavoro spesso in città, nelle fabbriche. Approfondisci>> Vestiario.

Lanificio. Negozi abbigliamento. United colors of Benetton abbigliamento. Geox. Distretto Calzaturiero Veneto. Il Distretto Calzaturiero Veneto si espande in quasi tutta la regione coprendo tutte le province tranne quella di Belluno.

Distretto Calzaturiero Veneto

Affonda le proprie radici nella zona della Riviera del Brenta, racchiusa tra Padova e Venezia. Sul piano storico la produzione calzaturiera in Veneto vanta oltre 7 secoli di tradizione. Risale, infatti, al 1268 il primo documento nel quale viene ad essere sancita la costituzione di una Confraternita di Calzaturieri (“calegheri”) a Venezia. Il moderno settore calzaturiero è evidente verso la fine del 1800. Tanto in Riviera del Brenta che nel trevigiano e nel vicentino, si trovano insediamenti calzaturieri che cercano di applicare concetti produttivi industriali a lavorazioni – per loro natura – prettamente artigianali. Operano un migliaio di aziende che occupano oltre 20.000 addetti con una produzione di 55 milioni di paia di scarpe all’anno che rappresentano il 20% del totale nazionale.

Tecnologia. Industria aereospaziale. Industrie delle nuove tecnologie. Electrolux. Aprilia. Nanotech - Il Distretto Veneto delle Nanotecnologie. Condizionamento e Refrigerazione Industriale.