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L'industria nel Veneto classe-3e

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Industrie di Venezia e Terraferma. Porto Marghera. Marghera fabbriche. PORTO MARGHERA.wmv. Inquinamento in Veneto. Azione popolare di Radicali Italiani. Fabbriche marghera. Fabbriche chiuse. Marghera, polo che non c'è. Industria innovativa porto marghera. Porto Marghera, logistica e industrie occupano ancora 20 mila lavoratori. Porto Marghera sta cambiando.

Porto Marghera, logistica e industrie occupano ancora 20 mila lavoratori

Anzi è già cambiata come dimostra l’aggiornato studio presentato ieri nella sede dell’Autorità Portuale, a Santa Marta, dal presidente Paolo Costa e dall’assessore comunale alle attività produttive, Antonio Paruzzolo. Fino a vent’anni fa le grandi industrie primarie della petrolchimica, della siderurgia e le attività portuali connesse occupavano 40 mila lavoratori. Oggi, dopo la chiusura dei grandi stabilimenti - leggi Montedison, Enichem , Dow Chemical, Ineos-Vinyls, Montefibre, Alumix, Sava, Italsider, Feltrificio Veneto e da ultime le acciaierie Beltrame - gli occupati si sono ridotti a meno della metà: per l’esattezza 16.900 (ai quali vanno aggiunti gli occupati nell’indotto portuale) alle dipendenze di 1.178 imprese. Le industrie sopravvissute alle delocalizzazioni o alla chiusura per gli eccessivi costi energetici e logistici, occupano oggi appena 1.736 addetti, a fronte dei i 14.000 degli anni Settanta e Ottanta. Gianni Favarato.

Il lento e inesorabile declino di Marghera. Effetto domino VENEZIA — Marghera di notte è quasi completamente buia.

Il lento e inesorabile declino di Marghera

Da mesi ormai il Petrolchimico non emana più luce. Gli impianti sono chiusi e di giorno i parcheggi delle fabbriche sono quasi deserti. Oggi, quella che era la più grande zona industriale di tutto il Nordest conta meno di cinquemila addetti. Erano quindicimila solo vent’anni fa. E' il caso di Alcoa che contava più di mille dipendenti solo qualche anno fa e che ora non supera i cinquecento o quello della scomparsa Sirma che aveva fino al 2008 quasi duecento operai e sui cui terreni ormai sorge solo un desolante capannone vuoto.

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Storia del vetro a Murano

Ecco un breve excursus sull’arte e la tecnica di lavorazione del vetro a Venezia e Murano. Racconta lo scrittore romano Plinio il Vecchio come il primo utilizzo del vetro risalga al III millennio a.C. in Fenicia, lungo le coste orientali del mar Mediterraneo. La tecnica del soffiaggio risalirebbe invece al I secolo a.C., un’innovazione che rese gli oggetti in vetro maggiormente accessibili. Nell’isola di Torcello, nei pressi di Venezia, sono stati rinvenuti oggetti in vetro risalenti ai secoli VII e VIII, testimonianza concreta di come questa zona vanti una lunghissima tradizione della manifattura vetraria.

Sono infatti li scambi commerciali con l’Oriente che consentono alla Serenissima di importare non solo merci preziose, ma anche di acquisire e perfezionare le tecniche della lavorazione del vetro. Credits foto: notizie.comuni-italiani, devwijewardane.blogspot. Il processo di produzione. La lavorazione del vetro di Murano originale avviene solo in quest'isola della laguna non distante da Venezia.

il processo di produzione

La lavorazione del vetro si effettua a Murano fin dal lontano 1291, in quell'anno infatti tutte le fornaci presenti a Venezia vennero trasferite nell'isola a causa dei numerosi incendi che esse provocavano in città. Da allora la lavorazione del vetro di Murano è sempre stata controllata dalla Serenissima affinchè i maestri vetrai non fuggissero all'estero e rivelassero i loro segreti sulla lavorazione. A Murano quindi la tecnica per lavorare il vetro è stata tramandata per secoli di generazione in generazione, spesso di padre in figlio. Per diventare un maestro vetraio occorrono lunghi anni di lavoro presso una fornace e comunque non tutti sono dotati dell'abilità e della creatività necessaria. Il maestro vetraio (nelle foto vedete all'opera il mio amico Adriano) viene assistito da due aiutanti chiamati servente e serventino. Chi siamo - Veneto Nanotech - Il Distretto Veneto delle Nanotecnologie. Federico Faggin.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Federico Faggin

Federico Faggin Federico Faggin (Vicenza, 1º dicembre 1941) è un fisico, inventore e informatico italiano naturalizzato statunitense. Fu capo progetto dell'Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e di tutti i primi microprocessori dell'Intel (8008, 4040 e 8080). Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOS con porta di silicio (MOS silicon gate technology) che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EEPROM e RAM dinamiche.

Nel 1974 Faggin fondò e diresse la ditta Zilog presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80 ancora usato nel 2013. Biografia[modifica | modifica sorgente] Federico Faggin nacque a Vicenza[1] il 1º dicembre 1941. Si laureò in fisica summa cum laude nel 1965 all'Università di Padova dove venne subito nominato assistente incaricato. A questo punto Faggin decise di stabilirsi negli Stati Uniti. L'Intel 4004 Nel 1970 passò alla Intel, che sarebbe poi divenuta un gigante dell'informatica. Mission - Veneto Nanotech - Il Distretto Veneto delle Nanotecnologie. Industria - Veneto Nanotech - Il Distretto Veneto delle Nanotecnologie.