background preloader

Industria alimentare

Industria alimentare
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La locuzione industria alimentare assume differenti significati a seconda del contesto in cui è utilizzata: Nell'accezione più generale (senza plurale), indica quel settore del mercato composto dalle imprese che si dedicano alla lavorazione e trasformazione di prodotti provenienti da attività primarie quali l'agricoltura, la zootecnica, la silvicoltura e la pesca, oppure, in seconda battuta, di semilavorati ottenuti come detto, per realizzare prodotti finiti da destinare, a fronte di un adeguato condizionamento/confezionamento, al mercato, e quindi al consumo, alimentare.Spesso la locuzione è utilizzata anche per indicare la singola azienda che svolge le attività sopra descritte.A volte, impropriamente, si usa come sinonimo di stabilimento, opificio, fabbrica (specificatamente "alimentare"). Attività industriali[modifica | modifica sorgente] Sicurezza[modifica | modifica sorgente] Tipi di industrie alimentari[modifica | modifica sorgente] Acqua minerale

Industria tessile Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Telaio artigianale in legno a 6 licci L'industria tessile è un'attività manifatturiera che produce e lavora le fibre tessili. La sua origine è antichissima e deriva dall'esigenza dell'uomo di ripararsi dal freddo e dalle intemperie, usando materiali diversi dalle pelli conciate. Storia[modifica | modifica sorgente] Con i primi stanziamenti sedentari, ereditando dalla pastorizia nomade la capacità di allevare animali (per lo più pecore), l'uomo comincia a ingegnarsi per poter sfruttare il manto naturale degli ovini, evitando di dover uccidere l'animale per poterne sfruttare la pelliccia. L'uomo capisce che il pelo tagliato può essere, tramite una particolare azione meccanica svolta manualmente, raccolto in un fascio di fibre unite insieme e avvolto su un sostegno. L'industria del tessile in Italia[modifica | modifica sorgente] Le manifatture tessili in Umbria: Perugia è inserita nel mercato internazionale del tessile sin dal XIII secolo.

Regione Veneto: Industria e Ambiente La storia del Veneto è la storia di alti e bassi, di tanti sacrifici e di piccole conquiste. Per molti decenni, il Veneto è stato un paese povero. Poi ha conosciuto la crescita industriale, rapida e massiccia, che ne ha fatto una delle regioni più forti d’Italia dal un punto di vista economico. Lo sviluppo industriale degli anni ‘60 Lo sviluppo industriale del Veneto è legato al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, quando il porto Marghera divenne uno dei più trafficati d’Europa. Lo sviluppo ambientale di oggi Oltre che per lo sviluppo industriale, il Veneto merita particolari attenzioni anche per la tutela dell’ambiente e del territorio portata avanti con forza dalle amministrazioni locali. Immagine: Shariff Che’Lah – FotoliaSimilar Posts:

Roverato : Il Veneto e la sua Industria In occasione della quinta giornata del corso di formazione Nuove rotte per il Veneto, organizzato dalla Cisl del Veneto, abbiamo intervistato il prof. Giorgio Roverato, che insegna, presso l'Università di Padova, Storia Economica nella Facoltà di Scienze Politiche e Storia Economica e dell'Impresa nella Facoltà di Economia.Il prof Roverato è autore di molte pubblicazione che riguardano la storia dell'industria veneta ed in particolar modo delle sue origini. E' stato anche amministratore del Comune di Selvazzano Dentro. Lei sostiene che l'industrializzazione del Veneto non è un fatto recente Il Veneto non si industrializza negli ultimi decenni come si è sostenuto all'epoca del mito nordest. E dopo l'unità d'Italia Dopo l'unità d'Italia comincia a svilupparsi la piccola impresa nella pianura veneta e da lì abbiamo una serie di evoluzioni per arrivare, tanto per dire una cosa non da niente, a Porto Marghera, un'area industriale che sarà di estrema importanza nella modernizzazione del Veneto.

Lavorazione vetro Murano Si chiama anche ialurgia ed è una delle eccellenze produttive del nostro Paese. Ecco un breve excursus sull’arte e la tecnica di lavorazione del vetro a Venezia e Murano. Racconta lo scrittore romano Plinio il Vecchio come il primo utilizzo del vetro risalga al III millennio a.C. in Fenicia, lungo le coste orientali del mar Mediterraneo. La tecnica del soffiaggio risalirebbe invece al I secolo a.C., un’innovazione che rese gli oggetti in vetro maggiormente accessibili. Nell’isola di Torcello, nei pressi di Venezia, sono stati rinvenuti oggetti in vetro risalenti ai secoli VII e VIII, testimonianza concreta di come questa zona vanti una lunghissima tradizione della manifattura vetraria. Sono infatti li scambi commerciali con l’Oriente che consentono alla Serenissima di importare non solo merci preziose, ma anche di acquisire e perfezionare le tecniche della lavorazione del vetro. Credits foto: notizie.comuni-italiani, devwijewardane.blogspot

La Prima Rivoluzione Industriale - Tech & Teach Nel Settecento, nell'Europa Occidentale, l'agricoltura subisce una grande trasformazione che, a buon diritto, è chiamata (nuova) rivoluzione agricola per i profondi cambiamenti che determina nella vita rurale. Il prodotto della terra aumenta in modo deciso tanto che vengono soddisfatte le maggiori richieste alimentari della popolazione in continuo aumento. A sua volta la pressione demografica accelera le trasformazioni agricole incoraggiando ogni iniziativa mirata ad ottenere dalla terra una sempre maggiore produttività. A tale aumento di produttività corrisponde, peraltro, una forte diminuzione delle persone occupate nell'agricoltura, che sono costrette quindi a trovare un altro lavoro spesso in città, nelle fabbriche. Approfondisci>>

Federico Faggin Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Federico Faggin Federico Faggin (Vicenza, 1º dicembre 1941) è un fisico, inventore e informatico italiano naturalizzato statunitense. Biografia[modifica | modifica sorgente] Federico Faggin nacque a Vicenza[1] il 1º dicembre 1941. Si laureò in fisica summa cum laude nel 1965 all'Università di Padova dove venne subito nominato assistente incaricato. La SGS-Fairchild inviò Faggin a fare un'esperienza di lavoro presso la sua consociata Fairchild Semiconductor, azienda leader del settore semiconduttori a Palo Alto in California. A questo punto Faggin decise di stabilirsi negli Stati Uniti. L'Intel 4004 Nel 1970 passò alla Intel, che sarebbe poi divenuta un gigante dell'informatica. Nel 1973 Faggin divenne manager responsabile di tutta l'attività di circuiti MOS (ad eccezione delle memorie dinamiche RAM). Il primo e più famoso prodotto della Zilog fu il microprocessore Z80 e la sua famiglia di dispositivi periferici intelligenti. F.

Veneto, l’industria ancora in calo nel II trimestre 2012: -5,3% rispetto al 2011 e -2,1% congiunturale Nell’indagine di Unioncamere del Veneto emerge che le microimprese soffrono, in flessione anche l’export (-1,8%). Mercato interno in caduta libera. Aumenta la sfiducia. Bianchi: “la ripresa si sta allontanando, ma le imprese resistono”. Nel secondo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -5,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -2,1%. “I dati del secondo trimestre mostrano una nuova contrazione dei livelli produttivi sia rispetto allo scorso anno (-5,3%) che rispetto al primo trimestre dell’anno (-2,1% il dato destagionalizzato) e un peggioramento di fatturato e ordini. Entrando nel dettaglio della ricerca, sotto il profilo settoriale l’andamento negativo della produzione industriale risulta generalizzato. Il trend negativo è confermato dalla diminuzione del -5,1% del fatturato su base annua.

Porto Marghera, logistica e industrie occupano ancora 20 mila lavoratori Porto Marghera sta cambiando. Anzi è già cambiata come dimostra l’aggiornato studio presentato ieri nella sede dell’Autorità Portuale, a Santa Marta, dal presidente Paolo Costa e dall’assessore comunale alle attività produttive, Antonio Paruzzolo. Fino a vent’anni fa le grandi industrie primarie della petrolchimica, della siderurgia e le attività portuali connesse occupavano 40 mila lavoratori. Oggi, dopo la chiusura dei grandi stabilimenti - leggi Montedison, Enichem , Dow Chemical, Ineos-Vinyls, Montefibre, Alumix, Sava, Italsider, Feltrificio Veneto e da ultime le acciaierie Beltrame - gli occupati si sono ridotti a meno della metà: per l’esattezza 16.900 (ai quali vanno aggiunti gli occupati nell’indotto portuale) alle dipendenze di 1.178 imprese. Le industrie sopravvissute alle delocalizzazioni o alla chiusura per gli eccessivi costi energetici e logistici, occupano oggi appena 1.736 addetti, a fronte dei i 14.000 degli anni Settanta e Ottanta. Gianni Favarato

La chiusura dell'Ilva blocca Marghera E l’industria veneta è in allarme La chiusura dell'Ilva blocca Marghera E l’industria veneta è in allarme Gravi conseguenze anche a Nordest: a rischio il maxi-deposito con 80 addetti. Ripercussioni pesanti per Fincantieri e siderurgia. Si teme l’effetto sui prezzi VENEZIA —Se Taranto piange, Marghera non ride. Anzi, la serrata dell’acciaieria Ilva, concretizzatasi lunedì dopo la nuova svolta nell’inchiesta, rischia di avere conseguenze devastanti su tutto il mondo siderurgico e produttivo veneto. «Abbiamo chiesto d'urgenza la convocazione di un tavolo di confronto con il governo Monti - dice Luca Trevisan della Fiom Cgil -. Per non parlare dell'indotto.

«Industria in difficoltà, basta alibi Colpa anche degli imprenditori «Industria in difficoltà, basta alibi Colpa anche degli imprenditori» Lauro Buoro, presidente di Nice: la crisi c’è dal 2007, oggi muore chi è rimasto fermo ODERZO (Treviso) — «Non ci sono alibi, tutti abbiamo avuto il tempo di mettere la barca in sicurezza. Chi non lo ha fatto non dia la colpa alla situazione complicata di oggi». Vede qualcosa di buono, in questa crisi, Lauro Buoro presidente e fondatore di Nice di Oderzo, ossia una delle non molte aziende dell’industria veneta con bilanci in decisa crescita. E il buono sta in una selezione naturale che salva le aziende vere e sane e non chi ha provato a cavarsela mantenendo l’orizzonte corto. È davvero convinto che la responsabilità delle situazioni di crisi aziendali sia prevalentemente sulle spalle dei proprietari? Perché? Molto spesso gli osservatori economici spiegano certi default con l’esistenza di settori ormai maturi che non potevano che esaurirsi. Torniamo a Oderzo, cioè alla sua azienda.

Lavorazione del Vetro di Murano La lavorazione del vetro di Murano originale avviene solo in quest'isola della laguna non distante da Venezia. La lavorazione del vetro si effettua a Murano fin dal lontano 1291, in quell'anno infatti tutte le fornaci presenti a Venezia vennero trasferite nell'isola a causa dei numerosi incendi che esse provocavano in città. Da allora la lavorazione del vetro di Murano è sempre stata controllata dalla Serenissima affinchè i maestri vetrai non fuggissero all'estero e rivelassero i loro segreti sulla lavorazione. A Murano quindi la tecnica per lavorare il vetro è stata tramandata per secoli di generazione in generazione, spesso di padre in figlio. Per diventare un maestro vetraio occorrono lunghi anni di lavoro presso una fornace e comunque non tutti sono dotati dell'abilità e della creatività necessaria. Descrivere la lavorazione del vetro di Murano non è semplice, per capire un po' è meglio seguire la sequenza di immagini che illustrano le varie fasi della produzione di una coppa.

Related: