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FISICA

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Titolo nota. Listino prezzi Fiesta. Indice blog "Significato Fisico" Index of /sandry/download. Ftecnica15.

Esercizi

Dispense. Calore specifico. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Calore specifico

Il calore specifico di una sostanza è definito come la quantità di calore necessaria per innalzare (o diminuire) la temperatura di una unità di massa di 1 K (o equivalentemente di 1 ºC). Nel Sistema internazionale l'unità di misura del calore specifico è il J / (kg × K); nel Sistema tecnico è kcal / (kg × °C). Una grandezza analoga è il calore molare, definito come la quantità di calore necessaria per aumentare di 1 kelvin (K) la temperatura di una mole di sostanza, l'unità di misura SI (Sistema internazionale di unità di misura) è il J / (mol × K). Definizione generale[modifica | modifica sorgente] Esistono svariati modi per esprimere il calore specifico di una sostanza, poiché esso dipende dalla trasformazione fisica a cui tale sostanza è sottoposta, e in particolare dalla grandezza fisica x conservata nella trasformazione[1]: Moltiplicando i calori specifici per la massa m otteniamo le capacità termiche Cx.

. , e il calore specifico a pressione costante, Energia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Energia

La parola italiana "energia" non è direttamente derivata dal latino, ma è ripresa nel XV secolo dal francese "énergie".[4] «In Francia énergie è usato dal XV secolo nel senso di "forza in azione", con vocabolo direttamente derivato dal latino, mai con significato fisico. In Inghilterra nel 1599 energy è sinonimo di "forza o vigore di espressione". ... Thomas Young è il primo ad usare, nel 1807, il termine energy in senso moderno»[5] Unità di misura[modifica | modifica wikitesto] L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale per l'energia è il joule (simbolo: J);[1] in termini di unità fondamentali del SI, 1 J è pari a 1 kg·m2·s−2. A seconda dell'ambito, altre unità di misura sono adottate per misurare l'energia: elettronvolt = 1,602 176 46 × 10−19 Jcaloria = 4,186 799 940 9 JBritish thermal unit (BTU) = 1 055,06 Jkilowattora = 3,6 × 106 J.

Conducibilità termica. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Conducibilità termica

La conducibilità termica o conduttività termica (indicata con λ o k) è il rapporto, in condizioni stazionarie, fra il flusso di calore[1] e il gradiente di temperatura che provoca il passaggio del calore.[2] In altri termini, la conducibilità termica è una misura dell'attitudine di una sostanza a trasmettere il calore (vale a dire maggiore è il valore di λ, meno isolante è il materiale). Essa dipende solo dalla natura del materiale, non dalla sua forma. La conducibilità termica non va confusa con la diffusività termica (o "conducibilità termometrica"), che è il rapporto fra la conducibilità termica e il prodotto fra densità e calore specifico della data sostanza (espressa nel Sistema internazionale in m2/s, analogamente a tutte le "diffusività") e misura l'attitudine di una sostanza a trasmettere, non il calore, bensì una variazione di temperatura.[3] Definizione[modifica | modifica sorgente] dove:

Calore. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Calore

In fisica, in particolare in termodinamica, il calore è definito come il contributo di energia consumata o generata a seguito di una reazione chimica o nucleare o trasferita tra due sistemi o tra due parti dello stesso sistema, non imputabile ad un lavoro o ad una conversione tra due differenti tipi di energia. Cenni storici[modifica | modifica sorgente] Durante la prima metà del Settecento gli studiosi ricorrevano alla sostanza elementare denominata flogisto per spiegare il riscaldamento di alcuni materiali e la combustione.[1] Negli anni successivi i fenomeni termici vennero ricondotti alla teoria secondo la quale il calore era un fluido non visibile, che entrando dentro la materia di un corpo poteva aumentarne la temperatura. Effetti del calore[modifica | modifica sorgente] Gli effetti del passaggio di calore sono descritti dal primo principio della termodinamica nella sua forma più generale:

Maxwell. Flusso. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Flusso

Una qualsiasi superficie S nello spazio tridimensionale può essere, almeno localmente, orientata attribuendo ad ogni elemento di superficie infinitesimo dS un versore ad esso perpendicolare, secondo la convenzione della mano destra; si può pertanto definire la superficie infinitesima orientata: Definizioni[modifica | modifica sorgente] L'immagine illustra come il flusso di un campo attraverso una superficie dipenda dall'intensità del campo, dall'estensione della superficie e dalla loro rispettiva orientazione. Fisica Tecnica. FISICA-TECNICA_1. FISICA-TECNICA_2. FISICA-TECNICA_3. FISICA-TECNICA_4.