background preloader

Video e insegnamento

Facebook Twitter

Didattica e tecnologie: il grande equivoco. La didattica italiana, durante gli anni Ottanta, ha espresso contributi interessanti, che rivelano forti analogie con il pensiero bruneriano; si tratta, in particolare, dello sfondo integratore, ad opera di A.

Didattica e tecnologie: il grande equivoco.

Canevaro e P. Zanelli dell’Università di Bologna. Il concetto di tutor viene implementato, inserendolo in un sistema educativo in grado di sostenere il discente in un percorso di sviluppo cognitivo. In esso il discente è immerso in un ambiente di apprendimento, che fornisce sostegno e strumenti, favorendo uno sviluppo delle competenze con un buon grado di autonomia. La tavola 5 mostra come vita scolastica, vita domestica e realtà circostante partecipino alla formazione dell’ambiente di apprendimento; tale ambiente interagisce con gli strumenti e le risorse informatiche classiche, ma ancor di più oggi, con quelle mobili e cloud.

Il modello SAMR. Il Modello "SAMR", acronimo di Substitution, Augmentation, Modification, Redefinition, è un quadro teorico di riferimento che ha l'obiettivo di facilitare l'azione di integrazione delle nuove tecnologie nella didattica.

Il modello SAMR

Il Modello è costruito intorno all'idea che l'integrazione permette di sviluppare ambienti di apprendimento, gestire compiti e costruire percorsi didattici molto più efficaci e del tutto inediti rispetto a quelli tradizionali. Il Modello consente di identificare quattro livelli di integrazione delle tecnologie nel processo di insegnamento/apprendimento: (Substitution) Sostituzione(Augmentation) Sviluppo (Modification) Modifica (Redefinition) Ridefinizione Si tratta di un Modello teorico sviluppato nel 2010 da Ruben Puentedura (fondatore di Hyppasus) che identifica 4 diversi livelli dell'introduzione delle tecnologie digitali nella didattica a loro volta suddivise in fasi di Miglioramento (le prime due) e di Trasformazione (le seconde due).

Intervista al Prof. It’s not Video Anymore: Designing Digital Video for Learning and Assessment (Schwartz & Hartman, 2007) It’s not Video Anymore: Designing Digital Video for Learning and Assessment (Schwartz & Hartman, 2007) Posted by Dixie on February 23, 2011 · Leave a Comment Schwartz, D.L., & Hartman, K. (2007).

It’s not Video Anymore: Designing Digital Video for Learning and Assessment (Schwartz & Hartman, 2007)

It’s not Video Anymore: Designing Digital Video for Learning and Assessment. In R. Goldman, R. In this chapter, the authors describe the use of designed video, in which “the author of a video decides on its components and features beforehand.” Seeing – Video can help people see things they could not see before. Engaging – Develop learner’s interest in partaking in a learning activity; this can be done by targeting intrinsic or extrinsic motivation (Lepper & Greene, 1978). Doing – This may involve either attitude change or skill acquisition. Saying – This requires the viewer to acquire verbal or declarative knowledge, e.g., facts, explanation.

References: Bransford, J. Gick, M. Lepper, M. Like this: Non solo video: trasformare la visione di un video in una esperienza comunicativa interattiva. 1.

Non solo video: trasformare la visione di un video in una esperienza comunicativa interattiva

I video nella didattica online L’introduzione di nuovi modelli e tecniche didattiche incentrate sul web ha posto in primo piano la funzione dei video nell’e-learning: documentari, video lezioni, videoclip musicali, tutorial, screencast, sono solo alcune delle tipologie di video su cui si concentrano Blended Learning e Flipped Classroom. Tuttavia la fruizione di video didattici online da parte degli studenti non fa altro, se non supportata da altri strumenti, che trasferire i limiti della didattica tradizionale trasmsissiva, incentrata sulla lezione frontale, dall’aula al web.

Si potrebbe anzi argomentare che la situazione sia comunicativamente anche peggiore della tradizionale lezione frontale, in cui la possibilità dell’interazione comunicativa è comunque garantita e la discussione sempre possibile. 2. 3. Filmare una lezione – spiegazione e pubblicarla sul web significa passare da una lezione frontale in presenza a una lezione frontale online.

E’ utile usare i video nella didattica? Come narrare una pratica didattica con il video. Le competenze trasversali . teorie e ambiti applicativi (Supplemento 2 N 5) Il diritto d'autore nell'insegnamento. QUADRO CONCETTUALE. Rai.tv - RaiTv - BIGnomi. I video per una didattica aumentata e un apprendimento attivo (Zanichelli Aula di lettere) 7 Marzo 2017 Duecentomila visualizzazioni in una settimana per un video di matematica sul cubo di binomio!

I video per una didattica aumentata e un apprendimento attivo (Zanichelli Aula di lettere)

L’avreste mai detto? È quanto invece è avvenuto a febbraio con questo video divenuto virale sui social e che ha fatto parlare molto di sé. Il segnale è chiaro. Gli studenti passano molto tempo sui video. Una riposta interessante all’interrogativo arriva dall’acronimo S.A.M.R. Usare i media o i video per ‘sostituire’ l’azione del docente? Almeno per la parte di spiegazioni frontali che occupano molta parte della nostra didattica e liberare così tempo d’aula per attività laboratoriali? Oppure usare i video durante la lezione in aula, magari attraverso un videoproiettore o una LIM, per ‘aumentare’ o potenziare la lezione del docente?

In entrambi i casi dovremmo selezionare accuratamente i video da proporre agli studenti. E se vogliamo spingerci oltre, possiamo produrre i video per i nostri studenti personalmente. E le lettere finali del nostro acronimo SAMR? Eccole!