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Cittadinanza digitale

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“Ma è per i miei studenti... posso condividerlo?”: un tutorial su copyright, insegnamento e World Wide Web. Image: tubartstock / Shutterstock.com Quelle del copyright sono acque poco limpide.

“Ma è per i miei studenti... posso condividerlo?”: un tutorial su copyright, insegnamento e World Wide Web

Una volta, una scimmia si scattò dei selfie con una fotocamera rubata, e si disse che l’animale deteneva i diritti di queste immagini; tecnicamente, un tatuaggio appartiene al tatuatore, non alla persona che lo sfoggia sulla pelle. Ma tu sei un insegnante! Cosa c’entra tutto questo con te? C’entra eccome, se hai caricato online un programma didattico, aggiunto la foto di qualcuno a una presentazione o usato alcune canzoni in un video che hai girato con i tuoi studenti. Perché dovrebbe interessarti? Questa è una domanda legittima. Per questa ragione, tutte le opere originali vengono automaticamente protette da copyright, senza che l’autore debba farne espressa richiesta. Questo tema è particolarmente rilevante per l’Europa, che vanta una robusta economia della conoscenza: già nel 2013, i suoi settori ad alto contenuto di diritti di proprietà intellettuale rappresentavano il 39% del PIL dell’Unione europea.

Perche le fiabe? La fiaba, ha una valenza formativa ed educativa, non è un genere letterario semplicemente di intrattenimento, ma contribuisce alla crescita psicologica del bambino.

Perche le fiabe?

La fiaba è un genere letterario universale, caratterizzato da una struttura narrativa lineare, che trasmette stabilità e sicurezza, due elementi fondamentali nell’età evolutiva dei bambini. La fiaba, se proposta in maniera corretta permette di: Possibili attività da realizzare con la classe: Lettura delle fiabe tradizionali in classe e rappresentazione multimediale (immagini, audio). Le sfide: Settimana della gentilezza. BUFALE E FAKE NEWS a cura di Patr...- Mappa Mentale. Un'antropologia digitale per capire i social media. Si sentono spesso affermazioni apocalittiche sull'impatto di Facebook e Twitter sulla nostra vita, per esempio che abbiamo perso la capacità di creare vere amicizie.

Un'antropologia digitale per capire i social media

Ma l'impatto dei social media può essere radicalmente diverso a seconda della comunità in cui si vive e l'unico modo per capirlo è una nuova antropologia digitaledi Daniel Miller / Scientific American Il termine antropologia digitale suona come una contraddizione in termini. Una disciplina che tipicamente dipende da mesi di osservazione paziente e qualitativa, e che è stata concepita per lo studio di società su piccola scala, come potrebbe contribuire a comprendere lo straordinario dinamismo della nostra vita digitale? La risposta è che spesso sentiamo affermazioni generiche sull'impatto dei social media, per esempio che abbiamo perso la nostra capacità di creare una vera amicizia o che i nostri cervelli si stanno riducendo. Anche che, nel comporre i suoi post, riconosceva di fronte a se stesso quegli sviluppi. Educazione Civica Digitale. Gli studenti attualmente a scuola sono indubbiamente la generazione più immersa nelle tecnologie digitali sino ad oggi e non possono essere lasciati soli nella gestione dei profondi cambiamenti offerti dalle tecnologie di informazione e comunicazione.

Educazione Civica Digitale

Questo è a maggior ragione valido se consideriamo che le stesse tecnologie, di cui gli studenti sono intensi fruitori, sono state prodotte e promosse da sistemi creati, finanziati e gestiti da adulti. Le tecnologie hanno ramificazioni profonde per istituzioni, organizzazioni, norme sociali e persino valori fino a poco tempo fa considerati immutabili: siamo di fronte quindi a un cambiamento estremamente pervasivo, per definizione ricco di implicazioni a causa della crescita esponenziale di connessioni e interazioni, che non può essere ignorato. Per educazione civica digitale non si intende quindi una riconversione dell’educazione civica ai tempi della rivoluzione digitale. Condivido - Il progetto di Parole O_stili per le scuole. Al centro dell’evento ci sarà il Manifesto della comunicazione non ostile, il quale verrà raccontato, commentato e discusso dai giovani con il supporto di importanti e noti personaggi.

Condivido - Il progetto di Parole O_stili per le scuole

Alle ore 09:30/9:45 vi consigliamo di connettervi a questa pagina o di iscrivervi al nostro canale YouTube, così da farvi trovare preparati. Ore 10:00 è l’ora delle ricreazione ma anche l’inizio della diretta quindi, pronti panini e merende e via all’inizio dell’evento! Si susseguiranno sul palco dell'UniCredit Pavillion di Milano, e su quelli di Trieste, Matera e Cagliari numerosi ospiti, tra questi: • Franco Baresi, Brand Ambassador dell’A.C. A condurre l’evento Paolo Ruffini, attore e comico. Sito della comunità di pratica Porte aperte sul web. CreativeCommons.it. Safer Internet Centre - Italia - Generazioni Connesse.

Il Moodle di Giuseppe Corsaro: Log in to the site. Bufalopedia: Siti e strumenti d’indagine antibufala e di verifica delle notizie. Questi sono alcuni dei principali siti, in italiano e in altre lingue, che si occupano di indagare le bufale e le false notizie.

Bufalopedia: Siti e strumenti d’indagine antibufala e di verifica delle notizie

Link breve: In italiano Bufale.net (bufale.net) Bufale un tanto al chilo (butac.it) Bufale e dintorni (bufaleedintorni.wordpress.com) Bufalopedia (bufalopedia.it; antibufala.info) CICAP (www.cicap.org) Giornalettismo (www.giornalettismo.com) Leggende Metropolitane (leggendemetropolitane.net) MedBunker (medbunker.blogspot.com) In inglese In francese.

BUTAC – Bufale un tanto al chilo The Black List - BUTAC. DoNotLink, il sito che usavamo per non regalare visite ai siti della lista nera, ha chiuso senza preavviso.

BUTAC – Bufale un tanto al chilo The Black List - BUTAC

Abbiamo quindi deciso di NON linkare i siti e di riportarne semplicemente i nomi. Continuate a segnalarci i siti da aggiungere in black list! Per facilitare la ricerca: CTRL+F, vi si aprirà la finestrella di ricerca del browser. Se non trovate subito una corrispondenza, cercate sia il nome del blog che il suo indirizzo web! I siti di pseudoscienza Siti che propongono esperimenti, invenzioni, trattamenti che non hanno alcuna valenza scientifica, anche se loro vogliono che voi lettori lo crediate. Cittadinanza digitale - Home. Favorire l'innovazione - Home. Liberatorie e licenze open nella scuola digitale (Pavia, marzo 2017) Conoscere e gestire le licenze open source (marzo 2017) Copyright e licenze open nella didattica (Lecce, marzo 2017) Sicurezza dati e privacy (definizioni e norme) - Lecce, marzo 2017. Il diritto d'autore sul web e sui social media (marzo 2017) E-Safety: fare didattica in sicurezza (sicurezza dati e privacy) - ma…

Creare contenuti digitali a scuola: come gestire i diritti d'autore? (video e slides) Lo scorso 27 maggio ero stato relatore in un interessante convegno intitolato DidatticaDuePuntoZero e organizzato da un'omonima rete di scuole pubbliche nell'ambito di un progetto finanziato da Regione Lombardia, con capofila l’Istituto Comprensivo di Via Anna Botto (vedi dettagli sul convegno).

Creare contenuti digitali a scuola: come gestire i diritti d'autore? (video e slides)

Tra gli altri relatori: Alberto Panzarasa, Marzio Rivera, Riccardo Colangelo, Alberto Ardizzone (vedi i video degli altri interventi sul sito del progetto). SIMONE ALIPRANDI BLOG: Privacy e diritti d'immagine nella scuola: videolezione per Wikiscuola.it. Dopo l'interesse raccolto dalle prime due videolezioni (Il diritto d'autore nella scuola: un'introduzione e Le licenze Creative Commons e i contenuti aperti nella scuola), mi è stato richiesto un terzo e ultimo contributo per la piattaforma e-learning di Wikiscuola.it.

SIMONE ALIPRANDI BLOG: Privacy e diritti d'immagine nella scuola: videolezione per Wikiscuola.it

SIMONE ALIPRANDI BLOG: Le licenze Creative Commons e i contenuti aperti nella scuola: videolezione per Wikiscuola. SIMONE ALIPRANDI BLOG: Il diritto d'autore nella scuola: videolezione per Wikiscuola.it. Il silenzio è BULLO. SAFER INTENET.