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Apprendimento significativo mediato dalla tecnologie

Apprendimento significativo mediato dalla tecnologie
Abstract Le continue e complesse trasformazioni che caratterizzano la “liquidità” della società attuale, generano, rispetto al passato, nuovi valori e stili di vita, che determinano un cambiamento delle modalità conoscitive e comunicative dell’individuo. In questa nuova prospettiva sociale la visione costruttivista del sapere, in particolare quella del costruttivismo socio-culturale, fornisce una risposta affinché l’individuo possa divenire protagonista responsabile della sua crescita personale e sociale, attraverso un impegno durevole per tutto l’arco della vita. Il modello di apprendimento significativo presentato in questo contributo intende proporsi come una via praticabile nel contesto formativo e scolastico, per promuovere nello studente la competenza intesa come “saper agire, reagire e co-agire pensando”, per aprirsi responsabilmente all’apprendimento del futuro e costruire e co-costruire una cittadinanza consapevole. 1. 2. D. 3. Figura 1. L’individuo, però, non agisce mai da solo.

http://rivista.scuolaiad.it/n04-2011/apprendimento-significativo-mediato-dalla-tecnologie

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Una pratica formativa che ha un metodo: Evidence Based Education - Pensiero Critico Agli inizi del 2000 John Hattie svolse un'indagine per il Ministero dell'Istruzione della Nuova Zelanda sull'influenza delle famiglie e delle strutture scolastiche sull'apprendimento degli studenti (ved. bibliografia 2003). Egli notò che venivano investite molte risorse economiche nella costruzione di nuovi edifici e nella riduzione della grandezza delle classi, veniva data molta enfasi al coinvolgimento dei genitori nella gestione delle scuole (ignorando la loro co-responsabilità nel migliorare l'apprendimento dei figli) e, infine, venivano evidenziate le difficoltà degli studenti come se essi fossero "il problema" e come se la scuola "non avesse" questa responsabilità. Egli scrisse (p.2): Interventi di carattere strutturale, o sulle famiglie, o sulle politiche sono come cercare il proprio portafogli, perduto tra i cespugli, sotto un lampione solo perchè è lì che c'è luce. Egli aggiungeva (p.4): Per approfondire andare all'articolo (Hattie 2003).

La scuola delle Intelligenze Multiple: diversificare per valorizzare A partire dalla Teoria delle Intelligenze Multiple, l’elaborato è incentrato sull’idea che una scuola che voglia raggiungere un buon livello di inclusività deve tenere in considerazione le diverse forme di intelligenza così come espresse da Gardner e, di conseguenza, le differenze nel modo di apprendere che queste forme di intelligenza innescano.Vengono innanzitutto tracciate le linee essenziali della TIM e i suoi aspetti più tecnici,L’ideazione di una UDA integrata come esempio di applicazione della TIM chiude il presente lavoro. 1. Howard Gardner e La Teoria delle Intelligenze Multiple L’intelligenza è la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo e di risolvere i problemi ambientali, sociali e culturali che ci vengono posti in ogni momento della nostra esistenza.

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Silvana Loiero Un tentativo di definizione L'espressione "ambiente di apprendimento" è oggi molto usata nel lessico delle scienze dell'educazione. La sua diffusione è avvenuta in concomitanza con il cambiamento di prospettiva che, da un ventennio a questa parte, è stato registrato in campo psico-pedagogico. PON - Avviso Quadro Un grande investimento nel sapere, per garantire pari opportunità, ridurre la dispersione scolastica e le disuguaglianze tra territori e offrire a ragazze e ragazzi nuove esperienze, competenze e opportunità. In linea con l’agenda 2030 delle Nazioni Unite, la scuola italiana diventa un agente di cambiamento verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo per tutte e per tutti. Il piano in 10 azioni, realizzato grazie ai Fondi Europei, prevede la messa a bando di avvisi specifici nei prossimi mesi (vedi timeline). È previsto un percorso di partecipazione on line e off line aperto alle scuole, a studentesse e studenti e alle organizzazioni, per ascoltare bisogni, buone pratiche ed esperienze.

Gianfranco Marini (Insegnantiduepuntozero), L’Aula del XXI Secolo come Ambiente di Apprendimento La “Scuola” intesa come Spazio Fisico Nel dibattito sulla riforma della scuola viene spesso sottovalutata l’importanza della scuola intesa come “Habitat“, spazio fisico e architettonico in cui ha luogo il processo di insegnamento e apprendimento. L’idea che gli ambienti in cui si svolge l’attività educativa siano come lo Spazio newtoniano “vuoti contenitori” caratterizzati da uniformità e universale omologazione, ha radici antiche nella scuola italiana. Negli altri paesi monitorati dall’OECD, esistono architetti specializzati nello School Design, che lavorano insieme ai rappresentanti di docenti e studenti per creare gli spazi educativi.

Flora endemica della Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. In questa voce appare un elenco delle specie che formano la flora endemica della Sicilia. La flora della Sicilia, infatti, è caratterizzata da un alto numero di specie endemiche (pari a circa il 10% dell'intera flora dell'isola). Alcuni di questi endemismi sono limitati in aree geografiche ristrette (cosiddetti endemismi puntiformi), e sono per tale motivo particolarmente vulnerabili.

Una mappa per la formazione digitale degli insegnanti scarica la versione PDF del lavoro La situazione delle tecnologie nella scuola italiana L’ultima legge sulla scuola (riguardo all’aggettivazione della quale credo debba essere almeno lasciata libertà di giudizio) stabilisce l’ingresso delle competenze digitali tra quelle irrinunciabili per gli studenti, in accordo col piano Scuola Digitale e richiamando quanto già stabilito – ma senza conferire ad esse autonoma dignità – nel profilo degli studenti in uscita dalla scuola dell’obbligo del ministro Fioroni del 2007 (1). Mettere l’accento su questo aspetto della formazione delle nuove generazioni altro non è che prendere coscienza di un problema già fortemente sentito dalla scuola: la necessità di trasformare le presunte abilità digitali degli studenti in vere e proprie competenze. Purtroppo a ostacolare le intenzioni della nuova legge ci sono almeno due problemi di fondo.

Rivista Educationduepuntozero: Tecnologie e ambienti di apprendimento La rivoluzione è al di là dell’”angolo” Tecnologie e ambienti di apprendimento di Mario Fierli | del 02/07/2015 | 4 Come generare il Bonus Scuola per i Corsi Mnemosine – Formazione Docenti a) Per richiedere lo Spid (Clicca qui) b) Istruzioni per generare (per chi è in possesso dello Spid) il Bonus Scuola € 500 per TUTTI i Corsi proposti dall’Associazione Mnemosine : Riportiamo di seguito i passaggi che le permetteranno di poter usufruire del Bonus Scuola € 500,00: collegarsi al link su “Entra con SPID” e inserire nome utente e password;controllare la correttezza dei dati anagrafici e continuare;prendere visione delle condizioni d’uso;cliccare sul “MENU” in alto a sinistra, scegliere la voce “Dove spendere i buoni”;si aprirà la schermata “Per quale tipologia di esercizio/ente?” (*) Nota Bene:

Tecnologie alleate ai docenti Il recente studio dall’Ocse, «Students, computer and learning: Making the connection», basato sui dati dell’indagine 2012 evidenzia un elemento solo apparentemente sorprendente: le tecnologie, pur indispensabili, da sole non bastano per migliorare gli apprendimenti, occorre investire di più sulla formazione degli insegnanti. Solo la relazione con i docenti può “fare la connessione” tra tecnologie digitali e stili di apprendimento degli studenti. Ma in questi anni gli investimenti si sono orientati altrove.

Per un’innovazione inclusiva: ricomporre la frattura tra l’umano e il tecnologico La transizione al digitale si è presentata da subito come un processo complesso in cui abbiamo assistito non alla scomparsa/sostituzione dei vecchi media – da molti tuttora paventata – a vantaggio di nuovi media e delle reti sociali digitali; bensì, ad un’integrazione, ibridazione e convergenza, ad una sorta di galassia riconfigurata (McLuhan), in cui l’accesso e le possibilità di elaborare informazioni e conoscenze creano le condizioni per una maggiore autonomia – e quindi responsabilità – dei soggetti comunicanti. Ma, pur cambiando profondamente la “natura” degli strumenti, degli ambienti comunicativi e degli ecosistemi sociali, le questioni sono le medesime: la nostra attenzione deve, pertanto, continuare ad essere posta sulla qualità delle relazioni comunicative (e dei processi educativi) e sui rapporti di potere (conoscenze, competenze, asimmetrie, inclusione). (Immagine di copertina). [1] G.

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