Maria Evelin Erco
Sistema sessagesimale - Nin.gish.zid.da. I segreti di Enki trasmessi ai figli Marduk e Ningishzidda.
Enki impartì la conoscenza dell’astronomia (e di altre scienze) al suo primogenito Marduk. Il famoso ziggurat di Babilonia, costruito dopo che Marduk ebbe ottenuto la supremazia in Mesopotamia, aveva proprio la funzione di osservatorio astronomico (vedi figura sotto). Enki concesse i “segreti” del calendario, della matematica, e della scrittura a Ningishzidda, suo figlio più giovane, che gli egizi chiamavano Toht. In gli Dei dalle Lacrime d’oro, Zecharia Sitchin ha presentato prove sostanziali a dimostrazione che si trattava dello stesso dio conosciuto in Mesoamerica con il nome di Quetzalcoatl, “Serpente Piumato”. Il nome di questa divinità, che in sumero significa “Signore dell’Albero della Vita” e/o “dell’Albero Buono”, rifletteva il fatto che fu lui che Enki trasmise la conoscenza medica, incluso il segreto di far rivivere i morti.
Conversione minuti e secondi in centesimi. Con questa applicazione puoi convertire un tempo espresso nel formato sessagesimale (minuti e secondi in sessantesimi) nel corrispondente formato decimale (minuti e secondi espressi in centesimi e millesimi) ed effettuare l'operazione inversa, ovvero convertire un tempo dal formato decimale a quello sessagesimale.Per comodità puoi scegliere anche il numero di decimali da utilizzare nel risultato.
La conversione da base sessagesimale a base decimale ha molte applicazioni pratiche. Può servire ad esempio in ambito lavorativo, per stabilire o ripartire correttamente gli orari di lavoro e individuare le frazioni di ora svolte dai dipendenti, oppure per controllare la corrispondenza tra le ore riportate dal sistema di rilevazione presenze (il cosiddetto "cartellino" del dipendente) e quelle indicate nel programma paghe e stipendi quando sono espresse in basi diverse.
Le opzioni di calcolo. Didattica matematica scuola primaria: Misurare il tempo - classe quinta. Perché è necessario misurare il tempo?
Parliamo con gli alunni sul concetto di tempo e focalizziamo il fatto che le durate temporali da noi avvertite sono soggettive: un'esperienza piacevole sembra durare sempre poco mentre esperienze noiose o dolorose sembrano non finire mai. Non siamo quindi delle buone unità di misura per misurare le durate temporali. Occorrono altre unità di misura che gli alunni peraltro già conoscono. L’unità di misura del tempo è il secondo (s o ") Le misure di tempo non seguono il sistema decimale, ma hanno fra di loro dei rapporti che variano da una misura all’altra.
Ci sono altre equivalenze che possiamo considerare: 7 giorni = 1 settimana. Converting Units of Time (Hours, Minutes, Seconds) DECIMALI E SESSAGESIMALI. Misura del tempo. Il Tempo. Un bellissimo orologio da costruire in casa, per la guida alla costruzione cliccare qua Ecco una foto fatto da una mamma.
La storia del signor Tempo □ favole per bambini raccontate. Impariamo il concetto di tempo! La comprensione del concetto di tempo avviene intorno al primo anno della scuola primaria, quando il bambino incomincia ad avvertire lo scorrere del tempo, ma non è ancora in grado di comprenderne la sua suddivisione in secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi e stagioni.
Il tempo passa. APRENDO - APPRENDO: Mini Lapbook "L'anno" - presentazione. Quiz orologio – Baby-flash. Misure di tempo. Matematica: Le Misure "Le Misure di Tempo" Gli alunni con DSA e la gestione del tempo. La gestione del tempo è un tema cruciale e a cui prestare particolare attenzione all’interno del percorso di apprendimento degli alunni con disturbo specifico.
Il tempo è infatti un “anello debole della catena”, ovvero uno di quei fattori che maggiormente differenzia gli alunni con DSA da quelli che non hanno disturbi specifici; il tempo in più che gli alunni con DSA richiedono per portare a termine i compiti assegnati a scuola o a casa non è però tempo richiesto per via di lentezza cognitiva, ma piuttosto tempo che necessariamente richiede il processo di decodifica o codifica dei testi con cui i soggetti con DSA si relazionano.
Mancando loro l’aspetto dell’automatizzazione della lettura o della scrittura, oppure quello del calcolo, gran parte delle loro energie e del loro tempo va “dissipato” nel tentativo di comprendere o organizzare catene di parole o numeri che per altri sono comprensibili “a colpo d’occhio”. Lavorare nell'era digitale, così cambia l'istruzione: i nuovi trend.
L’EPSC (European Political Strategy Center) ha recentemente reso disponibile la pubblicazione “10 Trends.
Transforming education as we know”. Come sta cambiando l’educazione? Quali sono gli orientamenti che incontrano i bisogni dei cittadini sempre più digitali? Il sistema educativo, si legge, deve reinventarsi e, in un mondo che cambia assai velocemente, educare al cambiamento e al costante aggiornamento del corredo personale di competenze. La tendenza è che apprendiamo per tutto l’arco della vita (non solo nella prima fase), utilizziamo per formarci strumenti e supporti digitali, abbiamo la necessità di acquisire competenze nuove e diverse rispetto al passato (tra tutte spicca la competenza digitale). Chi sono i nativi digitali? Un ritratto e qualche mito da sfatare. Chi sono i nativi digitali?
Trovare risposta a questa domanda potrebbe risultare più difficile di quanto si immagini. Homo Sapiens Digitalis o Uomo-Dato? L’essere umano nell’era digitale. La trasformazione digitale è una forza inarrestabile che sta rivoluzionando la società contemporanea.
Tuttavia, la polarizzazione innescata dai cambiamenti in atto in molti ambiti sociali ed economici, fa emergere la necessità di accompagnare questa transizione, con l’obiettivo di preservare l’equità e la stabilità sociale in uno scenario di crescente complessità. Del resto, la scomparsa di tradizionali ruoli di intermediazione e l’avvento di lavori gestiti da piattaforme e algoritmi (la cosiddetta GIG Economy) pongono diversi interrogativi sul futuro del lavoro e sulla migliore governance di un mercato in costante mutamento. Una buona strategia è sicuramente quella di stimolare l’imprenditoralità, favorendo mobilità e flessibilità lavorativa degli individui con opportune tutele. La politica torna così al centro, con un ruolo di facilitatrice e mediatrice fra i diversi attori coinvolti.
Cittadinanza digitale – cittadini competenti digitali. Perché la content curation è fondamentale per la tua strategia sui social. Cos’è la content curation?
La semplice traduzione letterale dall’inglese non rende l’idea. Cura dei contenuti, sì, ma cosa significa esattamente? Ivanov – Una metodologia all'uso dei motori di ricerca. ''Nativi digitali'' sempre meno competenti per colpa di tablet e smartphone? - Zeus News. Se siete fra quelli che comprano tablet e smartphone al neonato perché così diventerà sicuramente un cittadino digitale competente, forse ho una brutta notizia da darvi. Secondo uno studio condotto in Australia per la valutazione delle competenze degli studenti di 12 e 16 anni su un campione di 10.500 individui, la crescente diffusione degli smartphone e dei tablet nelle case e nelle scuole sta ritardando lo sviluppo delle competenze informatiche.
I risultati mostrano infatti un declino drastico rispetto agli stessi dati raccolti nel 2008 per i dodicenni; i dati per i sedicenni sono al minimo storico. Come si spiega? Secondo gli autori della ricerca, i dispositivi mobili usati oggi dai giovani richiedono competenze differenti e modalità d'insegnamento altrettanto diverse rispetto al passato.