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Il Writing and reading workshop by Jenny Poletti. Testo argomentativo. Scritture tutto d’un pezzo. – Laboratorio di parole. Tra me e loro non so dire chi fosse più agitato questa mattina.

Scritture tutto d’un pezzo. – Laboratorio di parole

Il primo “scrittotuttodunpezzo”, ragazzi! Mica pizza e fichi! Lo scorso anno di carne al fuoco ne abbiamo messa parecchia: scrivere prima di scrivere, curva a campana, diamante della scrittura, tecniche di scrittura, strategie di revisione, libri letti, book talk, annotazioni di lettura, recensioni che più creative non si può… Parecchia carne al fuoco sì, ma cotta un po’ alla volta ed in tempi distesi: proprio come fanno gli scrittori.

Oggi si è trattato di far mente locale e di provare a lavorare in tempi concentrati: di progettare, scrivere, revisionare, rileggere e copiare un pezzo nelle classiche tre ore del compito di italiano. E che ci vorrà mai? Non sono questi nè il momento nè il luogo per farvi leggere le meraviglie (ops ho mandato all’aria la suspense e spoilerato alla grande) che sono riusciti a produrre. Mi son detta: Quindi: Così oggi: Cosa farò: Ci saranno miglioramenti? Orientarsi sotto le stelle. «Quando sollevi lo sguardo verso il cielo stellato, il mondo prodigiosamente si trasforma.»

Orientarsi sotto le stelle

Percorso didattico di “Orientamento narrativo” Laboratorio sull’albo illustrato “UNA SPLENDIDA NOTTE STELLATA” di Jimmy Liao Il laboratorio ha lo scopo di aiutare i ragazzi, attraverso la narrazione poetica e potente di Jimmy Liao e delle sue immagini, a ritrovare nel testo alcune delle inquietudini tipiche dell’adolescenza, a sapersi dunque rivedere in un libro, a ricercare in esso se stessi e una parte della propria vita. In adolescenza il percorso di riconoscimento della propria identità è fondamentale e spesso faticoso se non addirittura doloroso. Attraverso immagini e parole l’albo permette a qualsiasi lettore, anche agli adulti, di immergersi in un mondo narrato dove potersi ritrovare e dare parole a ciò che spesso si percepisce o si vive, ma non si riesce ad esprimere.

Il percorso è articolato in 5 tappe di immersione nel testo tramite le tecniche del “Reading Workshop” (cfr. ) Tappa numero 1. Il taccuino dello scrittore e del lettore. Le nostre annotazioni!

Il taccuino dello scrittore e del lettore

Prima di ogni annotazione scriviamo sempre: Luogo, data S (=scritto a scuola) oppue C (=scritto a casa) #hashtag (# + categoria dell'annotazione, ad esempio #spicchidivita, per conversazioni interessanti "captate" in giro). A cosa servono gli hashtag? A classificare le annotazioni: numerando le pagine del taccuino è possibile costruire un indice basato sugli hashtag. Inizialmente penserò io ad indicarvi che tipo di annotazione scrivere, ma ben presto diventerete autonomi e propositivi! #liste Amo e odio Le 10 cose che mi fanno arrabbiare Le 10 soddisfazioni più grandi Prove difficili Le 10 persone che preferisco ... #attivatori La mappa del mio cuore Lettura della mano Territori di scrittura ... #tecnichediscrittura Storyboard di un'alunna della prof.ssa Agnese Pianigiani, Siena Dopo una lezione di scrittura, prova a sperimentare la tecnica che hai imparato (quickwrite: scritture veloci) #citazioni #parolenuove #parolebelle #poesie, #canzoni. LETTERATURA RWW.

WRW. IWT. IWT. L’officina di lettura, il reading workshop e un taccuino blu. Premessa: metodi, modelli e strumenti, una falsa questione Competenze vs conoscenze, lezione frontale vs flipped class, learning by doing vs didattica tradizionale: e se la smettessimo una volta per tutte di fare i guelfi e ghibellini?

L’officina di lettura, il reading workshop e un taccuino blu

Di inneggiare alle tecniche e agli strumenti o di demonizzarli tout court? Continuo a pensare che ciascuna lezione sia una relazione con gli studenti, una traduzione del sapere in sapere da conoscere, e quindi essa non possa dipendere solo dagli strumenti o da categorie pedagogiche. Dobbiamo riappropriarci del contesto e degli obiettivi concreti legati al nostro mandato istituzionale: non esiste un metodo efficace o non efficace a prescindere, ma contesti diversi, strumenti diversi e obiettivi diversi, con buona pace di certi facili dibattiti tra innovatori e tradizionalisti. Proverò a dimostrarlo con un esempio concreto, con la mia sperimentazione di quest’anno alla scuola secondaria di primo grado, partendo da lontano.

Un taccuino blu. Storia di una comunità di insegnanti affamati e folli - Scuola Aumentata. Di solito le mie sono storie di studenti.

Storia di una comunità di insegnanti affamati e folli - Scuola Aumentata

Ma questa volta vorrei raccontare una storia di insegnanti. Di insegnanti e social media. Che accoppiata pericolosa, si penserà… E magari si immagineranno le solite lamentele sulle condizioni della scuola e terrificanti post in sindacalese. E invece no, ma andiamo con ordine. Come è iniziato il tutto? Dalle bibliofile orsennate naturalmente.

Questo è il buffo nome alla Frassica del nostro micro gruppo su Telegram, formato da sole tre persone: Daniela, Elisa ed io. L’ho descritto in un post su Facebook e ve lo condivido: “Una delle gioie più grandi di quest’anno: ho trovato due compagne di viaggio con cui condividere la passione/ossessione per l’insegnamento e in particolare per il laboratorio di scrittura.