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Metodologie didattiche

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Le tecnologie innovano la scuola. L'OCSE con le indagini PISA, acronimo di Programme for International Student Assessment (programma di valutazione internazionale degli studenti), che hanno lo scopo di rilevare a cadenza triennale le competenze degli studenti di 15 anni nella lettura, in matematica e in scienze, sostiene già dal 2012 che il “digital divide”, ovvero il divario esistente tra chi ha accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e chi ne è escluso si sia colmato.

Le tecnologie innovano la scuola

I dati parlano di una percentuale del 96% di quindicenni del mondo che ha accesso a un computer a casa e di 72 su 100 studenti che usano il PC, un tablet o altro device in classe. È utile chiarire che a scuola la tecnologia viene impiegata più per apprendere e conoscere che per informare e comunicare e quindi l'acronimo corretto sarebbe TAC, tecnologie dell'apprendimento e della conoscenza, ovvero tecnologie didattiche per realizzare mappe concettuali, ipertesti e video, libri digitali, applicazioni e software scolastico.

Le tecnologie cambiano l’ambiente di apprendimento. Nelle nostre case la tecnologia fa ormai parte dell'arredamento.

Le tecnologie cambiano l’ambiente di apprendimento

Pensate anche soltanto alla posizione del televisore in salotto, piuttosto che la lavastoviglie integrata in cucina o la lavatrice posizionata sotto al lavabo del bagno, quando non è presente un vero e proprio locale lavanderia. La collocazione stessa di questi strumenti tecnologici è stata certamente argomento di discussione e confronto tra genitori, nonni, zii e amici. Generalmente in casa utilizziamo anche altri devices come computer, tablet o smartphone che oltre all'arredamento hanno modificato anche le nostre abitudini quotidiane e le nostre relazioni famigliari.

Didattica a distanza: lezioni, esercizi, giochi pronti all'uso per italiano e matematica. In questi giorni si fa un gran parlare su come autoprodurre lezioni e contenuti per la didattica a distanza.

Didattica a distanza: lezioni, esercizi, giochi pronti all'uso per italiano e matematica

Di certo, si tratta del modo migliore per "tarare" sui nostri studenti i materiali necessari, ma in rete esistono anche lezioni, esercizi, giochi pronti all'uso, che possiamo utilizzare direttamente. Provo dunque ad elencare alcuni archivi di risorse online, per italiano e matematica, a cui i colleghi di scuola primaria e scuola secondaria di I grado possono attingere per reperire contenuti da inviare ai propri studenti.

DAD:verifica e valutazione. Peereducation on line e/o l’uso di canali comunicativi diversi da quelli tradizionali come il Digital Storytelling, la Scrittura Creativa con l’ausilio di medium di uso familiare per gli alunni BES come video, blog, powtoon, storyboard.

DAD:verifica e valutazione

Alunni certificati con L.104 Per quanto riguarda gli alunni con disabilità certificati 104, il punto di riferimento rimane il Piano educativoindividualizzato. La sospensione dell’attività didattica non interrompe, per quanto possibile, il processo di inclusione. Le modalità per la realizzazione della didattica a distanza sono documentate attraverso la compilazione della scheda allegata alla circolare n.696 . Scopriamo cos'è il COOPERATIVE LEARNING! Nuove metodologie didattiche: il Cooperative Learning. Si può imparare meglio lavorando in gruppo?

Nuove metodologie didattiche: il Cooperative Learning

Secondo gli studi sul Cooperative Learning è possibile, con grandi vantaggi per l’intera classe. Vediamo come funziona questo metodo di insegnamento. Come si definisce il Cooperative Learning L’Apprendimento Cooperativo è una modalità di apprendimento, attuabile dalla classe III delle Elementari, basata sull’interazione: gli allievi lavorano in gruppi, interagendo e collaborando per raggiungere un obiettivo comune, attraverso un percorso di approfondimento e acquisizione di nuove competenze. COOPERATIVE LEARNING COMPENSATIVO BES. Il Cooperative Learning è una modalità di apprendimento che si basa sull’interazione all’interno di un gruppo di allievi che collaborano, al fine di raggiungere un obiettivo comune, attraverso un lavoro di approfondimento e di apprendimento che porterà alla costruzione di una nuova conoscenza.

COOPERATIVE LEARNING COMPENSATIVO BES

L’apprendimento cooperativo è quindi una visione pedagogica e didattica che utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento in alternativa alla tradizionale lezione accademica frontale. Questa espressione fa riferimento ad un insieme di principi, tecniche e metodi di conduzione della classe in base ai quali gli alunni affrontano lo studio disciplinare interagendo in piccoli gruppi, in modo collaborativo, responsabile, solidale e ricevendo valutazioni sulla base dei risultati ottenuti individualmente ed in gruppo.

Non avendo denaro per pagare dei collaboratori, concepì un metodo di insegnamento reciproco fra gli alunni. Immagine vettoriale stock 389396995 a tema Cooperative Learning Jigsaw Learning Technique (royalty free) Formazione E-Learning a distanza e online: Come si fa? Hai poco tempo per formarti?

Formazione E-Learning a distanza e online: Come si fa?

Non riesci a far conciliare orari di lavoro e studio? Cerchi una soluzione flessibile come orari e che puoi seguire dovunque? Formazione a distanza: come farla, piattaforme e corsi disponibili online. Le aziende la usano per il training dei dipendenti, i professionisti per aggiornarsi, gli studenti di tutte le età per conseguire master o imparare le lingue: la formazione a distanza (FAD, nota anche come online learning, digital learning o e-learning) è ormai un metodo comune per seguire corsi e rafforzare le competenze a ogni livello.

Formazione a distanza: come farla, piattaforme e corsi disponibili online

COME USARE LA STRATEGIA DEL CIRCLE TIME A SCUOLA. Il Circle Time rappresenta una tecnica importante per l’educazione psicoemotiva nella classe, durante la quale tutti gli alunni si riuniscono per discutere un argomento o un problema proposto da uno o più di loro o dall’insegnante.

COME USARE LA STRATEGIA DEL CIRCLE TIME A SCUOLA.

CIRCLE TIME Appartiene alla tipologia dei gruppi di discussione, precisamente si tratta di un piccolo gruppo a bassa gerarchia (l’insegnante ha il compito di facilitare la discussione, ma nessuna funzione autoritaria) , di tipo formale (luogo, tempo e norme che regolano la discussione restano costanti), con l’obiettivo primario di creare un clima collaborativo e amichevole tra i membri (ad.da Francescata D., Putton A., Cudini S., Star bene insieme a scuola. Strategie per un’ed ucazione socio-affettiva dalla materna alla media inferiore, NIS, 1986). Con tale tecnica, l’insegnante svolge il suo ruolo di counselor in relazione all’intero gruppo classe con finalita’ educative. Circle Time: la metodologia educativa dell’inclusione. Il “Circle Time” è uno strumento operativo finalizzato a promuovere il “buon risultato” di insegnanti e alunni, tenendo conto della globalità delle nuove esigenze del sistema-scuola.

Circle Time: la metodologia educativa dell’inclusione

La complessità sociale, infatti, ha prodotto grandi cambiamenti nelle problematiche della formazione scolastica: in un momento di grande fervore per il mondo dell’insegnamento, si fa strada la spiacevole sensazione che sempre più si punti l’occhio sulla valutazione della performance, perdendo di vista l’importanza del processo di formazione. Il Circle Time: come funziona e quando applicarlo! La scuola si apre al BYOD: tutti a scuola con smartphone e tablet. Bring Your Own Device (BYOD), in italiano “porta il tuo dispositivo”, è un espressione che descrive quelle politiche aziendali che in tutto il mondo consentono agli impiegati di utilizzare i propri dispositivi personali in ambiente di lavoro. Il ricorso a politiche attive per il BYOD in ambito educativo viene espressamente previsto, attraverso una specifica azione, dal Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca “per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale”.

L’obiettivo è quello di “alleggerire” le classi da strumentazioni informatiche costose ed ingombranti, per promuovere una didattica digitale basata sull’integrazione dei dispositivi elettronici personali degli studenti e degli insegnanti (smartphone, tablet e PC portatili) con le dotazioni tecnologiche degli spazi scolastici. Cos’è il BYOD: futuro o già passato? I millennial e la generazione Z sono nativi digitali e la società cambia di conseguenza. Per chi appartiene a queste generazioni, lo smartphone e il portatile sono tecnologie ormai indispensabili nella vita quotidiana, da cui i possessori non si separano neanche durante le ore di lavoro. Interpretando questa tendenza, le imprese e le scuole hanno cercato di approfittarne e il risultato è il BYOD, l’integrazione dei dispositivi personali sul posto di lavoro o a scuola, che sono i principali ambiti di applicazione. Negli ultimi anni se n’è parlato tanto, spesso sottolineando i grandi vantaggi per le imprese, ma il BYOD ha anche i suoi difetti, soprattutto dal punto di vista della sicurezza informatica e della protezione dei dati.

Per questo motivo, sono nate tendenze opposte al BYOD, che cercano di superare questo approccio senza tornare ai metodi di lavoro tradizionali precedenti alla diffusione di Internet.