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1 - Il PNSD a scuola Missione e visione del PNSD

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INTEGRAZIONE PNSD-PTOF. Piano Nazionale Scuola Digitale: non crediate che sia destinato agli alunni. Ci scusiamo per il ritardo ma abbiamo avuto bisogno di tempo per leggere con la dovuta attenzione le 138 trionfali pagine che formano il “Piano Nazionale Scuola Digitale”, ramo digitale della “Buona Scuola” renziana.

Piano Nazionale Scuola Digitale: non crediate che sia destinato agli alunni

Presentato qualche giorno fa in pompa magna dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, tra annunci, strette di mano e il plauso di Confindustria Digitale, l’intervento è illustrato in un corposo manuale, in perfetto stile renziano, colorato, graficamente ineccepibile e pieno di tanti bei concetti, conditi da qualche parola in inglese che, anche se fuori posto, non guasta mai. L’esordio, dobbiamo ammetterlo, promette bene: “Gli obiettivi non cambiano, sono quelli del sistema educativo: le competenze degli studenti, i loro apprendimenti, i loro risultati, e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti”.

Andando avanti però, si ripropone il solito equivoco di fondo. Quale? Spulciano tra le 35 (!) Un terremoto digitale scuote la Scuola Italiana: che cosa ci aspetta? Che La buona scuola, con tutti suoi limiti e le sue mediazioni, fosse un passo avanti di grande rilevanza per adeguare e innovare il nostro sistema formativo, lo avevamo intuito, e spiegato in un articolo su Agenda digitale a luglio, nel corso del tormentato iter parlamentare del provvedimento.

Un terremoto digitale scuote la Scuola Italiana: che cosa ci aspetta?

Ora, gli effetti de La buona scuola si vanno dispiegando e precisando, e con il Piano Nazionale Scuola digitale, reso pubblico il 27 ottobre, possiamo affermare di essere di fronte al primo intervento organico, meditato e approfondito su questo tema dal 1998. Cioè dal Piano di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche (PSTD) dell’allora Ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer. L’idea forte del Piano: la tecnologia al servizio degli apprendimenti L’articolazione del piano Figura 1. L’Investimento sulla formazione delle persone l BYOD: porta il tuo device da casa. La “via italiana” alla Scuola Digitale. Ieri è stato presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale che, come recita il comunicato stampa del MIUR, è la “visione di Educazione nell’era digitale” all’interno di La Buona Scuola.

La “via italiana” alla Scuola Digitale

Ho subito pensato ai falsi amici education ≠ educazione e mi è venuta la curiosità di vedere se nel documento integrale del piano ci fossero altre influenze dell’inglese. L’ho letto solo in parte ma ne ho trovate subito parecchie, assieme ad altri aspetti già evidenziati in La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni: maiuscole e altre convenzioni di scrittura “all’americana”, incongruenze terminologiche, errori, refusi ecc.

Maledizione della conoscenza Anche in questo documento vengono introdotti molti nuovi concetti, spesso con un nome inglese, ma raramente sono spiegati: è la “maledizione della conoscenza”, la difficoltà di immaginare che gli altri non sappiano ciò che chi scrive invece conosce bene (più sotto trovate degli esempi). In molti casi sarebbe bastata una breve definizione o un esempio. Abbiamo un Piano, è Digitale. Martedì abbiamo presentato il nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale.

Abbiamo un Piano, è Digitale

Il lavoro, con molta fatica e orgoglio, è stato coordinato da me e Donatella Solda. Ma la squadra MIUR, guidata dal Ministro Giannini, è quella della Buona Scuola. Del resto perché cambiarla, è molto forte. Alessandro Fusacchia, Francesco Luccisano, Alessandra Migliozzi, Antonio Aloisi e Lorenzo Micheli. E un lavoro strettissimo con Sabrina Bono e Simona Montesarchio, l’amministrazione vera, e poi Daniele Barca e Mila Spicola. Abbiamo scritto una cosa molto chiara, nell’introduzione di questo Piano. La radice di questo Piano è profonda: non è un dispiegamento di tecnologia. Sul Piano digitale per la scuola. Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale presentato dal Ministro Giannini qualche giorno fa è – secondo me -– un piano molto buono.

Sul Piano digitale per la scuola

Lo scrivo senza tanti giri di parole. Aggiungo che questo articolo potrebbe anche finire qui, magari ricordando che scrivere un buon piano per l’Italia digitale è difficile (questo documento mi pare una luminosa eccezione in un contesto di solito abbastanza depresso) ma che una cosa sono le parole un’altra la loro messa in opera. Quindi serviranno occhi aperti per la sua effettiva applicazione. Ma visto che il documento è lungo cento pagine ed è formattato in maniera talmente pop da rendere difficoltosa la lettura a chiunque e non solo ai presbiti come me, aggiungo un paio di considerazioni e un paio di dubbi (uno dei quali molto grosso) sul lavoro prodotto dal Ministero dell’Istruzione.

Di tutto il piano un solo tema, fra quelli importanti, non mi convince per nulla. 35 punti per capire tutto sul Piano Nazionale Scuola Digitale. Martedì 27 ottobre il ministro dell’istruzione Stefania Giannini ha presentato il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD), un documento pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione, come previsto nella riforma della Scuola approvata quest’anno (legge 107/2015 – La Buona Scuola).

35 punti per capire tutto sul Piano Nazionale Scuola Digitale

Il documento ha funzione di indirizzo; punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente (life-long learning) ed estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali. Le azioni previste, (35 punti), sono state già finanziate, attingendo alle risorse messe a disposizione dalla legge La Buona Scuola e dai Fondi strutturali Europei (Pon Istruzione 2014-2020) per un totale di un miliardo di euro.

Il Piano sarà attuato da qui al 2020. Abbiamo letto il PNSD per capire quanti soldi verranno spesi sulle singole azioni e come si intende attuarle. Digitale tra i banchi: i numeri Tempi: da oggi al 2020. Formazione Pnsd – Questo sito accompagna la strategia di formazione del Piano Nazionale Scuola Digitale e contiene risorse che possono sostenere le scuole nell’organizzazione delle attività formative.

Il PNSD spiegato in 35 punti. Home ~ Schoolkit - accompagnamento innovativo del PNSD. La buona scuola digitale - MIUR. 01 marzo 2019 Avviso per partecipazione alla Settimana del PNSD e #FUTURAGENOVA Allegato Regolamento per la partecipazione al concorso #ilmioPNSD Allegato.

La buona scuola digitale - MIUR

Piano Nazionale Scuola Digitale Mussolente 2017 by Cortese ruggero on Prezi. Materiali e PNSD ~ Schoolkit - accompagnamento innovativo del PNSD. Pnsd.pdf. La buona scuola digitale - MIUR. Piano Nazionale Scuola Digitale, anno secondo: le nuove sfide. Il PNSD si avvia ad entrare nel secondo anno di operatività e l’attenzione da parte delle scuole e degli osservatori non sembra essersi attenuata.

Piano Nazionale Scuola Digitale, anno secondo: le nuove sfide

In positivo, sono ancora ben vive l’aspettativa e la spinta propositiva, ma stanno emergendo anche criticità alle quali è opportuno porre rimedio, possibilmente in tempi brevi. La tempistica di attuazione, ad esempio, oscilla tra accelerazioni (giudicate da taluni eccessive) e ritardi o sovrapposizioni. In ogni caso, la timeline stabilita nel piano non è stata pienamente rispettata, ma forse non è un male! Alcune azioni sono già in fase conclusiva: pur con notevole ritardo rispetto al previsto, le attività del PON-FESR LAN/WLAN si sono concluse in molti istituti. I ritardi sono stati dovuti soprattutto alla convenzione CONSIP - Telecom SpA, alla quale moltissime scuole hanno aderito, ma che si è rivelata di difficile gestione e soprattutto non ha garantito il rispetto dei tempi previsti.

Si tratta dell’azione #2 - cablaggio interno LAN/WLAN. Scuola Digitale, cosa succederà nel 2016 e i rischi da evitare. Il 2016 sarà per la Scuola (digitale) un anno determinante, perché, come prevede il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) molte delle azioni previste sui diversi capitoli (strumenti, competenze e contenuti, formazione, accompagnamento) dovranno essere impostate, e i punti chiave del PNSD dovranno essere affrontati.

Scuola Digitale, cosa succederà nel 2016 e i rischi da evitare

In particolare, l’anno scolastico 2016/17 sarà il primo avviato con i nuovi piani di offerta formativa, in cui dovrebbe vedersi anche l’impronta chiara degli animatori digitali e l’indirizzo vincolante delle analisi effettuate dalle scuole nel loro processo di autovalutazione. Ai blocchi di partenza del nuovo anno scolastico sarà chiaro se i nuovi adempimenti richiesti alle scuole saranno stati recepiti solo formalmente o anche sostanzialmente, se il cambiamento sta davvero prendendo piede. Ma andiamo per ordine. Formazione Pnsd – Questo sito accompagna la strategia di formazione del Piano Nazionale Scuola Digitale e contiene risorse che possono sostenere le scuole nell’organizzazione delle attività formative.