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REFERENDUM COSTITUZIONALE

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Referendum costituzionale 2016: ha vinto il No, che succede adesso? La riforma costituzionale: un atto di delinquenza politica. Ecco perchè. 29 Nov2016 Scritto da Aldo Giannuli.

La riforma costituzionale: un atto di delinquenza politica. Ecco perchè.

Postato in Le analisi, Politica interna, Riforme costituzionali Del contenuto di questa infelice riforma costituzionale si è detto abbondantemente e non stiamo qui a ripeterci sull’aborto di Senato, sul combinato disposto con la legge elettorale maggioritaria, sul prevaricazione governativa sul potere legislativo, sul carattere puramente propagandistico delle misure in materia di iniziativa popolare o sui tagli ai costi della politica eccetera. Di questo si è detto sin troppo, mentre troppo poco si è detto su un’altra ben più grave cosa: il modo con cui questa riforma si è formata. Ricordiamo che: a- essa non faceva parte del programma della coalizione Pd-Sel nelle elezioni politiche scorse b- essa non è stata deliberata neppure nel congresso del partito nel tardo 2013 E la riforma è partita subito male, escludendo pregiudizialmente diverse forze politiche (M5s, Lega, Sel, Fratelli d’Italia) che rappresentavano oltre il 40% dell’elettorato.

Aldo Giannuli. I poteri del senato secondo la riforma - speciale referendum n. 6. Se la riforma verrà confermata dal voto del 4 dicembre, non cambierà solo la composizione del senato, ma anche l’insieme dei suoi poteri.

I poteri del senato secondo la riforma - speciale referendum n. 6

La camera alta avrebbe meno influenza nel processo legislativo, mentre otterrebbe una serie di prerogative più consultive. Sono più controversi gli effetti della riforma sui poteri di chi costituirebbe la grande maggioranza del senato, in particolare le regioni. Da un lato, queste perdono molte competenze, che verrebbero accentrate a livello statale. Dall’altro, con il senato così trasformato, otterrebbero un ruolo più ampio nell’elezione del presidente della repubblica, dei giudici costituzionali e nell’approvazione delle riforme della costituzione.

Will Italy’s constitutional referendum mark the beginning of a ‘Third Republic’? Debate night: Trump struggles, Clinton clings to facts and figures, Holt stumbles. La routine, e la promulgazione delle leggi – la deforma-Costituzione renzina, artt. 73 e 74 – 274 – cor-pus 15. Ed ora due articoli con modifiche poco significative, e quasi di routine… Costituzione art. 73 .1.

la routine, e la promulgazione delle leggi – la deforma-Costituzione renzina, artt. 73 e 74 – 274 – cor-pus 15

La partecipazione popolare secondo Renzi l’astensionista – la deforma-Costituzione renzina, art. 71 – 270 – cor-pus 15. Costituzione art. 71 .1.

La partecipazione popolare secondo Renzi l’astensionista – la deforma-Costituzione renzina, art. 71 – 270 – cor-pus 15

L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. .2. Paolo Maddalena: la riforma della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena: la riforma della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza.

Paolo Maddalena: la riforma della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza

Video dell' intervento che Paolo Maddalena ha fatto sabato scorso in piazza Barberini durante la manifestazione «Emergenza cultura». Che l' obiettivo della protesta fosse il governo è fuori di dubbio. «Le modifiche dell' ordinamento introdotte dal Governo Renzi, e passivamente subite dal ministro Dario Franceschini - recitava la piattaforma organizzativa -,stanno di fatto rimuovendo l' articolo 9 dalla Costituzione». L' articolo 9 è, per dovere di cronaca, quello che prevede che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Tradotto: Renzi e il suo governo stanno svendendo il nostro patrimonio più importante. E a dare man forte ai manifestanti è arrivato Maddalena, presidente emerito della Corte Costituzionale oggi in pensione. Il Senato eventualmente – la deforma-Costituzione renzina, art. 70 (2a parte) – 267 – cor-pus 15. Questo articolo 70 e` talmente centrale nella deforma-Costituzione renzina che bisogna tornarci su per analizzarlo anche in dettaglio, dopo le prime impressioni.

il Senato eventualmente – la deforma-Costituzione renzina, art. 70 (2a parte) – 267 – cor-pus 15

In primo luogo e` da notare l’impostazione IDENTICA nelle linee generali data sia da Berlusconi sia da Renzi alle procedure per la formazione delle leggi. In entrambe le ipotesi di riforma costituzionale la Camera esamina ed approva i disegni di legge e il Senato PUO` esaminarli a sua volta. Rimane poco chiaro in quale sede il Senato decide se occuparsi della legge approvata dalla Camera oppure no, anche perche` i tempi sono molto ristretti. Ma in sostanza il Senato dovrebbe riunirsi ogni volta, anche per decidere di non decidere… Ma nella deforma-Costituzione di Berlusconi il Senato puo` esaminare qualunque legge che riguardi i principi generali dei campi abbastanza vasti e importanti in cui vi e` legislazione concorrente fra Stato e Regioni, Inoltre per Berlusconi il Senato rimaneva elettivo, per Renzi no.

Di cui: la semplificazione complicante – la deforma-Costituzione renzina, art. 70 (1a parte) – 264 – cor-pus 15. Qui, amici miei, tenetevi forte.

di cui: la semplificazione complicante – la deforma-Costituzione renzina, art. 70 (1a parte) – 264 – cor-pus 15

Perche` siamo al cuore vero della deforma-Costituzione. Dove sia Berlusconi sia Renzi obbediscono ai veri padroni del vapore. Quelli che comandano e che hanno ordinato da tempo di cambiarla. Semplifichiamo con uno slogan e chiamiamoli le banche. Ne avete avuto un esempio pochi giorni fa, quando hanno modificato le norme sulla pignorabilità` delle case per i mutui non pagati. Avete presente che la legge non e` passata al primo colpo e senza che nessuno se ne accorgesse? C’e` stato un po` di clamore mentre passava tra Camera e Senato. E alla fine hanno dovuto cambiare qualcosa. (Non era sostanziale, comunque).

E dunque non chiamatela democrazia, chiamatela pure, come loro, lungaggine: espressione per bene di quella che voi chiamereste alla buona inutile rottura di coglioni. Lo svincolo di mandato – la deforma-Costituzione renzina, art. 67 – 256 – cor-pus 15. Da una mail di ieri ad un’amica: IN QUESTO MOMENTO io non credo che si debba seguire Renzi sul terreno di una discussione pubblica cosi anticipata sulla sua deforma-Costituzione. astutamente lo ha scelto per distrarci da altri temi ben piu` incombenti ed importanti. secondo me nella scelta del consulente per la campagna del SI` Renzi ha fatto un errore tipicamente suo, di approssimazione e superificialita`: ha preso un americano, abituato alle loro primarie per la scelta del presidente che durano un anno. ma da noi non funziona cosi`.

lo svincolo di mandato – la deforma-Costituzione renzina, art. 67 – 256 – cor-pus 15

Diritti delle minoranze e statuto delle opposizioni, – la deforma-Costituzione renzina, artt. 64, 65 e 66 – 255 – cor-pus 15. Se una Costituzione non si capisce, anzi se e` scritta volutamente in modo da non farsi capire, che Costituzione e`?

Diritti delle minoranze e statuto delle opposizioni, – la deforma-Costituzione renzina, artt. 64, 65 e 66 – 255 – cor-pus 15

Costituzione art. 64 .1. Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Eletti o nominati per me pari sono – la deforma-Costituzione renzina, artt. 61, 62 e 63 – 253 – cor-pus 15. Da diversi giorni la Cassazione ha reso noto il testo del quesito del referendum sulla Costituzione. mi sono distratto io oppure nessun grande quotidiano ne ha parlato?

eletti o nominati per me pari sono – la deforma-Costituzione renzina, artt. 61, 62 e 63 – 253 – cor-pus 15

Tutti impegnati ad un fastidiosissima caciara e alla gara di chi grida piu` forte. comunque eccolo: Come dimenticarsi del Senato – la deforma-Costituzione renzina, art. 60 – 251 – cor-pus 15. Questo mio post, come gli altri che verranno, e` una contraddizione in termini: mi sono infatti convinto, proprio analizzandola, che la riforma Renzi e` un bluff, di scarsa importanza. la grande discussione che ci viene imposta riguarda un testo timido, abborracciato e confuso e non dovemmo cascarci. la vera discussione da fare e` sul disastro economico della politica Renzi. scrivevo in questi giorni ad un’amica:

Il Senato e l’incredibile comma 5 (una volta detto comma 22) – la deforma-costituzione renzina art. 57 – 244 – cor-pus 15. Qualcuno potrebbe osservare, criticando l’impostazione che sto dando a questi post sulla deforma-costituzione renziana, che sono troppo analitici. serve invece una sintesi. per ora, per questo post, la sintesi e` questa: Il delirio del senato concorrente – la deforma-costituzione renzina art. 55 – 231 – cor-pus 15. Ma la Boschi legge i blog? :-) – la deforma-costituzione renzina art. 46 e il voto all’estero – 234 – cor-pus 15.

Il nuovo Senato in cui si votano tra loro. Lasciamo perdere Renzi, non diamogli questa soddisfazione e parliamo della riforma costituzionale. Proviamo, per oggi, anche a lasciare perdere chi l’abbia presentata (Boschi, Verdini o chi per loro) e immaginiamo che ce la stia proponendo la persona di cui ci fidiamo di più. Facciamo che il nostro collega o il nostro amico alla solita colazione insieme ogni giorno al bar ci dica che ha avuto una grande idea per superare il bicameralismo. Immaginate che vi dica che il Senato viene abolito, anzi no, vi dice che in realtà non viene abolito ma sensibilmente ridotto e diventa molto meno influente nella tenuta del governo. Non vota la fiducia, per esempio ma si occupa comunque di questioni importanti per il funzionamento dello Stato e le regioni. Vi dice, il vostro fidato amico, che i senatori non saranno mica pagati. Detta così, pensate voi davanti al cornetto e cappuccino, non sembra nemmeno troppo male.

Ecco, a questo punto vi si dice che i senatori non sono eletti. Referendum, Renzi attacca il fronte del no: «Vogliono personalizzare lo scontro» Stefano Rodotà torna a criticare le riforme Renzi: "Con una Camera il governo dominerà sul Parlamento" "È impossibile disconnettere Camera e Senato, che si implicano direttamente. Il modo in cui si combinano rappresentanza, pluralismo e governabilità definisce infatti la coerenza interna del sistema". Stefano Rodotà torna alla carica e lancia un attacco durissimo alle riforme del premier Matteo Renzi, Senato in primis. "Il vero oggetto del contendere è ormai l'abbandono del pluralismo costituzionale come elemento costitutivo della forma di Stato e di governo della Repubblica", ha detto il costituzionalista nel corso della sua audizione in commissione Affari costituzionali del Senato, chiamato come esperto in merito al disegno di legge di Riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione.

"Se una Camera fosse effettivamente rappresentativa e garantisse l'equilibrio, allora anche una riduzione del Senato a una funzione simbolica o addirittura una sua cancellazione potrebbero non avere effetti dirompenti sul sistema. Condividi quest’immagine: Lo spacchettamento incostituzionale del referendum. considerazioni controcorrente sul referendum costituzionale. 3 – 217 – cor-pus 15. 3. lo spacchettamento del referendum confermativo della deforma Renzi in referendum distinti e` incostituzionale ed un favore a lui. ci siamo: il fronte politico che si muove contro la deforma costituzionale di Renzi sta dando prove evidenti di incoerenza o di stupidita`, ma l’ipotesi migliore e` delle due cose assieme. l’ultima trovata non e` neppure una pensata di Renzi, ma una invenzione originale dei suoi oppositori, a volere proprio ostinarsi a chiamarli cosi`. e` lo spacchettamento, cosiddetto, del referendum sulla legge che ha modificato la Costituzione in piu` quesiti distinti sui diversi punti che la formano. a proporlo e` chi vede le Stelle (solo Cinque, pero`), con i radicali (maestri dei referendum persi, da ultimo). sarebbe una cosa mai vista prima,

Senato, dieci piccoli debunking. Tacere: un po’ di furbizia tattica. considerazioni controcorrente sul referendum costituzionale. 1 – 215 – cor-pus 15. Corredino Mineo Riforma. No referendum costituzionale il fatto quotidiano gustavo zagrebelsky. SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE. Di fronte alla prospettiva che la legge costituzionale di riforma della Costituzione sia sottoposta a referendum nel prossimo autunno, i sottoscritti, docenti, studiosi e studiose di diritto costituzionale, ritengono doveroso esprimere alcune valutazioni critiche.

Non siamo fra coloro che indicano questa riforma come l’anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione e di una sorta di nuovo autoritarismo. Siamo però preoccupati che un processo di riforma, pur originato da condivisibili intenti di miglioramento della funzionalità delle nostre istituzioni, si sia tradotto infine, per i contenuti ad esso dati e per le modalità del suo esame e della sua approvazione parlamentare, nonché della sua presentazione al pubblico in vista del voto popolare, in una potenziale fonte di nuove disfunzioni del sistema istituzionale e nell’appannamento di alcuni dei criteri portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione. ECCO IL TESTO DELLA NUOVA COSTITUZIONE RENZI BOSCHI associazione stampa parlamentare.