Nata in un campo di concentramento. Anno zero Testi, immagini e poesie per Il Giorno della Memoria a cura di Cristiana Facchini e Roberta Mazza. Università degli Studi di Bologna Dipartimento di Discipline Storiche Piazza San Giovanni in Monte 2 Aula G.
Prodi Lunedì 30 gennaio, ore 17 “Nero latte dell’alba lo beviamo la sera lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte beviamo beviamo”. Sono i versi scarni del più noto poeta della Shoà, che ha descritto l’atroce esperienza della persecuzione nel linguaggio lirico della poesia. È Celan, ebreo rumeno che scrive in lingua tedesca, la lingua dei carnefici, il quale, contro la stentorea affermazione di Adorno, “…scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie, e ciò avvelena la stessa consapevolezza del perché è divenuto impossibile scrivere oggi poesie…”, sperimenta, con risultati altissimi, la potenzialità del linguaggio lirico di mettere in essere, di fare sentire, la Shoà.
Più ironico e solare, Primo Levi, scrittore non “professionista”, autore del capolavoro Se questo è un uomo, nel suo libro Se non ora quando? Cristiana Facchini Roberta Mazza. Giorno della Memoria: 15 proposte per una lezione non retorica. Come si può raccontare l’orrore dell’Olocausto agli studenti?
Come è possibile parlare della Shoah e del Giorno della Memoria anche se sono lontani dal periodo storico che si sta studiando? La Memoria non si insegna. Conviene partire dagli eventi della Storia e discutere intorno ai contenuti e alle loro possibili interpretazioni. Soltanto dopo, alla fine, tutto questo può diventare memoria non banalizzata, ritualizzata e “celebrata”. Per questo Giorno della Memoria 2019 vi proponiamo alcune spunti didattici per affrontare e discutere in classe alcuni aspetti della Shoah: 1. Quando anche gli ebrei italiani cominciano a essere deportati nei campi di concentramento nazisti, Andra e Tati sono solo due bambine. Nell’era più buia della storia dell’umanità, la forza e la speranza sono le uniche armi per sopravvivere. > A questo link è possibile scaricare il primo capitolo de La stella di Andra e Tati -edito da De Agostini. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Giornata della Memoria, ecco le poesie più celebri per non dimenticare la Shoah.
Giorno della Memoria. Anno zero Testi, immagini e poesie per Il Giorno della Memoria a cura di Cristiana Facchini e Roberta Mazza. Giornata della Memoria, perchè bisogna ricordare. Il 27 gennaio è la giornata della memoria, una ricorrenza riconosciuta dalle Nazioni Unite e celebrata anche in Italia dal 2001 dopo che il parlamento ha votato, nel luglio 2000, la legge per istituire il giorno della memoria.
In questo giorno – che coincide con l’arrivo nel gennaio del ’45 delle truppe sovietiche nel campo di Auschwitz – si ricordano le vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei (“Shoah”) e, nello specifico italiano, le leggi razziali del 1938 e il dramma dei deportati nei lager. L’istituzione di questa giornata è stata riparatrice della fatica del ricordo nei sopravvissuti e della sottovalutazione del fenomeno che almeno fino agli anni Sessanta ha attraversato anche il panorama italiano. L’internamento nel lager è stata un’esperienza estrema, una discesa negli abissi dell’umanità, inconcepibile per chi ritiene la storia un progressivo cammino di evoluzione e civiltà.
Lo sterminio di massa discende da un disegno pianificato che utilizza la razionalità industriale. LegnanoNews - Giorno della Memoria: Perchè ricordare? Giorno della Memoria Perché ricordare?
Primo Levi descrive così quel giorno di settant’anni fa: “La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. … Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi”. Quel giorno, il 27 gennaio, è stato scelto perché non venisse mai dimenticato ciò che i quattro giovani soldati russi hanno visto. Auschwitz. Quindi Giorno della Memoria, uguale la liberazione di Auschwitz, uguale ebrei, uguale “Il diario” di Anna Frank, uguale “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Primo Levi… ebreo… Primo Levi era sì un ebreo ma non è stato inviato in campo di concentramento in quanto ebreo. E non sono gli unici. Indifferenza. Arrigo_levi.