Cyberbullismo, nomofobia, candy girl. Ecco il Glossario e la legge del web. Cyberbullismo, se ne parla di più ma nelle scuole i referenti lavorano gratuitamente, prima o dopo le lezioni. Legge 71/17 (contrasto al cyberbullismo), sono passati due anni dalla sua approvazione.
E’ quindi possibile fermarsi e riflettere sugli aspetti positivi e le criticità del disposto. Risultato: molta luce con zone d’ombra! Cyberbullismo, la L. 71/17 Cyberbullismo, due anni fa è stata approvata la legge 71/17, grazie alla tenacia di Elena Ferrara, senatrice nel 2013 e professoressa della quattordicenne Carolina Picchio vittima del cyberbashing (finta violenza operata dai compagni, filmata e postata nel Web). Risultato: la ragazzina si è suicidata. Chiaro l’obiettivo della legge “ contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche”.
Il bullismo è un reato, denunciate penalmente e civilmente i bulli. A cura della redazione sociale di Informagiovani-Italia Indice Quando si verifica una violazione della legge penale o civileTipologie di danno subito e risarcibileChi è responsabile, chi paga?
L’esito del processo Per un risarcimento " esemplare" del danno esistenziale, un appello ai giudici Oggi le vittime di " bullismo" sono considerate vittime di un reato ed hanno diritto ad essere risarcite. I danni provocati dal bullismo sono molto gravi e trasformare le vittime in soggetti che lottano per la giustizia e per essere risarciti è uno dei modi per aiutarli. Quando è bullismo e quando è criminalità? La precisazione del ministero. Ogni giorno le cronache riportano episodi di bullismo sparsi in tutt’Italia.
Odio online, ecco quali sono le conseguenze legali. 2' di lettura Dai migranti ai carabinieri, solo per rimanere agli ultimi fatti di cronaca, le affermazioni d’odio corrono sempre più numerose sulla rete.
Ma hanno precise conseguenze per la nostra legge. Divulgare sui social network, nei blog e su internet in generale frasi che incitano alla discriminazione o a commettere violenze per motivi religiosi, etnici o razziali significa commettere dei reati previsti dalla cosiddetta legge Mancino (legge 205/93). LEGGI ANCHE / Il web enfatizza un'aggressività i cui effetti sono gravi come quella reale. Insegnante soddisfatta per la morte del carabiniere: quale regola viene violata? Il caso dell’insegnante che esulta su FB per la morte di un carabiniere (salvo poi scusarsi subito dopo) pone una questione importante.
Al di là del fatto che un insegnante dovrebbe rappresentare per gli studenti e le famiglie un punto di riferimento importante sotto il profilo etico, un esempio da seguire, c’è una domanda alla quale cerchiamo di dare una risposta in queste righe. La responsabilità genitoriale e il diverso scenario educativo - G. Scialpi. La responsabilità genitoriale riconsidera il rapporto tra i genitori e i figli La responsabilità genitoriale cambia le regole del gioco educativo.
Il minore è persona sempre! Quindi non più un oggetto o proprietà della famiglia, ma soggetto che si appartiene senza se e senza ma. Comunque sempre da proteggere e curare. Cyberbullismo, nomofobia, candy girl. Ecco il Glossario e la legge del web - Cyberbullismo. Nomofobia, cyberexploitation, hikikomori, candy girl; cosa significano?
Questi sono solo alcuni dei nuovi vocaboli, entrati a pieno titolo nel dizionario italiano, diventati di uso comune e spesso raggruppati sotto un unico fenomeno: il cyberbullismo. Il docente è un pubblico ufficiale. Ecco la normativa. Docenti in balia di alunni e genitori violenti.
No, nessuna estremizzazione del fenomeno. Insegnanti aggrediti, picchiati, vilipesi, sviliti e umiliati. Il bullismo contro i professori può costituire reato di stalking, percosse, lesioni, violenza privata, minaccia e diffamazione. Spesso anche i genitori non usano mezzi termini: un voto negativo o una punizione inflitta ai loro figli viene interpretata come un’offesa. Non pensano che quasi sempre sono la normale conseguenza di una preparazione inadeguata o un mezzo di correzione di comportamenti sbagliati.
Pubblico ufficiale. Docenti vittime di bulli e genitori violenti, inasprire le pene: disegno di legge a Montecitorio in difesa dei prof. Inasprire le pene verso chi usa violenza fisica e verbale verso i docenti, mentre svolgono le loro funzioni a scuola e con gli alunni: a chiederlo, con un disegno di legge depositato i primi di maggio a Montecitorio, è il deputato della Lega Rossano Sasso.
“Non è più tollerabile sminuire, umiliare e picchiare un insegnante” “È giunto il momento – sostiene il leghista – di dare un segnale forte in difesa degli insegnanti, ancora una volta picchiati, derisi ed umiliati da alunni e genitori degli stessi. L’ultimo in ordine di tempo a Lodi, dove una docente è stata aggredita da un parente di un alunno che era stato sospeso. Ho depositato una proposta di legge a mia prima firma insieme a tutti i colleghi della Lega presenti in Commissione Cultura della Camera, con cui si inaspriscono fortemente le pene per chiunque usi violenze fisiche e verbali nei confronti degli insegnanti, durante l’esercizio delle proprie funzioni”. Cyberstalking, "Vi spiego come ho denunciato"
Identità Digitale Defender: le tracce dei tuoi ragazzi online, i rischi per la loro privacy, e come rimediare. Adolescenti e privacy sono due termini spesso in forte contrasto tra loro.
Non solo i nostri ragazzi aprono numerosi account per sperimentare giochi, applicazioni per cellulare, e nuovi social network, si scambiano le password, ma dimenticano anche facilmente le credenziali di accesso del loro indirizzo email, obbligandoli a crearne di nuovi per registrarsi nuovamente sui loro canali Web preferiti. Gli account vecchi vengono subito dimenticati. Ma come ben sappiamo noi adulti Internet non dimentica, e il risultato sono centinaia se non migliaia di tracce lasciate dai nostri giovani, dove ogni micro-traccia rappresenta un frammento della loro vita online, e di conseguenza anche della loro vita offline. Tutta questa frammentazione induce l’adulto in inganno, in quanto ci da la percezione che sia impossibile per un malintenzionato riuscire a mettere insieme dei pezzi significativi delle vite dei nostri ragazzi, tali da poterne costituire una minaccia. Bullismo, cosa deve fare un docente quando assiste ad una violenza?
Bullismo, un fenomeno in aumento che spesso si consuma tra le mura della scuola. Cosa deve fare un docente che assiste ad un episodio di violenza in quanto pubblico ufficiale e per tutelare la propria persona? La scuola è lo specchio della società, si racconta, si narra. Diffamazione sui social network. Quando la diffamazione corre sul social: tutto quello che c’è da sapere sui commenti facebook e whatsapp. Gruppi chiusi: responsabilità degli amministratori e like ai post. Le dipendenze non sono solamente quelle da droghe e alcol; oggi, ve n’è una che, sebbene non sia grave come quelle appena enunciate, non è comunque da sottovalutare: quella da internet e, più nello specifico, da social network.
I social permettono a chiunque di poter esprimere la propria opinione e di poterla condividere col mondo intero, e questo è un bene; il rovescio della medaglia, però, sta nel fatto che questa eccessiva libertà ha dato coraggio a tante persone che, vigliaccamente, utilizzano il profilo virtuale per sparare a zero contro chiunque, conoscenti e non. VADEMECUM 02 08 2018. BULLISMO: VIOLAZIONE DELLE NORME DI DIRITTO CIVILE. Bullismo-violazione-del-diritto-civile Le attività di Bullismo configurano una violazione della norme di Diritto Penali e Civile (illecito civile), in questo breve articolo si vedranno in dettaglio queste ultime con i principali riferimenti normativi e giuridici: Il riferimento giuridico dell’illecito civile è l’ art. 2043 c.c.
iGloss@ 1.0. É reato scrivere Stato di merda su Facebook. Il reato di vilipendio delle istituzioni della Repubblica può essere commesso anche sui social come Facebook. É punito più severamente se è commesso da militari. Docenti pubblici ufficiali, carcere da 6 mesi a 3 anni per chi li offende o commette loro violenza. Il decreto sicurezza bis (decreto legge n. 53/2019, convertito in legge n. 77/2019) prevede una norma che, indirettamente, riguarda il personale docente in quanto pubblico ufficiale.
Modifiche al codice penale L’articolo 341-bis del codice penale così dispone: Offese e violenze contro docenti ed ATA, è oltraggio. Norme e sentenze. In questi giorni ha trovato una importante diffusione la Sentenza della Cassazione V Penale n. 15367 del 2014 . Il caso riguardava una docente soggetta ad ingiuria, ma il reato giusto veniva qualificato in oltraggio a pubblico ufficiale. Docenti aggrediti dai genitori: è ora di finirla, ci vuole l'obbligo di denuncia. Il bullismo è un reato, denunciate penalmente e civilmente i bulli.