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Che cosa è il Design Thinking e come attuarlo in classe (in 6 step)

Che cosa è il Design Thinking e come attuarlo in classe (in 6 step)
“Essere empatici. Cercare di capire a che cosa la gente dia veramente valore. La grande cosa del Design Thinking è che permette alle persone di costruire idee sulle idee degli altri. Tu pensi a qualcosa, io ho un’idea, poi qualcuno da qualche parte dice: ‘Ehi, questo mi ha fatto pensare che dovremmo fare questo e potremmo fare quello.’ Così arrivi ad un punto che non avresti mai raggiunto con un’unica mente”. Il processo del Design Thinking in classe Il Design Thinking si ritiene oggi un elemento importante in ambito scolastico nell’adeguamento delle competenze professionali degli insegnanti alle esigenze di innovazione derivanti dalla veloce diffusione delle tecnologie, la volontà di dotare gli studenti (sin da piccoli) di strumenti per affrontare il costante aumento delle informazioni disponibili per renderli cittadini consapevoli. Le sei fasi del Design partecipativo 1. 2. “Nessuna idea è troppo stupida”, questo è il mantra del secondo step nel processo del Design Thinking. 3. 4. 5. Related:  ICT_Didatticailemelli

"Nativi digitali"? La mera tecnologia non aiuta la Scuola La settimana scorsa il prof. Paolo Ferri è intervenuto su questo giornale a proposito della vexata quaestio relativa all'esistenza dei “nativi digitali”. Nel farlo ha citato alcune mie ricerche come esempio di “tecno-scetticismo”. Rispondo qui in merito ai riferimenti fatti alle mie ricerche e alle mie posizioni, che nell'articolo sono state accomunate a quelle di Paolo Attivissimo ma che in realtà si distinguono da quelle sia nel contenuto che nelle finalità. L’articolo del prof. Questo significa essere “tecno-scettici”? C'è inoltre da dire che i livelli di apprendimento standardizzati non sono l’unico indicatore che può misurare l'impatto dei media digitali nella scuola. La questione è, quindi, complessa e si presta sempre meno alla contrapposizione astratta tra apocalittici e integrati. Bibliografia Barrera-Osorio, F. and Linden, L. randomized experiment in Colombia. Cristia, J. Development: Evidence from the One Laptop per Child Program, IZA Discussion Papers 6401, Institute

Download Crossword Express The file you will download is called CrosswordExpress.zip. When it is downloaded, the file will be found in your normal download folder, as defined in Preferences for the web browser you are using. Both Windows and iMac users should note that the .zip extension may be missing from the file name. This is due to an OS option setting which, if turned on, will remove certain common extensions from file names. Examples of this are .zip .jar .com .exe .jpg and some others. Try not to be confused by this. There are slight differences in the installation process, depending on the computer you are using. Apple iMac A double click on the icon for the CrosswordExpress.zip file will result in the creation of a new folder named CrosswordExpress, which will be placed in the same folder as the .zip file. If you decide you don't wish to continue using the program, it is very easy to remove from your computer.

I Nativi Digitali pensano e apprendono diversamente Francesca Ungaro Webwriter e Content Manager. Psicologa.Ho lavorato come Responsabile della Comunicazione Corporate. Psicologia e scrittura sono le realtà che si intrecciano da sempre nella mia vita. Latest posts by Francesca Ungaro (see all) In un articolo di Panorama del 4 aprile 2016 si legge che i Nativi Digitali pensano diversamente rispetto alle generazioni precedenti. E’ dimostrato che i Nativi Digitali, quasi costantemente iperconnessi, non presentano una correlazione tra il numero di ore di esposizione alla Rete e l’aumento del quoziente intellettivo. Il pensiero dei Nativi Digitali tende ad abbandonare strutture logico-deduttive e lineari. La velocità di apprendimento e di pensiero logico-emotivo pare ridotta a un tempo talmente insufficiente che le informazioni, le emozioni e le esperienze non riescono ad essere strutturate e immagazzinate nella Memoria (ne ho scritto qui: Internet e i Social Network: quanto male fanno alla Memoria?)

The top 11 apps to use with Book Creator As chosen by our Book Creator Ambassadors. We’ve heard from many teachers that Book Creator is a great app for ‘app smashing’. Because you can pull in content from other apps so easily, it’s often the last step in the workflow – where students collate all their content from other apps into one place, to showcase their work. So we thought we’d delve a little deeper to find out which apps were the top choice at the moment when it comes to working with Book Creator. We asked our Book Creator Ambassadors to give us their top 5 choices for apps they love to use in conjunction with Book Creator. Do you agree with the list? #1 Explain Everything It was no surprise to us that Explain Everything came top in this list. We’ve seen anecdotally that teachers love this app, and we know there are many, many ways it can be combined with Book Creator – and the workflow works both ways. For those who don’t know, Explain Everything is an interactive screencasting whiteboard app. #2 iMovie #3 Paper by 53 “Popplet

Generazione Digitale - I nuovi spazi della scuola Quando si parla della scuola del futuro, ovviamente il primo pensiero va alle nuove tecnologie, la cui introduzione, se pur con tempi diversi, si sta facendo pian piano strada nelle scuole del Paese. Ma con l'arrivo di nuovi strumenti e la diffusione di una didattica innovativa nei processi di apprendimento, non è pensabile che anche gli spazi e gli arredi restino uguali a quelli di una volta. C'è bisogno di un cambiamento negli ambienti d'apprendimento, ne parliamo con i nostri ospiti: Rita Coccia, dirigente scolastico dell’Istituto Volta di Perugia, Elisabetta Mughini, ricercatrice Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, i nostri ragazzi e il professore Mario Morcellini. Tags Condividi questo articolo

Paolo Mauri - Questo è il terzo anno che Invalsi mette a... Il digitale a scuola / Le opportunità “Se la scuola rimane lontana dalla tecnologia che i ragazzi utilizzano quotidianamente per comunicare perde una grande occasione per ridurre le distanze e diventare credibile”. A parlare è Paolo De Nadai, cofondatore di ScuolaZoo, che di scuola vissuta ne sa qualcosa visto che ogni giorno è in contatto con due milioni e mezzo di studenti attraverso il sito e i social network connessi: “Se invece il docente riesce a utilizzare tablet e smartphone per insegnare, conquista immediatamente i ragazzi”. “C’è una schizofrenia di fondo - aggiunge Paolo Giovine, presidente e cofondatore di Pubcoder, startup per la gestione dei contenuti digitali -: fuori dalle aule i ragazzi fanno tutto quello che non possono fare a scuola con gli strumenti digitali, poi rientrano il giorno dopo a scuola e spengono il mondo esterno”. Non c'è dubbio comunque che la tecnologia oggi offra potenzialità sconosciute fino a ieri. © Riproduzione riservata

Come usare le annotazioni di YouTube | Funzionamento Annotazioni Guida completa alle annotazioni di YouTube Le annotazioni di YouTube sono fra gli strumenti più preziosi che YouTube ci offre per aumentare gli iscritti del canale, rendere più coinvolgenti i video, aggiungere informazioni, creare storie interattive, linkare il tuo sito web oppure altri video, canali o playlist. Puoi decidere tu cosa scrivere nell’annotazione e in che posizione del video inserirla: tutto quello che ti serve è un po’ di creatività e buon senso. Puoi raggiungere direttamente l’informazione che cerchi oppure leggere tutta la guida. Cosa sono le annotazioni? Le annotazioni ti permettono di aggiungere un punto di interesse (evidenziare un’area del video) o un testo interattivo (un testo con un link) all’interno del video. Di default le annotazioni sono visibili in tutti gli account ma un’opzione permette di disabilitarle nella scheda Riproduzione. Come inserire le annotazioni? Nel box potrai modificare gli altri dettagli delle annotazioni come dimensioni e colore del carattere.

Le dieci tesi su scuola e tecnologia » Cremit Durante il convegno “Educazione, apprendimento e nuove tecnologie”, sono state esposte “dieci tesi” in cui si affrontano temi e problematiche da sempre dibattuti ma mai abbastanza chiariti. Media Education e Education Technology — L’Education Technology è la didattica che fa uso delle tecnologie e considera i media digitali come supporto alla mediazione nei processi di insegnamento e apprendimento. La Media Education invece è qualcosa di propedeutico alla prima, in quanto lavora sui linguaggi mediali in genere (che ora sono comunque digitalizzati), considerati come artefatti culturali rispetto ai quali sviluppare pensiero critico e responsabilità;La logica dei consumi culturali non corrisponde a aut aut, ma a et et — Le tecnologie non sono sostitutive, ma integrative. Più che fattore di discontinuità, bisogna considerare il digitale come una ri-mediazione della realtà, cioè a una riconfigurazione in un’altra chiave degli elementi della realtà quotidiana. di Piercesare Rivoltella

Eureka Blog di cultura e tecnologia REALIZZARE VIDEO DIDATTICI: COSA SERVE PER CREARE UNA VIDEO LEZIONE? | France... Oggi la didattica può servirsi di uno strumento molto potente per far apprendere i contenuti agli alunni… mi riferisco al VIDEO! Quest’ultimo riesce a catturare l’attenzione, a motivare e a fissare meglio i concetti. Perché non usarlo? Per prima cosa occorre conoscere gli strumenti sia software che hardware per realizzare un video didattico efficace. I migliori programmi scaricabili gratuitamente online sono: Windows Media Player e Pinnacle Videospin, con essi puoi già ottenere un buon risultato utilizzando le transizioni, le tracce audio, le scritte testuali e le immagini. A pagamento esistono invece dei programmi molto più evoluti come ad esempio: Power Director 11. Un esempio realizzato da me per l’attività: “La pergamena dei sette segreti“, svolta con l’obiettivo di promuovere comportamenti scolastici virtuosi. Una telecamera digitale, in alternativa potremo utilizzare uno smartphone di ultima generazione o una buona macchina fotografica, anche quelle compatte andranno benissimo.

Storytelling digitale in classe: alcuni spunti e consigli per gli insegnanti | Socloo Cos’è lo storytelling? E’la capacità di raccontare una storia. Niente di più di semplice, dunque, per gli insegnanti. Se parliamo invece di storytelling digitale intendiamo la stessa capacità di raccontare qualcosa, ma utilizzando strumenti digitali come video, immagini, mappe e infografiche, file audio e tutta una serie di strumenti innovativi che possono arricchire lo storytelling e rendere più interessante, coinvolgente e accattivante una lezione. Gli studenti, si sa, sono ormai abituati a un mondo iperconnesso, sempre più social e digitale, con svariati stimoli provenienti dalla tecnologia. Gli elementi multimediali e creativi, come evidenziato da diversi studi, favoriscono la memorizzazione e incrementano il coinvolgimento e la motivazione degli studenti. Ecco alcuni spunti di storytelling digitale in classe: Storytelling cronologico: creazione o condivisione di materiale digitale che segua un ordine cronologico. Il miglior modo per condividere questi materiali con la classe?

50 Fab Apps for Teachers Less Is More You don’t need a one-to-one classroom (one device for every student) to integrate tablets into instruction. Whether you have one tablet or five, possibilities for teaching with them abound. Single Tablet • Independent reading Load up your tablet with books in a reading app. Allow students to check out the tablet for the day or week for in-class use, just as they would a book from the class library. • Accessibility Have a student that might benefit from accessibility apps? Small Set of Tablets • Small-group reading A few tablets are perfect for engaging students during small-group reading instruction. • Research Portability makes tablets conducive to quickly accessing information for research projects. Education—there’s an app for that. “I have yet to see anything in education that generates excitement and motivates students the way tablets do,” says the third-grade teacher from Leonard Elementary School in Troy, Michigan. Language Arts Super Why! Math Science Social Studies

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