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Verification Handbook. The latest edition of the Verification Handbook arrives at a critical moment.

Verification Handbook

Today’s information environment is more chaotic and easier to manipulate than ever before. This book equips journalists with the knowledge to investigate social media accounts, bots, private messaging apps, information operations, deep fakes, as well as other forms of disinformation and media manipulation. The first resource of its kind, it builds on the first edition of the Verification Handbook and the Verification Handbook for Investigative Reporting. Editor Craig Silverman recruited top reporters and academics focused on disinformation and media manipulation to share their tools and techniques. The Verification Handbook For Disinformation And Media Manipulation is a must-have reference for professionals seeking to improve the quality of information for people around the world, and to deter and expose bad actors. Il post più condiviso su Facebook nel 2019 è una fake news. 1 Aprile 2019 - Cosa succederebbe se il post più condiviso su Facebook nel 2019 fosse una fake news?

Il post più condiviso su Facebook nel 2019 è una fake news

In realtà, questo sta già avvenendo. La notizia non sorprende, anche perché sul social network girano tante bufale. Tuttavia, si tratta di una scomoda verità, soprattutto perché Mark Zuckerberg da qualche anno sta conducendo una battaglia personale contro le numerose fake news che circolano all’interno del proprio social network. La notizia è stata diffusa da un editore di 32 anni a fine gennaio. Il post impacchettato e corredato con tutte le parole chiave più attraenti è stato pubblicato sulla pagina Facebook di una radio locale, e da qui è iniziato in tran-tran, capace di trasformare il contenuto in un vero e proprio fenomeno virale.

La fake news che generato migliaia di condivisioni ha come oggetto una vicenda criminale a livello locale. Perché il contenuto abbia avuto un tale successo è un mistero. Perché crediamo alle fake news? La prima spiegazione a questo pericoloso fenomeno è che siamo diventati talmente frettolosi e superficiali da essere stupidi Di T.

Perché crediamo alle fake news?

Primozich Internet ha rivoluzionato l’accesso alle notizie di milioni e milioni di persone nel mondo. Allo stesso tempo la rapidità con cui qualsiasi informazione viene veicolata, oltre che dai siti o blog, ancor più dai social network, lascia poco tempo alla riflessione e all’approfondimento. Se la fiducia nei giornalisti è più bassa di quella nei parrucchieri. Un sondaggio condotto dall’Università dell’Insubria ha misurato la fiducia nelle istituzioni, nelle professioni, e sui motivi per cui l’informazione non coinvolge più come prima.

Se la fiducia nei giornalisti è più bassa di quella nei parrucchieri

Dal campione di 1.106 persone che hanno risposto al sondaggio su fiducia nelle istituzioni, nelle professioni e nei media, non esce un quadro molto confortante. È vero che il test è stato effettuato in un periodo in cui si attende ancora la formazione di un governo a distanza di due mesi dalle elezioni, ma i risultati sono in linea con sondaggi simili effettuati in Nord Europa e Stati Uniti. Possiamo dunque parlare di una crisi globale, non solo italiana, quella che coinvolge alcune istituzioni, come quelle statali, e alcune professioni, in particolare quelle che riguardano i media, su cui il sondaggio si è focalizzato con una terza domanda per scoprire perché non ci si informa più. Tv, fuga dal coronavirus. In calo gli ascolti sull'epidemia. "Narrazione senza speranze" - la Repubblica.

ROMA - Per settimane i telegiornali e le trasmissioni di approfondimento hanno fatto il pieno di ascolti puntando sul coronavirus.

Tv, fuga dal coronavirus. In calo gli ascolti sull'epidemia. "Narrazione senza speranze" - la Repubblica

Tanti italiani, che vivono in casa la paura del contagio e l'ansia per il loro futuro, hanno cercato una bussola nell'informazione tv. Fake news, l’82% degli Italiani non sa riconoscerle. Come si sconfiggono le fake news? È passato un anno e mezzo dalla vittoria di Donald Trump, ma quale sia stato il ruolo giocato dalle fake news nell’elezione di uno dei più improbabili presidenti degli Stati Uniti (o nella vittoria della Brexit, per fare un altro esempio) è ancora un tema ampiamente dibattuto.

Come si sconfiggono le fake news?

Di conseguenza, “l’impatto delle fake news sulle elezioni potrebbe essere molto inferiore a quanto temuto”, conclude il paper. Ma è proprio così? Parecchi altri studi – tra cui uno appena condotto dalla Ohio State University – hanno invece confermato quanto la disinformazione potrebbe aver aiutato Donald Trump a conquistare la Casa Bianca; mentre altre ricerche hanno messo in collegamento il fenomeno fake news, inestricabilmente legato ai social network, alla diffusione del populismo in Europa (Italia compresa). Ovviamente, sarebbe ingenuo pensare che la trasformazione politica in corso in Occidente sia causata dalle bufale. Fake news, social network non più credibili: "L'87% degli italiani non si fida e dice di non saper riconoscere una bufala" Gli italiani non si fidano più dei social e non sono in grado di distinguere sul web una bufala da una notizia affidabile: a dirlo è oltre l’87% delle persone intervistate nel rapporto Infosfera, realizzato dal gruppo di ricerca sui mezzi di comunicazione di massa dell’Università Suor Orsola Benincasa, guidato da Umberto Costantini, docente di Teoria e tecniche delle analisi di mercato, ed Eugenio Iorio, docente di Social media marketing.

Fake news, social network non più credibili: "L'87% degli italiani non si fida e dice di non saper riconoscere una bufala"

La ricerca sull’universo mediatico italiano, giunta alla sua seconda edizione, ha coinvolto un campione d’indagine superiore ai 1500 cittadini italiani, raccogliendo i dati sulla percezione del sistema mediatico, con particolare attenzione al livello di credibilità, fiducia e influenza delle fonti di informazione.