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Gravitazione

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Sette miliardi di anni fa, due mostri si unirono. Infografica dell’evento (cliccare per ingrandire).

Sette miliardi di anni fa, due mostri si unirono

Crediti: Ego/Virgo Le collaborazioni scientifiche Ligo e Virgo hanno pubblicato oggi su Physical Review Letters e The Astrophysical Journal due articoli che riportano gli ultimi risultati delle loro recenti osservazioni congiunte: la rilevazione di Gw 190521: un segnale di onde gravitazionali prodotto da quella che è considerata la più grande fusione di due buchi neri mai osservata fino a oggi. Laser Beams Reflected Between Earth and Moon Boost Science. How Earth looks from the Moon / how the Moon looks from Earth, during April 2020. What Is the Hubble Constant? The Hubble constant is a unit that describes how fast the universe is expanding at different distances from a particular point in space.

What Is the Hubble Constant?

AI Copernicus ‘discovers’ that Earth orbits the Sun. Astronomers took centuries to figure it out.

AI Copernicus ‘discovers’ that Earth orbits the Sun

But now, a machine-learning algorithm inspired by the brain has worked out that it should place the Sun at the centre of the Solar System, based on how movements of the Sun and Mars appear from Earth. The feat is one the first tests of a technique that researchers hope they can use to discover new laws of physics, and perhaps to reformulate quantum mechanics, by finding patterns in large data sets. The results are due to appear in Physical Review Letters1. Physicist Renato Renner at the Swiss Federal Institute of Technology (ETH) in Zurich and his collaborators wanted to design an algorithm that could distill large data sets down into a few basic formulae, mimicking the way that physicists come up with concise equations like E = mc2.

To do this, the researchers had to design a new type of neural network, a machine-learning system inspired by the structure of the brain. Relative Cosmic Velocities [wide screen, more info] Event Horizon, ecco la prima foto di un buco nero. Catturata la prima istantanea di un buco nero. La scoperta è stata effettuata da una rete di otto radiotelescopi che opera su scala mondiale e prende il nome di Event Horizon (Eht), un progetto appositamente creato per ottenere le immagini di un buco nero. La foto è stata diffusa durante una serie di conferenze stampa che si sono svolte nella giornata odierna, in contemporanea in tutto il mondo. Protagonista dello scatto, il buco nero al centro di Messier 87, un’enorme galassia situata nel vicino ammasso della Vergine. Il buco nero ha una massa pari a 6,5 miliardi e mezzo di volte quella del Sole e dista 55 milioni di anni luce dalla Terra.

Trovata la massa mancante. Di nuovo. Il percorso seguito dalla luce del quasar attraverso i filamenti fino a giungere al telescopio spaziale Chandra.

Trovata la massa mancante. Di nuovo

Crediti: Nasa/Cxc/K. Williamson, Springel et al.) La sonda Voyager 2 è entrata nello spazio interstellare. Venticinque anni fa la sonda Voyager 1 scattò una foto della Terra da oltre sei miliardi di chilometri di distanza.

La sonda Voyager 2 è entrata nello spazio interstellare

Solar System Orrery by Jeroen Gommers. A Tour of our Moon. LUNA? Sì, ci siamo andati! 0,0000000000667191: ecco il numero di Newton che tiene insieme il cosmo. ROMA - E' da anni approssimata in vari modi, visto che mancava una misura univoca.

0,0000000000667191: ecco il numero di Newton che tiene insieme il cosmo

Che ora forse c'è, e arriva da fisici italiani. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Laboratorio Europeo di Spettroscopia non Lineare (Lens) dell’Università di Firenze hanno infatti pubblicato oggi su Nature un importante studio che quantifica in una maniera mai stata così precisa la costante gravitazionale di Isaac Newton. Insomma il valore di quella G maiuscola che molti ricorderanno da scuola. Quel numero è 0,0000000000667191, ovvero 6,67191 per 10 elevato alla -11. Quanto sono grandi davvero le stelle? Il nostro Sole non regge il paragone Ecco le “vere” dimensioni delle stelle. Il nostro Sole non regge il paragone. Numeri categorie video educational Laboratorio ABBONAMENTI EDICOLA newsletter Utente Cognome Profilo Logout Quanto sono grandi davvero le stelle?

Quanto sono grandi davvero le stelle? Il nostro Sole non regge il paragone Ecco le “vere” dimensioni delle stelle. Il nostro Sole non regge il paragone

Il nostro Sole non regge il paragone. The Orbit Simulator. Scoperto il primo asteroide interstellare? I corpi celesti in orbita attorno al Sole (come ci insegna la I Legge di Keplero), si muovono su orbite ellittiche, di cui la nostra stella occupa uno dei fuochi.

Scoperto il primo asteroide interstellare?

Queste orbite possono essere molto allungate, cioè ad elevata eccentricità (valore che si indica con la lettera e), specialmente per le comete che provengono dalla Nube di Oort, una estesa nube di comete che circonda il Sistema Solare. Per un’orbita ellittica l’eccentricità e è compresa fra zero (orbita circolare) e 1 (escluso). L’energia totale (somma dell’energia cinetica e di quella potenziale gravitazionale), che possiede un corpo in orbita attorno al Sole è minore di zero, il che significa che il corpo è vincolato al Sole. In teoria, per due corpi soggetti alla reciproca forza di gravità, sono possibili altre due orbite oltre alle ellissi: le orbite paraboliche (e = 1) e quelle iperboliche (e > 1).

In entrambi i casi si tratta di curve aperte, possedute da corpi non legati in modo permanente al Sole. Google Maps ci porta a spasso tra i pianeti del Sistema solare. CON la stessa semplicità con cui Google ci può portare da casa nostra alle steppe della Siberia o sulle cascate del Niagara, ora la sua applicazione maps è capace di farci fare salti di miliardi di chilometri.

Google Maps ci porta a spasso tra i pianeti del Sistema solare

Il primo trampolino è la Stazione spaziale internazionale. Poi, balzando da un mondo all'altro, da Mercurio a Venere, Marte e le lune di Giove e Saturno, arrivare quasi ai confini del Sistema solare, per far visita a Plutone. In un post sul suo blog, Big G ha annunciato di aver aggiunto al suo atlante virtuale interattivo 12 nuovi corpi celesti, quelli osservati dalle sonde della Nasa, dell'Esa e della Jaxa (l'Agenzia spaziale giapponese) negli ultimi anni di esplorazione spaziale.

Le immagini della superficie di questi mondi sono servite per realizzare i modelli virtuali e permetterci di navigare tra valli, pianure e crateri. 7 Ways to Prove the Earth Is Round (Without Launching a Satellite) Greek philosopher Aristotle figured out this one in 350 B.C., and nothing's changed.

7 Ways to Prove the Earth Is Round (Without Launching a Satellite)

Different constellations are visible from different latitudes. Solar System 101. Se il Sole frena. Un’immagine del Sole presa con l’Helioseismic and Magnetic Imager (HMI) a bordo della sonda NASA Solar Dynamics Observatory. HMI è uno strumento progettato per studiare le oscillazioni e il campo magnetico della fotosfera, la superficie solare. Crediti: NASA. November Supermoon a Spectacular Sight. Il sistema solare in scala reale partendo da una Terra grande quanto una biglia. Se si cercano delle immagini del nostro sistema solare e dei pianeti che lo compongono su Google o su un libro di scuola difficilmente si troverà qualche immagine con una scala di come appaiano le proporzioni nella realtà. La semplificazione non è dovuta a qualche misteriosa teoria del complotto, ma semplicemente al fatto che, se riprodotti in scala rispetto alla distanza dal sole, i pianeti semplicemente non si vedrebbero. Sotto, una rappresentazione classica del sistema solare, con i pianeti e il sole completamente fuori scala.

I registi Alex Gorosh e Wylie Overstreet hanno recentemente realizzato un filmato attraverso il quale ricostruiscono la scala veritiera delle dimensioni dei pianeti partendo da una Terra che misura quanto una biglia. Il team ha utilizzato delle sfere di vetro illuminate a LED e strumenti GPS in grado di realizzare un modello veritiero dei pianeti, della loro orbita e del sole, che rappresenta il centro del nostro sistema orbitale.

30 giugno: il giornocon un secondo in più. Il «secondo intercalare» del 30 giugno 2015 Sessanta (secondi) per sessanta (minuti) per 24 (ore) fa 86.400. Sono i secondi che ci sono in un giorno.