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Packaging e parole: glossario dei termini tecnici. Fibra: direzione di allineamento delle fibre di cellulosa che compongono il materiale cartaceo. File bitmap (o raster): file i cui contenuti, generalmente immagini, sono descritti attraverso una griglia di punti (pixel) a cui viene assegnato un colore specifico. Il numero di pixel contenuti al suo interno ne determina la risoluzione. Questo tipo di file è utile per la rappresentazione di immagini reali ricche di colori che possono essere facilmente modificate, è invece sconsigliato per elaborati grafici che richiedono modifiche dimensionali: zoom ed ingrandimenti potrebbero causare una considerevole perdita di risoluzione – e quindi di qualità – dei vari elementi.

File vettoriale: i file in formato vettoriale sono composti da primitive geometriche la cui combinazione da vita a punti, linee e forme di qualsiasi tipo. Finestratura: sagoma intagliata realizzata su una o più facce della scatola da cui è possibile vedere il prodotto contenuto all’interno. Packaging e grafica: come creare file di stampa impeccabili. L’articolo di oggi è una raccolta di consigli utili per la creazione di file di stampa per i tuoi packaging a prova di verifica tecnica. Realizzare un file di stampa corretto e di qualità elevata è di fondamentale importanza per la buona riuscita dei tuoi progetti.

Il file sorgente deve, infatti, contenere tutte le informazioni necessarie per una buona resa cromatica e grafica e gli elementi disposti al suo interno devono essere realizzati e posizionati seguendo alcuni accorgimenti necessari per evitare problemi in fase di stampa. La prima cosa che devi sapere è che per realizzare un file di stampa è necessario lavorare con metodo colore CMYK. Il tracciato fustella, scaricabile direttamente su Packly e che non deve mancare all’interno del file di stampa, è composto da tre diverse tipologie di linee: verdi, che indicano l’abbondanza di stampa, blu le linee di taglio e rosse quelle per la cordonatura (piega). Packaging design: finestratura reale e simulata. La progettazione della finestratura – e delle scatole più in generale – prevede uno studio accurato sia dal punto di vista strutturale che grafico.

Durante questo processo, infatti, ogni tipo di scelta fatta è dettata da specifiche esigenze, tecniche ed estetiche, a cui il designer deve rispondere per trovare la soluzione progettuale più adatta. La finestratura prevede l’asportazione di materiale dalla scatola e l’eventuale applicazione di un film plastico a copertura dell’apertura realizzata che, in base alla grandezza della finestra, può comportare una perdita più o meno elevata di rigidità del packaging. Proprio per questo in alcuni casi non è consigliabile realizzare una vera e propria finestratura ma si potrebbe valutare l’inserimento di una finestra fittizia ottenuta tramite l’applicazione di una grafica appositamente studiata.

La raccolta di scatole proposta mostra quanto l’uso corretto e creativo della finestratura possa fare la differenza nella presentazione di un prodotto. Your custom folding carton packaging | Packly. Packly. Settembre 15, 2015 Andrea Libertone How to 0 “La comunicazione visiva è la trasmissione di un messaggio tramite un’immagine che rappresenta in maniera metaforica la realtà”. Così Wikipedia definisce questa interessante disciplina e aggiunge che: “la comunicazione per immagini permette di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile, grazie al suo forte potere di richiamo, alla sua spesso immediata comprensibilità e alla facilità di memorizzazione”.

In aggiunta, possiamo ricavare un dato significativo dal libro “The SAGE Handbook of Political Communication”: il cervello umano può elaborare le informazioni visuali 60.000 volte più velocemente rispetto ad un testo scritto. Inoltre, uno psicologo della prestigiosa Università americana UCLA, Albert Mehrabian sostiene che il 90% delle informazioni che vengono processate dal cervello umano provengono da canali non verbali. Packly. Settembre 22, 2015 Andrea Libertone How to 0 La carta etica del pacakging è una raccolta di principi e regole che ha la scopo di fornire informazioni utili a progettare, produrre e utilizzare imballaggi in modo consapevole.

E’ un documento trasversale che coinvolge più soggetti ed è stato presentato durante lo scorso Ipack-Ima, su iniziativa di Stefano Lavorini, di Edizioni Dativo, di Valeria Bucchetti e Giovanni Baule, docenti alla Scuola del Design del Politecnico di Milano. La consapevolezza che il packaging sia un potente strumento di marketing e comunicazione si sta diffondendo sempre di più tra le aziende e si stima che sono 8000 i packaging con i quali ogni anno ogni consumatore entra in contatto. Di seguito le 10 regole che sono elencate nella carta etica del packaging: 1. Responsabile 2. Nella progettazione di un packaging non bisogna lasciarsi andare ad eccessi. 3. 4. 5. L’imballaggio deve comunicare in modo sincero, diretto, comprensibile e senza deformazioni o inganni. 6. 7. Packly. Agosto 25, 2015 Andrea Libertone How to 0 I software per la progettazione strutturale del packaging presentano molte caratteristiche che agevolano i designer nel loro lavoro quotidiano.

Sebbene siano accomunati da molte funzionalità, ognuno di questi programmi si differenzia dagli altri per alcune peculiarità che li rendono appetibili a tipologie di utenti diversi: alcuni sono più adatti ai designer, altri sono maggiormente idonei per agenzie strutturate o grandi aziende ed altri sono pensati per fustellifici e stampatori. Facciamo una breve panoramica sui software di progettazione del packaging più utilizzati nel mondo della cartotecnica: 1. Artios CAD è uno dei più popolari software per il packaging design in cartone teso e ondulato ed è dotato di una nutrita libreria di fustelle standard sia ECMA che FEFCO. In fase di progettazione in 2D gli utenti hanno a disposizione una serie di strumenti automatizzati che facilitano e velocizzano la produttività dei designer. 2. 3. 4. 5. Packly. Febbraio 23, 2016 Pamela Gacioppo How to 0 Il packaging, nella sua accezione di imballaggio, nasce come strumento per contenere e proteggere le merci da spedire o trasportare.

Le sue origini sono quindi da attribuire all’esigenza di movimentare i prodotti in modo sicuro conservandone l’integrità. Nel corso della storia l’imballaggio è stato affiancato da altre tipologie di “contenitori”, ciò ha comportato la necessità di definire, per ciascun tipo, funzioni e scopi. Lo sviluppo di questi nuovi modelli deriva dalla crescente necessità non solo di proteggere il prodotto, ma di persuadere i consumatori all’acquisto di un articolo piuttosto che un altro. Il packaging moderno è correntemente definito come “complesso delle modalità di imballaggio, confezionamento e presentazione degli articoli da offrire al pubblico, con lo scopo di convincere il consumatore finale a comprare il prodotto e/o di facilitarne il trasporto e l’utilizzazione.” (Treccani – Dizionario di Economia e Finanza, 2012).