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Annaferrari9

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Education - Ressources. L'utilisation du numérique et des Tice à l'École. Vers une généralisation du numérique à l'École Espaces numériques de travail : vers un déploiement généralisé Un espace numérique de travail (ENT) est un ensemble intégré de services numériques, choisi, organisé et mis à disposition de la communauté éducative d'une ou plusieurs écoles ou d'un ou plusieurs établissements scolaires dans un cadre de confiance.

L'ENT offre des services : pédagogiques : cahier de texte numérique, espaces de travail et de stockage communs aux élèves et aux enseignants, outils collaboratifs, blogs, forum, classe virtuelle, etc.d’accompagnement de la vie scolaire : notes, absences, emplois du temps, agendas, etc.de communication : messagerie, informations des personnels et des familles, visioconférence etc. Élèves, parents, professeurs, personnels administratifs peuvent accéder à ces espaces numériques de travail depuis n'importe quel matériel connecté à internet.

Depuis la rentrée 2016 : Ressources et usages du numérique à l’École Des programmes adaptés. L'Agence nationale des Usages des TICE - Que dit la recherche ? 6-lingua_per_stranieri. Programmes du lycée général et technologique - Langues vivantes - Éduscol. Arrêté du 8 février 2011, B.O. spécial n° 3 du 17 mars 2011Programme des enseignements communs, des enseignements obligatoires au choix de langues vivantes et de l'enseignement facultatif de langue vivante 3 pour les classes de première et de terminale des séries générales, de la série sciences et technologies de la gestion, de la série sciences et technologies de la santé et du social, de la série techniques de la musique et de la danse et de la série hôtellerie.Ce programme est en application depuis la rentrée scolaire 2011 pour la classe de première et la rentrée scolaire 2012 pour la classe de terminale et s’inscrit dans la continuité du programme de la classe de seconde.

Ministère de l'Éducation nationale, de l'Enseignement supérieur et de la Recherche. Enseigner avec le numérique. Langues vivantes au lycée général et technologique. Ressources d'accompagnement pour les programmes de langues vivantes étrangères et régionales au lycée général et technologique. Langues vivantes au nouveau lycéeMaîtriser au moins deux langues vivantes est un des objectifs du nouveau lycée. Les élèves doivent être capables de comprendre et de s'exprimer avec un locuteur étranger dans une situation courante de communication. Docenti, lingua, nuove tecnologie il dossier «buona scuola» a Renzi. Association des Professeurs de Langues Vivantes. Scudit Scuola d'Italiano Roma - Corsi di lingua e cultura italiana per stranieri- Giovani, tecnologia e scuola: una connessione possibile tra reale e virtuale | Nando Pagnoncelli. L'Italia non è tra i Paesi che meritano la lode in ambito di tecnologia e digitalizzazione; decisamente sotto la media europea la penetrazione di Internet: nel 2013 è il 56% degli Italiani a connettersi regolarmente (almeno una volta la settimana).

Guardando però al target giovane della popolazione italiana, i ragazzi tra i 16 e i 19 anni (gli studenti del triennio delle scuole secondarie superiori), la loro fruizione di internet appare invece in linea con quella dei coetanei europei: l'87% di loro accede alla rete quotidianamente o comunque almeno una volta la settimana. Una connessione virtuale ma dagli effetti "reali". Dalla scuola al tempo libero, tutta la vita dei giovanissimi è permeata da tecnologia e digital device. LEGGI ANCHE: - Il post di Riccardo Luna, Hackeriamo l'Europa Dalle indagini condotte presso un campione di studenti italiani (nel 2012) e stranieri (nel 2013) , era emerso in maniera evidente l'appartenenza di tutti gli studenti europei alla "Generazione 2.0".

PRATI formativiIL TABLET RIVOLUZIONA IL MODO DI STUDIARE... Scuola, la tecnologia cresce sui banchi: novità digitali in arrivo a settembre. LEZIONI interattive, strumenti multimediali e materiali sempre più a misura di studenti “nativi digitali”. La scuola italiana, negli ultimi cinque anni, sta cercando di modernizzare programmi e didattica all’insegna delle nuove tecnologie: uno sforzo non adeguatamente supportato da risorse finanziarie dedicate che ancora non è ancora riuscito a diffondersi in maniera capillare. Un recente studio Ocse sul piano nazionale per la scuola digitale sottolinea il ritardo dell’Italia per quanto riguarda le dotazioni multimediali e l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: “Un piano ben strutturato" ma "con pesanti vincoli di bilancio”, lanciato nel 2007 e ancora non entrato a pieno regime.

Questa la fotografia in chiaroscuro dove le ombre prevalgono sulle luci e il gap didattico/tecnologico dell’Italia rispetto agli altri Paesi Ocse appare in tutta la sua evidenza. Scuola e Facebook: proprio no. “Posso essere tuo amico su Facebook?” Domanda apparentemente innocua, ma se sei un professore e chi lo chiede è un tuo alunno, la questione potrebbe portare a farti perdere il lavoro. Fra i nuovi problemi che gli insegnanti “di ogni ordine e grado” devono affrontare in questo inizio ormai ben avviato di XXI secolo, c’è infatti il decidere come comportarsi con i propri alunni quando, di solito in estate, i propri discenti chiedono il contatto su Facebook o un altro degli ormai diversi social network che occupano la rete e le ore di molti di noi.

Soprattutto qualora in casa sia venuta meno la funzione educativa dei genitori, o del genitore, è bene che a scuola quella funzione rimanga viva e chiara. Da questo principio discende che anche nella vita virtuale gli insegnanti devono essere iper-cauti nell’accettare la cosiddetta “amicizia” dei propri studenti su Facebook o similari. Anzitutto, non devono mai – ma proprio mai – chiedere loro il contatto per primi. 5 Amazing Ways To Collaborate With Another Class. “Ms. Clark, when are we going to do that again?” Nothing makes me happier as an educator than hearing those words – and lately, I have been hearing them a lot! It is not the question, as much as the look on the faces of my students, that I enjoy the most. It’s the inspiring glow of engagement and enthusiasm plus the fire in their eyes that makes me want to keep trying new projects. Their relentless desire to do collaborative-based work is proof that they enjoy the journey, the connections, and the role of play in their learning.

One of the thrills about being an educator in 2013 is this ability to redefine the typical classroom landscape in this way. This year, we did it campus-wide with some pretty amazing projects that helped everyone see the value in collaborating, and the immense power of thinking outside the box – in this case, I literally mean the constrictive box of the traditional classroom.

As we began our journey, some of our classes had 1:1 iPads, but others did not. 1. 2. 3. Sardegna, scuola digitale: esperienze e riflessioni sul progetto originale | Innovazione Didattica e Tecnologica. Organizzato dal CIRD, il Centro Interdipartimentale di Ricerca Didattica dell’Università di Cagliari, dal titolo Ricerche ed esperienze nella scuola digitale, ecco un’iniziativa di interscambio di esperienze e ricerche sulla scuola in Sardegna e sulle possibili prospettive per una ripartenza del progetto Scuola Digitale. programma seminario Nella foto a sinistra Marco Pitzalis e in primo piano Anna Rita Vizzari. Sono intervenuti :Marco Pitzalis (Direttore del CIRD, Dipartimento di scienze sociali e delle istituzioni, Università di Cagliari). La difficile traduzione di una politica di innovazione,Giacomo Cossu (Unione Studenti Sardi)Una rivoluzione mancata,Anna Rita Vizzari (IC, Sestu) BYOD e intelligenze multiple in classe: punti di forza e di debolezza,Francesco Paoli, Carlo Crespellani Porcella (Dip.

Pedagogia, Psicologia, Filosofia, Università di Cagliari e Univ Pavia) Interazione e artefatti nell’apprendimento connettivo, Nella foto Francesco Paoli e Marco Pitzalis Mi piace: Perché le nuove tecnologie salveranno la Scuola italiana. Non c’è dubbio: a salvare i futuri allievi dallo stress della scuola italiana saranno le tecnologie. Nei giorni scorsi quaranta professori appartenenti al network Athena della fondazione Pubblicità progresso, hanno lanciato un allarme: il multitasking toglie concentrazione e senso critico agli studenti.

A Ricengo (Cremona) dove io insegno alla scuola primaria “Sandro Pizzi”, l’Adsl non c’è in classe. La lavagna multimediale è una sola, per poterla usare dobbiamo fare i turni. I bambini non hanno l’iPad in classe, semmai usano quello del maestro. Eppure si distraggono. Di tanto in tanto li vedi che giocano con pezzi di carta, vanno più volte al giorno in bagno, da sempre luogo per fuggire allo stress di una monotona lezione sui Romani oppure si ritrovano al cestino, l’agorà della distrazione di ogni generazione di allievi. Anzi ragioniamo su un dato: secondo il rapporto sulla scuola in Italia 2011 della Fondazione “Giovanni Agnelli” la scuola media non piace ai nostri ragazzi. Ressources numériques pour l'enseignement.