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Nascita e morte della massaia

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Le donne nel fascismo (1) Il clichè della donna moderna nasce in Italia con gli anni del regime fascista.

Le donne nel fascismo (1)

Prima di allora la condizione femminile non era mai stata parte integrante delle politiche di governo e le donne erano state relegate ai margini delle istituzioni. A sollevare i temi dell'emancipazione femminile era stato il movimento socialista, che, però, ne aveva fatto l'emblema di una battaglia d'opposizione. Soltanto col fascismo le cose cambiarono, nel quadro di un'impostazione dei fenomeni della modernità ispirata ad un governo autoritario.

Questo obiettivo richiese che si individuasse una particolare e distintiva identità femminile, da valorizzare e promuovere, cui indirizzare il complesso delle politiche istituzionali, sociali e culturali poste in atto in direzione del genere femminile. Non si può parlare delle donne all'epoca fascista come di un soggetto unico, in quanto forti erano le differenze di classe e di cultura. Paola Masino in Dizionario Biografico. Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 71 (2008) di Beatrice Manetti MASINO, Paola. – Nacque a Pisa il 20 maggio 1908 da Enrico Alfredo, funzionario del ministero dell’Agricoltura, e da Luisa Sforza, entrambi toscani trasferitisi a Roma.

Paola Masino in Dizionario Biografico

Allieva del ginnasio-liceo Torquato Tasso di Roma, la M. interruppe gli studi dopo il quarto anno, quando aveva già cominciato a scrivere poesie e drammi, il manoscritto di uno dei quali, Le tre Marie (1924, inedito), propiziò il suo primo incontro con L. Pirandello nel foyer del teatro Argentina. Nel marzo del 1927 conobbe M. An Error Occurred Setting Your User Cookie.

Nascita e morte della Massaia - Paola Masino. Paola Masino, Nascita e morte della Massaia Bompiani, 1970 273 p. el ’38, dopo il trasferimento a Venezia, Paola Masino inizia a lavorare al suo terzo romanzo, che terminerà in meno di due anni.

Nascita e morte della Massaia - Paola Masino

La materia narrativa prende ispirazione dal nuovo ruolo di “padrona di casa” che la scrittrice si trova a ricoprire nell’impegnativa residenza del Palazzo Contarini delle Figure. Qui scopre improvvisamente una realtà che le impone priorità e incarichi distanti dal suo interesse fondamentale per la letteratura. Il suo animo, fino ad allora totalmente assorto nella ricerca della coscienza della morte e dell’esistenza, nella contemplazione dell’universo e delle sue contraddittorie manifestazioni, per incanto si ritrova bloccato in preoccupazioni materiali, nella necessità di gestire gli eventi della vita di tutti i giorni. "Una Donna" e "Nascita e morte della massaia", una proposta di analisi. E m’indignavo vedendo piovere in redazione libri mediocri firmati da donne, vere parodie di libri maschili più in voga […].

"Una Donna" e "Nascita e morte della massaia", una proposta di analisi

Come mai tutte quelle “intellettuali” non comprendevano che la donna non può giustificare il suo intervento nel campo già troppo folto della letteratura e dell’arte, se non con opere che portino fortemente la propria impronta?». È uno dei passaggi decisivi del romanzo Una Donna di Sibilla Aleramo, il momento in cui la scrittrice palesa con grande chiarezza la consapevolezza del ruolo che occupa, e che può occupare, una donna scrittrice nel panorama letterario italiano d’inizio Novecento: un’affermazione quasi metalinguistica e insieme una dichiarazione di poetica che illustra nitidamente il progetto dietro il suo romanzo d’esordio.

È questa una caratteristica di ogni opera d’arte capace di porsi, in modo costruttivo, il problema del proprio ruolo all’interno di un dato contesto culturale (letterario, musicale, cinematografico). Germano Boldorini. Donne e fascismo. Qual è l’immagine della donna nel ventennio fascista?

Donne e fascismo

Lavoratrice e perno della famiglia o romantica “custode” del focolare? “Le donne che lavoravano erano molte – dice la professoressa Salvatici – anche più delle statistiche, perché lavoravano con poca visibilità o in modo sotterraneo. Nel fascismo ci sono molte donne che lavorano nel terziario e sono in competizione con gli uomini. E moltissime donne, durante il regime, lavoravano per necessità e non per i beni voluttuari come raccontava lo stereotipo”. Al di là del disprezzo di un futurista come Marinetti, il Fascismo sembra “sposare” la causa della donna, almeno all’inizio, e si parla di ammetterla al voto. Donne e fascismo con Silvia Salvatici di Michela Guberti Commenta. Tvcinemateatro―i protagonisti: Paola Masino. Nascita e morte della massaia modello.

Paola Masino Paola Masino, grande scrittrice degli anni ’30 e ’40 e femminista ante–litteram, nacque a Pisa il 20 maggio del 1908 e morì a Roma nel 1989.

tvcinemateatro―i protagonisti: Paola Masino. Nascita e morte della massaia modello

Bambina prodigio, ebbe nel padre un’importante guida letteraria mentre la madre di origine aristocratica alimentò la sua fantasia visionaria. Nel 1927 conobbe Massimo Bontempelli (che era all’apice della carriera, era sposato, e aveva 30 anni più di lei); dopo un soggiorno a Firenze e a Parigi, nel 1931 rientrò in Italia e si unì definitivamente allo scrittore, del quale divenne la compagna e col quale condivise sia vita letteraria che percorso esistenziale. 9569p.pdf. Donne%20fascismo.pdf. La donna come moglie sottomessa e madre prolifica. Il Decalogo Fascista. L'Endecalogo di Longanesi del 1926 che recitava 1 Disubbidire a un tuo comandante, vuoi dire disubbidire a tutta la gerarchia dei tuoi superiori, a capo dei quali sta il Duce. 2 Il moschetto, la gavetta, le giberne, la baionetta ecc; ti sono stati affidati, non perché tu li sciupi nell'ozio, ma perché tu li conservi per la guerra. 3 La Patria si serve anche facendo la sentinella a un lattone di benzina. 41 giorni di prigione sono sempre meritati. 5 La disciplina è il sale degli eserciti: senza di quella, non si hanno soldati, ma anarchici. 6 Rovinare un oggetto dello Stato, vuoi dire rovinare una cosa propria. 7Benito Mussolini ha sempre ragione. 8 Un compagno deve essere un fratello!

Il Decalogo Fascista

1° Perché vive con te. 2° Perché la pensa come te. 9 Non dire: «Tanto paga il Governo!»