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Software Libero Scuola Primaria: TuxPaint – programma di disegno.Drawing For Children – programma di disegno.GCompris – ambiente didattico che propone attività varie per bambini da 2 a 10 anni, molto utile per l’apprendimento all’uso del mouse e della tastiera.ri-li – videogioco Matematica e Geometria: disegno: Gimp – manipolazione immagini, molto potente e simile a photoshopoCADis – un CAD molto potente e semplice da usareQCAD – un CAD estremamente versatile e potente molto simile ad AutoCA Google Apps Progetto Centri Nuove Tecnologie e Disabilità, percorso di aggiornamento avviato ad inizio anno scolastico (Cuneo, 24-26 ottobre 2011) organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Seminario sulle competenze informatiche destinato ai referenti dei Centri Territoriali di Sostegno del Piemonte. Il seminario avrà luogo il 28 marzo 2012, presso l’ITC “Arduino” di Torino, in via Figlie dei Militari, 25 – dalle ore 10 alle ore 17.00. Gli appunti realizzati sono stati creati come supporto al corso e sono da utilizzare come base di partenza per realizzare esercizi, volutamente non si va nel dettaglio di tutte le funzionalità per far si che il corsista abbia la possibilità di “apprendere facendo” e per scoprire che molte delle possibilità che si hanno con Google Documenti sono molto simili nelle funzionalità, ai comuni programmi di word processing installati in locale sui computer.

strumenti Google per studenti e docenti Una infografica pubblicata l'8 /11/2012 su The Home of content marketing con il titolo Seven steps to the perfect story, in cui sono rappresentati i 7 passaggi principali per costruire una buona storia. La fonte citata dell'infografica è la famosa Rappresentazione visuale di una storia" - Visual Portrait of a Story, proposta da Ohler, J. (2003) che ha rielaborato e adattato lo schema di Dillingham, B. (2001). L'infografica fa riferimento allo schema proposta da Ohler - Dillingham per offrire una rappresentazione semplificata dei passaggi necessari per "costruire" una storia, offrendo una sintesi grafica estremamente utile sia per analizzare una storia che per crearla. Traduzione dell'Infografica La logica dell'infografica è quella di proporre una guida "passo per passo", che propone una serie di "scelte" tramite le quali dare corpo alla storia.

Differenza tra Mappe Concettuali e Mappe Mentali ⋆ Matteo Salvo Le mappe concettuali hanno un orientamento molto cognitivo e razionale e, non sempre, sono di facile lettura. Al contrario le mappe mentali, fanno leva sulla creatività, sulla manualità e i colori, per questo hanno un’essenza evocativa ed emozionale che è fondamentale per la memorizzazione delle parole e dei concetti; in più sono mappe che strutturano i contenuti in modo gerarchico e associativo, quindi, semplificano la difficoltà, perché organizzano i concetti e le parole chiave in modo chiaro e “panoramico”. La mappa concettuale ha una struttura di tipo reticolare mentre le mappe mentali hanno una geometria di tipo radiale. In altri termini, con le mappe mentali, i concetti chiave sono disposti per ordine d’importanza e collegati tra loro da sotto concetti attraverso ramificazioni creative e logiche. Di seguito puoi vedere invece la trasformazione della mappa concettuale di storia in una mappa mentale.

applicazioni web per creare e somministrare quizzes Una infografica pubblicata l'8 /11/2012 su The Home of content marketing con il titolo Seven steps to the perfect story, in cui sono rappresentati i 7 passaggi principali per costruire una buona storia. La fonte citata dell'infografica è la famosa Rappresentazione visuale di una storia" - Visual Portrait of a Story, proposta da Ohler, J. (2003) che ha rielaborato e adattato lo schema di Dillingham, B. (2001). L'infografica fa riferimento allo schema proposta da Ohler - Dillingham per offrire una rappresentazione semplificata dei passaggi necessari per "costruire" una storia, offrendo una sintesi grafica estremamente utile sia per analizzare una storia che per crearla. Traduzione dell'Infografica

Il Webdoc: uno strumento didattico (2a parte) The next news: quali app per WebDoc. La diffusione della Rete e la possibilità di raggiungere chiunque, il coinvolgimento del pubblico con storie che possono essere raccontate, la partecipazione attiva di tutti al racconto della contemporaneità, lo sviluppo di device sempre più smart e innovativi, sono tutti fattori che hanno risentito del mutamento globale che sta nella comunicazione e nei linguaggi. Creare, condividere e scoprire che moltissimi messaggi nascono dalla combinazione di svariati canali sociali ci permette di prendere i vari contenuti presenti sui servizi, di unirli e di dare vita a delle storie documentate e interattive dotate di ogni cosa! Non a caso Google ha deciso di creare un suo laboratorio, “Google News Lab“, per “aiutarci a costruire il futuro dei media” mettendo a disposizione gli strumenti di Google labs per utilizzarli al meglio nella redazione di reportage e articoli.

Greco politonico… everywhere – Graeci docent… dal mondo classico all'attualità Mi occupo di scrittura greca politonica da tanto tempo, come riportano miei vecchi tutorial sui fonts in CIRCE project e Nuova vita al greco politonico e infine Greco e LIM . Torno ora a scrivere in merito, considerati gli sviluppi più recenti dei tools che rispondono alle esigenze dei classicisti. In primis ricordo a chi avesse necessità di greco politonico da gestire con LIM che è utile LEXILOGOS, una keyboard on line con tutti i segni diacritici già abbinati: basta selezionare quanto ci occorre e se si vuole esportare la parola creata basta copiarla e incollarla dove occorre (per es. editor software autore LIM o altro). LEXILOGOS è on line all’url

Bookmark Culture – Next Learning In rete come la formica… Le modalità di accesso alle informazioni sono state assolutamente rivoluzionate dalla rete. Risorse didattiche, buone pratiche, strumenti spendibili nella didattica quotidiana possono essere reperiti sia in fase di esplicita ricerca, sia attraverso le varie community dei social, sia nella libera navigazione. Capita spesso però di imbatterci in risorse che nulla hanno a che vedere con l’oggetto della nostra ricerca, ma che potranno rivelarsi utili in altri momenti. Con la stessa frequenza, ahimé, accade quasi sempre che, nel momento in cui vorremmo disporre di quegli strumenti, non ricordiamo più dove li avevamo scovati e finiamo per rimpiangere il fatto di non averli salvati da qualche parte.

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