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Storytelling: strumenti ed esempi - Mappa Mentale - Schema

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La narrazione come dispositivo conoscitivo ed ermeneutico - M. Striano Pratiche narrative per la formazione Francesca Pulvirenti (a cura di) M@gm@ vol.3 n.3 Luglio-Settembre 2005 maura.striano@unina.it Professore Associato di Pedagogia Generale e Sociale, Dipartimento di Scienze dell’educazione e dei processi cultura li e formativi, Università degli Studi di Firenze; Dottore di ricerca in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Perugia; Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. La narrazione è, come sottolinea Bruner, il primo dispositivo interpretativo e conoscitivo di cui l’uomo -in quanto soggetto socio-culturalmente situato- fa uso nella sua esperienza di vita (Bruner, 1988, 1992).

Link al cooperative learning Home cos'è i precursori caratteristiche modelli Storytelling step by step – PNSD Sardegna (#PNSDsar) – Formazione Animatori Digitali inCondividi (Contributo originale di Anna Rita Vizzari) Le sezioni in cui si articola il presente contributo sono le seguenti (cliccando si approda alle singole sezioni): A) Che cos’è e a che cosa serve lo Storytelling. Romanticismo - Lezioni di Storia dell'Arte del Prof. Grilletto Il Romanticismo è un movimento che nasce verso la fine del Settecento e si pone in opposizione al Neoclassicismo. In un periodo in cui, dopo il Congresso di Vienna, si riaccendono forti i sentimenti nazionalistici, particolarmente i paesi nordici (Germania, Gran Bretagna, Francia) non accettano la presunta superiorità dell’arte classica anzi vedono negativamente questo periodo ritenendolo quello in cui i paesi dell’area mediterranea avevano esercitato un forte predominio nei confronti delle loro radici culturali. Il movimento romantico ricerca le proprie radici nel Medioevo che viene da questi artisti rivalutato dopo un lungo periodo di oblio (dal rinascimento in poi il Medioevo era sempre stato visto come un periodo oscuro da dimenticare), come quel periodo in cui hanno origine i sentimenti e l’orgoglio nazionale.

Storytelling e visual storytelling: i 10 tool... Sembra proprio che negli ultimi tempi il design, ormai arrivato alle masse, si stia godendo il suo meritato riconoscimento anche presso coloro che fino a qualche anno fa lo reputavano una prerogativa di nicchia: il mondo visual, inutile girarci intorno, oggi è cool. Ma c’è un altro settore altrettanto cool, quel cosiddetto storytelling che sembra così fenomenale nel suo riuscire a far valicare al nostro marchio aziendale frontiere, lingue e culture semplicemente sfruttando l’universalità di un racconto. Il visual storytelling, combinazione di questi due macro-universi, si sta quindi sviluppando con l’ausilio di una serie di supporti digitali nati proprio per massimizzare le potenzialità della narrazione visiva, anche in un contesto di personal branding. Per voi, 10 tool di cui non potrete fare a meno. WIREWAXUn altro servizio per creare video interattivi, cioè con contenuti multimediali. ZENTRICKChi ha detto che gli spettatori devono solo guardare?

Siamo tutti nella stessa stanza. Intelligente Internet è un moltiplicatore di intelligenza? Internet è un territorio affollato di tipi fuori controllo e rende folli? Decidersi. David Weinberger, uno degli estensori del mitico Cluetrain Manifesto (vedi sotto) dice che è Too Big to Know: Rethinking Knowledge Now That the Facts Aren’t the Facts, Experts Are Everywhere, and the Smartest Person in the Room Is the Room. Traduzione: Troppo grande per essere conosciuta: ripensare la conoscenza ora che i fatti non sono fatti, gli esperti sono ovunque e la persona più intelligente nella stanza è la stanza. È il chilometrico titolo del suo ultimo libro (come nel ‘700 è già un sommario) tradotto da Codice Edizioni come La stanza intelligente.

CONTENT CURATION: QUANDO LA RICERCA ON LINE DIVENTA PRODOTTO ... dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior ... La ricerca in rete presenta non poche difficoltà: internet è rappresentabile anche come una grande biblioteca caotica dove materiali di grande qualità sono mescolati a documenti ben poco attendibili, di scarsa fattura ed anche totalmente errati e fasulli.

Storytelling e schema narrativo Il marketing narrativo o storytelling d’impresa è una disciplina nuova , delineatosi intorno agli anni ‘80/’90 del secolo scorso ma che progressivamente, dato il suo carattere trasversale, ha permeato molti campi, da quello psicologico a quello economico. Mi sono interessata al tema del marketing narrativo soltanto di recente, a seguito di un corso di formazione di Lab121 con i docenti Alessio Giachin Ricca e Piero Camerone e ne sono stata completamente conquistata. Andrea Fontana, docente di storytelling presso l’Università di Pavia, la definisce come “la scienza che traduce e promuove le cose in parole, immagini e suoni. Traducendole le rende vere, quindi legittimate ad esistere”. La narrazione è uno strumento antico che nel corso dei secoli ha svolto differenti funzioni, da quello più tradizionale della formazione di una cultura e di un’identità, a quello di condivisione di conoscenza. “Scegli un personaggio e noi ti forniamo gli accessori “ C.

DireFareScrivere - Questioni di editoria Questo, ed il prossimo mese, proponiamo un’interessante e dettagliata recensione di un testo considerato da molti un vero e proprio manuale di scrittura. L’abbiamo divisa in due puntate in quanto, assieme all’autore dell’articolo, Pierpaolo Buzza (docente di Tecniche della narrazione in diversi corsi di Scrittura), abbiamo deciso di dare particolare “forza”, anche quantitativa, oltre che qualitativa, all’argomento in questione. La redazione Perché raccontiamo storie? Cinque strumenti per creare storybooks Navigando per la rete ho trovato cinque utili piattaforme che possono essere utilizzate per realizzare storybooks. Alcune hanno una vocazione education mentre altre, nate principalmente per promuovere autori emergenti, possono essere utilizzate a scuola adattandole, con gli opportuni accorgimenti, alle proprie esigenze didattiche. Per ogni piattaforma riporto di seguito il link al sito web e una breve descrizione. Vi invito a provarle. Tutte e cinque prevedono la possibilità di un uso gratuito con alcune funzionalità ridotte. Storybird

Una mappa per la formazione digitale degli insegnanti scarica la versione PDF del lavoro La situazione delle tecnologie nella scuola italiana L’ultima legge sulla scuola (riguardo all’aggettivazione della quale credo debba essere almeno lasciata libertà di giudizio) stabilisce l’ingresso delle competenze digitali tra quelle irrinunciabili per gli studenti, in accordo col piano Scuola Digitale e richiamando quanto già stabilito – ma senza conferire ad esse autonoma dignità – nel profilo degli studenti in uscita dalla scuola dell’obbligo del ministro Fioroni del 2007 (1). Mettere l’accento su questo aspetto della formazione delle nuove generazioni altro non è che prendere coscienza di un problema già fortemente sentito dalla scuola: la necessità di trasformare le presunte abilità digitali degli studenti in vere e proprie competenze. Purtroppo a ostacolare le intenzioni della nuova legge ci sono almeno due problemi di fondo. Figura 1 – Dati sulla connettività.

GigiCogo: Web e Conoscenza: Content curation In questi giorni mi son dedicato con più attenzione al tema della ‘content curation’, in quanto mi è funzionale a un nuovo progetto che presto svelerò. Essendo poi fanatico della divulgazione e della condivisione, nonchè convinto che quello che scrivo in questo blog, prima o poi mi torna sempre utile, mi accingo in un pistolotto articolato sul tema :) Alcune definizioni: Antonio Fini: La curatela online di contenuti digitali – BRICKS Cari amici, dunque il web a quale versione è arrivato? Da quasi dieci anni si parla infatti di web 2.0 e ci sono stati accenni a versioni successive, che per la verità per il momento non hanno avuto il medesimo successo L’idea di base del web 2.0, quella che giustificava il “cambio di versione” era il passaggio dalla comunicazione uno-a-molti, caratterizzata dai siti web-vetrina realizzati da professionisti o comunque da esperti informatici, a quella molti-a-molti, un web nel quale tutti possono essere contemporaneamente autori e fruitori. Si è quindi assistito al proliferare di servizi web di ogni tipo, come blog, wiki, cloud, social network ecc. che certamente hanno consentito e consentono tuttora a moltissimi utenti di essere facilmente autori e di produrre e condividere contenuti, ma hanno anche implicato il conseguente aumento esponenziale delle informazioni disponibili in rete. I due servizi di curatela online più noti sono Scoop.it e Storify.

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