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Scratch Junior

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CodeWeek.it | il sito italiano di CodeWeek.EU Coding a scuola, oltre le etichette di Andrea Patassini Uno dei vantaggi offerti da iniziative come quella de L’ora del codice, che si è conclusa qualche settimana fa, è la possibilità di portare tematiche (solitamente) nuove per la scuola. Per molti studenti e insegnanti rappresenta l’occasione di avvicinarsi a pratiche come quelle del coding. La possibilità di aprire le porte delle aule scolastiche a percorsi di apprendimento differenti credo sia un dato sul quale provare a costruire nuovi approcci alla didattica. La matrice tecnologica, sulla quale le attenzioni solitamente si concentrano soprattutto nella descrizione delle attività di coding a scuola, possiede certamente un suo valore. Comprendere attraverso attività pratiche proposte a scuola (e solitamente divertenti) i principi logici della programmazione è un’opportunità preziosa per costruirsi un proprio bagaglio di conoscenza in una società digitale. Non ci trovo niente di male nella semplificazione di concetti complessi attraverso l’uso di “etichette”.

Robotica educativa, cos'è Robotica educativa: cos’è e come sta cambiando l’insegnamento e i processi di apprendimento per gli studenti di tutte le età? Con la robotica educativa la robotica ha fatto il suo ingresso ufficiale nelle scuole di ogni ordine e grado. Vediamo di spiegare in parole quanto più semplici possibili di cosa si tratta. D’altronde, siamo qui per questo… Cosa non è la robotica educativa Per spiegare cos’è la robotica educativa dobbiamo prima dire cosa in realtà non è. Robotica educatica, cos’è e come funziona La robotica educativa è un approccio nuovo all’insegnamento, un metodo che utilizza i robot. Robotica educativa: cos’è il pensiero computazionale A questo punto introduciamo un altro concetto, difficile da comprendere solo all’apparenza, non preoccupatevi. Intanto però un video su Codeybot, uno dei robot pensati per il coding. Ecco gli altri articoli su argomenti simili: Robotica educativa: guida ai 10 migliori robot Scuola di robotica: il futuro ora si impara sui banchi

Coding e pensiero computazionale nella scuola primaria Coding e pensiero computazionale: cosa significano questi due termini, come stanno cambiando i metodi di insegnamento e di apprendimento a partire dalla scuola primaria e dell’infanzia e perché ne sentiremo parlare sempre più di frequente? Proviamo a dare qualche risposta. Coding e pensiero computazionale: significato Coding è un termine inglese al quale corrisponde in italiano la parola programmazione. Coding e pensiero computazionale nella scuola primaria: ora c’è da divertirsi Cosa significa in pratica tutto quello che abbiamo fin qui scritto? Coding e pensiero computazionale nella scuola primaria e dell’infanzia: gli strumenti Come si fa il coding a scuola, quali sono gli strumenti a disposizione? Di tutto questo abbiamo parlato negli articoli: Come usare scratch: una guida su tutto quello che ti serve sapere Scratch Junior: così i bambini imparano a programmare Coding a scuola: con i robot è più divertente. Coding, pensiero computazionale e robotica educativa nella scuola primaria

Robotica educativa, come costruire un robot a scuola Robotica educativa (o robotica pedagogica, come la chiama qualcuno): ovvero come costruire un robot a scuola, programmare un robot o imparare a utilizzarlo già da bambini. Ma non solo. Robotica educativa significa anche apprendere qualcosa – la scienza, la matematica, la logica – con un metodo diverso da quelli tradizionali, grazie a macchine intelligenti. Robotica educativa, come costruire un robot giocando Il gioco come motore della curiosità e della scoperta per coinvolgere una serie di abilità diverse e suscitare nei bambini e nei ragazzi interesse. È questo per esempio il principio che sta alla base di Poppy robot, un robot umanoide open source che nasce da un progetto dell’Unione Europea per favorire l’apprendimento di una serie di discipline attraverso la robotica. Robotica educativa: Nao robot, programmare robot Gioco e apprendimento: è il principio che muove i progettisti di Nao Robot, l’umanoide che ha già debuttato nelle classi di diversi Paesi. Bee Bot Dash and Dot

Coding scuola primaria: ci pensa Cubetto, robot di legno Coding e scuola primaria: imparare giocando già dai primi anni di vita. Imparare giocando facendo coding, ovvero una serie di attività per comprendere le basi della programmazione già nella scuola primaria, con una serie di strumenti pensati per un utilizzo semplice e intuitivo. Di coding a scuola e di robotica educativa e degli strumenti per insegnare la programmazione abbiamo parlato più volte in questo blog (e a seguire trovate anche i link a questi articoli). Vedremo adesso come funziona uno di questi strumenti, Cubetto, un robot di legno, pensato per essere utilizzato non solo nella scuola elementare ma addirittura anche in quella dell’infanzia. Coding scuola primaria, imparare divertendosi Il coding nella scuola primaria educa i più piccoli al pensiero computazionale attraverso un approccio ludico e creativo. Se proseguendo nella lettura non trovi le informazioni che stavi cercando, scrivici a info@robotiko.it, proveremo a rispondere ai tuoi quesiti Coding scuola primaria.

Primi passi con Lego WeDo di Andrea Patassini Qualche settimana fa in LTA si presenta Francesca Lazzari, con la quale condivido diverse esperienze dedicate alla didattica e all’apprendimento, come il Laboratorio di Tecnologie didattiche descritto qui, previsto per il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (Dipartimento di Scienze della Formazione – Università Roma Tre) di cui Filippo Sapuppo è responsabile. Francesca porta con sé il kit Lego WeDo ideato dal marchio danese assieme al gruppo di ricerca del Lifelong Kindergarten del MIT Media Lab e dedicato ai più piccoli per lo sviluppo del pensiero creativo. Attraverso l’assemblaggio dei mattoncini e dei diversi meccanismi messi a disposizione è possibile sviluppare progetti divertenti e creativi per imparare a sviluppare competenze e, ancor di più, processi mentali fondamentali nell’apprendere. Le esperienze didattiche scolastiche ed extra scolastiche con Lego WeDo sono tante. Tutti e tre abbiamo provato a realizzare il progetto. Mi piace:

Bambini che imparano a programmare: A che scopo fare coding a scuola? L’obiettiva marginalità rispetto al mondo della scuola in cui furono relegate le esperienze Logo cui si riferisce un altro post non sembra tanto dovuta, come qualcuno sostiene, al prorompere sulla scena di concorrenti tecnologie per la didattica (ipertesti, multimedialità, utilizzo di Internet) legate a nuove interfacce, nuovi sistemi operativi e nuova “usabilità” del digitale, che avrebbero reso il Logo vecchio e “superato”. Intendiamoci: può certamente essere superata una certa versione di un software, ma raramente lo sono scopo e gli obiettivi (educativi nel nostro caso) per cui sono stati realizzati. È un po’ come se decidessimo che scrivere al computer ha meno valore comunicativo perché la versione del word processor che utilizziamo è piuttosto datata. Ancora una volta entra in gioco la gran confusione concettuale tra strumenti, oggetti di studio, e obiettivi educativi. Basta aprire un libro di testo della primaria alla voce “Tecnologia” o "Informatica" per rendersene conto.

Scratch, imparare programmando di Andrea Patassini Tutti i giorni compiamo operazioni con computer, smartphone, tablet o anche strumenti digitali che troviamo nei luoghi che frequentiamo, a lavoro, nei luoghi pubblici, quando facciamo la spesa e così via. Sono operazioni immediate, rese semplici da interfacce comprensibili e solitamente intuitive. Dietro di esse c’è un linguaggio di programmazione capace di rendere operativo tutto ciò che compiamo. Certo, quel linguaggio appare decisamente più complesso rispetto alle pratiche che compiamo quotidianamente nelle nostre attività digitali, ma è proprio grazie a quella complessità che riusciamo a realizzare ciò che desideriamo, in ambito tecnologico. Resnick considera la programmazione una via importantissima per imparare, durante la presentazione del progetto Scratch (che a breve conosceremo più da vicino) durante il TEDX del 2012 (qui il video completo) dichiara che imparare a programmare significa imparare molte altre cose e afferma: Mi piace: Mi piace Caricamento...

Lavoriamo con Scratch Bee Bot, l'ape robot per la robotica nella scuola primaria Bee Bot, prodotto da TTS, è un robot pensato per la robotica nella scuola primaria e dell’infanzia. È un’ape robot che può essere utilizzata dai bambini, già nella scuola materna. La robotica educativa è un approccio nuovo all’insegnamento, sempre più diffuso nelle scuole italiane. Si serve dei robot per migliorare l’apprendimento nei bambini e ragazzi. Per approfondire l’argomento puoi leggere: Robotica educativa, cos’è Robotica educativa, come costruire un robot in classe Robotica per bambini: cos’è e perché sta diventando importante Bee Bot, la scuola di robotica per i più piccoli Bee Bot è un robot per bambini ma non è un giocattolo. Bee Bot è un robot programmabile da pavimento, grazie al quale i più piccoli, possono avvicinarsi al mondo della robotica, imparare a contare, sviluppare la logica, apprendere le basi dei linguaggi di programmazione. Lo sai che Bee Bot ha un gemello robot che si chiama Blue Bot? Bee Bot, come funziona Il guscio di Bee Bot è in plastica resistente.

Il progetto - ProgrammaIlFuturo.it Descrizione del progetto Il MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, ha avviato questa iniziativa (che fa parte del programma #labuonascuola) con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica. Leggi la circolare MIUR del 2015 (quella del 2014 la ritrovi qui ). Partendo da un’esperienza di successo avviata negli USA che ha visto nel 2013 la partecipazione di circa 40 milioni di studenti e insegnanti di tutto il mondo, l’Italia sarà uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (coding ), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer. Seguici su Twitter, su Facebook, e su YouTube. Torna sopra È possibile partecipare al progetto in qualunque momento.

Giocare con le api robot – BRICKS - M. Zambarda Premessa Due insegnanti di scuola primaria che si conoscono solo grazie alla rete hanno avuto modo di portare avanti con le loro classi un’esperienza di gioco didattico interdisciplinare utilizzando dei semplici robot. Si è venuti a conoscenza di questo robot in modalità differenti: Paola Limone (1° Circolo di Rivoli) a Torino durante un incontro presso la Facoltà di Informatica di Torino con alcune colleghe che stavano già utilizzandolo; io a Rovereto, alla fine d’agosto a un aggiornamento organizzato dal Centro formazione insegnanti della Provincia Autonoma di Trento. Mentre Alessandro Ramploud, collega della primaria, raccontava la propria esperienza, nascevano in me idee per attività con le quali coinvolgere la mia classe. Fig. 1. una Bee bot L’idea Utilizzare un robot (BeeBot) estremamente semplice da usare ma adatto per introdurre i primi elementi della robotica e programmazione. Obiettivi Supporti Bee Boot: che cosa sa fare? Fig. 2. Esperienze Attività Valutazione Riconoscimenti

Come insegnare il pensiero computazionale senza programmi complicati Faccio una piccola premessa. Vorrei esprimere a tutti voi la mia personale interpretazione relativamente all’insegnamento del Pensiero Computazionale introdotto nella legge detta “la buona scuola”, che dal punto di vista dei contenuti didattici, ritengo “una buona legge”. Premetto che per più di venti anni, oltre ad insegnare elettronica ed informatica negli Istituti Superiori, ho praticato la professione di ingegnere nel campo dell’automazione industriale e la robotica occupandomi in particolare di software. Ho sviluppato sia applicazioni per PC, PLC, sistemi SCADA, e MOTION SYSTEMS sviluppando software per impianti industriali, macchine di vario tipo e robot industriali. E’ stato bello e ritengo utile, anche alla mia professione di insegnante perché ho potuto riportare l’esperienza esterna nella scuola e quindi ai miei alunni. Una inversione di paradigma Il pensiero computazionale non è corretto scrivere direttamente il codice senza una serie documentata di passaggi fatti a monte

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