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Meraviglie dell'architettura: dieci modelli di arco - Didatticarte

Meraviglie dell'architettura: dieci modelli di arco - Didatticarte
Secondo l’opinione comune i Romani sarebbero gli inventori dell’arco. In realtà questo era stato utilizzato in precedenza dagli Etruschi e persino dai Sumeri, solo che queste popolazioni non ne avevano colto le enormi potenzialità architettoniche e non lo avevano sfruttato in modo sistematico come poi faranno i Romani. Un po’ come la nascita della lampadina: generalmente attribuita ad Edison era stata in realtà inventata dall’inglese Swan, fu però Edison a comprenderne i punti di debolezza e ad apportarvi delle modifiche al filamento tali da farne un prodotto di consumo planetario legandola per sempre al suo nome. Ma torniamo all’arco. Più recenti sono, invece, gli archi etruschi di Volterra e Falerii Novi nei quali le dimensioni sono già piuttosto importanti anche perché si tratta di porte urbane lungo le mura di cinta. Ma perché l’arco diventerà presto così importante? Per comprenderne al meglio la straordinarietà confrontiamolo con la struttura ad esso alternativa: l’architrave. 1. 2. Related:  unità didatticheARTE

La lettura dell’opera d’arte La prima volta che ho affrontato l’analisi di un’opera d’arte mi è sembrato di praticare quasi una “vivisezione“, una brutale scomposizione dei vari aspetti dell’opera tale da far perdere all’oggetto artistico ogni suo fascino. Di certo non è un approccio particolarmente emozionante, ma di sicuro un buon metodo di analisi delle opere artistiche è un alleato fondamentale per lo studio della storia dell’arte. Il punto di partenza è quello, molto completo e ben articolato, proposto da Gianni Sciolla nel suo saggio “Insegnare l’arte, proposte didattiche per la lettura degli oggetti artistici”. Gli elementi da prendere in considerazione riguardano la triade opera-artista-contesto come specificato in questa scheda: Download (PDF, 34KB) Ma cosa bisogna inserire nelle varie voci? Download (PDF, 4.3MB) A questo punto l’analisi può essere effettuata in forma di scheda sintetica come questa sulla Venere di Willendorf. Download (PDF, 90KB)

FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI by Tecnologia Online on Prezi La Palla di Cannone nella Fontana al Pincio - Le stranezze e la grandezza di Cristina di Svezia a Roma. Il trofeo del Teatro Apollo sul Lungotevere, oggi scomparso, il primo teatro pubblico di Roma, il genio stravagante di Cristina di Svezia e la palla di cannone nel muro. Percorrendo il Lungotevere Tor di Nona che propone uno degli scorci panoramici più suggestivi sulla città, ci si imbatte ancora oggi, seminascosta dalle fronde degli antichi platani, nell’antico trofeo che ricorda l’esistenza di un celebre Teatro oggi scomparso. Sulla iscrizione marmorea, sormontata da due maschere e da una lira e sovrastante un antico marmoreo che fungeva da vasca d’acqua, si legge: L’eleganza di questa iscrizione dunque racconta già molto della importanza di quello che fu uno dei più prestigiosi teatri di Roma, vero tempio della lirica, con il palco per i reali che fu appositamente realizzato dopo l’unità d’Italia. La palla sparata dai cannoni di Cristina, incastonata nella fontana di fronte all'Accademia di Francia a Villa Medici al Pincio Un bel modo di risvegliare un amico, si direbbe. E così sarà.

Italo Calvino's 'Invisible Cities', Illustrated Italo Calvino's 'Invisible Cities', Illustrated Lima-based architect Karina Puente has a personal project: to illustrate each and every "invisible" city from Italo Calvino's 1972 novel. The book, which imagines imaginary conversations between the (real-life) Venetian explorer Marco Polo and the aged Mongol ruler Kublai Khan has been instrumental in framing approaches to urban discourse and the form of the city. They are not only drawn – I use different types of paper and draw on each one before cutting them out with exacto knives. Cities and Memories 1 Leaving there and proceeding for three days towards the east, you reach Diomira, a city with sixty silver domes, bronze statues of all the gods, streets paved with lead, a crystal theatre, a golden cock that crows each morning on a tower.

INFORMATICA e COMPUTER by Tecnologia Online on Prezi Parco delle sculture a Brufa | www.umbriatourism.it Ogni anno, da allora, uno scultore viene invitato ad esporre i propri lavori per le strade che dominano i vigneti e le piazzette del borgo, acquisendo un'opera per ciascun artista. Il risultato, sempre in divenire, è un percorso di sculture contemporanee realizzate da artisti di fama nazionale ed internazionale in un armonioso connubio tra natura, paesaggio urbano, paesaggio rurale e scultura contemporanea, che si snoda lungo il crinale della collina di Brufa, nel comune di Torgiano. Gli spazi destinati all’installazione permanente delle opere vengono individuati su indicazione dell’artista che vive e studia il territorio per conoscerlo in ogni sua forma, in modo tale che le sculture risultino sempre un vero e proprio arricchimento dell’ambiente circostante e, senza intaccare gli elementi caratterizzanti, creino un nuovo itinerario naturale e culturale. 1987 Massimo Pierucci - Brufa 1988 Marcello Sforna - L’Equilibrista 1989 Mario Pizzoni - La Serena di Tuoro 1990 Agapito Miniucchi - Thaun

Il mondo visto da un'altra prospettiva: l'arte dell'anamorfosi! - Didatticarte Sembra una parola complicata, in realtà l’anamorfosi non è altro che un’immagine fortemente distorta che acquista la «vera forma» solo quando l’osservatore si dispone in una particolare posizione molto inclinata rispetto al suo piano. Ogni giorno vediamo delle anamorfosi attorno a noi: la segnaletica stradale orizzontale (come la scritta “stop“, il pittogramma della bicicletta, etc…) è sempre anamorfica affinché le scritte appaiano leggibili da un punto di vista molto radente. Gli appassionati di calcio, inoltre, possono osservare un tipico esempio di anamorfosi nelle pubblicità della TIM poste accanto alle porte di calcio: dal punto di vista delle telecamere appaiono due pannelli verticali con il logo dell’azienda, in realtà sono due tappetini stesi ai lati della porta. Proprio per i suoi effetti ottici sorprendenti, l’anamorfosi è stata sfruttata spesso nella pubblicità, anche negli spot video. Ed ecco svelati tutti i segreti del secondo spot con un dietro-le-quinte davvero istruttivo!

LE FIBRE TESSILI by Tecnologia Online on Prezi ACROPOLI DI ATENE La collina rocciosa dell’Acropoli, che domina il centro di Atene, era il santuario più grande e bello della città antica, dedicato alla dea protettrice Atena. I monumenti dell’Acropoli sono capolavori unici di architettura antica, che ha influenzato la creazione intellettuale e artistica per molti secoli dopo. L’Acropoli nel V secolo a.C. è la riflessione più accurata dello splendore, del potere e della ricchezza di Atene al epoca del suo apogeo, il «secolo d’oro» di Pericle. La storia dell’Acropoli ♦ Preistoria 4000 aC. — Era Neolitica, la collina fu scelta come sede degli abitanti locali. ♦ Età micenea (1600-1100 aC). ♦ Età classica (479-323 aC.) ♦ Dominazione latina (1204-1458) I Propilei vengono trasformati in palazzo dei governanti latini. ♦ Dominazione ottomana (1458-1822) Sull’Acropoli vengono costruite tante case ove vivevano le famiglie della guarnigione turca ed il comandante di Atene. Denominazione della città Secolo d’Oro Nel 480 aC. 1. Propilei Pinacoteca Tempio di Atena Nike

Cronaca di un compito in classe di storia dell'arte C’è chi prepara le fisarmoniche. C’è chi mette biglietti nel vocabolario. C’è chi scrive le risposte sul banco. Tutto inutile… io li frego tutti! Perché i miei compiti in classe non si possono copiare. Quello di oggi, ad esempio. Primo esercizio in ‘stile Marzullo‘: fatti una domanda e datti una risposta. A parte il fatto, evidente, che bisogna conoscere la risposta corretta, occorre avere una tale confidenza con l’argomento da riuscire ad immaginare dei distrattori (cioè le alternative non esatte) che siano possibilmente plausibili o parzialmente veri. La verità è che è più difficile fare le domande che dare le risposte! Il secondo esercizio è dedicato a Lorenzo Ghiberti e alle sue due porte per il Battistero di Firenze. In questo caso si tratta di un’operazione di sintesi. Un linguaggio familiare, per i ragazzi, ma non frequente in ambito scolastico. Non me lo sono inventato io. Terzo esercizio: la mappa sulla cupola di Brunelleschi. Ma il compito non finisce qui.

CinemambienteTV - Home Page Il sogno di Gabriele D’Annunzio si avvera: completato “Il Vittoriale degli Italiani” Dopo quasi cento anni, a Gardone Riviera è stato infine realizzato l’ultimo progetto onirico di Gabriele d’Annunzio: lo scorso luglio si è tenuta la solenne inaugurazione dell’anfiteatro finalmente ultimato secondo i voleri del Vate, in quel maestoso e spettacolare complesso abitativo-museale a cielo aperto ormai noto col nome di Vittoriale degli Italiani in cui, agli inizi del lontano 1922, il Poeta Soldato, che era reduce triste, malinconico e insoddisfatto dall’avventura di Fiume – certamente gloriosa ma terminata nel Natale di sangue 1921 – aveva eletto il suo buen retiro. Per molto tempo d’Annunzio aveva vagheggiato la costruzione di una struttura teatrale destinata ad essere il palcoscenico perfetto sul quale rappresentare i propri lavori, ma per i motivi più vari – soprattutto economici, ma anche legati alle peripezie amorose e alle vicende avventurose dell’Immaginifico – il progetto non si era potuto realizzare. Nella foto, Gabriele d’Annunzio con Eleonora Duse

Scultura, i materiali che non ti aspetti - Didatticarte Quando pensiamo alla scultura ci viene subito in mente il marmo e, in effetti, è un materiale che si presta ad infinite possibilità espressive come abbiamo visto in questo post. Ma, oltre ai materiali tradizionali come pietra, argilla e bronzo, si possono realizzare sculture con un’infinità di altri materiali “non ortodossi“. Materiali poveri, scartati, effimeri, ma con una grande potenzialità comunicativa ed estetica. Materiali che sembrano volerci dire che anche ciò che è imperfetto nasconde una scintilla di bellezza capace di risplendere se viene svelata. Vi ho già parlato, ad esempio, dei legni spiaggiati: rami e tronchi che il mare, dopo averli levigati e schiariti, restituisce sulle coste in forme scultoree ed evocative. Più delicati sono gli animali di Vincent Richel. Le creazioni in rete metallica di Benedetta Mori Ubaldini appaiono ancora più impalpabili. Ancora più effimere sono le sculture fatte di ghiaccio. Senz’altro più durature sono, invece, le sculture di James Corbett.

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