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Videoarte

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L'alfabeto di Peter Greenaway (2017) Recensione di Rossella Farinotti venerdì 22 febbraio 2019.

L'alfabeto di Peter Greenaway (2017)

Media Pioneer – Dioniso Punk. Like a Georges Méliès of the information age, Zbigniew Rybczyński employed specially constructed rigs and cutting-edge — for its time — technology to create a kind of visual sorcery leaving you asking “how on earth did he do that?”.

Media Pioneer – Dioniso Punk

The film he’s most noted for, Tango, was the first ever Oscar awarded to a Polish artist — 1983. Thirty-six characters from different stages of life — representations of different times — interact in one room, moving in loops, observed by a static camera. In Tango, Zbigniew exploits this concept of the single offscreen space by filling it with a plethora of actions. It soon becomes obvious that such a small space, that of a small room, could not possibly contain all the actions taking place. Zbigniew also makes critical use of off-screen space, exposing it for the artifice it is. “I had to draw and paint about 16.000 cell-mattes, and make several hundred thousand exposures on an optical printer. Network di teatro e arti performative - Sciami. Kit WebsterKit Webster portfolio, projections, light art, projection mapping, building projections, Melbourne, Sydney, Australia.

La video arte entra in Vaticano e si può toccare - Bellezza. MUSEI VATICANI - L'invito, per una volta, è di contravvenire a tutte le regole.

La video arte entra in Vaticano e si può toccare - Bellezza

Anche se siete in uno dei musei più importanti del mondo, avvicinatevi e toccate l'opera. E' così che la video arte irrompe nella sacralità dei Musei Vaticani con "In Principio (e poi)", prima videoinstallazione interattiva entrata a far parte in maniera permanente della loro prestigiosa collezione d'arte contemporanea, realizzata dallo storico gruppo milanese Studio Azzurro di Fabio Cirifino, Paolo Rosa (scomparso nel 2013) e Leonardo Sangiorgi. "Ambiancé", il film più lungo del mondo! Robadagrafici.net. È il titolo del film che durerà 720 ore, ovvero 30 giorni, sì 1 mese!

"Ambiancé", il film più lungo del mondo! Robadagrafici.net

Una volta completato, sarà il film più lungo mai creato nella storia del cinema. Il regista svedese, Anders Weberg, ha annunciato che con questo lungo metraggio chiuderà la sua carriera nel mondo del cinema. Ambiancé verrà proiettato in una sola occasione: il 31 Dicembre 2020, in contemporanea in tutto il mondo ed in seguito sarà eliminato. Nemmeno il regista sa ancora dove e come proiettare un film della durata di un mese, ma confida che entro il 2020 saremo in grado di farlo. Una volpe al museo: l'opera di Francis Alÿs. Scritto da Valentina Tanni | mercoledì, 10 agosto 2016 · 0 Era il 2004 quando Francis Alÿs (Anversa, Belgio, 1959; vive a Città del Messico) sguinzagliava una volpe selvatica tra le sale della National Portrait Gallery di Londra, uno dei musei di pittura più prestigiosi d’Europa.

Una volpe al museo: l'opera di Francis Alÿs

La performance, che si sarebbe poi trasformata in un’installazione video, si intitola Nightwatch, con un ironico riferimento all’omonimo dipinto di Rembrandt, ed è stata realizzata utilizzando il circuito di telecamere di sicurezza del museo. Alÿs ha scelto la National Portrait Gallery proprio per il suo particolare impianto di sorveglianza, che comprende una ventina di monitor, tutti a vista.

. – Valentina Tanni www.francisalys.com. Torna Concorto, festival di cortometraggi a Piacenza. Scritto da Redazione | mercoledì, 24 agosto 2016 · 0 CORTOMETRAGGI DA TUTTO IL MONDO Concorto, festival di cortometraggi tra i più importanti in Italia, giunge quest’anno alla quindicesima edizione.

Torna Concorto, festival di cortometraggi a Piacenza

Fino al 27 agosto, tra il Parco Raggio di Pontenure e il Palazzo Ex Enel di Piacenza verranno proiettate 120 opere, selezionate tra le oltre 3.000 giunte all’attenzione del comitato di selezione (i film in concorso sono 52). I titoli giunti a Piacenza si contendono l’Asino d’Oro, assegnato dalla giuria del festival al miglior film, ma anche il Premio Speciale della Giuria, il Premio del Pubblico e il Premio “L’Onda”, assegnato da una giuria speciale composta da ragazzi tra i 18 e i 21 anni. Anthony McCall a Lugano. L’artista che rende solida la luce. Scritto da Angela Madesani | giovedì, 17 settembre 2015 · 0 Anthony McCall – Solid Light Works – veduta della mostra presso MASILugano, Lugano 2015 – photo Stefania Beretta, Verscio QUANDO LA LUCE DIVENTA SOLIDA Se la zona superiore del neonato LAC di Lugano propone una mostra classica con una serie di interessanti dialoghi tra nord e sud delle Alpi, la zona inferiore del museo immerge il visitatore in una situazione straniante e coinvolgente: l’esposizione Solid Light Works con le opere di Anthony McCall (Ravensbourne, 1946).

Anthony McCall a Lugano. L’artista che rende solida la luce

Ci si trova qui a camminare in una dimensione tra il reale e l’inafferrabile, in cui pare di poter toccare la luce, che si fa solido geometrico. LA RICERCA INTERROTTA DI MCCALL Sono quattro le proiezioni orizzontali dell’artista inglese, che dal 1973 vive a New York. Riccardo Venturi. I Cinema a luce solida di Fabio Mauri. Mana e Industrial design Tra luglio e settembre 1968 Fabio Mauri espone al Mana Art Market di Roma i Cinema – multipli a luce solida.

Riccardo Venturi. I Cinema a luce solida di Fabio Mauri

La galleria, fondata nel febbraio 1968 da Nancy Marotta, era anche un centro di produzione di multipli, quasi dei prototipi considerato il numero limitato in cui erano realizzati. L’artista e compagno Gino Marotta ne ha ricordato retrospettivamente i presupposti: ci dava fastidio […] la mitizzazione dell’artista, l’opera d’arte come miracolo. Noi pensavamo all’opera d’arte come a un bene di consumo utile alla società […] un’opera che fosse riproducibile in serie, utilizzando le risorse e i linguaggi che derivavano dalle tecnologie industriali […] contro un’idea decadente dell’arte”.

Giaccari Luciano. Biografia.

Giaccari Luciano

ConiglioViola e Antonella Ruggiero. Un Requiem Elettronico, dal mondo della notte. Oggi. Paesaggio in nove frasi (2015) Fondazione Prada. Torna a Milano il Video Sound Art Festival: una settimana al Museo della Scienza e della Tecnologia, tra musica elettronica e videomapping. VVVVID. Il film d’arte di Luigi Ontani. Domenica 19 aprile, a Bologna Luigi Ontani presenta l’anteprima del film in stop motion che racconta il suo complesso immaginario artistico.

Il film d’arte di Luigi Ontani

Il futuro è qui, ed è un concerto pop giapponese. L'annuale festival SXSW è finito, ma la performance delle Perfume non verrà dimenticata facilmente. Guardate il mago dei visual Daito Manabe lanciare i suoi incantesimi tecnologici nel video qui sotto: sei minuti di tour de force di illusioni mappate, proiezioni e coreografie perfette delle tre performer. Secondo quanto riportato da Wired, Manabe ha lavorato con il produttore Kaoru Sugano e un team di designer per creare una combinazione tra scanning 3D, rilevamento di movimenti, grafica e proiezioni in un'incredibile performance. Sono state scannerizzate in 3D sia il luogo che i movimenti delle ballerine, elaborando uno spettacolo di luci su di essi.

In tempo reale, le videocamere con i rilevatori di movimento hanno seguito i movimenti delle ballerine, creando uno spettacolo in cui che l'universo sembra trasformarsi nello schermo di fronte a voi. Screencap via Per saperne di più su Daito Manabe visitate il suo sito e quello di Kaoru Sugano qui. Asphyxia, la danza diventa virtuale grazie al Kinect. Artista, designer, architetto e ricercatore nella grande area dei sistemi di comunicazione. Ricordando Nam June Paik, il padre della video arte. Li Tai Po, 1987. 10 antique wooden TV cabinets, 1 antique radio cabinet, antique Korean printing block, antique Korean book, 11 colori TVs. Immagine © 2007 John Bigelow Taylor Photography, courtesy dell'Asia Society Nam June Paik, ovvero il "padre della video arte," è morto qualche anno fa, ma la sua arte è lontana dall'essere dimenticata.

Fino al 4 gennaio una nuova esposizione alla Asia Society intitolata Nam June Paik: Becoming Robot presenta un catalogo curato da diverse personalità del lavoro dell'artista, concentrato a sulla relazione tra la tecnologia e il corpo umano e sull'intersezione tra tecnologia e cultura. Curata da Michelle Yun, curatrice d'arte moderna e contemporanea presso la Asia Society, questa è la prima esposizione che si tiene a New York esclusivamente focalizzata sull'opera dell'artista coreano. Yuri Ancarani da “San Siro” al MAXXI. Con Sky Arte HD - Sky Arte - Sky. L’opera di video-arte che racconta il backstage di una diretta sportiva entra nelle collezioni del Museo MAXXI di Roma: un successo per il “San Siro” di Yuri Ancarani, co-prodotto da Sky per il Sociale nell’ambito del progetto “ArteVisione” Ha saputo spogliare un luogo fortemente caratterizzato dalla propria funzione, come solo uno stadio di calcio può esserlo, per trasformarlo in aggregatore di esperienze, vite, sensazioni e suggestioni.

Lasciando lo spot sottotraccia, elemento che da preponderante si trasforma in accessorio, occasione per puntare lo sguardo altrove. Sulle ritualità di chi in quello spazio lavora e si muove, concependolo come ambito della più intima quotidianità. UbuWeb. Tesi sulla videoarte: introduzione. Tatia Pilieva e gli altri. Se il “Primo Bacio” non era esattamente il primo… Una vetrina per la video-arte emergente: nasce a Milano “Areavideo”, progetto ideato dai Masbedo e da Luca Bradamante. Un po’ casa di produzione un po’ spazio espositivo, che inaugura con un’opera di Esther Mathis.

Bill Viola