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Perché si può criticare Israele senza essere antisemiti. Israele, 70 anni di risoluzioni ONU disattese. Di Sulaiman Hijazi. Ripassate bene, quella che segue è la fotografia degli ultimi 70 anni, se volete possiamo commentarle una per una: © Agenzia stampa InfopalE’ permessa la riproduzione previa citazione della fonte “Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it” Israele, 70 anni di risoluzioni ONU disattese.

Attivisti socialmente impegnati, nonché... - Keys of Palestine. Vento ribelle - "In qualità di ambasciatore dell'UNICEF,... Traffico di organi palestinesi... - Io Non Ci Sto 2.0. APPELLO. «I responsabili della strage di Gaza siano processati» Gerusalemme, a Gaza omicidi autorizzati. Ma nessuna legge internazionale li giustifica. Secondo i dati appena pubblicati dall’Onu, dal 30 marzo sono 104 i palestinesi che sono stati uccisi durante le manifestazioni a ridosso della barriera che circonda e imprigiona la Striscia di Gaza.

Di questi, dodici erano minori, bambini. Altri dodici, inclusi due bambini, sono stati uccisi in altre circostanze correlate. L’impressionante numero di feriti si aggira intorno a 12.600, di cui la metà ricoverati in ospedale, tra cui molti mutilati in gravissime condizioni. Tra questi, il numero di persone che ha subito amputazioni (specie di una gamba) o la perdita di un arto, o ferite alla testa o al torace, è ancora imprecisato ma dai bollettini medici emergono dati scioccanti. Gli ospedali di Gaza chiamano la popolazione ad accorrere per donare il sangue. Osservo la crudeltà che va in scena a Gaza da lontano. Quest’anno, ci sono circa 120 partecipanti tra gli esponenti delle Ong, internazionali e locali, dall’Uganda all’Afghanistan, da Amnesty International a Human Rights Watch.

655.000 coloni israeliani in Cisgiordania. Ramallah-PIC. Sfidando la comunità internazionale, il governo israeliano ha raddoppiato la costruzione di insediamenti nella Cisgiordania occupata, dato che il numero di coloni israeliani ha raggiunto la cifra di 655.000 persone, come afferma un attivista palestinese. Il responsabile ufficiale del monitoraggio delle attività di insediamento nel nord della Cisgiordania, Ghassan Daghlas, in una conferenza stampa tenutasi mercoledì a Nablus, ha riferito ai giornalisti che le autorità israeliane hanno notificato 10 case palestinesi, che ospitano 70 cittadini palestinesi, con la demolizione come preludio alla consegna delle terre ai coloni israeliani. 10 tra insediamenti e avamposti israeliani sono stati costruiti illegalmente su terre palestinesi nel villaggio di Jalud, dopo aver sfollato decine di residenze locali, sottolinea Daghlas.

Sottolinea quindi l’urgente bisogno di un intervento internazionale per porre fine alla politica di demolizione israeliana. Traduzione di Domenica Zavaglia. NAKBA, Libro: La Pulizia Etnica della Palestina | NenaNews. Il testo di Ilan Pappe è imperdibile, una lettura fondamentale per ricostruire e capire la “Catastrofe” palestinese Lo storico israeliano Ilan Pappe di Cristina Micalusi Roma, 17 maggio 2014, Nena News – Proporre in questi giorni “La Pulizia Etnica della Palestina” di Ilan Pappe non è soltanto un modo per ricordare un evento storico del popolo palestinese, è soprattutto un dovere morale di raccontare il reato politico più grande della storia contemporanea, che ancora il popolo palestinese sta soffrendo. E il racconto viene da fatto da uno degli storici israeliani più anticonformista, qual’è Ilan Pappe; che conduce una battaglia contro l’establishment politico e accademico di Israel Poi negli anni ’80 ci sarà il tentativo di imprimere una svolta alla lotta per la memoria della Palestina da parte di un gruppo di studiosi israeliani, di cui farà parte Pappe.

Titolo: La pulizia etnica della Palestina Titolo originale: The Ethnic Cleasing of Palestine Autore: Ilan Pappe Editore: Fazi Anno: 2006. Palestina - PensoLibero.it. Innanzitutto, una precisazione. Questo scritto non nasce come atto di accusa contro un popolo intero,quello israeliano e quindi gli ebrei,ma assurge a dito accusatore puntato su di una parte di esso, il ramo sionista. Continua la lettura di 15 maggio: Nakba, il genocidio ignorato Nella ricorrenza dell’anniversario della morte di Vittorio “Vik” Arrigoni, ripropongo questo mio vecchio articolo. Non c’è molto da aggiungere ,tranne che, in Italia e nel mondo, nel frattempo, sono vissuti e morti molti altri Vik. Eh no, caro Erri De Luca, stavolta non ci siamo proprio!

Stanno facendo il giro del mondo le parole “revisioniste” di Benjamin Netanyahu, leader del governo israeliano. Da sempre ignorati se non addirittura traditi, sia dalla diplomazia internazionale e dai potentati economici. Oramai è appurato che, in questo mondo, leggi e regole non sono uguali per tutti. Tratto da. Homepage - Invictapalestina.

I coloni israeliani attaccano i palestinesi mentre raccolgono le olive vicino a Nablus. 9 ottobre 2018 Un gruppo di estremisti israeliani provenienti dalle colonie illegali ha attaccato, martedì, un gruppo di palestinesi mentre raccoglievano le loro olive, nella zona tra i villaggi Talfit e Qaryout, a sud della città di Nablus (nord della West Bank). Ghassan Daghlas, un funzionario palestinese che controlla le attività illegali dei coloni di Israele, ha detto che dozzine di estremisti hanno invaso i frutteti palestinesi e hanno attaccato parecchi abitanti dei villaggi mentre raccoglievano le loro olive. Hanno inoltre cercato di costringerli a uscire dai loro frutteti. Daghlas ha aggiunto che l’attacco è stato effettuato da più di 150 coloni, provenienti da diversi insediamenti illegali, che sono stati costruiti su terre di proprietà palestinese.

I coloni israeliani attaccano i palestinesi mentre raccolgono le olive vicino a Nablus. Israele: la guerra ai bambini – Raiawadunia. Pochi giorni fa 5 soldati hanno superato il check–point di Qeitun, non distante dalla Ibrahimi Mosque e stazionavano al centro della strada con il solito atteggiamento spavaldo, ben visibili ai bambini e ragazzi che uscivano da scuola e che fin da piccolissimi vivono le umiliazioni e frustrazioni subite dalle loro famiglie per questa occupazione israeliana sempre più violenta.

Era evidentissima la loro volontà di provocare, ma non ci stavano riuscendo. Nessun soldato, ma solo militari della Border Police, più aggressiva e titolata ad arrestare immediatamente e alla quale noi internazionali non possiamo rifiutare il passaporto. Incertezza, insicurezza negli sguardi di molti che passavano in quanto non vi era motivo della presenza dei militari in quanto era tutto tranquillo. Da parte dei ragazzini solo qualche fischio, ma i militari si sono divisi in due gruppi: uno è rimasto al centro della strada, l’altro ha salito di corsa una strada laterale ed è sparito tra le case. Mi piace: La bomba atomica di Israele. Le Atomiche di Sharon L'arsenale nucleare d'Israele che l'Aiea-Onu non ha mai controllato.

Bush e i media internazionali nascondono, ipocritamente, che in Medio Oriente c'è già un paese che possiede armi nucleari ROHAN PEARCE * - da: Secondo la Federazione degli Scienziati Americani, il tentativo di Israele di accumulare un arsenale nucleare ebbe inizio nel 1948 con l'istituzione di un corpo scientifico (Hemed Gimmel) all'interno dell'esercito israeliano.

Il complesso che doveva ospitare il reattore fu costruito a Dimona, nella regione settentrionale del deserto del Negev. Nel 1960 i governi israeliano e francese ebbero un contrasto per via del progetto. Del progetto nucleare di Israele erano a conoscenza anche gli Stati uniti, cioè la sua principale fonte di aiuti militari.

Il ruolo degli Stati uniti Alleati dell'apartheid Secondo le rivelazioni di Mordechai Vanunu, nel 1986 Israele possedeva già 200 armi nucleari. Vanunu è stato condannato a 18 anni di carcere. Israele : “Non ero preparata a tutti gli orrori che ho visto” Ha imparato ad amare la gente che ha incontrato in Palestina e ha deciso di raccontare al mondo le ingiustizie che ha scoperto. Il fatto che i palestinesi sono stati spogliati delle loro terre, buttati fuori dalle case in cui avevano vissuto per secoli e nulla è stato fatto; nessuna protesta è riuscita a fermare Israele dal trattare i palestinesi in questo modo.

In realtà, tutto è peggiorato ogni volta che Hedy è tornata. Così, ha deciso di unirsi ad altri difensori dei diritti umani che stanno per salpare per Gaza (in settembre) sulla nave FREE GAZA [1] per chiedere giustizia per i Palestinesi e un cambiamento rispetto ai sessanta anni di oppressione da parte di Israele. Silvia Cattori : Tutta la sua vita l’ha dedicata alla giustizia. Ma, a partire dal 2003, ha accresciuto questo suo impegno per chiedere giustizia per i palestinesi. Comprendo che lei sta per sostenere dei rischi per rendere il mondo consapevole dei crimini compiuti contro di loro !? Non ci sono garanzie nella vita. Oltre 120 gruppi per i diritti umani invitano il “Giro d’Italia” a spostare la gara da Israele a causa delle violazioni dei diritti umani dei palestinesi - BDS Italia.

Tra i firmatari Noam Chomsky, Moni Ovadia, e gli europarlamentari Eleonora Forenza, Sergio Cofferati e Curzio MalteseIn Italia hanno firmato oltre 40 organizzazioni, tra cui FIOM-CGIL e USB, Pax Christi, la Comunità cristiana di base di San Paolo, e la Rete Ebrei Contro l’OccupazioneLa società civile palestinese scrive anche al Papa: “Rifiuti l’invito di Netanyahu a dare il via alla competizione in Israele”Il 25-26 novembre, città in tutta l’Italia organizzano biciclettate e cicloraduni per denunciare l’uso del ciclismo come maschera per nascondere le violazioni dei diritti umani da parte di Israele Anche l’illustre linguista Noam Chomsky, gli eminenti giuristi John Dugard e Richard Falk, già Relatori Speciali delle Nazioni Unite per la Palestina, l’attore teatrale, scrittore e drammaturgo Moni Ovadia, gli europarlamentari Eleonora Forenza, Sergio Cofferati e Curzio Maltese, e Luisa Morgantini, già vice presidente del Parlamento Europeo, sono tra i firmatari dell’appello.

Israele & Palestina: breve introduzione. Solo la pressione internazionale porrà fine all’apartheid di Israele. | Assopace Palestina. Il vero vincitore | Uri Avnery – Centro Studi Sereno Regis. Il Quinto giorno della Guerra dei 6 giorni del 1967, pubblicai una lettera aperta al primo ministro, Levy Eshkol. L’esercito israeliano aveva appena conquistato la Cisgiordania, Gerusalemme-est e la Striscia di Gaza, e io proponevo che Eshkol offrisse immediatamente al popolo palestinese di stabilirvi lo Stato di Palestina, in cambio della pace con Israele. Al tempo ero un membro del Knesset [Parlamento, ndt]. Due giorni dopo la fine della guerra Eshkol mi chiese di incontrarlo nel suo ufficio al palazzo del Knesset. Ascoltò quel che avevo da dirgli e poi mi rispose con un sorriso paterno: “Uri, che specie di negoziatore sei?

In un negoziato si offre il minimo e si chiede il Massimo; poi si comincia il negoziato, e alla fine si raggiunge un accordo da qualche parte nel mezzo. E tu vuoi offrire tutto prima ancora che il negoziato cominci?” (Il ministro del Commercio, Haim Zadok, un abilissimo avvocato, mi diede presto un’altra lezione sulla mentalità sionista. La vergogna dell’Occupazione israeliana: i coloni di Hebron – Al Khalil – MAKTUB Blog.

Mcc43 Nella città di Al-Khalīl, Hebron in ebraico, meno di 1000 coloni ebrei tengono in scacco più di 160.000 Palestinesi. Accade l’incredibile se a gestire la situazione sono dei soldati cui è dato il compito di “bruciare la coscienza dei Palestinesi” e sono, a loro volta, sotto scacco dei coloni. Non li ha mandati laggiù il governo di Israele. Ci sono arrivati per il Convegno (v.nota in calce) indetto dal rabbino Moshe Levinger, si sono installati in un albergo e non sono più andati via. Altri sono arrivati occupando via via gran parte della città vecchia di Hebron, perché il principio che li guida non è convivere, in quella città che non appartiene allo stato di Israele, ma cacciare gli abitanti Palestinesi e riappropriarsi della biblica città di Abramo. Oggi i coloni di Hebron trattano i Palestinesi come spazzatura, i soldati come servi, lo stato come notaio.

L’Occupazione dei Territori Palestinesi è una vergogna che data dalla guerra dei Sei Giorni del 1967. Gideon Levi, giornalista. Il Giro della propaganda - BDS Italia. Di Christian Peverieri Sul finire del secolo scorso correvo in bicicletta nella categoria "under 23" e ricordo che una delle corse che sentivo di più era la famosa Popolarissima di Treviso. Il mio sogno era vincerla, non tanto per la vittoria in sé quanto per poter salire sul podio, guardare in faccia lo sceriffo Gentilini e potergli dire: "Io ai razzisti non stringo la mano! " Sarebbe stato più bello della vittoria stessa. Purtroppo le mie scarse doti di velocista mi hanno impedito di realizzare questo sogno ma se si fosse avverato, ne sono certo, sarei stato visto malissimo dall'ambiente tutto perché, sembra quasi una regola non scritta, chi fa sport non deve far politica.

Dall'alto invece, decisioni politiche e schieramenti vengono presi eccome. Ridicola è anche la scusa usata per difendere questa scelta: in onore di Gino Bartali, insignito nel 2013 del titolo di "Giusto fra le Nazioni" per aver salvato dalla deportazione centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Link: L’apartheid idrico israeliano asseta la Cisgiordania - BDS Italia. La mancanza d’acqua non è una novità per i palestinesi. Sia nella Striscia di Gaza occupata che in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, la fornitura di acqua che scorre nelle case palestinesi è rigidamente limitata od ostacolata da Israele. Appena durante l’estate la temperatura sale, i rubinetti si prosciugano.

Clemens Messerschmid, un idrologo tedesco che ha lavorato per due decenni con i palestinesi nel loro servizio idrico, chiama la situazione ” apartheid idrico”. Quest’anno la giornalista israeliana Amira Hass ha pubblicato dati che provano che l’Autorità Idrica Israeliana ha ridotto la quantità di acqua distribuita ai villaggi della Cisgiordania. In alcuni luoghi l’approvvigionamento è stato ridotto alla metà. I suoi dati contraddicono le smentite ufficiali che la fornitura d’acqua alle città e villaggi palestinesi sia stata tagliata durante l’estate, benché neanche questo sia una novità. Israele ha intenzione di vendere solo una limitata quantità di acqua ai palestinesi. David Grossman: "Il mondo è stanco di questo conflitto ma così Israele va verso l’apartheid" La decisione del primo ministro Netanyahu e del suo governo è un cambiamento drammatico, un'escalation che porterà conseguenze difficili da immaginare ora: un Paese non può avere colonie in un'area che non gli appartiene.

È contro la nostra legge, contro la legge internazionale. Tutti quelli che sono stati parte di questa decisione prima o poi ne pagheranno conseguenze pesanti". All'indomani del voto della Knesset sull'annessione delle colonie israeliane a Gerusalemme e in Cisgiordania, la voce di David Grossman, uno dei più grandi scrittori contemporanei ma anche una delle più lucide coscienze critiche di Israele, suona triste: come quella di chi, nel futuro, non vede molti segni di speranza per il proprio, amatissimo, Paese. Signor Grossman, qual è il senso di questa decisione? Eppure non mi sembra che ci sia stata una forte opposizione. Lei cosa si aspetta da Trump? Il che ci riporta alla solitudine... Fermiano l'apartheid imposto da Israele. Israele e l’apartheid - Invictapalestina. I segreti dell’arsenale nucleare israeliano. Visioni ingannevoli sul futuro della Palestina. La pace avrà bisogno di qualcosa di più di David Grossman o... Uri Avnery.

Dopo l'imbarazzante silenzio sul massacro a Gaza, Roberto Saviano torna a parlare di Siria in questo modo - Notizia del giorno - L'Antidiplomatico. A Gaza i morti sono 62 e gli ospedali sono in ginocchio. L'Oms: qui è l'inferno.