background preloader

GNAM

Facebook Twitter

Alberto Burri. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Alberto Burri (Città di Castello, 12 marzo 1915 – Nizza, 13 febbraio 1995) è stato un artista e pittore italiano. Biografia[modifica | modifica sorgente] Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale fu ufficiale medico. Fatto prigioniero in Tunisia dagli americani, fu recluso, insieme a Giuseppe Berto e Beppe Niccolai, nel "criminal camp" per non cooperatori del campo di concentramento di Hereford (in Texas), dove cominciò a dipingere.[1] Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo tiene la sua prima personale alla galleria La Margherita. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami. Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1964 vince il premio Marzotto.

Nel 1973 inizia il ciclo dei Cretti e su questo filone si colloca il sudario di cemento con cui rivestì i resti di Gibellina terremotata in un famoso esempio di Land Art. Jackson Pollock. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Infanzia e giovinezza[modifica | modifica sorgente] Ebbe modo di entrare in contatto con la cultura dei nativi americani mentre accompagnava il padre ad effettuare i rilevamenti.[1] Nel 1929, raggiungendo il fratello Charles, si trasferì a New York, dove entrambi diventarono allievi del pittore Thomas Hart Benton alla Art Students League. La predilezione di Benton per i soggetti ispirati alla campagna americana non fece una grande presa su Pollock, ma il suo ritmico uso del colore e il suo fiero senso di indipendenza ebbero invece su di lui un'influenza duratura.

Il periodo trascorso a Springs e la sua singolare tecnica di pittura[modifica | modifica sorgente] Il laboratorio di Jackson Pollock a Springs, NY. Pollock era stato introdotto all'uso del colore puro nel 1936, durante un seminario sperimentale tenuto a New York dall'artista messicano specializzato in murales David Alfaro Siqueiros. La morte[modifica | modifica sorgente] Renato Guttuso. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Renato Guttuso, all'anagrafe Aldo Renato Guttuso (Bagheria, 26 dicembre 1911 – Roma, 18 gennaio 1987), è stato un pittore e politico italiano. Figlio di Gioacchino, agrimensore e acquerellista dilettante, e di Giuseppina d'Amico - che preferiscono denunciare la nascita a Palermo il 2 gennaio 1912 per contrasti con l'amministrazione comunale di Bagheria dovuti alle idee liberali dei coniugi[senza fonte] - il piccolo Renato manifestò precocemente la sua predisposizione alla pittura.

Influenzato dall'hobby del padre e dalla frequentazione dello studio del pittore Domenico Quattrociocchi e della bottega del pittore di carri Emilio Murdolo, il giovane Renato iniziò appena tredicenne a datare e firmare i propri quadri. Si tratta per lo più di copie (paesaggisti siciliani dell'Ottocento ma anche pittori francesi come Millet o artisti contemporanei come Carrà), ma non mancano ritratti originali.

Biografia[modifica | modifica sorgente] “Le figure di dieci operai. Enrico Prampolini. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Enrico Prampolini (Modena, 20 aprile 1894 – Roma, 17 giugno 1956) è stato un pittore, scultore e scenografo italiano. Biografia[modifica | modifica sorgente] Allievo di Duilio Cambellotti all'Accademia delle belle arti di Roma, fu un esponente di primo piano del Futurismo ed ebbe stretti contatti con i rappresentanti delle avanguardie artistiche europee, col dadaismo con la Section d'Or, il Bauhaus, il De Stijl, il gruppo Abstraction et Création, con Pablo Picasso, Piet Mondrian, Vasilij Kandinskij e Jean Cocteau, operando teoricamente e praticamente anche nel settore dell'architettura.

Dal 1913 per un periodo collabora con la rivista mensile milanese Varietas.[1] Prampolini occupa un posto a sé nel panorama europeo dell'arte astratta, caratterizzandosi per il suo profondo interesse per il dinamismo e l'organicismo, che si manifesta negli anni trenta e quaranta in visioni cosmiche ed oniriche. Produzione scenografica[modifica | modifica sorgente] Filippo de Pisis. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Filippo de Pisis Luigi Filippo Tibertelli de Pisis (Ferrara, 11 maggio 1896 – Milano, 2 aprile 1956) è stato un pittore e scrittore italiano, uno tra i maggiori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento. Biografia[modifica | modifica sorgente] De Pisis inizia adolescente a scrivere poesie, ma si dedica anche allo studio della pittura sotto la guida del maestro Odoardo Domenichini nella sua città natale, Ferrara, ed è proprio la pittura in seguito a portarlo a vivere una vita avventurosa, appassionata in varie città sia italiane Roma, Venezia e Milano, sia europee Parigi e Londra.

Nel 1915 incontra De Chirico e il fratello Alberto Savinio a Ferrara per il servizio militare e nel 1917 Carlo Carrà. Allo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1940, i sintomi della malattia nervosa, della quale era affetto fin da ragazzo, sono sempre più evidenti, ma continua lo stesso a lavorare. La pittura[modifica | modifica sorgente] Giorgio de Chirico. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Biografia[modifica | modifica sorgente] La firma di De Chirico Nell'estate del 1909 si trasferì a Milano dove rimase sei mesi, all'inizio del 1910, si recò a Firenze dove dipinse la sua prima piazza metafisica, l'Enigma di un pomeriggio d'autunno, nato dopo una visione che ebbe in Piazza Santa Croce.

Nel 1911 de Chirico raggiunge il fratello Alberto a Parigi dove conosce i principali artisti dell'epoca, comincia quindi a dipingere quadri con uno stile più sicuro. Subisce l’influenza di Gauguin da cui prendono forma le prime rappresentazioni delle piazze d’Italia. Tra il 1912 e il 1913 la sua fama si propaga, anche se ancora non ottiene un adeguato successo economico. Negli anni Cinquanta la sua pittura è caratterizzata da autoritratti in costume di tipo barocco e dalle vedute di Venezia. Tecniche[modifica | modifica sorgente] Le opere che de Chirico dipinse prima della costituzione della Metafisica erano definite enigmatiche, a Ferrara nel 1917. Felice Casorati (pittore) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Felice Casorati (Novara, 4 dicembre 1883 – Torino, 1º marzo 1963) è stato un pittore e incisore italiano.

Felice Casorati discende da una famiglia che aveva dato all'Italia matematici e scienziati di fama. Il padre fu ufficiale di carriera e pittore dilettante. Casorati trascorse l'infanzia a Milano, Reggio Emilia, Sassari e, infine, a Padova, dove si dedicò agli studi musicali con un'intensità tale da rimanere vittima di un esaurimento nervoso all'età di diciotto anni. Durante un periodo di riposo a Praglia, sui colli Euganei, cominciò a dipingere, eseguendo la prima opera nota, un paesaggio padovano del 1902.

Nel 1907 si laureò in Giurisprudenza nell'università di Padova, decidendo tuttavia di dedicarsi alla carriera artistica. Ritratto di signora, un'elegante immagine della sorella Elvira, fu ammesso dalla giuria alla Biennale di Venezia nel 1907. Casorati fu arruolato nell'esercito nel 1915. Commons contiene immagini o altri file su Felice Casorati. Mario Sironi. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961) è stato un pittore italiano. Mario Sironi, insieme a Umberto Boccioni e Fortunato Depero è considerato il più autorevole ed originale pittore italiano legato alle esperienze evoluzionistiche del Futurismo italiano su scala europea.

Con una stilizzazione che si rifaceva ad arcaici modelli pre-rinascimentali, con un potente senso dei valori plastici e del colore, ha dato voce all'umanesimo civile d'intonazione fascista degli anni venti-trenta. Biografia[modifica | modifica sorgente] Nel 1922 entra a far parte del gruppo Novecento[1] e il suo linguaggio figurativo, di conseguenza, si adegua ai dettami che Sarfatti[1] aveva stilato in una sorta di programma contenente le precise normative a cui i membri dovevano attenersi. Composizione, 1940, tempera su carta intelata Opere[modifica | modifica sorgente] Dipinto dal titolo "Lavoro", Casa della cultura di Palmi[2] Note[modifica | modifica sorgente] Alberto Giacometti. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Giacometti sulla banconota da 100 franchi svizzeri.

Biografia[modifica | modifica sorgente] Donna di Venezia VII, bronzo, esposto alla Galleria di New South Wales Dopo aver frequentato la Scuola di arti e di mestieri di Ginevra, nel 1919, si iscrisse a Parigi ai corsi di scultura di Émile-Antoine Bourdelle, all'Accademia della Grande Chaumière nel 1922. Ne sono esempi Torso del 1925, e Donna cucchiaio (al Kunsthaus di Zurigo) che, sulla base di un lavoro di memoria, intendono portare alla luce l'essenza concettuale delle cose. Nel 1928 Giacometti entrò a far parte del gruppo surrealista (con cui ruppe nel 1935, pur partecipando alle mostre fino al 1938). L'oggetto invisibile rappresenta un punto di riferimento: il parallelepipedo su cui poggia la donna e l'incastellatura alle sue spalle prefigurano la strutturazione di molte sue opere pittoriche successive, nelle quali ricompare la stessa delimitazione dello spazio a inquadrare le immagini.

Joan Miró. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Joan Miró i Ferrà Joan Miró i Ferrà (pronuncia: /ʒuˈam miˈɾo/) (Barcellona, 20 aprile 1893 – Palma di Maiorca, 25 dicembre 1983) è stato un pittore, scultore e ceramista spagnolo, esponente del surrealismo. Biografia[modifica | modifica sorgente] Infanzia e studi[modifica | modifica sorgente] Figlio di un orefice e orologiaio, Joan Miró cominciò a disegnare dall’età di 8 anni.

Tornato a Barcellona nel 1912, frequentò l’Accademia Galí fino al 1915, dopodiché passò al Circolo Artistico di Sant Lluc. Il periodo parigino[modifica | modifica sorgente] Attirato dalla comunità artistica che si riuniva a Montparnasse, nel 1920 si stabilì a Parigi, dove conobbe Picasso e il circolo dadaista di Tristan Tzara. Nel 1926 collaborò con Max Ernst per la scenografia di Romeo e Giulietta e realizzò il celebre Nudo. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1944, Miró iniziò a dedicarsi a lavori sfusi di ceramica e a sculture di bronzo. Immagini[modifica | modifica sorgente] Carlo Carrà. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Carlo Carrà Gli inizi[modifica | modifica sorgente] Figlio di artigiani, apprese i primi accenni dell'arte del disegno da giovane,durante una forzata stabilità a letto a causa di una lunga malattia.

Iniziò ben presto a lavorare come decoratore murale a Valenza frequentando nel frattempo le Scuole serali tra cui a Milano negli anni 1904-05 la Scuola superiore d'Arte applicata all'Industria del Castello Sforzesco.”In particolare Carrà allora di professione “decoratore murale”, frequentatore della Scuola negli anni 1904-05 di ritorno da Parigi e Londra, prima di iscriversi all'Accademia di Brera, vi si distinse (egli stesso lo ricorda nella sua autobiografia) conseguendo il primo premio di decorazione, di lire 500, e quello Noseda di 175 lire.” [1].

Nel 1900, si recò a Parigi durante l'Esposizione Universale, per eseguire le decorazioni di alcuni padiglioni. Solo nel 1906 entrò all'Accademia di Brera, come allievo di Cesare Tallone. Giorgio Morandi. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Giorgio Morandi Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964) è stato un pittore e incisore italiano. Fu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo. La sua pittura si può definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte olio su tela, dove la luce rappresenta il fondamento delle sue opere. Riservato, dai tratti nobili, gentile sia nella vita privata che in quella professionale, Morandi ha fatto discutere Bologna per la sua personalità enigmatica ma fortemente positiva. Morandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa che lo hanno sempre accompagnato con nobile spirito fino alla sua morte avvenuta il 18 giugno 1964 dopo una degenza di un mese.

Biografia[modifica | modifica sorgente] Giorgio Morandi nel suo studio Giorgio nasce da Andrea Morandi e Maria Maccaferri il 20 giugno 1890. Piet Mondrian. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Pieter Cornelis Mondriaan Pieter Cornelis Mondriaan, meglio conosciuto come Piet Mondrian (Amersfoort, 7 marzo 1872 – New York, 1º febbraio 1944), è stato un pittore olandese, importante esponente del movimento artistico De Stijl, fondato da Theo van Doesburg. Nonostante siano molto famosi, anche se spesso imitati e banalizzati, i quadri di Mondrian dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità. I quadri non rappresentativi, per cui è conosciuto e che consistono in forme rettangolari di rosso, giallo, blu o nero, sono in effetti il risultato di un'evoluzione stilistica che avvenne nel corso di quasi trent'anni, per continuare oltre questo stesso punto fino alla fine della sua vita.

Biografia[modifica | modifica sorgente] Olanda, 1872-1912[modifica | modifica sorgente] In esposizione al Gemeentemuseum di L'Aia si possono vedere svariati dipinti di questo periodo, compresi Il Mulino Rosso e Alberi nella luce della luna. Umberto Boccioni. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Umberto Boccioni, 1914 Biografia[modifica | modifica sorgente] I genitori di Umberto, Raffaele Boccioni e Cecilia Forlani, sono originari di Morciano di Romagna (allora in provincia di Forlì, oggi in provincia di Rimini).[2] Ma il padre, che lavora come usciere di prefettura, è costretto a spostarsi lungo il territorio nazionale in base alle esigenze di servizio.

Umberto nasce il 19 ottobre 1882 a Reggio Calabria; successivamente la famiglia si trasferisce a Forlì, dove Umberto trascorre l'infanzia. Nel 1901 Umberto si trasferisce a Roma, dove il padre è stato di nuovo trasferito. Umberto Boccioni e Carlo Sironi a Parigi nel 1914 Con l'aiuto di entrambi i genitori riesce a viaggiare all'estero: la prima destinazione è Parigi (aprile-agosto 1906), cui segue la Russia da cui ritorna nel novembre dello stesso anno. Nell'autunno del 1907, per la prima volta va a Milano, dove da alcuni mesi abitano la madre e la sorella. Umberto Boccioni, Autoritratto. Georges Braque. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Georges Braque (Argenteuil, 13 maggio 1882 – Parigi, 31 agosto 1963) è stato un pittore e scultore francese, che assieme a Pablo Picasso è stato l'iniziatore del cubismo[1]. Cubismo sintetico Il cubismo sintetico nasce tra il 1910 e il 1911, grazie a Picasso e Braque, che si rendono conto che spezzando troppo la superficie pittorica, i suoi singoli frammenti non sono più ricomponibili virtualmente e l'opera si avvicina sempre più ai caratteri dell’astrattismo, infatti i cubisti non vogliono perdere la riconoscibilità dell'oggetto.

Con la collaborazione di Juan Gris elaborano una serie di tecniche per uscire da questo paradosso in cui sono incappati portando alle estreme conseguenze la loro tecnica di rappresentazione del reale. Vita[modifica | modifica sorgente] Georges Braque nacque a Argenteuil (Francia) nel 1882 passò poi l'infanzia e la prima giovinezza a Le Havre. Frequentò i corsi serali alla scuola di belle arti dal 1897 al 1899. Imene (1957) Amedeo Modigliani.

Duilio Cambellotti. Giacomo Balla. Gustav Klimt. Auguste Rodin. Giuseppe Pellizza da Volpedo. Gaetano Previati. Giovanni Segantini. Edgar Degas. Giuseppe De Nittis. Giovanni Boldini. Gustave Courbet. Claude Monet. Paul Cézanne. Vincent van Gogh. Vincenzo Cabianca. Giovanni Fattori. Tranquillo Cremona. Francesco Hayez. Antonio Canova. Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea.