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Insegnare, programmare e valutare per competenze < Me&You < Mondadori Education

Insegnare, programmare e valutare per competenze < Me&You < Mondadori Education
Il concetto di didattica per competenze comincia ad affermarsi intorno alla metà degli anni ’90, nei documenti dell’Unione Europea, come il Libro bianco sull’istruzione e formazione1 a cura di Edith Cresson, allora Commissario Europeo con delega alla scienza, ricerca ed educazione, in cui si legge: «In tutti i paesi d’Europa si cercano di identificare le “competenze chiave” e di trovare i mezzi migliori di acquisirle, certificarle e valutarle. Viene proposto di mettere in atto un processo europeo che permetta di confrontare e diffondere queste definizioni, questi metodi e queste pratiche». L’idea di competenza deriva dall’ambito lavorativo, dove indica “il patrimonio complessivo di risorse di un individuo nel momento in cui affronta una prestazione lavorativa o il suo percorso professionale”.2 La dimensione della potenzialità e quella della natura integrata della competenza sono fondamentali, perché le ritroveremo anche nell’applicazione al mondo della scuola. 1. 2. 4. competenza digitale Related:  materiale reperibile nel web sulle competenzestefanotani

Edurete.org La didattica per competenze è un approccio che risponde all’esigenza di formare cittadini autonomi, responsabili e in grado di gestire efficacemente situazioni di studio, lavoro, vita quotidiana, attraverso un atteggiamento aperto di crescita e di autoformazione continua. La competenza si manifesta quando un soggetto mobilita, attiva, integra, coordina, orchestra un complesso di elementi per affrontare e risolvere situazioni-problema (soprattutto di vita reale) mai affrontate precedentemente in quella forma. Insegnare per competenze significa mettere in grado lo studente di acquisire saperi, sviluppare capacità di base ed atteggiamenti positivi verso le sfide, leggere la realtà cogliendone gli elementi essenziali, avere un impatto su di essa, costruire opinioni e artefatti e condividerli, mettersi in discussione, cambiare i propri punti di vista e migliorarsi. Accesso tutor

An-Ideal-Husband-Teaching-Packet.pdf UN MODELLO DI ANALISI E DI CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI NEI PROCESSI DEL SOFTWARE E DEI SERVIZI INFORMATICI Giovanni Prestandrea Questo contributo deriva dalla ricerca condotta presso il Centro Carlo Ghiglieno del Consorzio FO.R.UM. scrl di Ivrea, nell’ambito delle “Azioni di assistenza tecnica F.S.E. – Ob.2 Area TI: Tecnologie dell’Informazione – class. TI2 Titolo: Profili professionali per le tecnologie dell’informazione” della Regione Piemonte, e terminata nel dicembre del 2000. La metodologia di riferimento. 1 L’area tecnologica analizzata. 2 I processi standard. 22 Lo standard descrittivo delle prestazioni 27 Le attività di ruolo standard. 103 La tassonomia di Bloom.. 155 Lo standard descrittivo delle competenze. 210 Le Aree Omogenee di Professionalità. 243 Il repertorio delle competenze classificato per AOP e per argomenti 283 Conclusioni 426 La metodologia di riferimento Dall’incrocio delle fasi di ogni processo standard con le classi di figure professionali operative, si può ricavare una prima mappa di copertura di ciascun processo. · prestazioni · competenze. · le Aree Omogenee di Professionalità.

Alla ricerca del significato – Apprendere sempre Sesta puntata (*) su alcuni temi che riguardano l’apprendimento Partiamo con due affermazioni chiare di due grandi padri I “significati” non possono essere forniti in forma compiuta dal docente ma devono essere costruiti dalla persona che apprende. Sono richieste capacità critiche, di generalizzazione, inferenza e astrazione (Ausubel)Se sono gli insegnanti a stabilire cosa sia importante conoscere, come farlo e come imparare, gli studenti non potranno esercitare l’intenzionalità e la costruzione per il semplice fatto che non è loro permesso (Jonassen) Come evidenziato in precedenza (vedi i diversi post sull’aprendimento), il principio fondamentale da tenere in considerazione per un buon apprendimento (ho definito in precedenza cosa io intenda) fa riferimento a ciò che è significativo per la persona che apprende. Le caratteristiche di un ambiente di apprendimento che facilita la costruzione significativa di conoscenza è quello in cui si ha la possibilità di I compiti autentici Come si impara

Women who changed the world •Biography Online A list of famous influential women, including women’s rights activists, poets, musicians, politicians, humanitarians and scientists. Sappho (circa 570 BCE) One of the first known female writers. Much of her poetry has been lost but her immense reputation has remained. Plato referred to Sappho as one of the great 10 poets. Cleopatra (69 BCE–30 BCE) The last Ptolemaic ruler of Egypt. Mary Magdalene (4 BCE–40BCE) Accounts from the Gospels and other sources suggest Mary Magdalene was one of Jesus’ most devoted followers. Boudicca (1st Century CE) Boudicca was an inspirational leader of the Britons. Hildegard of Bingen (1098–1179) Mystic, author and composer. Eleanor of Aquitaine (1122–1204) The first Queen of France. Joan of Arc (1412–1431) The patron saint of France, Joan of Arc inspired a French revolt against the occupation of the English. Mirabai (1498–1565) Indian mystic and poet. St Teresa of Avila (1515–1582) Spanish mystic, poet and Carmelite reformer. Susan B. Queen Elizabeth II

Didattica per competenze: materiali Circolari Modulistica Albo Eventi Moodle Classroom Sei qui: Home » Didattica » Documenti per la didattica » Didattica per competenze: materiali Esame di Stato Documenti del 15 maggio 2017 Didattica per competenze: materiali Di seguito il materiale ("valigetta delle competenze") utilizzato dalla Prof.ssa Maria Renata Zanchin nei due incontri di formazione sul tema della didattica per competenze, tenutisi in Istituto il 19 marzo e 4 aprile. Login Esci Contatti ITCG Pasini - Via Tito Livio, 1 - SchioCentralino: 0445529902Mail: vitd030008@istruzione.itPec: vitd030008@pec.istruzione.it  Saturday the 1st. <strong>JavaScript is currently disabled. Loading... Important Women Through History A List of Women Achievers Explore this list of over 30 women of achievement. You can nominate one of these women or someone else to the Honor Roll of Notable Women. This page includes links outside of Scholastic.com Every Web site we link to was visited by our team at one point in time to make sure it's appropriate for children. Louisa May Alcott:1832–1888 Author who produced the first literature for the mass market of juvenile girls in the 19th century. Susan B. Clara Barton:1821–1912 Clara Barton got involved with tending the needy when she treated injured Union soldiers on the battlefield during the Civil War. Elizabeth Blackwell:1821–1910 First American woman awarded a medical degree by a college. Pearl S. Cleopatra:69–30 B.C. Marie Curie:1867–1934 This physicist was the first woman to win a Nobel Prize — she actually won it twice — and the first woman to earn a doctorate in Europe. Top of Page Helen Keller1880–1968 A childhood disease left her deaf, mute, and blind. Dr.

Una pratica formativa che ha un metodo: Evidence Based Education - Pensiero Critico Agli inizi del 2000 John Hattie svolse un'indagine per il Ministero dell'Istruzione della Nuova Zelanda sull'influenza delle famiglie e delle strutture scolastiche sull'apprendimento degli studenti (ved. bibliografia 2003). Egli notò che venivano investite molte risorse economiche nella costruzione di nuovi edifici e nella riduzione della grandezza delle classi, veniva data molta enfasi al coinvolgimento dei genitori nella gestione delle scuole (ignorando la loro co-responsabilità nel migliorare l'apprendimento dei figli) e, infine, venivano evidenziate le difficoltà degli studenti come se essi fossero "il problema" e come se la scuola "non avesse" questa responsabilità. Egli scrisse (p.2): Interventi di carattere strutturale, o sulle famiglie, o sulle politiche sono come cercare il proprio portafogli, perduto tra i cespugli, sotto un lampione solo perchè è lì che c'è luce. Egli aggiungeva (p.4): Per approfondire andare all'articolo (Hattie 2003).

Jane Austen, Feminist Icon #competenze | Rizzoli Education Il concetto di competenza (vedi Approfondimento 1) è, nella scuola odierna, il criterio regolativo fondamentale del sistema di istruzione. Dal 2007 in poi tutta la normativa ha posto tale concetto al centro di tutto l’impianto curricolare, dalla rilevazione della situazione d’ingresso alla didattica, alla valutazione, alla certificazione degli esiti dell’istruzione. Ciascuna disciplina – con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio – concorre a integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici, la cui consistenza e coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli statuti epistemici dei singoli domini disciplinari. Viene perciò ribadito il principio di non contrapposizione tra conoscenze e competenze. Conoscere non è un processo meccanico, implica la scoperta di qualcosa che entra nell’orizzonte di senso della persona che “vede”, “si accorge”, “prova”, “verifica”, per capire.

8 Truly Feminist Lessons From Jane Austen That Every 21st Century Woman Can Use | Bustle As she established herself as a serious writer, Jane Austen showed us all that her bread and butter were her women's stories. Her badass-ness manifested in proving that that novels written by women about women can uncover real truths, challenge, and unseat any reader — and, come on, is there any more feminist statement than women are (gasp!) human beings who are just as complex and interesting as men? Sure, it's easy to ask whether or not we can actually learn anything about feminism from her books if Austen's plots center on marriage, but you have to spend some time looking at the women she created. In fact, here are some lessons that every 21st century woman can draw from Austen’s novels. You Can't Judge Other Women for Their Choices In Pride and Prejudice, Elizabeth Bennet is outraged when her close friend Charlotte Lucas accepts the famously ridiculous Mr. Never Accept Less Than You Deserve Even though her father’s estate is entailed to Mr. It’s Up to You to Chase Your Own Happiness

Riforme | Obiettivo 2020 2. Il percorso nazionale delle Riforme L’ultimo scorcio del secolo scorso aveva visto una serie di azioni riformatrici coinvolgere la scuola primaria e secondaria di primo grado e alcune sperimentazioni introdurre a macchia di leopardo elementi di innovazione nella scuola secondaria di secondo grado. Tra il 2007 e il 2012 si sono succedute alcune riforme ispirate ai principi della didattica per competenze, che hanno coinvolto per la prima volta l’intero ciclo dell’Istruzione dai 3 ai 19 anni, con snodo cruciale nel sedicesimo anno, coincidente con l’innalzamento dell’obbligo, in coerenza con le indicazioni europee dalla Strategia di Lisbona del 2000 in poi : Il Primo ciclo di istruzione Il primo biennio della Scuola Secondaria di secondo grado e l’innalzamento dell’obbligo di istruzione Tra le une e le altre vi sono notevoli punti di vicinanza e correlazioni, come mostra la tabella che segue: I Regolamenti per il riordino degli Istituti Tecnici, Professionali e dei Licei a quello intermedio

Il femminismo secondo Watson: perchè questa parola è tanto scomoda | Il mio luogo La società è in grado di generare veri mostri: il maschilismo, il femminilismo – cosa diversa dal femminismo – come prova a spiegare anche la dolce Watson: “Per la cronaca, la definizione di femminismo è: «il credere che uomini e donne debbano avere uguali diritti e opportunità. È la teoria della parità dei sessi in politica, in economia e nella società”. – See more at: Emma Watson e il suo discorso alle Nazioni Unite in occasione del lancio della nuova campagna HeForShe. Non discuto della campagna della UNWomen “HeForShe”. Non oggi. La società è in grado di generare veri mostri: il maschilismo, il femminilismo – cosa diversa dal femminismo – come prova a spiegare anche la dolce Watson: “Per la cronaca, la definizione di femminismo è: «il credere che uomini e donne debbano avere uguali diritti e opportunità. Ma i maschi non sono esenti da questo meccanismo irrispettoso delle proprie inclinazioni.

Contenuti scolastici, perché innovarli è necessario Proviamo a fare un piccolo sforzo ed uscire dalle secche degli attuali dibattiti attorno al rapporto fra digitale e scuola. Proviamo a dimenticare, almeno per un po’, il decalogo e pure il contro-decalogo sull’uso dei dispositivi mobili in classe. E allarghiamo lo sguardo. Meglio, cambiamo prospettiva e cerchiamo di capire se il tener conto del digitale per quello che è oggi ci può essere d’aiuto sia nel formulare il problema educativo di fondo, sia nell’individuare gli strumenti per affrontarlo. Sì, perché un problema di fondo la nostra scuola (e non solo questa) davvero ce l’ha, ed è quello di essere fortemente dissociata dalla società che la alimenta e per la quale si sente incaricata di operare. Ma, attenzione, quella che sollevo qui non è una questione di tecnologie in senso materiale. Leggi: Ripensare l’educazione nella civiltà iperconnessa, che cosa significa Cosa si insegna a scuola: il problema Ancora in Smart Working? Ma non è soltanto un problema di competenze di base.

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