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Minima&moralia

Minima&moralia

Brain Pickings | An inventory of the meaningful life. vibrisse, bollettino | di letture e scritture a cura di giulio mozzi cavallette «Tra ebook e carta non c’è gara: l’editoria è già digitale da 30 anni» | Linkiesta.it Nella sua carriera trentennale Maurizio Maggiani ha pubblicato, tra le altre cose, nove romanzi, un reportage di viaggio, una guida e un’invettiva. Ha vinto, tra le altre cose, un Premio Strega, un Campiello, uno Stresa, un Viareggio Répaci e anche un premio Ernest Hemingway. Ma Maurizio Maggiani non è uno scrittore. «Io non sono uno scrittore. Io sono un narratore». «Io non sono uno scrittore. Non è un caso, questo sua passione per quella tastiera. «Non è cambiata di una virgola», dice. «Perché l’unica cosa che io abbia scritto a mano è stata il mio tema all’esame di maturità», risponde, godendosi la sorpresa che non se ne va dallo sguardo di chi ha seduto di fronte. Quindi come ha iniziato a scrivere? «Io non ho mai avuto la vocazione a scrivere, potevo averne altre, ma quella no. Quando ha capito di essere uno scrittore? Cosa era successo? Cosa cambia nel lavoro di scrittura? «Il Don Chisciotte sarebbe completamente diverso se fosse stato scritto al computer. Perché è una follia?

Libramente: Biografia "Nessun tipo di ferro può spaccare la terra con una forza pari a quella esercitata da un punto a capo messo al posto giusto". Isaak Ėmmanuilovič Babel' Una biografia in terza persona, tanto per darsi un tono Professore di lettere ontologicamente precario, pseudo blogger e scrittore provetto d’arte inespressa, caratterizzato dal chiaro cliché d’una certa irrequieta supponenza e da una sordida sovrabbondanza nello spasmodico abuso dell’aggettivazione, notoriamente afflitto ed inappagabilmente vittima della ricerca della espressione avverbialmente più corretta. Sebastiano Valentino Cuffari cresce nella ridente Misterbianco, in provincia di Catania, dove frequenta le scuole elementari e medie, fra una ventata di freschezza culturale e una ventata di olezzo dalla discarica abusiva dietro l'angolo. Il prof.

Giap - Il blog di Wu Ming, una comunità di lettori e non solo Finalmente è stato tradotto e pubblicato in Italia uno dei saggi più importanti e più accessibili su Lo Hobbit. Pubblicato in inglese quasi vent’anni fa, Lo Hobbit: un viaggio verso la maturità, dell’americano William H. Green è una lettura critica e approfondita del primo romanzo di J.R.R. Tolkien (ed è anche il libro che ha ispirato il laboratorio tenuto da Wu Ming 4 a Bologna nella primavera scorsa). Il saggio dimostra quanto la previsione di C.S. “Lo Hobbit, d’altra parte, risulterà divertente ai lettori più piccoli, e solo anni dopo, alla decima o dodicesima lettura, essi cominceranno a capire quale abile maestria e profonda riflessione ne abbiano fatto un qualcosa di così compiuto, così accessibile e, a modo suo, così vero. Non solo Lo Hobbit è diventato un classico, ma soprattutto è proprio vero che ogni volta che lo si rilegge ci si accorge di qualcosa di nuovo.

Italo Calvino | Colossale Oltre al romanzo, in uscita anche un saggio su Italo Calvino, l’identità e le Americhe. Alessandro Raveggi “Calvino americano. Identità e viaggio nel Nuovo Mondo” Le Lettere, collana La Nuova Meridiana – ISBN 978 88 6087 588 4 Questo libro affronta il tema dell’identità in Italo Calvino, rileggendo come fondamentale la sua relazione con le Americhe. 12 aprile 2012 – ore 18,30 – CAFFÈ LETTERARIO DELLE MURATE, Firenze Presentazione, recital e musiche di e per“Nessuno accendeva le lampade” (La Nuova Frontiera, 2011) dello scrittore di culto Felisberto Hernández. L’autore amato da Borges, Calvino e García Márquez finalmente di nuovo in libreria in Italia. “Se non avessi letto i racconti di Hernández non sarei diventato lo scrittore che sono oggi” (Gabriel García Márquez) Continua a leggere È uscita oggi un’intervista del critico Raoul Bruni – Alias, L’Indice dei Libri, Alfalibri, ma anche assegnista di ricerca dell’Università di Padova e riconosciuto leopardista – nel blog Sul Romanzo.

Il lavoro culturale — Spalancare le finestre dei saperi, affacciarsi sul contemporaneo Lo hanno detto gli economisti! di Graziano Graziani pubblicato mercoledì, 19 agosto 2015 · 3 Commenti È un peccato che del post pubblicato sul suo blog da Stefano Feltri giovedì 13 agosto non sia rimasta traccia della versione originale, pubblicata il giorno prima. Il breve articolo in cui il vice direttore del Fatto Quotidiano prendeva posizione contro le facoltà umanistiche, tacciate di scarsa utilità e di spreco di risorse pubbliche, è stato successivamente corretto – cosa evidenziata da lui stesso in calce all’attuale versione – poiché riportava degli errori. Tuttavia la versione originale, forse perché scritta di getto, magari prestandoci poca attenzione perché destinata al pubblico disattento della settimana di Ferragosto, aveva qualcosa di illuminante per quanto riguarda le scorciatoie mentali con cui trattiamo certi temi. La questione è complessa, com’è ovvio. La fonte. I dati. I misteri li scioglie lui stesso nella correzione del post. Insomma, già così la lettura di Feltri sembra un po’ sbrigativa.

404: file not found | Tutte le riviste felici si somigliano, ogni rivista infelice è infelice a modo suo.

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