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Competenze chiave per l'apprendimento permanente

Competenze chiave per l'apprendimento permanente
Le competenze chiave per l'apprendimento permanente sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. In particolare, sono necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Le competenze chiave sono essenziali in una società della conoscenza e assicurano maggior flessibilità ai lavoratori per adattarsi in modo più rapido a un mondo in continuo mutamento e sempre più interconnesso. Inoltre, tali competenze sono un fattore di primaria importanza per l’innovazione, la produttività e la competitività e contribuiscono alla motivazione e alla soddisfazione dei lavoratori e alla qualità del lavoro. Le competenze chiave dovrebbero essere acquisite: L’acquisizione delle competenze chiave si integra bene con i principi di parità e accesso per tutti. Otto competenze chiave Un quadro di riferimento europeo per i paesi dell’Unione europea (UE) e la Commissione Contesto Related:  Competenze Digitali

Narrazione di eventi 2.0 Come gestire i contenuti perchè…”per fare certe cose ci vuole orecchio“! Nel corso degli ultimi anni mi è capitato sempre più spesso di assistere a conferenze, workshop e incontri formativi nei quali mi è stato chiesto di contribuire alla promozione dell’evento facendo live twetting o postando aggiornamenti sui social media per condividere i temi trattati o gli umori della platea. Inizialmente ho affrontato questo compito senza una vera preparazione o un metodo e sin da subito mi sono resa conto dell’errore. Chiunque organizzi un evento lo fa per raggiungere almeno uno di questi obiettivi: aumentare il pubblicoattirare sponsorcondividere conoscenzacreare una connessione emotiva con chi ci segue Per questa ragione mi sono posta 2 domande alle quali cercherò di rispondere in questa serie di articoli: Qual è il modo migliore di raccontare un evento? Gestire i contenuti di un evento oggi richiede un approccio differente, le organizzazioni non sono più le uniche emittenti del messaggio.

Mini guida per convertire gli eventi tradizionali eventi in eventi 2.0 Ultimamente mi sono trovata con molte persone che mi hanno chiesto di trasformare un evento tradizionale in un evento 2.0. Per questo motivo ho pensato ad scrivere una mini guida per l’uso. Obiettivi: Questa guida vi aiuterà a diffondere e promuovere meglio un evento e a raggiugere molte più persone di una maniera molto più economica che con la comunicazione tradizionale. Creare un evento 2.0 vi permetterà anche di potere dialogare online con le persone che non hanno potuto partecipare fisicamente. Prima dell’evento: Creare hashthag dell’evento: Prima di tutto quando cominciate ad sviluppare la idea progettuale dovete cominciare a pensare anche un hasthag che servirà per identificare il vostro evento sui diversi social. Durante evento: Fare foto e taggare a tutti sulla pagina dell’evento. Dopo l’evento: Creazione album su Facebook con le foto ufficiali.Creare Storify eventoCreazione board pinterestReport SocialRaccolta rassegna stampa online Buon Lavoro! inShare24

Metaplan Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Un esempio di pannello Metaplan Il Metaplan è una tecnica di facilitazione basata sulla visualizzazione. Nasce nel 1972 in Germania, grazie al lavoro dei fratelli Wolfgang ed Eberhard Schnelle. Si tratta di una tecnica molto utilizzata nella gestione dei processi di comunicazione nei gruppi di lavoro, ed è basata sulla raccolta di opinioni dei partecipanti e la loro successiva organizzazione in blocchi logici fino alla formulazione di piani di azione in cui sono evidenziate le problematiche emerse e delle possibili soluzioni. Il Metaplan è molto usato nella progettazione partecipata e permette ad esempio di gestire con efficacia una discussione di gruppo per l’elaborazione di un’Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats). Metaplan è un marchio registrato dall'omonima società tedesca, ideatrice della tecnica. I materiali[modifica | modifica wikitesto] Le regole[modifica | modifica wikitesto] Il Metaplan è basato su alcune semplici regole.

BarCamp Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. BarCamp è una rete internazionale di non conferenze aperte i cui contenuti sono proposti dai partecipanti stessi. Gli eventi si occupano soprattutto di temi legati alle innovazioni sull'uso del World Wide Web, del software libero e delle reti sociali. Il nome di BarCamp si rifà al termine foobar già utilizzato dagli hacker: i BarCamp, infatti, sono nati in risposta ai Foo Camp, una "non-conferenza" annuale, su invito, ospitata dall'editore di testi sul software libero Tim O'Reilly. Voci correlate[modifica | modifica wikitesto] Altri progetti[modifica | modifica wikitesto] Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su BarCamp Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Indire, sito ufficiale Il progetto LINKED (Leveraging Innovation for a Network of Knowledge on Education) un progetto europeo finanziato dalla Commissione Europea che ha lobiettivo di organizzare e gestire la conoscenza in merito a due concetti chiave: la competenza digitale e i giochi digitali.Il primo concetto, la competenza digitale, stato dunque oggetto di una revisione sistematica (systematic review) che ha visto il gruppo di ricercatori impegnati prima nella definizione dello stesso e poi nel tentativo di mettere in relazione tale competenza con i contesti format ivi, lapprendimento e il curricolo. Le domande alle quali il progetto ha cercato di dare risposta sono le seguenti: cosa si intende con competenza digitale? Che rapporto c tra la competenza digitale e le competenze chiave che ogni studente dovrebbe acquisire? La revisione sistematica ha riguardato un corpus di circa 1.000 tra articoli, rapporti di ricerca, saggi ecc. Per contattare lautrice scrivere a s.panzavolta@indire.it

Digital Storytelling: Cos’è, come utilizzarlo nella didattica, con quali strumenti si realizza Il Digital Storytelling ovvero la Narrazione realizzata con strumenti digitali (web apps, webware) consiste nell’organizzare contenuti selezionati dal web in un sistema coerente, retto da una struttura narrativa, in modo da ottenere un racconto costituito da molteplici elementi di vario formato (video, audio, immagini, testi, mappe, ecc.). Caratteristiche di questa tipologia comunicativa sono: # il fascino: derivante dal carattere fabulatorio che possiedono le storie, dato che si tratta, fondamentalmente, di racconti; # la ricchezza e varietà di stimoli e significati: derivanti dall’alta densità informativa e dall’amalgama di codici, formati, eventi, personaggi, informazioni, che interagiscono tra loro attraverso molteplici percorsi e diverse relazioni analogiche. # Si tratta quindi di una forma di narrazione particolarmente indicata per forme comunicative come quelle proprie del giornalismo, della politica, del marketing, dell’autobiografia e anche della didattica. 1. 2. 3. 4.1. 4.2.

sito ufficiale di Isabel de Maurissens 16 Maggio 2007 Le story tales possono essere definite come "blended telling stories with digital technology” (Ohler, 2007). È il carattere blended che ne fa uno strumento didatticamente valido, perché unisce l’abilità della narrazione alle potenzialità tecnologiche. Leslie Rule definisce il digital storytelling come l'espressione moderna dell'antico mestiere di cantastorie. Storytelling: narrazione e sceneggiatura Gli elementi essenziali non sono che una semplificazione, un punto da dove cominciare perché ci sono infinite variazioni per costruire una narrazione digitale.I 7 elementi consigliati da Joe Lambert (Jason Ohler descrive il Center for Digital Storytelling diretto da Lambert come la “mecca” per i digital storytellers): Punto di vista. I 7 elementi consigliati da Jason Ohler: Mappa. Le comunità di Digital Tellers Per parlare delle comunità è necessario parlare dei centri di formazione, essi stessi comunità di Digital Storytellers. Bibliografia - Benton, P. Note

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