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Riciclaggio della carta

Riciclaggio della carta
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Carta usata in attesa di essere riprocessata. Il riciclaggio della carta è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti. Il simbolo Unicode della carta riciclata è ♼ (U+267C) e quello della carta parzialmente riciclata ♽ (U+267D). Utilizzo[modifica | modifica sorgente] Gli impieghi fondamentali, per usi civili e industriali, della carta, costituiscono una vasta gamma: cartone ondulatocartoncino per astucci pieghevolicarta utilizzata per sacchi e sacchetti, con varie proprietà: resistente, fragile, filtrante, oleata, cerata, morbida, assorbente… Si tratta di prodotti di uso universale, con indici crescenti di produzione e di domanda, e il cui utilizzo ha a valle una forte e diffusa produzione di rifiuti. Produzione[modifica | modifica sorgente] Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. Partendo dalla fibra del rifiuto cartaceo, circa il 95% viene trasformato in nuova carta. Applicazioni[modifica | modifica sorgente] Tuttavia:

Vetro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il termine vetro si riferisce a materiali che sono ottenuti tramite la solidificazione di un liquido non accompagnata da cristallizzazione.[7] I vetri sono solidi amorfi, assimilabili a liquidi sottoraffreddati ad elevatissima viscosità, con i legami intermolecolari e gli attriti interni che ne mantengono inalterata la forma per un tempo lunghissimo.[8] In linea teorica, i vetri potrebbero essere ottenuti a partire da qualunque liquido, attraverso un rapido raffreddamento che non dia alle strutture cristalline il tempo di formarsi. Un esempio di vetro naturale è l'ossidiana, prodotta dal magma vulcanico. Arte e tecnica della fabbricazione e della lavorazione del vetro si indica come "ialurgia". Cenni storici[modifica | modifica sorgente] Le prime finestre in vetro furono progettate nell'antica Roma per adornare le dimore nobiliari. Fino al XII secolo il vetro drogato (cioè con impurità coloranti come metalli) non fu impiegato. Struttura del vetro siliceo.

"Discariche e rifiuti pericolosi" Si chiama AligaTour ed è l'iniziativa degli attivisti quartesi del Movimento 5 Stelle per protestare contro la sporcizia e il degrado a Quartu. Decine di discariche anche con rifiuti pericolosi. Persino in aree che, in teoria, dovrebbero essere il fiore all'occhiello del territorio di Quartu soprattutto in chiave turistica. Quanti rifiuti produciamo? Quanti rifiuti produciamo? La produzione mondiale media pro-capite di rifiuti è stimata intorno ai 3.38 Kg al giorno, mentre per i rifiuti cosiddetti “urbani” (cioè provenienti da normali abitazioni, dalla pulizia delle strade, rifiuti vegetali raccolti in aree verdi, etc) si va dagli 0.5 Kg al giorno dell’India agli 1.1 Kg al giorno del Canada. La composizione media del rifiuto urbano indifferenziato consiste soprattutto di materiali organici, carta e cartone (imballaggi), plastica, vetro e metalli. Come si può notare in tabella, la quantità e la % delle diverse tipologie di rifiuti varia molto a seconda del livello di benessere caratteristico di un dato paese. Nei paesi a più alto reddito si producono più rifiuti; nei paesi a reddito più basso la maggior parte dei rifiuti è rappresentata da materia organica. In tabella vengono riportati i valori percentuali della composizione dei rifiuti solidi urbani italiani:

come vivere nei rifiuti (il nostro mondo dopo qualche anno se ...) OLTRE un anno fa, nel luglio del 2010, nel dossier sui “veleni industriali e politici” della Basilicata avanzai una proposta: Anagrafe pubblica della monnezza. Insieme con i Radicali lucani ho sposato da sempre l’einauidiano “conoscere per deliberare” e ritengo che anche sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti sarebbe opportuno favorire la massima conoscenza sull’operato di comuni e province. La vicenda Fenice, la crisi sul fronte dei rifiuti solidi urbani che si manifesta in queste ore, mi spinge a rivolgerci al Presidente della regione Vito De Filippo, all’Assessore all’Ambiente Agatino Mancusi e al consiglio regionale per chiedere l’approvazione urgente di una PDL regionale che abbiamo denominato “Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento ed agli impianti dei rifiuti solidi urbani”. Tutto questo in attesa di poter capire come intervenire con un’analoga proposta anche sul fronte della produzione dei rifiuti speciali e pericolosi.

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