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5 Annoying Trends That Make Every Movie Look the Same

5 Annoying Trends That Make Every Movie Look the Same
Hollywood: the dream factory, the place where joy is made and everybody craps rainbows and cocaine. But underneath the glitz is a bunch of working stiffs who are either just trying to get the job done, or hacks who get their original ideas by ripping off other hacks. That's why these days... #5. Have You Ever Noticed: There's some unwritten rule that horror movies should be blue: The Ring Saw The Nightmare on Elm Street reboot. Meanwhile, apocalyptic movies are gray and washed out: Then there are more subtle ones, for instance movies set in the desert tend to be yellow. Smokin' Aces (Las Vegas) The Hills Have Eyes (rural Nevada) Movies where reality is off-kilter will be green: Fight Club The Matrix films, aka The Greenest Movies Ever Made Honestly, half the time you can guess the genre of the film based on one still from the trailer. What's Going On? It's called digital color correction. Now? And while we're on color... #4. Or against dimly-lit rooms with the bluish tint: This is a color wheel: #3. Related:  Film (schede e scene)

Andkon Arcade: 1000+ Free Flash Games The 10 Most Visually Stunning Movies of the Last 10 Years Now that I’m about to be disappointed by every blockbuster coming out in May, I’m looking ahead to the next project that I’m truly excited about. That would be James Cameron’s Avatar coming in December which promises to completely change the way we view movies. I’m sure the movie is going to be visually unforgettable, and I decided to take a look back at other similarly jaw dropping films of recent memory. No worries about plot here, this is purely a beauty contest. 1) Sunshine Danny Boyle’s sci-fi masterpiece had an endless parade of solar glamor shots. 2) Speed Racer Everyone may have hated it, but you can’t honestly say you’d seen anything like it before. 3) The Fall Way, way out there, but way, way too good looking to not be included here. 4) Sin City More than just black and white, Sin City created a comic bookish visual style all its own. 5) The Matrix Reloaded What? 6) What Dreams May Come Love it or hate it, there’s no denying that it’s gorgeous. 8 ) Hero 9) Transformers 10) The Fountain

James Dean, tra cinema e fotografia Ha debuttato in rete il trailer del film con protagonista la leggenda di Gioventù bruciata. James Dean torna al cinema, con una storia incentrata sull'incontro con un fotografo, alla ricerca dello scatto perfetto per il magazine 'Life'. Il leggendario attore divenuto icona indiscussa per generazioni di giovani torna sul grande schermo grazie a un biopic incentrato sull’incontro tra un James Dean sulla soglia della notorietà planetaria e Dennis Stock – fotografo dell’agenzia Magnum all’inseguimento di una copertina sul prestigioso magazine Life. E proprio Life è il titolo dell’ultima fatica cinematografica di Anton Corbijn, acclamato regista di A Most Wanted Man, interpretato nel 2014 da un superbo – e indimenticato – Philip Seymour Hoffman. Presentato al Festival del Cinema di Berlino all’inizio del 2015, la critica abbia riconosciuto al regista Corbijn un’invidiabile conoscenza del medium fotografico.

Meduse, comete e piani sequenza: i significati e il finale di Birdman secondo il regista - BadTaste.it In occasione di una retrospettiva organizzata da Landmark Theater, Alejandro González Iñárritu e il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki hanno parlato degli aspetti più intriganti legati alla produzione di Birdman (o Le Imprevedibili Virtù dell’Ignoranza). I due, nello specifico, hanno parlato delle motivazioni dietro la decisione di optare per un piano sequenza unico (spezzato esclusivamente nel caso della cometa e delle meduse) e dell’ambiguo finale che ha diviso critica e spettatori. Vi proponiamo le loro dichiarazioni, grazie a Collider, qui di seguito. Sul piano sequenza unico: IÑÁRRITU: Ho avuto l’idea del piano sequenza non appena mi sono reso conto che il film parlava di ego. LUBEZKI: In tutta onestà, ero molto preoccupato. IÑÁRRITU: Nella vita siamo intrappolati in un continuum temporale. Sulle immagini della cometa che spezzano il piano sequenza: IÑÁRRITU: E’ stata un’idea che mi è venuta durante le riprese. Sul cinema di oggi: Sul finale:

Non essere cattivo – La fotografia di Maurizio Calvesi - BNL Presenta - We Love Cinema Di Gianni Canova Che colore ha la disperazione? Che luce illumina il destino? Se stai a Ostia, tra le baracche sulla spiaggia e le case popolari dell’estrema periferia, i giorni hanno il colore freddo di un sole pallido e smorto e le notti il nero torbido di un fondo di caffè. Così Maurizio Calvesi ha fotografato l’ultimo, intenso film di Claudio Caligari, presentato alla Mostra di Venezia come estremo omaggio al regista, scomparso lo scorso 26 maggio all’età di 67 anni. Autore di soli tre film (Amore tossico del 1983, L’odore della notte del 1998 e ora questo postumo Non essere cattivo), Caligari è uno dei “maledetti” del cinema italiano, l’ultimo autentico erede di Pasolini per la passione con cui racconta le vite perdute dei ragazzi di borgata, quelli che sbranano la vita con rabbia, e se ne fanno sbranare, fra sniffi, sballi, risse, violenze ed emarginazione. Siamo a Ostia nel 1995. Cesare e Vittorio si fanno. Vite allo sbando, vite che cercano un riscatto. (Foto: Matteo Graia)

La mostra su "Blow-Up" Dal 13 settembre fino al 30 novembre 2014 il museo di fotografia di Winterthur, in Svizzera, ospita una mostra dedicata al film Blow-up del regista Michelangelo Antonioni, uscito nel 1966 e interpretato tra gli altri da David Hemmings, Vanessa Redgrave e Jane Birkin. Il film, ispirato al racconto Le bave del diavolo dello scrittore argentino Julio Cortázar, è stato uno dei più premiati tra quelli di Antonioni (ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1967) e racconta la storia di un fotografo di moda londinese, Thomas, che crede di scoprire le prove di un omicidio ingrandendo una foto scattata per caso a due amanti in un parco.

Brick Flicks, il libro per ricreare i film con i Lego Mancano 7 giorni al Wired Next Fest. Scopri il programma Brick Flicks ci insegna come costruire 60 scene iconiche da King Kong a Alien passando per 2001: Odissea nello Spazio Pubblicato Brick Flicks: 60 Iconic Movie Scenes and Posters to Make From LEGO Altro che casette e aiuole fiorite, automobili e ruspe, i Lego possono essere usati anche per fare film. Nelle sue 160 pagine troviamo 60 famose scene di film rifatte con i mattoncini, da King Kong a Colazione da Tiffany passando per 2001: Odissea nello Spazio, ma anche qualche dritta per ricreare personaggi iconici come Alien (bellissimo) e Dracula. Dove lo trovo? Vuoi ricevere aggiornamenti su questo argomento? Segui

Guarda Hybris, il film italiano under 30 più ambizioso in circolazione Mancano 8 giorni al Wired Next Fest. Scopri il programma Sarà nelle sale italiane a partire dal 26 maggio e tra i suoi protagonisti ci sono star della Netflix, YouTuber da record e un regista di 21 anni Pubblicato Sam Raimi, gli horror post anni Ottanta, il popcorn splatter sono il vostro genere cinematografico preferito? Seguite questa storia tutta italiana. Il suo protagonista è Tommaso Arnaldi, classe 1987, romano, diplomato al Centro sperimentale di cinematografia nel 2009 in recitazione. Tommaso fonda la casa di produzione Mirelatives Pictures con il fine di scovare e valorizzare i talenti under 30 della cinematografia italiana. Hybris è il titolo di un film supernatural thriller con ambizioni internazionali e un piano di comunicazione e distribuzione italiano che sta facendo scuola. Il regista, poi, è un caso unico nella cinematografia nostrana: Giuseppe Francesco Maione (Napoli, 12 dicembre 1993), a soli 21 anni firma il primo lungometraggio con distribuzione nazionale. Segui

frances ha, fotogramma per fotogramma Franches Ha di Noah Baumbach (co-diretto dalla star Greta Gerwig) ha colpito un po' troppo vicino al cuore e nel modo peggiore: eccentrico e divertente, ma discreto. Girato interamente in bianco e nero tra Tribeca, Chinatown e Washington Heights, è la storia fin troppo realistica di una ventisettenne che cerca di sostenere la migliore amica e di portare avanti il suo sogno di diventare una ballerina professionista, mentre entrambe crescono e la vita si intromette tra loro e, in qualche modo, sembra essere riuscito a catturare la nostra generazione in un solo, abile colpo. Per preservare la sua iconica visione, un nuovo libro ideato e curato da Pascal Dangin (conosciuto come il più grande ritoccatore del mondo della moda) affronta nelle sue 784 pagine il film, fotogramma per fotogramma. I contrasti del film, dalla sua atmosfera francese dal carattere newyorkese, sono immortalati in 688 istantanee, una per ogni scena. steidl.de Crediti

La storia di Kumiko, quella di Tanako, e quella di Fargo Nel popolare film Fargo, girato nel 1996 dai fratelli Joel e Ethan Coen, uno dei protagonisti seppellisce una valigetta piena di soldi sotto la neve nei pressi dei laghi di Detroit: che sono in Minnesota, non in Michigan dove invece è la città di Detroit. Nel novembre del 2001 Takako Konishi, una donna giapponese, venne trovata morta assiderata in Minnesota, sempre nei pressi dei laghi di Detroit. Era arrivata a Bismarck, in North Dakota, una settimana prima. Era stata vista vagare per i campi e, poichè non parlava inglese, era stata accompagnata alla polizia: Jesse Helmann, l’ufficiale che si era occupato di lei, raccontò che mostrava un disegno con un albero ed una strada stilizzati e che continuava a ripetere solo la parola “Fargo”. Cominciò così a diffondersi la leggenda che Konishi fosse venuta dal Giappone alla ricerca della valigetta sepolta nel film, convinta della sua reale esistenza. Poi c’erano cose che non avevano relazione con l’ipotesi fatta da Helmann.

Your Edu Action - L'azione di educare ed imparare Questi sono i 5 film che ogni insegnante deve aver visto. Sono tutti ambientati in situazioni in cui è presente il ruolo del docente. Non sono i più famosi, non sono i più premiati. Sono dei film apparentemente sconosciuti ma apprezzati dai migliori film blogger, come ONESTO E SPIETATO, uno dei più celebri blogger presenti sul web che li selezionati scrupolosamente per Your Edu Action. Ho scelto questi film con l’idea di proporne alcuni che fossero allo stesso tempo non molto conosciuti ma molto significativi per quanto riguarda la definizione del contesto scolastico, inteso non solo come scuola in senso stretto ma educazione, cultura, libertà, integrazione, emancipazione.ONESTO E SPIETATO Ecco la lista dei 1. Per vedere il film clicca qui Cina rurale, dopo tutte le rivoluzioni e molto vicino alla globalizzazione (come si vedrà). 2. Per vedere il film clicca qui! La promotion lo presenta come “un film sulla scuola pubblica americana”, ma è parecchio di più. 3. Per vedere il film clicca qui!

L’uso del colore al cinema: l’esempio di Brooklyn Scritto da Federica Polidoro | giovedì, 3 marzo 2016 · 0 Stati Uniti, seconda meta degli Anni ’50: Saoirse Ronan interpreta un’immigrata irlandese. Il film è Brooklyn di John Crowley. Non è un caso se l’attrice è stata candidata all’Oscar come protagonista. La parte sembra esserle stata cucita su misura: nata nel Bronx da genitori irlandesi, ha passato l’infanzia divisa tra i due paesi e per il ruolo si è sentita investita di una grossa responsabilità nei confronti dei conterranei. Brooklyn. L’USO DEL COLORE NEL FILM La prima parte è quella in cui Eilis, la protagonista, si trova in Irlanda: le inquadrature sono strette, vagamente claustrofobiche, e i toni danno sul verde. Brooklyn. - Federica Polidoro

Video Essay: 135 Shots That Will Restore Your Faith in Cinema [UPDATED] A couple of weeks back, we posed a rather massive question: “What are the most beautiful movies ever made?” We came up with ten candidates of our own, but you, the readers, really stepped up, with over 100 commenters (and counting) offering up their own nominees. There were so many great suggestions, in fact, that a simple follow-up post seemed in adequate; instead, we got our hands on our original list, our runners-up, and your picks — a total of 86 movies — and put together some of our favorite images from them for this week’s video essay, a celebration of cinematic imagery that’s particularly needed in the midst of summer blockbuster season. After the jump, have a look at “135 Shots That Will Restore Your Faith in Cinema.” CREDITS Edited by Jason Bailey Music by Clint Mansell (Music from the Motion Picture “Moon”)

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