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Programmazione.HTML.it

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Linguaggio professionale diffuso in ambiti informatici, scientifici e universitari per la realizzazione di moltissime tipologie di programma Le basi del linguaggio C++ 1. Introduzione Breve introduzione al linguaggio C e alle finalità del corso di... 2. I Dati del C++ 6. Le strutture per il controllo del programma 15. Le istruzioni di ciclo 19. Le Funzioni 25. Gli Array 30. gli Array Introduzione all'utilizzo degli array: gli indici del C++. 31. I puntatori 36. La programmazione orientata agli oggetti 43. Se vuoi aggiornamenti su Guida C++ inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Mini-corso di programmazione/2. Vicini al cuore del computer « Guiodic Blog Be’ il titolo è un po’ fuorviante. In realtà andremo vicini al cervello del computer, il processore, detto anche CPU (Central Processing Unit, unità centrale di elaborazione). Il processore è infatti il componente che effettivamente esegue i programmi e coordina il funzionamento di tutto il resto di un sistema. Abbiamo già visto come è fatto un computer. Schema di un elaboratore Ma cosa vuol dire di preciso che il processore esegue i programmi? Ad esempio se voglio fare l’ordinamento della rubrica telefonica della lezione precedente? Ma no, che esagerazione! E quindi come si fa? Sì, è vero. Mi fai un esempio? Certamente. Un momento, ma perché esistono tanti linguaggi assembly? Sì. Ma allora come si fa a far girare un programma di un computer su un altro? Semplice: non si fa. Complicato eh? Sì è arabo! Invece no, è semplice. Poi definiamo la lunghezza della stringa. Il cuore del programma inizia invece dopo “_start”. No, non c’è. Ora noi potremmo anche fare così. E quindi come si fa? Ah bello!

SOMMA DI TRE NUMERI Bump - Easily transfer photos, files and contacts between your phone and computer Corso di programmazione. Scriviamo un semplice programma per calcolare la somma di due numeri forniti dall’utente « Guiodic Blog In questa lezione affronteremo molti concetti che risulteranno nuovi e forse “strani” per chi non ha mai programmato, ma sono essenziali per iniziare a capirci qualcosa della programmazione. Tutti questi concetti sono legati da un filo conduttore comune: i computer non sono intuitivi e fanno solo ciò che gli si dice; non solo, i computer sono anche piuttosto limitati e sanno fare poche cose, ma velocemente. Il altre parole i computer sono il contrario degli esseri umani: noi siamo intuitivi e fantasiosi (beh, non tutti…) ma molto lenti e ci annoiamo presto se un compito è ripetitivo. Ma c’è un problema: riuscire a capirsi. Vediamo un esempio pratico. Prendi il primo numeroPrendi il secondo numeroSomma il primo numero con il secondoDammi la somma Questo è più che sufficiente per un essere umano. GCC: Mmm… che significa “prendi il primo numero”? IO: Devi acquisire dalla tastiera quello che scrive l’utente. GCC: Bene, questo lo so fare. GCC: Bene, ho capito. IO: In che senso? IO: Di che tipo? .

Principi della dinamica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Le prime due leggi dei Principia Mathematicae di Isaac Newton Tali principi vengono anche detti Principi di Newton, dal nome del fisico britannico che li ha proposti assieme nel celebre Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, anche se sono il frutto di una lunga evoluzione da parte di numerosi scienziati che ha preceduto e seguito la pubblicazione di questo lavoro. Ai principi di Newton si affianca, nella meccanica classica, il principio di relatività di Galileo, che stabilisce l'invarianza delle leggi della meccanica sotto le trasformazioni galileiane. I principi della dinamica sono validi in sistemi di riferimento inerziali e descrivono bene la fisica dei corpi che si muovono a velocità molto minore di quella della luce. Storia[modifica | modifica wikitesto] La fisica aristotelica[modifica | modifica wikitesto] Lo sviluppo della meccanica classica[modifica | modifica wikitesto] Il contributo di Newton[modifica | modifica wikitesto] dove e .

I LOVE MY GIRLFRIEND ! Corso di programmazione: “Ciao Mondo!”, il nostro primo programma « Guiodic Blog Riprendiamo dopo una lunga pausa la nostra guida introduttiva alla programmazione, con la promessa che faremo una-due lezioni a settimana. E’ arrivato il momento di compilare il nostro primo programma. Useremo come riferimento Ubuntu, ma la stessa cosa vale anche per qualsiasi distribuzione GNU/Linux molti altri sistemi Unix. Prima di tutto abbiamo bisogno di un editor di testo con cui scrivere il nostro programma. Io userò Gedit, ma se avete KDE potrete usare Kate, mentre con Xfce avete mousepad. Poi abbiamo bisogno di un compilatore, cioè del programma che trasforma il codice sorgente in linguaggio macchina del processore. Gcc è preinstallato, per cui non c’è bisogno di fare nulla. Infine è necessario avere le librerie che contengono le istruzioni del C. Apriamo quindi in nostro editor di testo e salviamo subito il file con il nome ciaomondo.c Fatto ciò, copiamo questo programma: #include <stdio.h> int main() { printf("Ciao Mondo! Ora, prima di printf vediamo questo strano int main(). .

I tipi di forza di attrito: attrito statico, attrito dinamico e coefficiente d'attrito La forza d’attrito è una forza di contatto passiva, ovvero generata dal semplice contatto tra due superfici e tale da opporsi al movimento di un corpo. Le forze di attrito sono molte, e principalemente se ne distinguono tre tipi: Radente: quando due corpi strisciano l’uno sull’altro.Volvente: quando un corpo rotola sulla superficie di un altro.Viscoso: quando un corpo si muove in un fluido. L’attrito radente è definito così perché agisce parallelamente alle superfici che, scivolando l’una sull’altra, lo generano. L’attrito radente si suddivide a sua volta in due forme: attrito statico e attrito dinamico. L’attrito statico è una forza che impedisce che corpi posti su di una superficie scabra e inizialmente in quiete, inizino a muoversi se la forza agente su di essi, in direzione parallela alla superficie, non supera una certa soglia. Supponiamo che la forza agente in direzione normale, →F⊥, abbia modulo F⊥: questa comporta una reazione →N, di modulo anch’essa F⊥.

Images ALRI AncRomUnit3 Images The Cursus Honorum originally was only open to Patricians, but later was open to all Senators. Since membership in the Senate eventually came open to anyone who could meet a monetary requirement, the Cursus Honorum was open to everyone in the "upper classes -- even foreigners once they were accepted into the Senate. In the early Republic, however, the Cursus was as shown in the diagram. The Greek historian Polybius wrote for the Greeks about the Romans. Among the most important vectors of the rise of Rome was the provision of enough water to support an overwhelmingly large city. Water was collected at distant sources and brought to the city by gravity flow. Although the Romans did not really invent the semicircular arch, they certainly built many of them. (a) (b) Most Romans, however, lived in insulae.

Guida per principianti a GNU/Linux: cos’è e a cosa serve un sistema operativo « Guiodic Blog Supponiamo di sapere come si fa a compilare questo programma (altro argomento che vedremo in seguito) e di ottenere il codice eseguibile. Se lo abbiamo compilato dandogli il nome "primoprogramma" potremo eseguirlo aprendo il terminale (Applicazioni > Accessori > Terminale). Questo serve perché il nostro programma prevede il suo output (uscita) su un'interfaccia testuale e quindi abbiamo bisogno di un "simulatore" di interfaccia testiale dentro l'interfaccia grafica. Per eseguire il programma diamo un semplice . Come vedi l'unico risultato del programma è scrivere "Ecco il mio primo programma". Vediamo un po' il sorgente del programma. printf("Ecco il mio primo programma\n"); In effetti "print", in inglese, vuol dire "stampa". Schema di un elaboratore Il nostro programma risiede nella memoria principale. Ma perché la stampa proprio lì e non in mezzo al terminale? Questa è un ottima domanda. Questa è una buona notizia. E nel caso di programmi grafici? In sostanza è la stessa cosa. . return 0;

BuildUp - Il portale per le costruzioni - News - Studi e ricerche All’interno della più ampia discussione inerente le tecniche di diagnosi e di risanamento dei ponti, il presente contributo ha come obiettivo la lettura dei diversi fenomeni di degrado meccanico che interessano i manufatti in muratura alla luce di alcune basilari considerazioni teoriche sul comportamento strutturale degli stessi in condizioni ultime. Nell’ottica di una coerente programmazione degli interventi di manutenzione sul patrimonio costruito risulta infatti di primaria importanza il dotarsi di efficaci strumenti di lettura dello stato di conservazione dello stesso. Nell’ampio e diffuso contesto delle opere d’arte stradali e ferroviarie si rende indispensabile la costituzione di un sistema di valutazione di tipo parametrico che possa condurre ad un quadro di conoscenza sufficientemente esaustivo delle caratteristiche, delle problematiche e quindi anche delle priorità di intervento sui diversi manufatti. Caratteristiche costruttive dei ponti murari e classificazione tipologica

Mini corso di programmazione/1: Il linguaggio dei computer « Guiodic Blog Eccoci alla prima puntata del nostro mini-corso di programmazione. Iniziamo subito! Che cos’è l’Informatica Prima di affrontare il tema dei linguaggi di programmazione, è utile capire cos’è di preciso l’informatica. Cosa significa? Prima di tutto le informazioni sono i dati. Marco 339 12345678 Giovanni 348 9876543 Francesco 335 7788996 Grazia 333 58945830 Già solo il problema della memorizzazione in sé dei dati è un problema tipicamente informatico. Oltre a memorizzare i dati, abbiamo bisogno di poter fare delle operazioni su di essi. Ecco, l’informatica, fondamentalmente, è questo: far fare ad una macchina (cioè ad un automa, da cui il temine automatico nella definizione di Informatica) il lavoro che noi desideriamo su i nostri dati. Di per sé l’Informatica è stata – almeno ai suoi albori – considerata una branca della matematica. I numeri binari, il linguaggio dei computer E’ ormai un luogo comune che i computer capiscano solo due cose: zero e uno. Perché? Già. Che noia! Ferma, un attimo.

LUMA FILM – POMPEI Pompei: Foro Grande(0) Continuiamo la nostra visita a POMPEI partendo dalla Basilica, che ci immette nel cuore della città, il Foro Grande. Filmato: POMPEI (Foro Grande) Si tratta di un’immensa piazza che era il centro della vita politica, amministrativa e religiosa di Pompei, ed era spesso utilizzata per spettacoli offerti da privati. Era circondato da un colonnato a due piani, e il suo accesso era vietato ai carri. EDIFICIO DI EUMACHIA. Lo spazio interno è caratterizzato da un vasto cortile nel quale sono visibili i resti di un porticato a doppio ordine di colonne e di un’abside che conservava, su un podio, la statua della Concordia Augusta. In una nicchia alle spalle dell’abside è conservata una copia della statua della sacerdotessa, dedicatale dalla corporazione dei fullones, cioè i tessitori, tintori e lavandai, che costituivano la più importante industria pompeiana. TEMPIO DI VESPASIANO. MACELLUM. TEMPIO DI GIOVE. ARCO DI TIBERIO. TERME DEL FORO.

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