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DecKIT - 32.768 Idee per Insegnare - Tecnologie Didattiche

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Didattica. Strumenti per l’integrazione delle tecnologie nelle attività didattiche. Percorsi CLIL – Orizzonte Scuola Sul sito dedicato alla Didattica vengono segnalati: diversi video tutorial di presentazione di strumenti e servizi del web utili per l’integrazione delle tecnologie nella didattica; un percorso CLIL di Economia Aziendale per l’Istituto Tecnico Commerciale e un percorso CLIL di Scienze. Sul sito dedicato alla Didattica vengono segnalati: video tutorial di presentazione di strumenti e servizi del web utili per l’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica; un percorso CLIL di Economia Aziendale per l’Istituto Tecnico Commerciale (lingua inglese); un percorso CLIL di Scienze sulla tettonica a placche sviluppato in rete da una scuola secondaria di primo grado e due scuole secondarie di secondo grado (lingua inglese). Popplet è un’app per i sistemi iOS che consente di creare mappe mentali in maniera semplice e intuitiva. Symbaloo è un utile strumento del web che permette di organizzare i siti web consultati per mezzo di pulsanti personalizzabili.

Tecnologie nella didattica Tecnologie nella didatticaa cura di Stella Perrone Utilizzo consapevole della RETE ARTICOLO:Maleducazione digitale WEB 2.0 a scuolaa cura di E. Navigare senza rischiS. LINK di SICUREZZA in rete Safe Internet DayCastigliano ARTICOLO: Strategie di ricercaa cura di Corrado Petrucco STRUMENTI di RICERCAin INTERNETa cura di Cinzia Bocchi Cercare in Internetsegnalazione di G. ARTICOLO: Le vecchie regole non valgono più ARTICOLO: Pubblicare un linknon viola il copyright ARTICOLO: il copyright sul social network ARTICOLO: Musica classica e diritti di autorea cura di Simone Aliprandi Il Copyright su INTERNETa cura di Barbara e Nestore GUIDA introduttiva a Epubeditora cura di Fabio Mercanti Verso gli e-booka scuolaa cura di P. Rgionare di e-booka cura di Marco Guastavigna FLIP SNACKcome creare libri sfogliabili Creare un e-bookcon Google slide ARTICOLO: Webquestper apprendimento cooperativo ARTICOLO: WebquestStrumento didattico da scoprire ARTICOLO: Webquestnella collaborazione a distanza Programmo anch'io

Strumenti tecnologici nella didattica STRUMENTI TECNOLOGICIA SERVIZIO DELL'APPRENDIMENTOa cura di Laura Cimetta Altri esempi da Maestro Roberto W.Shakespeare by Laghigna Video Tutorial A.Laghigna Esempio G.Corsaro Esami 3 media MY PINTEREST: cyberteacher LMS piattaforme gestione apprendimento Repository di materiali utili Mio esempio: the Making of Malala Patrizia Vayola: Mussolini Dichiarazione di Guerra VideoStorytelling di A.Laghigna APPLICAZIONI per prof e studenti Mio esempio: la disposizione dei banchi nella Fipped Classroom Attività didattica in inglese con i Voki Esempio: the Great Gatsby creato da miei studenti Esempio: Dorian Gray creato da mio studente

Come funziona Google Classroom | Scuole digitali © 2015 Google Inc. per gentile concessione. Google e il logo Google sono marchi registrati di Google Inc. Classroom è la nuova applicazione di Google per la scuola. Una scuola può ottenere gratuitamente la suite software di Google (Google Apps for Education) semplicemente registrandosi all’indirizzo A cosa serve Google Classroom Scopriamolo direttamente con le parole di Google: “Classroom è stato progettato per aiutare gli insegnanti a creare e raccogliere i compiti senza ricorrere a supporti cartacei e include funzionalità che consentono di risparmiare tempo, come la possibilità di creare automaticamente una copia di un documento Google per ogni studente. Gli studenti possono monitorare le scadenze dalla pagina Compiti e iniziare a lavorare con un solo clic. Come funziona Google Classroom Flusso lavoro con Google Classroom L’insegnante assegna i compiti.

Il digitale a scuola / Le opportunità “Se la scuola rimane lontana dalla tecnologia che i ragazzi utilizzano quotidianamente per comunicare perde una grande occasione per ridurre le distanze e diventare credibile”. A parlare è Paolo De Nadai, cofondatore di ScuolaZoo, che di scuola vissuta ne sa qualcosa visto che ogni giorno è in contatto con due milioni e mezzo di studenti attraverso il sito e i social network connessi: “Se invece il docente riesce a utilizzare tablet e smartphone per insegnare, conquista immediatamente i ragazzi”. “C’è una schizofrenia di fondo - aggiunge Paolo Giovine, presidente e cofondatore di Pubcoder, startup per la gestione dei contenuti digitali -: fuori dalle aule i ragazzi fanno tutto quello che non possono fare a scuola con gli strumenti digitali, poi rientrano il giorno dopo a scuola e spengono il mondo esterno”. Non c'è dubbio comunque che la tecnologia oggi offra potenzialità sconosciute fino a ieri. © Riproduzione riservata

Generazione Digitale - I nuovi spazi della scuola Quando si parla della scuola del futuro, ovviamente il primo pensiero va alle nuove tecnologie, la cui introduzione, se pur con tempi diversi, si sta facendo pian piano strada nelle scuole del Paese. Ma con l'arrivo di nuovi strumenti e la diffusione di una didattica innovativa nei processi di apprendimento, non è pensabile che anche gli spazi e gli arredi restino uguali a quelli di una volta. C'è bisogno di un cambiamento negli ambienti d'apprendimento, ne parliamo con i nostri ospiti: Rita Coccia, dirigente scolastico dell’Istituto Volta di Perugia, Elisabetta Mughini, ricercatrice Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, i nostri ragazzi e il professore Mario Morcellini. Tags Condividi questo articolo

I Nativi Digitali pensano e apprendono diversamente Francesca Ungaro Webwriter e Content Manager. Psicologa.Ho lavorato come Responsabile della Comunicazione Corporate. Psicologia e scrittura sono le realtà che si intrecciano da sempre nella mia vita. Latest posts by Francesca Ungaro (see all) In un articolo di Panorama del 4 aprile 2016 si legge che i Nativi Digitali pensano diversamente rispetto alle generazioni precedenti. E’ dimostrato che i Nativi Digitali, quasi costantemente iperconnessi, non presentano una correlazione tra il numero di ore di esposizione alla Rete e l’aumento del quoziente intellettivo. Il pensiero dei Nativi Digitali tende ad abbandonare strutture logico-deduttive e lineari. La velocità di apprendimento e di pensiero logico-emotivo pare ridotta a un tempo talmente insufficiente che le informazioni, le emozioni e le esperienze non riescono ad essere strutturate e immagazzinate nella Memoria (ne ho scritto qui: Internet e i Social Network: quanto male fanno alla Memoria?)

Che cosa è il Design Thinking e come attuarlo in classe (in 6 step) “Essere empatici. Cercare di capire a che cosa la gente dia veramente valore. La grande cosa del Design Thinking è che permette alle persone di costruire idee sulle idee degli altri. Il processo del Design Thinking in classe Il Design Thinking si ritiene oggi un elemento importante in ambito scolastico nell’adeguamento delle competenze professionali degli insegnanti alle esigenze di innovazione derivanti dalla veloce diffusione delle tecnologie, la volontà di dotare gli studenti (sin da piccoli) di strumenti per affrontare il costante aumento delle informazioni disponibili per renderli cittadini consapevoli. Le sei fasi del Design partecipativo Il processo del Design Thinking porta dentro le classi nuove strategie di didattica innovativa e si declina in sei passaggi: identificare (l’opportunità), progettare, sviluppare il “prototipo”, confrontarsi, migliorare e diffondere e infine presentare (l’idea di progetto). 1. 2. 3. 4. 5. 6. Le d.school di Stanford e di Postdam @grocco4

"Nativi digitali"? La mera tecnologia non aiuta la Scuola La settimana scorsa il prof. Paolo Ferri è intervenuto su questo giornale a proposito della vexata quaestio relativa all'esistenza dei “nativi digitali”. Nel farlo ha citato alcune mie ricerche come esempio di “tecno-scetticismo”. L’intervento di Ferri è collegato anche al dibattito su un vecchio contributo di Paolo Attivissimo datato 2013, che è girato nuovamente in rete nelle settimane scorse. Nel suo intervento, Attivissimo aveva fatto riferimento ad alcuni risultati di una ricerca da me coordinata in Lombardia (Gui, 2013) e li usava per mettere in dubbio l’alfabetizzazione digitale dei cosiddetti “nativi”. Rispondo qui in merito ai riferimenti fatti alle mie ricerche e alle mie posizioni, che nell'articolo sono state accomunate a quelle di Paolo Attivissimo ma che in realtà si distinguono da quelle sia nel contenuto che nelle finalità. L’articolo del prof. Questo significa essere “tecno-scettici”? Bibliografia Barrera-Osorio, F. and Linden, L. randomized experiment in Colombia.

Le dieci tesi su scuola e tecnologia » Cremit Durante il convegno “Educazione, apprendimento e nuove tecnologie”, sono state esposte “dieci tesi” in cui si affrontano temi e problematiche da sempre dibattuti ma mai abbastanza chiariti. Media Education e Education Technology — L’Education Technology è la didattica che fa uso delle tecnologie e considera i media digitali come supporto alla mediazione nei processi di insegnamento e apprendimento. La Media Education invece è qualcosa di propedeutico alla prima, in quanto lavora sui linguaggi mediali in genere (che ora sono comunque digitalizzati), considerati come artefatti culturali rispetto ai quali sviluppare pensiero critico e responsabilità;La logica dei consumi culturali non corrisponde a aut aut, ma a et et — Le tecnologie non sono sostitutive, ma integrative. di Piercesare Rivoltella

REALIZZARE VIDEO DIDATTICI: COSA SERVE PER CREARE UNA VIDEO LEZIONE? | France... Oggi la didattica può servirsi di uno strumento molto potente per far apprendere i contenuti agli alunni… mi riferisco al VIDEO! Quest’ultimo riesce a catturare l’attenzione, a motivare e a fissare meglio i concetti. Perché non usarlo? Per prima cosa occorre conoscere gli strumenti sia software che hardware per realizzare un video didattico efficace. A tal proposito ho scritto un prezioso ebook che puoi ricevere in omaggio lasciando la tua email in fondo all’articolo. I migliori programmi scaricabili gratuitamente online sono: Windows Media Player e Pinnacle Videospin, con essi puoi già ottenere un buon risultato utilizzando le transizioni, le tracce audio, le scritte testuali e le immagini. A pagamento esistono invece dei programmi molto più evoluti come ad esempio: Power Director 11. Un esempio realizzato da me per l’attività: “La pergamena dei sette segreti“, svolta con l’obiettivo di promuovere comportamenti scolastici virtuosi.

50 Fab Apps for Teachers Less Is More You don’t need a one-to-one classroom (one device for every student) to integrate tablets into instruction. Whether you have one tablet or five, possibilities for teaching with them abound. Single Tablet • Independent reading Load up your tablet with books in a reading app. • Accessibility Have a student that might benefit from accessibility apps? Small Set of Tablets • Small-group reading A few tablets are perfect for engaging students during small-group reading instruction. • Research Portability makes tablets conducive to quickly accessing information for research projects. Education—there’s an app for that. “I have yet to see anything in education that generates excitement and motivates students the way tablets do,” says the third-grade teacher from Leonard Elementary School in Troy, Michigan. By many accounts, some of the most powerful education apps are used for teaching reading and supporting differentiation for students with disabilities. Language Arts Super Why!

50 risorse web 2.0 per la scuola Con la costante ed inarrestabile presentazione di nuove applicazioni per la didattica si presenta la necessità di aggiornare i vari elenchi di risorse che le Nuove Tecnologie e il web 2.0 mettono a disposizione delle scuole. Ho trovato in rete un'ottima raccolta di siti web 2.0 per la scuola e credo sia utile metterla a disposizione di tutti i lettori del blog. L'elenco è in ordine alfabetico 19 Pencils - il modo più semplice per gli insegnanti per scoprire, condividere e gestire contenuti educativi web-based con gli studenti. E' possibile creare quiz, siti web, percorsi didattici e altro ancora. ACMI Generator - Ottimo sito per gli studenti più grandi per la narrazione digitale e la creazione di storyboard. Articoli correlati

Usi di Google Drive in classe: eccone uno! - GRIMPO! Innanzitutto partiamo dal capire, esattamente, che cos’è Google Drive. Ecco la definizione di Wikipedia: Google Drive è un servizio, in ambiente cloud computing, di memorizzazione e sincronizzazione online introdotto da Google il 24 aprile 2012. Google Drive, per cui è disponibile anche una Google App, comprende una serie di strumenti per la produttività e la collaborazione. Lo spazio che è disponibile con l’account di base – che è totalmente gratuito – è di 15 GigaByte: vi assicuro che, per quanto riguarda l’uso scolastico, questa misura vi basterà – almeno – per i prossimi 5 anni! Google Drive è uno strumento formidabile che può essere di enorme aiuto e potenziamento nelle attività didattiche. Per questo inizieremo uno breve serie di articoli per illustrare alcuni usi di Google Drive in classe. Una volta registratisi è possibile iniziare subito ad usare Google Drive. Google Drive per la condivisione di documenti A breve, sempre sul blog di Grimpo! Noi di Grimpo! Vuoi un corso?

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