Insegnamento capovolto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. In ambito educativo, con scuola capovolta[1] o insegnamento capovolto o classe ribaltata ci si riferisce a una forma di apprendimento ibrido che ribalta il sistema di apprendimento tradizionale fatto di lezioni frontali, studio individuale a casa e interrogazioni in classe, con un rapporto docente-allievo piuttosto rigido e gerarchico. L’insegnamento capovolto nasce dall’esigenza di rendere il tempo-scuola più produttivo e funzionale alle esigenze di un mondo della comunicazione radicalmente mutato in pochi anni. La rapida mutazione indotta dalla diffusione del web ha prodotto un distacco sempre più marcato di una grande parte del mondo scolastico dalle esigenze della società, dalle richieste del mondo delle imprese e dalle abilità e desideri degli studenti e delle loro famiglie. Si è osservato anche che gli interessi degli studenti nascono e si sviluppano, ormai, sempre più all’esterno dalle mura scolastiche. Il metodo[modifica | modifica sorgente]
Quali domande bisogna porsi prima di pensare a una didattica capovolta? red - Leggendo in rete, a primo impatto, molti possono pensare che capovolgere l'insegnamento sia un gioco da ragazzi e realizzabile in pochissime batture. In realtà, è richiesto un lavoro di programmazione pensata e di ricerca/creazione di materiali ad hoc per attivare dei segmenti curricolari in modalità flipped. Di certo questo non deve scoraggiare, anche perché il lavoro svolto può essere tranquillamente riutilizzabile per gli anni successivi e, se si lavora in un clima di collaborazione, in breve tempo si può disporre di una serie di piani di lavoro per attività di tipo flipped. Ma prima di pensare a sessioni di insegnamento capovolto, è bene che il docente si ponga una serie di domande utili al fine di comprendere se sia realmente realizzabile questo nuovo tipo di intervento didattico. Di seguito vengono proposte alcune domande sulle quali è bene riflettere. Domande generali Qual è il miglior uso del tempo trascorso in classe? Pensi di cambiare l'assetto fisico della tua classe?
Handshake Q&A Flipping the classroom | Giovanni Bonaiuti Da qualche tempo, in rete, si parla con insistenza di “flipped classroom model”. Il nome è intrigante ed ho pensato valesse la pena provare a capire meglio… Si tratta di una modalità di insegnamento (supportata da tecnologie) in cui si invertono i tempi e i modi di lavoro. Non è tanto la classe ad essere “capovolta” quanto il normale schema di lavoro in classe. Tipicamente, infatti, si ha un primo momento in cui l’insegnante spiega (fa “lezione”) seguito da un secondo momento in cui agli studenti sono assegnati problemi da risolvere tipicamente da svolgere a casa (i “compiti a casa”). Modello tradizionale Modello “flipped classroom” In altre parole l’insegnante si troverà ad investire il suo tempo nell’accompagnare allo sviluppo ed estensione delle conoscenze, alla loro trasformazione in capacità concrete. Nel video sotto “Why I Flipped My Classroom”, questa insegnante – Katie Gimbar – illustra i motivi per cui ha deciso di “ribaltare” l’insegnamento della matematica nella propria classe.
Slatebox: crea mappe e presentazioni on line Anche questo è uno strumento in lingua inglese, ma molto intuitivo e facile da usare. E' utile per creare mappe mentali, presentazioni, diagrammi e organizzare il proprio metodo di studio; si può utilizzare per lavorare in maniera collaborativa con altri studenti e docenti. SlateboxLa risorsa funziona on line e serve registrarsi con pochi passaggi veloci; dopo di che si accede alla versione FREE.In questa sezione trovi una serie di lavori realizzati con saltebox E' stata elaborata una versione specificamente dedicata alla didattica. Video Tutorial
Preparing the Environment La didattica “capovolta” Esiste una ricetta per una scuola più coinvolgente per gli studenti e meno frustrante per gli insegnanti? Un modo di fare lezione che sia più efficace per il raggiungimento degli obiettivi didattici e più efficiente nella gestione del carico cognitivo e delle energie di tutti? Una proposta arriva dagli Stati Uniti, patria del movimento per una scuola attiva e oggi culla di una nuova corrente che coinvolge migliaia di insegnanti di ogni ordine e grado e che mette in discussione la sacralità della lezione tradizionale come pilastro della didattica contemporanea. È in atto una discussione che coinvolge sempre più docenti e che si sta allargando dagli Stati Uniti agli altri Paesi, compresa l’Italia. Ma è ancora in fase embrionale in termini di riflessione pedagogica, al punto che non esiste neppure un nome definitivo per il movimento stesso: flip-teaching (capovolgi l’insegnamento), flip-learning (capovolgi l’apprendimento) o più semplicemente flip your classroom! Approfondimenti
Curriculum del prof. Marco Guastavigna 7 Questions to Ask Parents at the Beginning of the Year As a beginning teacher I knew that it was important to connect with parents and to build a positive relationship with them, but at times I wasn't sure how to do this. Within the first week of school I'd call all my student's parents or guardians, introduce myself, and share a little about what they could expect for their kids in my class that year. In retrospect, I wish I'd asked more questions about their child and then listened more to what they had to say. After twenty years of experience and after sending my own child off to school, here are some questions I'd ask parents with the intention of building a partnership to support their child's learning. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. While ideally teachers would be able to meet with every parent and have this kind of a conversation in person, I recognize that our schools are not aligned to this priority and we just don't have the time. I write this blog less from the stance of a teacher and more from my perspective as a mother.
Flipped classroom o classe rovesciata in action. | BLOGGISH In un precedente post avevo teorizzato sulla Flipped Classroom o Classe Rovesciata e avevo chiesto ai miei studenti di quinta di leggere e commentare il post. Ho notato un certo interesse e curiosità per questa nuova metodologia didattica educativa. Ho deciso quindi di sperimentarla, sebbene in modo non estremo ma mediato con la tipologia di ambiente di apprendimento, (classe tradizionale anche nella tipologia dell’aula) di programma di studio ( classe finale di liceo scientifico Progetto Nazionale Informatica) e di metodi o di lavoro della classe anche nelle altre materie. Nella prima foto, ecco il quaderno ordinato di un studentessa. Gli appunti sono presi in modo tradizionale e gli studenti (tranne uno) non usano ancora Evernote o Notability. Il mercoledì mattina quando siamo nell’aula dotata di Lim (Interactive Board) ho chiesto agli studenti di disporre i banchi ad isole e di creare gruppi con compagni coi quali si sentissero a loro agio a lavorare. traditional notebook
Didattica col Web 2.0 | Connecting and Interacting among people Monica Sanfilippo: Contenuti La Grande guerra secondo la metodologia della Flipped Classroom Introduzione metodologicaStudiare storia a scuola per molti ragazzi viene spesso vissuto come un'attività noiosa e lontana dalla vita reale. Gli avvenimenti del passato sembrano lontani e a volte inutili, con tante date da ricordare, avvenimenti, persone, luoghi mai sentiti. A differenza di quello che molti pensano, invece, la storia è una materia viva che può essere insegnata e studiata anche fuori dai banchi di scuola, con finalità inaspettate. OBIETTIVIProporre la Grande guerra secondo la prospettiva della Flipped Classroom, apre nuove possibilità di apprendimento con l'obiettivo primario di superare il meccanismo standardizzato di una semplice trasmissione nozionistica dei fatti per sperimentare un rinnovato entusiasmo attraverso la costruzione dei saperi. Le risorse di riferimento per le esercitazioni sono contenute nella pagina dedicata di questo blog RISORSE DAL WEB2MAPPE CONCETTUALI