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PNSD e dirigenti scolastici:alcuni pensieri Sintesi dell'intevento di oggi:il PNSD dalla parte del DS Il sapore dell'inclusione:comunicare a tutti Gli ingredienti per il riuso Accessibilità, cioè l'arte delcomunicare inclusivo Scrivere testi per essrere lettida tutti Un segnalibro per ricordare alcune regole Documenti ben formati con gli stili Consigli dicomunicazione inclusiva Sintesi:Linee guida in materia di accessibilità delle informazioni pdf ben formati con segnalibri: perché è meglio PNSD con segnalibriper sfogliarlo meglio Comunicare facile a scuola:Le GAFE, Google Apps for Education Tutorial a cura di Caterina Toccafondi Dichiarazione di Città del Capo, 2007 OER, Miur e contenuti digitali, 2013 Copyright:le regole da ricordare Cosa è il diritto d'autore Rispettare il diritto d'autore altrui Diritto d'autore e fotografie Diritto d'autore e musiche Non spegnere la musica:un'iniziativa della Federazione autori Un approfondimento: Youtube Le basi del copyright su Youtube La Creative Commons con Youtube Related:  Formazione PNSD

Foia: ecco cosa devono sapere cittadini e giornalisti Roma - Da oggi, 23 dicembre 2016, chiunque può esercitare il nuovo diritto di accesso generalizzato ai dati e ai documenti delle pubbliche amministrazioni. Infatti, diviene finalmente applicabile una delle norme più importanti ed attese tra quelle introdotte nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione del Governo Renzi: quella sul c.d. “FOIA”, acronimo inglese che sta per Freedom of information act. Si tratta della norma che prevede un nuovo diritto: il diritto di chiunque di avere accesso ai dati e ai documenti detenuti dalla pubblica amministrazione. Il FOIA è, da tempo, legge in numerosi Paesi del mondo: ad esempio, il primo FOIA, quello svedese, risale al 1766, mentre la legge USA fu approvata nel 1966. Per consentire alle amministrazioni di adeguare i propri archivi e le proprie procedure, il legislatore ha previsto un termine di sei mesi per rendere davvero esercitabile questo diritto. E il termine scade proprio oggi, 23 di dicembre. Ecco una breve guida per orientarsi.

Digital in 2017: in Italia e nel Mondo Oggi è un giorno importante per la comprensione del comportamento delle persone nello scenario digitale, perché - come ogni anno - è arrivato il giorno in cui pubblichiamo il nostro report: Digital in 2017 è figlio della collaborazione tra We Are Social e Hootsuite, e assume un’importanza ancora maggiore rispetto al passato, visto che oggi più della metà della popolazione mondiale accede regolarmente a internet. A corredo dei (tantissimi) dati che trovate nel report, ci sono una serie di conclusioni utili per comprendere ancora meglio che implicazioni questi hanno sui business, e sulla società in generale, e sottolineano - ancora una volta - quanto velocemente stia cambiando lo scenario, grazie a un accesso alla rete sempre più diffuso, capace di avere un impatto decisivo sulla vita delle persone. Sono passati solo 25 anni da quando Tim Berners-Lee ha resto il World Wide Web accessibile a tutti, e, in questo lasso di tempo, internet è diventato una parte fondamentale delle nostre vite.

A che punto è Spid (Sistema pubblico dell'identità digitale) e a cosa serve di Valeria Portale, Giovanni Miragliotta, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano Il 15 marzo 2016 è partito SPID, il sistema di Identità Digitale per rendere più digitale il nostro paese. SPID vuole favorire l’offerta di servizi online per cittadini e persone giuridiche da parte di imprese e Pubbliche Amministrazioni. È un progetto ambizioso su cui AgID lavora dal 2014 e su cui il Governo ha riposto molte aspettative, e AgID si attende oltre 10 milioni di cittadini dotati di SPID entro fine 2017. A fine gennaio 2017, a oltre 10 mesi dal via, vi sono oltre 1.100.000 identità digitali rilasciate, 3.720 Pubbliche Amministrazioni attive con 4.273 servizi disponibili. Il numero di identità SPID erogate sta crescendo velocemente negli ultimi mesi grazie alle azioni promosse dal Governo per incentivarne l’adozione, come ad esempio il bonus 18enni e il bonus docenti che possono essere ritirati solo con un’identità SPID. Che cosa è SPID? Quali attori e ruoli prevede SPID?

Scuola, il paradosso di tanta tecnologia che non fa vera innovazione Una carrozza senza cavalli. Utilizzo spesso questa immagine di una delle prime automobili, nelle conferenze alle quale ho occasione di partecipare, ma anche durante gli incontri di formazione relativi al PNSD che sto tenendo in giro per l’Italia. Rappresenta, appunto, una delle prime automobili, anche se a prima vista sembra una carrozza. In effetti, è proprio una carrozza. È passato un po’ di tempo da allora, e ad un certo punto si è iniziato a capire che il motore, in pratica un “paradigma di propulsione” completamente diverso da quello precedente, consentiva soluzioni tecniche e creative ben diverse e innovative. Mi sono accorto di poter utilizzare questa metafora in molti ambiti, parlando di digitale, ma è una bella notizia solo per me, così non ho bisogno di inventarmi slide ad effetto! Per tutti noi invece la metafora, finché reggerà (e, ahimè, regge ancora molto bene!) E a scuola, cosa troviamo? In buona parte, ancora molta diffidenza e apprensione. Appunto, carrozze senza cavalli!

Valorizziamo gli insegnanti o la Scuola innovativa è utopia | Agenda Digitale Secondo i dati dell’Agenzia italiana per l’Italia Digitale è chiaro come l’Italia sia un paese “arretrato” rispetto al resto d’Europa quanto ad utilizzo di Internet. In particolare se mettiamo a confronto i dati Istat Italiani sull’accesso con la media europea e con i paesi best performer siamo una delle nazioni dove internet è meno utilizzata dalla media dei cittadini. Solo il 63,2% delle persone di sei anni e più si è connesso alla Rete negli ultimi 12 mesi (60,2% nel 2015) contro il 73% della media europea. Ora se guardiamo agli insegnati e alla scuola la situazione è decisamente migliore. Il Ministro Fedeli, la scuola e insegnanti di fronte alla trasformazione digitale Per molti versi la scuola è dunque in controtendenza rispetto alla situazione nazionale: è in ritardo sì rispetto all’Europa, ma sono in campo le misure per recuperare questo gap. I rischi di un cambiamento ancora fragile fig. fig. 3 Necessità formative percepite dai docenti italiani a confronto con la media europea

PNSD, la tabella di marcia della scuola digitale | iSchool | StartupItalia! Numeri, numeri e ancora numeri: il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), nell’interpretazione data dal ministro Fedeli nel corso del suo intervento della scorsa settimana a Roma, è fatto soprattutto di cifre che certificano quanto fatto fino a oggi e quanto sarà fatto entro la fine del 2017. Tanto per cominciare sono 16 le iniziative che saranno portate avanti dall’inizio del prossimo anno scolastico ed entro la fine di dicembre, con un divario da colmare soprattutto per quanto attiene l’infrastruttura e la dotazione tecnica degli istituti. I dati dell’Osservatorio Scuola Digitale Dal palco, il Ministro dell’Istruzione, della Università e della Ricerca ha fornito i primi risultati ottenuti grazie al lavoro dell’Osservatorio Scuola Digitale su un campione di 3.500 istituti. Interessanti poi i numeri sul registro digitale: le scuole lo usano strutturalmente nell’82 per cento dei casi, cifra che necessariamente deve crescere per raggiungere il 100 per cento dei casi. I 16 passi del PNSD

Scuola digitale, perché preoccupano i dati sull'attuazione Destano preoccupazione i dati sull’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale divulgati dall’agenzia Agi, sulla base di una richiesta di accesso civico al Miur, anche se ancora parziali (sono stati coinvolti nella consultazione dell’Osservatorio del Miur in totale 27458 plessi, di cui 22200 del I ciclo e 5258 del II ciclo, ma i dati disponibili sono ancora relativi soltanto a circa una scuola su tre, cioè da 8088 scuole del I ciclo e 891 del II ciclo). Non solo perché in alcune aree chiave (connettività, didattica, organizzazione) mostrano una situazione ancora abbastanza lontana dagli obiettivi, ma soprattutto perché testimoniano di una fragilità ancora elevata del processo di cambiamento, oltre che di una disomogeneità rilevante. Segnali, entrambi, di un percorso verso la “scuola digitale” per nulla irreversibile e con risultati consolidati ancora da esprimere. Connettività Il piano nazionale prevede adesso il completamento della copertura in banda ultralarga delle scuole nel 2020.

Poco connesse e a bassa velocità: le #scuoledigitali sono ancora un miraggio La fotografia dello stato della scuola digitale in Italia è purtroppo finora la foto di una serie di promesse non mantenute. Le sessanta ore di coding, promesse dall'ex ministro Stefania Giannini in tutte le scuole primarie, non ci sono ancora. La connessione in fibra ottica in tutte le scuole entro il 2018, promessa e poi rinviata al 2020, è ferma a poco più di una scuola su dieci. È stato mantenuto l'impegno di trasformare in ogni scuola un docente in animatore digitale, ma il piccolo fondo spese da mille euro l'anno per scuola, non è mai arrivato (pare che una annualità sia finalmente in pagamento in questi giorni); così come non c'è traccia del contributo per le spese di connettività che ciascun istituto avrebbe dovuto ricevere. L'ex ministro Giannini (facebook) Abbiamo ricevuto una serie di tabelle e numeri che abbiamo discusso e ridiscusso con il Miur per darne una interpretazione corretta. Laura Boldrini Gli animatori digitali Dove arriva la Rete La didattica I laboratori Gli studenti

Scuola digitale, Miur: "Ecco lo stato dell'arte e le azioni 2018" Non esiste innovazione semplice. Se è semplice, non si tratta di innovazione. Innovare significa rompere barriere, modificare comportamenti, trasformare organizzazioni, investire in nuovi modi di lavorare e guardare al mondo e, in ultimo, generare comunità dove il cambiamento diventa irreversibile. L’innovazione è un sistema complesso per definizione. Questo è lo spirito del Piano Nazionale Scuola Digitale. Una politica “vivente”, che cresce organicamente al crescere delle energie di chi nella scuola, ogni giorno, innova organizzazione e didattica, rinnovando se stesso. Dopo l’accelerazione dello scorso 26 luglio, e pronti ad un ulteriore rilancio insieme alla MInistra Fedeli il prossimo 18, 19 e 20 gennaio a Bologna in occasione del Secondo Compleanno del PNSD, tracciamo un primo bilancio dei primi due anni del Piano Nazionale Scuola Digitale. Spazi e ambienti innovativi Portare al 100% una visione di successo con nuovi investimenti, puntando su periferie e piccoli centri Identità digitale

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