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Compiti di realtà e progetti multidisciplinari « La certificazione delle competenze

Compiti di realtà e progetti multidisciplinari « La certificazione delle competenze
I compiti di realtà La competenza è possibile valutarla solo in situazione, perché è la capacità di assumere decisioni e di saper agire e reagire in modo pertinente e valido in situazioni contestualizzate e specifiche. Secondo le Linee guida, la competenza si può «accertare facendo ricorso a compiti di realtà (prove autentiche, prove esperte, ecc.), osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive». Compito di realtà: «una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Pur non escludendo prove che chiamino in causa una sola disciplina, privilegiare prove per la cui risoluzione l’alunno debba richiamare in forma integrata, componendoli autonomamente, più apprendimenti acquisiti. I compiti di realtà: Reale e autentico Related:  compiti di realtà e competenze

Guida pratica alla certificazione delle competenze « La certificazione delle competenze Una Guida pratica alla certificazione delle competenze? Questa Guida pratica è sia uno strumento diagnostico per il docente, pronto all’uso in vista della compilazione della scheda di certificazione ministeriale, sia materiale didattico per lo sviluppo della consapevolezza negli studenti. In funzione valutativa, si può usare nelle fasi di lavoro antecedenti alla compilazione della scheda ministeriale, per individuare facilmente i livelli* di padronanza raggiunti dallo studente nelle competenze chiave.Condivisa e richiamata in alcuni momenti del percorso scolastico, consente agli studenti di conoscere i criteri, le modalità e i risultati attesi con cui sarà valutato il loro livello di competenza, e questo è il primo fondamentale passo per un apprendimento consapevole, attivo e responsabile. *ATTENZIONE: il livello iniziale descrive una padronanza minima, ma va comunque compilato in modo positivo, evidenziando cosa lo studente mostra e non cosa non ha raggiunto. Lessico delle competenze

Esempi di compiti autentici – Apprendere sempre Qui i titoli e i prodotti delle attività di apprendimento di compiti autentici progettati e realizzati da insegnanti di scuole del primo ciclo nel corso dei laboratori realizzati nel corso dell’A.S. 2015 – 16 Compiti autentici scuola dell’Infanzia A.Il filo delle storie… in valigia – 4 e 5 anni (Storia da animare ai bambini della scuola dell’infanzia e realizzazione di un prodotto dell’esperienza da mostrare ai genitori a fine anno) B.Noi e il tempo – 5 anni (Realizzazione grafica di un calendario personale, seguendo una metodologia di lavoro individuale e autonomo) C.Mercanti in fiera (Mercatino con la vendita dei prodotti del proprio orto adeguatamente confezionati) D.Benvenuti a bordo 5 anni (accoglienza dei nuovi iscritti e presentano il contesto-scuola persone e ambienti, ricoprendo i ruoli di hostess e steward esercitando la funzione di tutor) Compiti autentici scuola Primaria D.C’era una volta… e c’è ancora – 5^ (depliant turistico sul paese di Bettona) E.Ti Lego a contare!

EAS – Metodologie didattiche a confronto La metodologia EAS (Episodi di Apprendimento Situato) è stata introdotta dal prof. Pier Cesare Rivoltella, diffondendosi in Italia a partire dal 2014. L’unità con EAS è articolata in 3 fasi: preparatoria, operatoria e ristrutturativa, attuando il capovolgimento della tradizionale lezione frontale. In ciascuna fase vengono individuate sia le azioni del docente che quelle degli studenti, riconducendole ad una determinata logica didattica. L’EAS, basata su un’accurata progettazione del docente (Lesson Plan), propone agli studenti esperienze di apprendimento situato e significativo, che portino alla realizzazione di artefatti digitali, favorendo un’appropriazione personale dei contenuti. Riferimenti pedagogici: la metodogia EAS ha come riferimento principale la “scuola del fare” di Freinet ( con la sua “lezione a posteriori”), ulteriori riferimenti sono riconducibili alla Montessori,a Dewey, Bruner, Gardner, Don Milani, alla Flipped Lesson. Vai alla categorizzazione dell’EAS

Progettare x competenze e valutazione Pages 1 - 50 - Text Version Progettare per competenze e valutarle con efficacia Pagina 6 di 53Il Concetto di ApprendimentoIntroduzione Apprendere qualcosa non vuol dire semplicemente immagazzinare l’informazione; la conoscenza infatti viene costruita, e non solo registrata, mediante accrescimento e ristrutturazione. In questo senso, la nozione di apprendimento, in linea con quella di competenza, si configura come esito di attività autentiche a cui il soggetto prende parte e di cui riconosce a pieno il significato, e non come esito di apposita memorizzazione; la sua fondamentale caratteristica è il diretto coinvolgimento dell’individuo e il suo prendere parte attiva al processo di apprendimento. Pagina 7 di 53Apprendimento In una didattica impostata sulle competenze gli allievi apprendono attraverso l’esperienza, la formale, non costruzione sociale dell’apprendimento, la soluzione di problemi, la cooperazione e l’interazione formale ed positiva.

Competenze chiave, europee, di base, di cittadinanza. Che differenza c’é? – Didattica per competenze Pubblicato il 17 novembre 2014 Quattro tipi di competenze. Come sono definite? quali sono le relazioni tra loro? Andiamo con ordine. comunicazione nella madrelingua;comunicazione nelle lingue straniere;competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;competenza digitale;imparare a imparare;competenze sociali e civiche;spirito di iniziativa e imprenditorialità;consapevolezza ed espressione culturale. Un importante passaggio del documento stabilisce che esse sono considerate ugualmente importanti: non va quindi stabilita tra di esse una gerarchia. Il legislatore italiano ha recepito con insolita rapidità la raccomandazione europea: già nell’agosto 2007 il Governo (Min. In Italia infatti il sistema educativo è tradizionalmente caratterizzato da rigide suddivisioni fra le diverse discipline: una gabbia nella quale era difficile dare spazio alle competenze, giacché esse sono in buona misura interdisciplinari. Le competenze di base sono dunque articolate in quattro gruppi:

UdA su Giulio Cesare - profdelcarlo Pubblico in questa pagina un esempio di unità di apprendimento di Storia che ho realizzato in una classe II Scientifico. L'attività si è svolta tra ottobre e novembre 2016, per un totale di otto ore; ho combinato la modalità flipped, utilizzando i video che trovate qui, con il cooperative learning, dividendo gli studenti in piccoli gruppi, ma anche con la classe scomposta. I risultati sono stati estremamente gratificanti, sia per il sottoscritto sia per i ragazzi. Cliccando su DE BELLIS CAESARIS si aprirà il sito web creato da un gruppo di studenti, che, oltre a costituire esso stesso un compito autentico, è diventato anche repository dei prodotti realizzati dagli altri gruppi. Buona visione e buon lavoro!

La metodologia Inquiry Based Science Education (IBSE) La metodologia Inquiry Based Science Education (IBSE) o Inquiry Based Learning (IBL) è l’approccio pedagogico promosso dalla Commissione Europea (Rapporto Rocard 2007) basato sull’investigazione, che stimola la formulazione di domande e azioni per risolvere problemi e capire fenomeni. Questo metodo prevede una sequenza di fasi innovativa rispetto ai consueti modi di fare lezione. Gli studenti si confrontano con l’oggetto di studio (fenomeno biologico, variabili climatiche, livelli d’inquinamento, strumenti di misura …), si pongono domande, formulano ipotesi, le verificano attraverso esperimenti e ne discutono i risultati. In altre parole Gli studenti devono avere esperienza diretta dei fenomeni che stanno studiando. E questo per due ragioni fondamentali; la prima è che sappiamo dalla ricerca che l’esperienza diretta è la chiave per la comprensione dei concetti e la seconda è che gli studenti costruiscono continuamente la loro comprensione del mondo proprio a partire dalle esperienze.

Presentazione di PowerPoint Individua soloqualche componentedel testo. Non individua tutte leinformazioni esplicitee ha difficoltà ametterle in relazione. Individua il testo nellasua totalità, incontraqualche difficoltànella divisione insequenza. Individua totalità e partidel testo, informazioniesplicite, ma non semprequelle implicite. Individua tutte leinformazioni contenutenel testo, trae inferenze,mette in relazionetitolo,parti, note.. Dimostra una limitataconoscenza lessicale,che gli impedisce dicomprendere leinformazioniprincipali contenutenel testo. Riesce a comprenderei termini, ma nonsempre sacontestualizzarli,individuare sinonimi.. Conosce termini, anchedifficili, non di usocomune, attiva qualchestrategia percomprenderne ilsignificato. Dimostra un’ottimapadronanza lessicale,coglie le sfumature disignificato dei termini, licontestualizza e li utilizza in modocorretto. E’ in grado diinterpretare lesfumature di significatodi un termine. Coglie pienamente ilsignificato del testo,deduce intenzionecomunicativa e scopo .

Scuola Valore » Geometria Questo nucleo propone attività che consentiranno agli allievi di raggiungere un equilibrio tra le fasi operative dei problemi geometrici legati alla “realtà” e le graduali sistemazioni teoriche che ne conseguono. Si presenteranno strade alternative all’approccio tradizionale basato su calcoli di lunghezza, angoli, perimetri ed aree in contesti artificiosi a favore di situazioni ricche e motivanti che stimolano la produzione di immagini mentali nella visualizzazione delle figure. La professoressa Ornella Robutti introduce il nucleo “Geometria”. Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo dell’Istruzione (novembre 2012) – Scarica il documento Indicazioni nazionali per il curricolo per il primo biennio della scuola secondaria di secondo grado – Scarica il documento Indicazioni curricolari “Geometria” primo biennio della secondaria di secondo grado – Scarica il documento “Matematica 2001” – Introduzione – Scarica il documento

Esempi di Unità di Apprendimento – Franca Da Re Viene presentato un modello per la progettazione di Unità di Apprendimento baste sui curricoli per competenze chiave. Il modello è organizzato in forma di progetto, con una parte generale di descrizione dell’unità, la consegna agli studenti, le fasi in cui il compito si struttura, il diagramma di Gantt e una traccia per la relazione finale individuale dello studente. Nella parte generale, si individua il prodotto finale dell’Unità, le competenze chiave che essa vuole sviluppare, articolate in competenze, culturali e relative abilità e conoscenze. Si individuano, per ogni competenza, le “evidenze”, ovvero i comportamenti che la rendono manifesta e che rappresentano i criteri di valutazione (ricordiamo che, nel modello di curricolo del primo ciclo, le “evidenze” sono rappresentate dai Traguardi delle Indicazioni) della prestazione. Vengono individuati gli alunni destinatari, stimato il tempo necessario, gli strumenti, le modalità di valutazione. format_uda_evidenze format uda 2018 breve

Che cosa vuol dire brainstorming? Brainstorming è un termine inglese composto dalle parole brain (cervello) e storming (tempesta) e significa letteralmente tempesta di cervelli. Questa espressione è entrata nell'uso comune per indicare una modalità di lavoro di gruppo in cui viene sfruttato il gioco creativo dell'associazione di idee: la finalità è fare emergere diverse possibili alternative in vista della soluzione di un problema. Ogni persona del gruppo è stimolata a produrre in modo creativo quante più idee in una sessione di lavoro: ogni pensiero è registrato e poi discusso all'interno del gruppo e solo in un secondo tempo viene eseguita una cernita qualitativa delle idee.A coniare questo termine fu, alla fine degli anni Trenta, il pubblicitario Alex F.

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