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Progetto Curriculum Mapping

Progetto Curriculum Mapping
Impara Digitale propone una piattaforma di “Curriculum Mapping”, o mappatura dei corsi di studio, come strumento essenziale per facilitare: condivisione dei programmi tra docenti della stessa disciplina e tra scuole dello stesso network educativo; la loro supervisione da parte dei coordinatori didattici; la fruizione ordinata e integrata dei contenuti didattici digitali da parte degli studenti.Mappare il curriculum significa rendere intelligibile, condivisibile e trasparente il curriculum scolastico e le sue componenti. Con il curriculum mapping si possono vedere in modo sinottico i valori educativi fondamentali della scuola, le competenze di riferimento, la loro applicazione nei diversi assi culturali e livelli o gradi di scuola, la programmazione annuale per ogni anno e ciclo scolastico e la strutturazione delle unità formative della programmazione. Related:  valutazione

Didattica per competenze: Franca Da Re – Dirigente Tecnico MIUR – USR Veneto - Psicologa I Progetti FSE per la descrizione, valutazione e certificazione delle competenze - Piazza delle Competenze Da Piazza delle Competenze. Documento I PROGETTI FSE SULLE COMPETENZE AVVIATI A SEGUITO DELLA DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO N. 1758 DEL 16.06.2009a cura di Franca Da Re (scarica il pdf) Premessa Il 16 giugno 2009, la Regione del Veneto, con DGR n. 1758, emanava un bando Fondo Sociale Europeo POR 2007-2013 - Obiettivo Competitività regionale e occupazione - Direzione Regionale Lavoro - Asse IV – CAPITALE UMANO - Categoria di intervento 72 - "AZIONI DI SISTEMA PER LA REALIZZAZIONE DI STRUMENTI OPERATIVI A SUPPORTO DEI PROCESSI DI RICONOSCIMENTO, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE". Le Reti Delle reti partecipanti al bando sono state finanziate sette reti con capofila le istituzioni scolastiche: ITIS BARSANTI di Castelfranco VenetoITSCT EINAUDI di PadovaIS RUZZA PENDOLA di PadovaIS MARCO POLO di VeronaIPSIA GARBIN di SchioLICEO BROCCHI di Bassano del GrappaIS SANMICHELI di Verona La descrizione dei risultati di apprendimento Gli strumenti della didattica per competenze Note

Imparare la matematica nell’orto della scuola - Nadra Kareem Nittle Una mattina di quest’autunno una maestra della scuola elementare Los Cerritos di Long Beach, in California, ha detto ai bambini che avrebbe spiegato il concetto di approssimazione mettendolo in pratica. Un bambino ha alzato subito la mano per chiedere di cosa si trattava. La maestra, Jessica Brimley, non si è limitata a dargli una risposta o a suggerirgli di cercare nel dizionario, ma ha usato la natura: d’altronde la sua classe non è al chiuso, ma si trova nell’orto di 4.500 metri quadri della scuola, un metodo che sempre più insegnanti usano per coinvolgere gli alunni durante le lezioni. Per fargli capire cos’è l’approssimazione, Brimley ha preso un righello e ha spiegato come lo usano i contadini per piantare gli alberi in filari diritti: “Hanno orti meravigliosi”, ha osservato, “ma dei righelli sporchissimi”. Brimley ha detto ai bambini che possono usare le mani o le dita per calcolare la distanza tra le piantine. “Abbiamo scuole che non hanno spazio per un orto”, dice Culbertson.

La progettazione a ritroso: identificare i risultati desiderati - L’ingrediente segreto - di Barbara Scapellato - Biologia e Scienze della Terra Iniziare con in mente la fine significa iniziare con una chiara comprensione della propria destinazione. Significa sapere dove si sta andando così da meglio comprendere dove ci si trova ora, in modo che i passi che si fanno vadano sempre nella giusta direzione. Stephen R. Covey, The seven habits of highly effective people, 1989, p.98 La settimana scorsa abbiamo cominciato una riflessione sui nuclei fondanti delle Scienze della Terra nell’ottica di una progettazione per competenze. La progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe può essere una via possibile per progettate un percorso di apprendimento verso le competenze. Secondo gli autori, gli insegnanti sono progettisti e un’azione fondamentale della loro professione è la progettazione del curricolo e delle esperienze di apprendimento che risponda a determinate finalità. “Noi usiamo il curricolo come mezzo per raggiungere un fine”. Perché a ritroso è meglio Le tre fasi della progettazione a ritroso 1. 2. 3. 4. Proviamo a fare un esempio.

Valutazione Dirigenti Scolastici - MIUR (giugno 2016) Roma, 28 giugno 2016 Valutazione dei dirigenti scolastici, firmata la direttiva Giannini: “Da oggi abbiamo uno strumento in più per il miglioramento del sistema” Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato stamattina la direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici. “Dopo 15 anni di incertezze, attese e sperimentazioni, oggi siamo nelle condizioni di realizzare pienamente la valutazione dei dirigenti scolastici. “Ora - ha proseguito - abbiamo in mano uno strumento in più per ottenere un obiettivo importante: il miglioramento del sistema scolastico”. Cosa accade ora, in concreto? Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti. Valutazione dei Dirigenti Scolastici: direttiva 18 agosto 2016 - Scuola e Amministrazione di Francesco G.Nuzzaci Dopo la direttiva n. 36 del 18 agosto 2016, seguita dalla sua registrazione da parte della Corte dei conti, sono state emanate le Linee guida sulla valutazione dei dirigenti scolastici, in obbligata coerenza con i criteri generali della legge 107 e tenuto conto degli indicatori elaborati dall’INVALSI, che però non sono stati resi pubblici perché, presumibilmente, dovranno subire qualche potatura per creare un dispositivo snello e dunque agibile rispetto agli iperconcettuosi modelli sperimentali accavallatisi negli ultimi quindici anni e sistematicamente naufragati. Al momento, è ancora un’intelaiatura a maglie larghe, che può essere così sintetizzata: 1. il processo di valutazione è finalizzato alla valorizzazione e al miglioramento professionale del dirigente nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico, accompagnato da iniziative di formazione continua; 4. 5.

6 cappelli De Bono - Mindomo 6 cappelli De Bono Cappello rosso Qual è la mia reazione immediata all'argomento o alla sfida? Che cosa mi piace o non mi piace? Sei entusiasta della proposta? Hai una brutta sensazione circa l'idea? Cappello verde Quali alternative possiamo concepire? Che cosa farei se non avessi limiti fisici o sociali? Che cosa farei se avessi tutto l'oro del mondo? Che cosa farei se avessi un tempo illimitato? Come potrei sorprendere tutti? Come potrebbero gli alieni guardare la sfida? Come risolverei i problemi se avessi poteri magici? Cappello giallo Che cosa poss[iam]o ottenere? Che benefici poss[iam]o aspettarci? Che cosa poss[iamo cambiare?] Che cosa mi entusiasma di questa idea? Quali possono essere le conseguenze positive? Cappello bianco Di quali dati, informazioni e fonti disponiamo? Quale informazione ci manca? Dove possiamo recuperare l'informazione mancante? A quale conclusione possiamo approdare dai dati? Cappello blu Qual è la mia sfida o il mio argomento? Qualcuno l'ha fatta prima di me/noi? Cappello nero

Il tablet di ardesia | Next Learning Ovvero come fare e farci odiare le App. Al ritorno da un viaggio di istruzione, durante il mio primo anno di docenza, un alunno, di solito vivacissimo, che si era scalmanato tutto il giorno, si intristiva e si rabbuiava man mano che ci avvicinavamo a casa. “Che c’è, Mario, la gita non ti è piaciuta?”. La scuola era riuscita a rovinare l’unico giorno “extrascolastico”, altrimenti felice, di quel bambino. Questo breve ricordo sintetizza il tema di questo intervento. Per spiegarmi meglio, faccio l’esempio di Kahoot, “giochetto” d’effetto se si vuole risvegliare la platea intorpidita dopo un’oretta di corso di aggiornamento. Il valore delle App come Kahoot, invece, risiede proprio nel fatto che devono essere una struttura, un contenitore vuoto, che va implementato dagli alunni. Io di solito procedo in questo modo: Preparazione – Una volta discusso con loro cosa potrebbe non andare nel mio Kahoot, (e la risposta potrebbe anche essere: niente!

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