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Risorse per l'animatore digitale – Dall'imparare come tortura all'imparare come intrattenimento

Risorse per l'animatore digitale – Dall'imparare come tortura all'imparare come intrattenimento

Chi sono | mainikka Insegnante e animatrice culturale, sono nata a Milano e mi sono laureata in lettere classiche; all’esperienza didattica ho unito una formazione artistica (dizione, lettura espressiva, tecniche e pratiche dell’uso della voce) e interculturale. Ora vivo in provincia di Bergamo e mi diverto tra editing, formazione, letture pubbliche, animazioni e laboratori, corsi e percorsi didattici, ludici, culturali ed interculturali. Lavoro da sola oppure in compagnia di preziosi collaboratori: educatori, logopedisti, animatori stranieri… I miei spazi preferiti sono le biblioteche e le librerie. Ho ideato il servizio bibliotecario BabyBiblio, che animo in diverse biblioteche della Provincia di Bergamo, secondo gli intenti del progetto nazionale Nati Per Leggere. I post firmati Alice ’96 sono scritti da mia figlia, Alice appunto! Cristina Rocchetto intervista Mainikka Recensione allo spettacolo Odi et Amo

n. 17 La migrazione dei siti: “Ottobre”, andiamo. È tempo di migrare Roberto BALDASCINO Di dominio in dominio: da gov.it a edu.it Non siamo né in terra d’Abruzzi, né tantomeno è un approfondimento bucolico che tratta di pecore e pastori, come descritti nella famosa poesia di D’Annunzio, ma di cyberspazio e di migrazioni che dovranno compiere i domini dei siti web delle scuole. Una diversa visibilità L’iscrizione a “gov.it” garantiva all’utente, da una parte, l’immediata riconoscibilità di un sito come emanazione, strumento e servizio di una pubblica amministrazione e, dall’altra, la corrispondenza di questo ad alcuni canoni obbligatori di sicurezza, qualità e aggiornamento, usabilità e accessibilità dei servizi web. Come (e quando) migrare Sicuramente molti Dirigenti Scolastici (DS) la interpreteranno come un’ulteriore incombenza tra le tante che già si trovano ad affrontare, il più delle volte in emergenza, e proprio all’inizio dell’anno scolastico. Un anno di tempo per mantenere il proprio nome

Miriam Gaudio: PROEMIO ILIADE Μῆνιν ἄειδε θεὰ | Πηληιάδεω Ἀχιλῆως οὐλομένην, | ἥ μυρί’ Ἀχαιοῖς | ἄλγε’ ἔθηκε, πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς | Ἄιδι προίαψεν ἡρωων, | αὐτοὺς δὲ ἐλώρια | τεῦχε κύνεσσιν οἰωνοῖσί τε πᾶσι, | Διὸς δ’ἐτελείετο βουλή, ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα | διαστήτην ἐρίσαντε Ἀτρείδης τε ἄναξ ἀνδρῶν | καὶ δῖος Ἀχιλλεύς. Accenti metrici Cesure pentemimere Dieresi bucolica TritemimereEftemimere Μῆνιν ἄ|ειδε θε|ὰ Πη|ληιάδε|ω Ἀχι|λῆως οὐλομέ|νην, ἥ| μυρί· Ἀ|χαιοῖς| ἄλγε’ ἔ|θηκε, πολλὰς| δ’ ἰφθί|μους ψυ|χὰς Ἄιδ|ι προί|αψεν ἡρω|ων, αὐ|τοὺς δὲ ἐ|λώρια| τεῦχε κύ|νεσσιν οἰω|νοῖσί τε| πᾶσι, Δι|ὸς δ’ἐτε|λείετο| βουλή, ἐξ οὗ| δὴ τὰ| πρῶτα δι|αστή|την ἐρί|σαντε Ἀτρεί|δης τε ἄ|ναξ ἀν|δρῶν καὶ| δῖος Ἀ|χιλλεύς. Μῆνιν ἄειδε θεὰ Πηληιάδεω Ἀχιλῆως οὐλομένην, ἥ μυρί· Ἀχαιοῖς ἄλγε’ ἔθηκε, πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς Ἄιδι προίαψεν ἡρωων, αὐτοὺς δὲ ἐλώρια τεῦχε κύνεσσιν οἰωνοῖσί τε πᾶσι, Διὸς δ’ἐτελείετο βουλή, ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε Ἀτρείδης τε ἄναξ ἀνδρῶν καὶ δῖος Ἀχιλλεύς. sentimento ossessivo, insistente, tenace, placabile solo con la vendetta 1.

LA DESCRIZIONE DI UNA PERSONA | A scuola con noi devi tenere conto di: • chi è • come si chiama • aspetto fisico, (dalla testa ai piedi) • abbigliamento • il carattere: qualità e difetti • il temperamento, indole o animo • i suoi interessi • quali sentimenti suscita. Nome, età, chi è, che lavoro/attività fa. 1) Altezza e corporatura Alto, basso, di media altezza, snello, magro, secco, robusto, tarchiato, grasso, cicciottello, florido, formosa, …. 2) Viso – Aspetto fisico: liscio, rugoso, ovale, rotondo, triangolare, paffuto, smunto… – Che mostra l’umore o parte del carattere: luminoso, solare, simpatico, gioioso, sereno, preoccupato, triste, arcigno, imbronciato, misterioso, arrabbiato… 3) Capelli Corti, lunghi, tipo di pettinatura (arruffati, a spazzola, crocchia, treccia, codini, con la riga,…), colore (neri…, brizzolati, tinti, lucidi, opachi…), ricci, lisci, ondulati, crespi, mossi… 4) Occhi 5) Naso, orecchie 6) Bocca 7) Corpo: varie parti: 8) Abbigliamento: 1) Carattere 2) Umore 3) Qualità e difetti 4) Comportamento e abitudini 6) Conclusioni

Surfing #9: Gruppi Facebook per insegnanti (seconda parte) Dettagli Annachiara Scalera Risorse didattiche, informazioni, consigli e soprattutto relazioni: i gruppi Facebook possono rivelarsi validi alleati per chi insegna. Nel precedente articolo analizzavamo il funzionamento di un gruppo Facebook e le potenzialità che riesce a esprimere, se declinato sull’interesse didattico. 1. Ambito: generalista con vocazione didatticaTipologia: gruppo chiusoNumero membri: più di 20.000 Anno di creazione: 2012 Creatrice: Paola LimoneDescrizione: Gruppo orientato verso il confronto su questioni prettamente didattiche, utile per reperire risorse gratuite e per l’aggiornamento professionale. 2. Ambito: generalista con vocazione giuridico-amministrativaTipologia: gruppo pubblico Numero membri: più di 70.000 Anno di creazione: 2012 Creatore: Salvo AmatoDescrizione: Tra più attivi del momento, ProfessioneInsegnante.it è un gruppo aperto al libero scambio di informazioni e opinioni sul mondo della scuola. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Annachiara Scalera

Nuove Tecnologie? La voce e la radio - 1^ Parte | Next Learning L’utilizzo didattico delle tecnologie deve puntare su tecnologie semplici e versatili come la Radio Web Dovendo ragionare di utilizzo didattico delle tecnologie occorre spogliarsi dei panni del tecnologo e indossare quelli dell’insegnante, occorre specialmente evitare l’effetto “Wow”, tipico del marketing emozionale, nella scelta della tecnologia più mirabolante e avveniristica, spesso del tutto inutile sul piano didattico. Dalle TIC alle TAC In gioco vi è non l’integrazione della didattica nelle tecnologie, ma esattamente il contrario, sono le tecnologie a dover essere ricondotte nell’ambito della didattica. Non è raro, invece, che si assista esattamente al “movimento” contrario, la meraviglia per quanto viene, ormai quotidianamente, proposto dalla ricerca e dal mercato in fatto di novità hi-tech, accende l’entusiasmo di molti che si ingegnano di trovare il modo per inserire forzatamente in ambito educativo quella tecnologia. Un esempio?

Immigrati per sognare immagini allegoriche | sabinaminuto A ottobre ho conosciuto la seconda A. Un incontro fatale in molti sensi: 4 mesi da incubo. Tutto ciò che nessun insegnante vorrebbe mai avere nelle sue classi era tutto condensato fra quei banchi: maleducazione, insulti, liti, voce alta, nessuna voglia di lavorare, rifiuto di qualsiasi proposta didattica, nessun materiale mai, improperi, passività assoluta. Sembrava che niente li scalfisse. Rassegnati alla loro sorte. Mai disponibili a nessun dialogo educativo. In questo ultimo mese la seconda A è diventata mia classe d’elezione. Hanno scritto poesie bellissime e molto apprezzate da colleghi e altri studenti. Discutiamo molto in classe e a volte ridiamo anche molto. Adesso li ho convinti a studiare anche storia. Li incito a esporre e loro ci provano. E così indagando ho scoperto che oltre ad avere di sé una immagine assolutamente negativa, nemmeno sapevano che cosa volesse dire l’acronimo della nostra scuola. Like this: Like Loading... Insegno lettere nella scuola secondaria di II grado.

Scuola Aumentata - L’officina di lettura, il reading workshop e un taccuino blu Premessa: metodi, modelli e strumenti, una falsa questione Competenze vs conoscenze, lezione frontale vs flipped class, learning by doing vs didattica tradizionale: e se la smettessimo una volta per tutte di fare i guelfi e ghibellini? Di inneggiare alle tecniche e agli strumenti o di demonizzarli tout court? Continuo a pensare che ciascuna lezione sia una relazione con gli studenti, una traduzione del sapere in sapere da conoscere, e quindi essa non possa dipendere solo dagli strumenti o da categorie pedagogiche. Dobbiamo riappropriarci del contesto e degli obiettivi concreti legati al nostro mandato istituzionale: non esiste un metodo efficace o non efficace a prescindere, ma contesti diversi, strumenti diversi e obiettivi diversi, con buona pace di certi facili dibattiti tra innovatori e tradizionalisti. Proverò a dimostrarlo con un esempio concreto, con la mia sperimentazione di quest’anno alla scuola secondaria di primo grado, partendo da lontano. Un taccuino blu E i ragazzi?

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