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The 6 C's of Education for the 21st Century

The 6 C's of Education for the 21st Century
The illiterate of the 21st century will not be those who cannot read and write, but those who cannot learn, unlearn and relearn. CRITICAL THINKING allows the individual to manage information. Information presented in a multitude of forms from a variety of media. COMMUNICATION provides the means by which the individual can present information. COLLABORATION engages the individual in the world they share through association. CREATIVITY provides the avenue for expression. CULTURE encourages the individual to appreciate where we have come from, who we are now and how we can move into the future. CONNECTIVITY places the individual in touch with their world. "Education is not the filling of a pail, but the lighting of a fire."

Coderdojo in famiglia: con mamma e papà si impara a programmare Che Futuro! Dopo aver fondato e promosso sin dal 2013 l’iniziativa Coderdojo nel piccolo paese di Allumiere, in provincia di Roma, da circa un anno sto seguendo alcune iniziative di inclusione digitale, quelle che usano la tecnologia come mezzo di trasformazione delle nostre realtà sociali per dare una possibilità a chi non ha modo di avvicinarla facilmente. Credits: Family.media.mit.edu Mi piace pensare al computer come ad uno strumento di riscatto sociale, un mezzo che può creare facilmente nuove occasioni per tutti, soprattutto per quelle comunità che per i più svariati motivi (reddito, formazione, interessi) ad oggi non hanno avuto modo di accedere alle informazioni presenti sulla rete Internet, rimanendo di fatto digitalmente esclusi. In quest’ottica quando leggo le bassissime percentuali di utilizzo della grande rete mi viene da pensare che l’accesso alla tecnologia dovrebbe essere un diritto di tutti Uno dei tavoli di lavoro ad Allumiere Uno dei lavori elaborati nei tavoli

Un approccio diverso al coding – Medium By Mitchel Resnick & David Siegel Original paper: A Different Approach to Coding. How kids are making and remaking themselves from Scratch Traduzione italiana di: Andrea Ferraresso & Noelia Di Pretoro. [N.d.T.: in inglese to make from scratch significa costruire da zero, remaking themselves from Scratch è pertanto un gioco di parole] Questa settimana Code.org lancerà le attività per l’edizione 2015 della Hour of Code [N.d.T.: in Italia L’Ora del Codice], un evento annuale voluto per incoraggiare le scuole di tutto il mondo a utilizzare almeno un’ora di lezione per introdurre gli studenti al coding (cioè alla programmazione dei computer). Noi sosteniamo con forza che i bambini imparino a programmare, ma siamo anche preoccupati circa le motivazioni e i metodi che stanno dietro a molte di queste nuove iniziative che vogliono diffondere l’insegnamento del coding. Mitchel Resnick

Didattica (digitale) unplugged di Andrea Patassini Uno degli aspetti positivi della forte attenzione da parte del mondo della scuola riguardo i temi della programmazione, o di quello che oggi viene più comunemente definito coding, è che nascono e si sviluppano pratiche didattiche creative, ricche di elementi utili per riflettere sulla natura del digitale e la sua relazione con il mondo dell’apprendimento. Certo, dal momento in cui si decide di voler introdurre alcune di queste pratiche in classe torna evidente il difficile rapporto delle tecnologie con la scuola. Riecco bussare alla porta questioni irrisolte, come la mancata presenza capillare di strumentazioni digitali, o il dover fare i conti con l’assenza di connessioni veloci nelle aule scolastiche o, ancora, il rischio di dover impattare contro il muro della diffidenza verso queste attività e, più in generale, verso la tecnologia digitale applicata alla didattica. Niente computer per conoscere i computer quindi. Mi piace: Mi piace Caricamento...

21st-Century Learner The 21st-century learner is here–is your classroom ready? By Mark Stevens NEA members attending this year's RA got a look at technology that could transform teaching and learning in their classrooms.Photo by Calvin Knight No one sees more clearly than educators how the technologies we use in our daily lives influence how students learn. Students have changed, educators have changed, learning itself has changed. Yet the typical physical building where all that learning takes place has remained largely the same over the last 100 years. Learning environments aren’t revolutionized by installing a few cool gadgets here and there. NEA Executive Director John I. It’s up to educators to find the best ways to integrate technology in fulfilling curriculum requirements, but many useful technologies are available off the shelf, some even for free. What does this 21st-century classroom look like? Look around and you’re likely to see: Web-based applications that connect students, parents, and educators.

Motivare lo studio: Alternative alle Ricompense Una delle regole più importanti sulla gestione del comportamento degli studenti è che se ottieni qualcosa, devi ricambiare. Non è efficace dire, “non fare questo” senza aggiungere, “prova in questo modo.” Le alternative devono esistere perché il cambiamento si verifichi. Non ho mai creduto all’uso delle ricompense, incentivi, tangenti e altri espedienti nocivi da dare agli studenti migliori. Una volta ho partecipato ad un seminario sul tema delle alternative alle ricompense tenuto da due colleghi , due uomini che stimo e con cui vado d’accordo. La differenza tra l’incitazione e l’apprezzamento è che il primo ha una destinazione finale predeterminata, mentre il secondo è un’espressione di sentimenti naturali. Immagina che domani giocherai ad un gioco, uno di tua scelta, che sia uno sport o un gioco al computer, che sia un gioco da tavolo, scacchi o carte. Raramente qualcuno sceglierebbe il secondo Non c’è nessuna scossa di emozione, nessun brivido vincente, nulla da mettere in gioco.

Difesa della lezione frontale (o, per chi preferisce, «Lezione frontale 2.0») La «Lezione Frontale» Tre aneddoti. a) Una volta mi è capitato di intercettare casualmente la conversazione di due studenti intorno a due loro insegnanti. Entrambi i colleghi facevano, come si poteva facilmente inferire, una “lezione frontale”. b) Capita (o capitava, qualche decennio fa) di sentire frasi come queste: «la Lezione Frontale è mera trasmissività e ripetizione del sapere!» c) In una recente trasmissione d'inchiesta della Rai, impegnata con foga – tocca dire – pregiudiziale, nella difesa della scuola “reale” dalle improprie volontà riformatrici della politica, volendo additare un modello di “buona scuola” e una didattica del latino innovativa, ci si accontentava di mostrare una classe senza banchi, coi ragazzi divisi in gruppi, in mano un tablet. Quando si vede maltrattare con tanto accanimento qualcuno o qualcosa vien sempre voglia di intervenire in sua difesa e di ascoltarne le ragioni. Emancipazione dalla tradizione e ricerca dell'autenticità (fonte: Orizzonte scuola) i J.

Competenze: I percorsi per competenze di Federico Batini - Loescher Editore I volumi si compongono di un quadro teorico e di alcuni percorsi didattici, che guidano l’insegnante passo passo nella lezione per competenze ma possono essere utilizzati anche in parte, come spunti o suggerimenti. ASSE DEI LINGUAGGIParlo, leggo, scrivo ▶Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze in italiano.▶I sei percorsi didattici sono composti da istruzioni per il docente, brani stimolo e schede attività sul linguaggio e la comunicazione. ASSE STORICO-SOCIALE Quando, dove, perché ▶Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze nella storia e nella geografia. ASSE MATEMATICO Analizzo, interpreto, risolvo▶Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze in scienze. ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Osservo, ipotizzo, comprendo▶Il quadro teorico fornisce gli elementi di base per l’approccio a una didattica per competenze nelle scienze.

Best Presentation Software List: Complete 2017 Guide — Slidebean Any presentation tool must have three fundamental functions: A text editor: to input the contents of the presentation. An import function: to insert and manipulate images and other content. A slide-show or presenter mode: that displays the content in a nice, formatted way. Slide shows often consist of a combination of text, video, images and charts. Most presentations are shared and presented on a larger screen or through a digital projector. What makes a good presentation tool? The functions and results of presentation programs has evolved significantly in the past decades, since the original launch of ‘Presenter’ (the PowerPoint predecessor) in 1984. For the purposes of this article we are going to classify all presentation tools using 3 variables that we consider extremely important: Ease of use: ★ ★ ★ ★ ★ This rating looks at the learning curve, or time required to learn to use the platform. Customization: ★ ★ ★ ★ ★ The ability to customize a presentation to the smallest details.

14 Smart Ways to Use Smartphone Cameras in the Classroom Smartphone cameras are becoming more powerful than they’ve ever been. Thanks to smartphones, the digital camera is getting a serious run for its money. All you’ve got to do is check out the camera specs for the upcoming iPhone 7 to see where things are heading. It’s a growing trend, and one we can make good use of in education. The following chart is from the article Are Smartphones Killing Digital Cameras? “When the first touchscreen smartphones made waves in 2007 and 2008, the camera industry was doing very well … less than 10 years later, the situation of the camera industry looks very different. Source: Statista.com All these great advances in technology have exceptional uses in the classroom. Classroom Ideas for Smartphone Cameras Below are some useful ways to apply smartphone cameras to learning in class. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. Resources for Smartphone Cameras

A Diagram Of 21st Century Pedagogy - A Diagram Of 21st Century Pedagogy by TeachThought Staff The modern learner has to sift through a lot of information. That means higher level thinking skills like analysis and evaluation are necessary just to reduce all the noise and establish the credibility of information. There is also the matter of utility. Evaluating information depends as much on context and circumstance as it does the nature of the data itself. Context matters, and the diagram from edorigami below captures this, though not from the perspective of the student and content knowledge, but the teacher and various pedagogical components themselves, including Higher-Order Thinking Skills, Peer Collaboration, and Media Fluency. (See also our framework on the 6 channels of 21st century Learning.)

Ricomincio da Bloom Perché ricominciare da Bloom? Non certo per ritornare a Bloom, ma per intraprendere in modo consapevole e con qualche strumento in più i sentieri presenti e futuri dell’insegnamento e dell’apprendimento. Spesso ripercorrere la strada fatta è il miglior modo per non perdersi nel cammino che ancora attende, specie quando questo cammino, come è il caso del territorio dell’educazione, più che a un’autostrada somiglia a un labirinto di teorie, vecchie e nuove pratiche, attese escatologiche, mode assillanti, svariate tecnologie educative, acronimi impronunciabili, innumerevoli modi di declinare l’e-learning, articoli di fede, e così via. Ricominciare da Bloom è quindi un modo per fare chiarezza sulla questione centrale dell’apprendimento, incentrata sul significato che diamo a questa parola. Samuel Benjamin Bloom Rappresentazione della Tassonomia di Bloom in forma di “piramide” Nell’immagine la tradizionale raffigurazione della tassonomia di Bloom in forma di “rosa” o “ruota“. 2. 4. 5. 6. 7.

www.apprendimentocooperativo.it - Il portale dei docenti - comunità di pratica e di apprendimento Studiare con le mappe: 5 utili indicazioni. – Monica Fortino Come costruire una mappa concettuale? Negli ultimi anni, grazie anche alle indicazioni presenti nelle normative scolastiche, è cresciuto l’interesse nei confronti delle mappe come ausilio all’apprendimento. Nonostante l’uso sia con sigliato e suggerito su più fronti, gli insegnanti spesso manifestano diverse perplessità in merito. Come indicato nel libro “Viaggio nel testo…orientarsi con le mappe”, possiamo proporre le mappe in tre modalità differenti: direttiva, guidata e aperta. Come costruire una mappa concettuale? Prima di addentrarci nelle semplice e rapida guida in 5 punti che intendo proporvi, voglio chiarire la differenza tra mappe mentali (che analizzeremo in seguito) e mappe concettuali. Di seguito 5 regole di base di cui tener conto per la costruzione di una mappa concettuale. Le mappe devono essere costruite e lette dall’alto verso il basso. Verticali, per i rapporti di causalità o scopo; Orizzontali, in riferimento a rapporti di spazio, tempo o di esemplificazione; Bibliografia

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