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Una didattica per EAS - Episodi di apprendimento situato

Una didattica per EAS - Episodi di apprendimento situato
Nel campo della didattica digitale, parallelamente all'esperienza della flipped lesson e flipped classroom, non possiamo ignorare il modello basato sull’EAS, ossia la didattica per Episodi di Apprendimento Situato, che va ad arricchire il panorama delle metodologie, per chi si approccia all'insegnamento delle classi "generazione web". Ma che cos'è nello specifico un EAS?Esperto del settore è il prof. Rivoltella, docente alla Cattolica di Milano e autore di Fare didattica con gli EAS. Episodi di apprendimento situati (La Scuola, 2013) in cui spiega fondamenti epistemologici e costruttivi della "nuova" didattica.Cominciamo col definire l'EAS. Il metodo degli EAS - ci informa Rivoltella - viene a maturazione in modo particolare lungo la recente stagione di introduzione dei Tablet a scuola, ma si deve considerare come un approccio integrale (e integrato) all’insegnamento. Proviamo a costruire un EAS: (Cfr.

Università degli Studi di Palermo Decreto Direttoriale del 16 aprile 2012 Si pubblica il CALENDARIO delle attività didattiche frontali obbligatorie del corso di formazione in oggetto del I modulo (modulo base) ai sensi del D.D.G. n. 7/2012.I calendari del secondo e terzo modulo verranno pubblicati successivamente.I corsi termineranno il 30 giugno 2016 Si precisa che i corsisti sono stati suddivisi nelle quattro sedi scolastiche - ove si svolgeranno le attività didattiche frontali- che si riportano di seguito: IPSSAR P.PIAZZA - Corso dei Mille n. 181 - Palermo IPSSAR CASCINO - via Fattori n. 60 - Palermo ITI VITTORIO EMANUELE III - Via Duca della Verdura n. 48 - Palermo Liceo Classico UMBERTO I - Via Filippo Parlatore n. 26/c - Palermo Si allega il il file riepilogativo dell'elenco degli ammessi ai corsi comunicato in data 18 giugno 2015 dall'USR che sono stati suddivisi nelle suddette quattro sedi scolastiche. IL PRIMO MODULO INIZIERA' il 3 LUGLIO 2015, alle ore 14.00. II ciclo Corso di Specializzazione per il Sostegno N. N.

Chiedilo a Lalla - OrizzonteScuola Orizzonte Scuola | La scuola in un click Classe Capovolta - FC e EAS - Esempi vari In questa pagina vengono raccolti alcuni esempi di EAS prodotti da altri docenti corsisti, in fase di studio e sperimentazione. Non essendo possibile condividere le fasi operatoria (se non in termini di materiali, di cui non disponiamo), condividiamo le schede di lavoro che sono state prodotte a simulare la realizzazione delle fasi operatorie e ristrutturative. Viceversa, in chiara evidenza le scelte comunicative e di stimolo del momento preparatorio.Per una serie di combinazioni, sono più rappresentati i contesti linguistici. Los deportes - spagnolo - di Grazioso Alessandra, Longo Palmarita,Mirabile PaolaPreparatoria: vai al BlendSpaceScheda di progettazione La maison et les pièces - francese - di Luana Esposito, Daniele MarianiPreparatoria: vai al BlendSpaceScheda di progettazione Tres, dos, uno…. La signalisation et les indications routières - Spagnolo - di Floriana Mazzeo, Rita MinutellaPreparatoria: vai allo StorifyScheda di progettazione Ristrutturativa: vai alla scheda descrittiva

Kunsten FESTIVAL des Arts, an international arts festival in Brussels.URL INSEGNARE che fatica! Lo psicologo ci dice perché — Your Edu Action A cura di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli (www.educazioneemotiva.it) Che sempre l’insegnamento sia stato un lavoro faticoso cominciano a capirlo in parecchi. Fino a poco tempo fa infatti attorno a questa professione circolavano molti luoghi comuni: hanno tre mesi di ferie all’anno; a Natale e Pasqua se la spassano tranquillamente a casa; lavorano poche ore a settimana. Finalmente ci si rende conto che siamo davanti ad una classe di lavoratori in grossa difficoltà, anche se ciò non è di conforto per i docenti. Come tutte le professioni ad alta esposizione relazionale infatti, l’insegnamento affatica emotivamente, in quanto presuppone il “pescare” da se stessi ogni mattina quelle competenze, motivazioni ed emozioni utili a stabilire i migliori contatti tra sé e gli alunni. Che fare? In famiglia si sta, in genere, molto bene: ci si sente esclusivi e protetti. L’acquisizione di competenze e tecniche che mettano l’insegnante in condizioni di affrontare tutto questo diventa fondamentale.

Le buone pratiche :: Insegnare - Rivista del Centro di ... Giuro. É un costrutto che ho usato decine di volte. Di più. Primo: “pratiche” (dunque non teorie). Quando parliamo, parlate, parlano, parlo di “buone pratiche” a scuola ci si riferisce sempre a qualcuno che insegna e a qualcuno che impara. La prima questione dunque appare pacifica. Dunque una pratica didattica perché abbia fortuna in luoghi diversi da quelli in cui è stata concepita dovrebbe essere “buona”. Ma a scuola quanto di tutto questo è praticabile? A scuola esistono i cultori della programmazione, che preparano a tavolino nei minimi particolari tutto quanto faranno in classe, e i cultori del progress, che cercano di adattare gli interventi a quanto via via va emergendo dal “clima della classe”. Buone pratiche. Dunque l’invischiamento semantico è avvenuto.

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