background preloader

La politica nell'età illuminista: Rosseau e Montesquieu

Facebook Twitter

Il pensiero politico dell'illuminismo. Il pensiero politico dell’Illuminismo Studio della società e dei sistemi politici che portano alla formazione dei diritti umani.

Il pensiero politico dell'illuminismo

La cultura illuministica ha diffuso nella società intellettuale del tempo la coscienza di diritti umani quali uguaglianza, libertà, dignità della persona, proprietà privata che appartenevano alla tradizione umanistica e che erano in profondo contrasto con i principi politici, giuridici, sociali e culturali allora vigenti. Gli illuministi cercano di applicare questi principi nei vari campi della società convinti che, applicare questi temi, porti un contributo per il progresso della società. Lo strumento per realizzare tutto questo è la ragione. L’Illuminismo elaborò una politica a sostegno dell’ascesa di una nuova borghesia finalmente cosciente dei propri compiti e che non voleva più essere soggetta al potere dei ceti nobiliari ed ecclesiastici dell’ancien regime. . · Thomas Hobbes · John Locke.

Jean-Jacques Rousseau

Ancien Régime. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ancien Régime

La locuzione Ancien Régime (in italiano Antico Regime) è un'espressione della lingua francese che fu in origine utilizzata dai rivoluzionari francesi per designare, con connotazioni peggiorative, il sistema di governo che aveva preceduto la Rivoluzione francese del 1789, cioè la monarchia assoluta dei Valois e dei Borbone. Venne usata per estensione alle altre monarchie europee che mostravano sistemi di governo simili o assimilabili, e venne sostituito successivamente da quello di Nouveau Régime (in Spagna, Régimen Liberal), usato in chiara contrapposizione al precedente. Origine del termine[modifica | modifica wikitesto] Il termine cominciò a essere usato durante la Rivoluzione francese[1], ma si generalizzò, soprattutto in ambito letterario, grazie a Alexis de Tocqueville, autore del saggio L'Agncien régime et la révolution. Il contesto storico[modifica | modifica wikitesto] Inizi[modifica | modifica wikitesto] Montesquieu, Charles-Louis de Secondat barone di La Brède e di nell'Enciclopedia Treccani.

Montesquieu, Charles-Louis de Secondat barone di La Brède e di Enciclopedie on line Montesquieu ‹mõteski̯ö′›, Charles-Louis de Secondat barone di La Brède e di. - Filosofo (La Brède, Bordeaux, 1689 - 1755).

Montesquieu, Charles-Louis de Secondat barone di La Brède e di nell'Enciclopedia Treccani

Studiò presso gli oratoriani e si laureò in giurisprudenza a Bordeaux. Consigliere del parlamento di Bordeaux, nel 1716, dopo la morte di uno zio da cui ereditò la carica e la baronia di Montesquieu, ne divenne presidente. Nello stesso anno fu eletto membro dell'Académie di Bordeaux. Montesquieu, il liberalismo e l’Illuminismo. Vita e filosofia Charles-Louis de Sécondat, barone di Montesquieu, considerato uno dei massimi esponenti dell’Illuminismo francese e del liberalismo politico moderno.

Montesquieu, il liberalismo e l’Illuminismo

Montesquieu nasce a La Brède, nel sud-ovest della Francia nel 1689, in una famiglia della noblesse de robe, coinvolta quindi nell’amministrazione pubblica e nello svolgimento di funzioni di governo. Charles Montesquieu compie studi di diritto a Parigi e Bordeaux, dove infine esercita la carriera di magistrato fino al 1725. Sempre a Bordeaux viene nominato in seguito consigliere in parlamento e collabora con la locale Accademia delle Scienze, dove matura il suo scetticismo (ispirato a Montaigne) contro ogni tipo di dogma e la sua fiducia nel ruolo dell’istruzione e della conoscenza per smontare i pregiudizi più diffusi, secondo un’impostazione di carattere relativistico. Nel 1721, pubblica in forma anonima le Lettere persiane. Montesquieu. Lettere persiane (Lettres persanes) in “Dizionario di filosofia” Lettere persiane (Lettres persanes) Dizionario di filosofia (2009) Lettere persiane (Lettres persanes) Opera di Montesquieu, pubblicata anonima nel 1721 ad Amsterdam.

Lettere persiane (Lettres persanes) in “Dizionario di filosofia”

Lo scambio epistolare fra due persiani che viaggiano in Europa, Usbeck e Rica, offre a Montesquieu l’espediente per pubblicare, in forma di lettere, brillanti saggi nei quali la società e le istituzioni (francesi innanzi tutto), sono descritte secondo moduli relativisti, adottando il punto di vista di esponenti di una cultura diversa da quella europea. Con satira sferzante, vi si traccia un quadro disincantato dell’assolutismo francese, della crisi finanziaria conseguente alla politica economica attuata da Luigi XIV, della crisi dei parlamenti e della società civile nel suo complesso.

La critica dei costumi si estende anche alla polemica religiosa in cui si vede un segno di instabilità e decadenza che alimenta dispute e divisioni più che la fede. Lo spirito delle leggi. Spirito delle leggi, Lo (De l'esprit des lois) in “Dizionario di filosofia” Lo spirito delle leggi. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lo spirito delle leggi

Lo spirito delle leggi (L'esprit des lois) è lo scritto più importante del filosofo francese Montesquieu. Frutto di quattordici anni di lavoro, Montesquieu pubblica la sua opera anonimamente nella Ginevra di Jean-Jacques Rousseau, nel 1748. Due volumi, trentadue libri, un lavoro tra i maggiori della storia del pensiero politico. Una vera e propria enciclopedia del sapere politico e giuridico del Settecento. Contenuto e temi[modifica | modifica wikitesto] L'opera venne attaccata da gesuiti e giansenisti e messa all'Indice (Index Librorum Prohibitorum) nel 1751, dopo il giudizio negativo della Sorbona.