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Mondo social

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The Internet in real time. Memoria e lutto nei social. Guida al caso Facebook-Cambridge Analytica: gli errori del social, la reale efficacia dell’uso dei dati e il vero scandalo – Valigia Blu. [Tempo di lettura stimato: 15 minuti] Il caso Facebook-Cambridge Analytica L’annuncio giunge inaspettato. “Abbiamo sospeso Strategic Communication Laboratories (SCL), inclusa la sua compagnia di data analytics a scopi politici, Cambridge Analytica, da Facebook”, tuona un comunicato diramato giovedì 16 marzo dalla Newsroom del social network di Mark Zuckerberg. La mappa mondiale dei social network che abbiamo usato di più lo scorso anno.

Eccoci con l’appuntamento più atteso dell’anno per i social media manager: Vincenzo Cosenza (Vincos), docente del Master in Social Media Marketing, ha pubblicato la Mappa mondiale sulla distribuzione dei social network nel 2017.

La mappa mondiale dei social network che abbiamo usato di più lo scorso anno

Dai numeri emergono spunti importanti per comprendere come sta cambiando l’uso dei social network nel mondo, dati fondamentali per impostare una social media strategy su mercati esteri. Nelle strategie di internazionalizzazione d’impresa, è fondamentale analizzare anche il mercato digital e social per capire come muoversi su territori a noi sconosciuti. Social media marketing: 8 falsi miti da sfatare. Quando scarseggia la competenza, qualsiasi campo diventa aleatorio.

Social media marketing: 8 falsi miti da sfatare

Nascono falsi miti e credenze infondate, che poi si cristallizzano e diventano verità accettate. Il social media marketing è uno dei campi del digital che meglio si presta alla proliferazione di questi luoghi comuni. Crisi dei social network: ci sono davvero i segnali? Una riflessione. Pensi che Facebook e Google siano gli unici a sapere tutto quello che fai? Sbagli. “Se vuoi mantenere un segreto, devi nasconderlo anche a te stesso”, così scriveva George Orwell in 1984.

Pensi che Facebook e Google siano gli unici a sapere tutto quello che fai? Sbagli

Il “Grande Fratello” personaggio fittizio del capolavoro di Orwell (del 1949) ha cambiato volto molte volte dagli anni ’50 ad oggi. È stato ispirazione di programmi televisivi, di film, diventando attuale oggi più che mai. “Big Brother is watching you”, questo è lo slogan che ricorda nel libro la supremazia assoluta del Grande Fratello. In 1984 non si chiarisce mai che volto avesse il grande fratello, se fosse una persona, un simbolo creato dal partito o un’entità. Oggi sicuramente abbiamo le idee un po’ più chiare su che volto abbia il Big Brother nell’Internet of things.

Kyrre Lien. Odiarsi un po’. La banalità del male - Digital World. Number of social media users passes 3 billion with no signs of slowing. La Trasformazione Digitale riguarda anche te. Lo ammetto, ho sbagliato.

La Trasformazione Digitale riguarda anche te

Quando mi trovo a scrivere qualcosa, raccomando sempre a me stesso di non dire “tutto subito”, ma di lasciare piuttosto la curiosità al lettore almeno fino a metà pezzo. Invece, questa volta, ho anticipato il finale già dal titolo. Il dato di fatto è semplice: viviamo nel pieno dell’era digitale. I 6 falsi miti sulla creazione di contenuti per Facebook. Se pensate che nel mondo dei social sia veramente tutto oro ciò che luccica non potete neanche immaginare quanto vi sbagliate.

I 6 falsi miti sulla creazione di contenuti per Facebook

Quanto c’è di vero? Quanto vi nascondono gli abilissimi Social Media Manager? Vi sarà capitato di sentirne di cotte e di crude su Facebook e su ciò che viene pubblicato sul social network di Menlo Park. Dagli orari migliori e la frequenza di pubblicazione, dalla privacy violata ai contenuti nascosti al nostro network. Bene, oggi vogliamo parlarvi proprio di questo, dei falsi miti sulla content creation per Facebook, quegli evergreen duri a morire che non fanno altro che alimentare false credenze.

Prima di abbandonarvi anima e corpo nell’attenta lettura di questo post, vogliamo ricordarvi che nessuno social media manager è stato maltrattato per aver creduto anche a solo uno di questi luoghi comuni. Facebook non funziona più. Partiamo con il re dei luoghi comuni, con la bufala delle bufale, quella a cui anche noi abbiamo creduto più di una volta. In parte è vero. La smania da smartphone non colpisce gli universitari italiani - Wired.

L'importanza dei social media per l’educazione e l’apprendimento. Negli ultimi anni i pedagogisti e gli educatori, laddove i primi si occupano dei progetti educativi e i secondi dell’azione educativa, si sono ritrovati a fare i conti con nuove sfide derivate dai social media.

L'importanza dei social media per l’educazione e l’apprendimento

L’utilizzo di questi da parte dei millennial (i nati tra il 1982 e il 2004), e in particolare della generazione z (ossia i nati dal 1995 fino al 2010) ha prodotto nuovi quesiti, nuove domande cognitive a cui i ricercatori lavorano per trovare risposte. Quali sono le caratteristiche chiave dei social media e che importanza possono avere oggi per l’educazione e l’apprendimento? Oltre i Millennials: cosa cambia con la Generazione Z?

Sono davvero pochi i brand al mondo che non si sono fatti trascinare dall’ossessione per i Millennials: i Millennials sono molto presenti sui social, i Millennials non comprano case ma biglietti aerei, i Millennials sono fedeli ai brand, eppure dopo centinaia di studi letti è piuttosto evidente che moltissimi autorevolissimi esperti di marketing non sappiano realmente chi siano questi Millennials, perché li confondono con i ragazzi più giovani, quelli nati dopo la metà degli anni ’90: la cosiddetta Generazione Z.

Oltre i Millennials: cosa cambia con la Generazione Z?

La generazione Z è quella che viene dopo la Generazione Y, e come possiamo immaginare porta con sé tratti distintivi molto diversi dalla generazione precedente: prima tra tutte, la “Gen Z” rappresenta tutti i ragazzi nati in un mondo già immerso a pieno nel digitale, a differenza dei fratelli maggiori (i Millennials, appunto) che invece sono i nati e cresciuti nel momento del passaggio di testimone tra analogico e digitale. Le terribili conseguenze di Snapchat: la questione snapstreak. Ci sono delle cose che alcuni non capiranno mai, specialmente chi non è social al 100%.

Le terribili conseguenze di Snapchat: la questione snapstreak

Restringiamo il campo, siamo tra gli appassionati di Snapchat ed oggi vi raccontiamo la triste storia della perdita di uno snapstreak. Nessuno ferito, nessun danno grave, solo l’amara consapevolezza di aver perso tempo e qualcosa di più. Social network e young adults: solitudine, depressione e selfite. Ed ecco la sentenza: coloro che passano circa 2 ore al giorno sui social network corrono tre volte il rischio di sviluppare una spiacevole sensazione di emarginazione dal mondo rispetto a chi ne fa un uso più moderato.

Social network e young adults: solitudine, depressione e selfite

La solitudine dei numeri social Alla luce di questo, sembra che i social network siano passati dall’essere dei facilitatori relazionali – in particolare per quelle persone che hanno più difficoltà a entrare in contatto con gli altri nella vita reale – al rappresentare uno dei principali ostacoli alla relazione. È pericoloso condividere foto dei vostri bambini? Sarà capitato a molti di avere un amico su Facebook o Instagram che posta tantissime foto dei figli: ben presto ci ritroviamo a conoscere una larga serie di informazioni su questi bambini esposti online.

È pericoloso condividere foto dei vostri bambini?

Conosciamo i loro gusti, li abbiamo visti con il costumino da bagno e sappiamo quale scuola frequentano. Di alcuni abbiamo anche visto la geolocalizzazione della casa del loro amichetto preferito. La dipendenza da social network provoca isolamento sociale. C’è chi li usa per fingersi qualcun altro, c’è chi passa il tempo a guardare le vite vivaci degli altri, c’è chi sviluppa una forma di dipendenza da social network. Non servono studi universitari per prendere atto di tutto ciò, eppure la nuova ricerca pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine rivela qualcosa di più profondo e preoccupante: per i giovani i social media potrebbero non essere affatto “sociali”, anzi, sarebbero la causa di isolamento sociale. Dipendenza da social network provoca isolamento sociale Lo studio, realizzato dai ricercatori dell’Università di Pittsburgh, rivela che un maggiore utilizzo dei social media sia legato a livelli sempre più elevati di isolamento sociale percepito insomma la dipendenza da social network in realtà isola le persone.

Le risposte dei giovani da 19 a 32 anni I social oggetto dello studio. Le conseguenze di Facebook: le riflessioni di Mark Zuckerberg. Mark Zuckerberg, co-fondatore e CEO di Facebook, ama comunicare attraverso lettere e post, in particolare quando accade qualcosa di significativo. Ha scritto una lettera quando la sua società è diventata pubblica, una quando è diventato padre e adesso ne arriva una che risale allo scorso giovedì, il 16 febbraio. Il testo da 6.000 parole tocca argomenti quali gli affari esteri, la politica statunitense, il valore del giornalismo di alta qualità.

La diffusione di questo manifesto sembra dovuta al fatto che Zuckerber si sia reso conto delle conseguenze che la sua mega piattaforma sia stata in grado di comportare. Week in Social: da Facebook contro i suicidi ai droni di Snapchat. Se siete arrivati fino qui è perché siete sopravvissuti alle Stories di Whatsapp e gli album di Instagram. Bene, mettetevi comodi perché non avete ancora visto nulla. Sempre più evidente la spinta di Facebook al sociale mentre Snapchat vola in Borsa e Twitter silenzia gli account anonimi.

È venerdì, è Week in Social, la rubrica Ninja per rimanere sempre aggiornati su tutte le novità social della settimana appena trascorsa. Quanto vale veramente un like sui canali social? Alla luce delle sue potenzialità, la crescita del social media marketing entusiasma ogni giorno di più tutti gli operatori del settore. Secondo alcuni studi statunitensi rivolto a 427 marketer, però, l’80% di essi non riesce a quantificare il valore dei propri sforzi sui social media e l’87% dei CMO (Chief Marketing Officer) non può affermare con certezza che i social media generino nuovi consumatori. Eppure, Facebook ad esempio continua a farla da padrone: l’80% delle compagnie parte della classifica di Fortune 500 ha una presenza Facebook attiva.

Dos and don'ts per aumentare la visibilità della pagina Facebook. Internet: gli italiani intrappolati nella bolla di Whatsapp e Facebook - Info Data. Dietro il nuovo Status di WhatsApp ci sono solo motivazioni economiche - Wired. La nuova feature social di Google Maps. Se Instagram Stories adesso mette in crisi Snapchat. Franz Russo Consulente web e social media, content manager e blogger.

Nel 2008 apro questo blog per osservare come la comunicazione stia cambiando con i social media. Latest posts by Franz Russo (see all) E se Snapchat entrasse in crisi per via di Instagram Stories? In effetti, non tutti immaginavano, all’indomani del lancio della opzione che di fatto riprende le Stories di Snapchat, che uno scenario del genere si sarebbe potuto verificare prima o poi.

Allora, secondo quanto riportato da TechCrunch, che ha lavorato incrociando vari dati su questo, Snapchat starebbe adesso soffrendo gli effetti del lancio di Instagram Stories, effetti che si traducono in un calo delle visualizzazioni dal 15% fino al 40%. Cosa c'è da sapere sui community standard di Facebook. La questione sui community standard di Facebook è sempre più dibattuta, dai nudi artistici ai recenti episodi di gruppi dove, giovani “maschi alpha” condividono le foto di amiche e conoscenti, commentandoli con parole violente e offensive.

Molti, in quest’ultimo caso specifico, hanno definito l’atto con parole altrettanto forti ovvero come uno stupro di gruppo virtuale. Come femministi e digital ninja noi non accettiamo una simile denominazione – che afferisce a un crimine terribile per chi lo vive ben più grave di questo tipologia di violenza – per quello che è comunque un crimine e prende il nome di diffamazione con aggravante mezzo pubblicità, violazione della privacy e promozione della violenza sessuale. Crimini che, potete crederci, non sono da prendere sotto gamba da questi conti e marchesi del web. Social media. Tendenze social. Social platforms. A lezione da Spotify su big data e creatività  Uno dei punti più interessanti - e, al tempo stesso, allarmanti - della lettera che Mark Zuckerberg ha scritto l'altro giorno a facebook, su facebook, è quello che riguarda il peso sempre maggiore che le preferenze degli utenti avranno nel definire, ogni giorno, l'aspetto del più grande social network del mondo, votato così a essere più una infrastruttura socio-culturale che un semplice, seppure gigantesco servizio.

Alcune tipologie di commentatori hanno visto in quella lettera il definitivo colpo di grazia al giornalismo; altre un manifesto contro il trumpismo; altre addirittura la morte del digitale come strumento di effettiva comunicazione. I Millennials sono pigri, eterni insoddisfatti e social-dipendenti: la colpa è dei genitori. La vita nascosta dei cyber adolescenti. Weibo supera Twitter in Borsa. I numeri della crisi del social network - Info Data. Buonanotte Smartphone: i dati di MEC sui giovani e gli smartphone - Edumediacom. Facebook come Snapchat: arriva «Camera». Ecco come funziona e cosa cambia. Smartphone.