background preloader

Evo-Devo

Facebook Twitter

L’antico legame evolutivo tra arti e pinne | Pikaia. Le evidenze che testimoniano la realtà del processo evolutivo sono sempre più numerose, provenienti dai campi di ricerca più diversi, ma quelle che furono presentate da Charles Darwin continuano a essere una valida risposta a coloro che chiedono «prove» dell’evoluzione. Tra i concetti che Darwin utilizzò in L’origine delle specie, argomentando a favore della propria teoria, c’è quello di omologia. L’esempio più noto, diventato classico, è quello costituito dall’arto anteriore dei tetrapodi. Avvicinando lo scheletro dell’arto anteriore di diversi tetrapodi (per esempio, uomo, pipistrello, balena, un uccello e un rettile), si può notare come la struttura scheletrica di base si ripeta nelle diverse specie.

Per esempio, ogni osso che compone l’arto anteriore dell’uomo ha un corrispondente in quello del pipistrello, sebbene con forme diverse e differenti dimensioni relative tra le ossa. Riferimento: Andrew R. Dita e genitali, gli stessi geni regolano lo sviluppo. Una specifica sequenza di DNA che regola l'attivazione dei geni Hox, fondamentali per lo sviluppo delle dita dei mammiferi nello stadio embrionale, è coinvolta anche nella regolazione dei geni per lo sviluppo dei genitali esterni. La scoperta suggerisce l'esistenza di un meccanismo ancestrale di regolazione genica che si è poi specializzato in due diverse funzioni e getta una luce sulle malattie genetiche che si manifestano con malformazioni sia dell'apparato genitale sia delle dita (red) I cosiddetti geni Hox sono dei “geni architetti” che nelle prime fasi dello sviluppo definiscono le diverse regioni embrionali lungo l'asse antero-posteriore.

Nei mammiferi, alcuni di questi geni orchestrano poi lo sviluppo delle dita e dei genitali. “L'obiettivo della ricerca era determinare in che modo venga raggiunta la regolazione di geni Hox identici in contesti così differenti", ha spiegato Nicolas Lonfat, coautore dell'articolo. Il coinvolgimento degli stessi geni e meccanismi. Notocorda. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La notocorda, o corda dorsale, è una struttura flessibile a forma di tubo che si riscontra in tutti gli embrioni dei cordati, animali che prendono tale nome proprio dalla presenza di questa struttura durante lo stadio embrionale. La notocorda è disposta sotto la superficie ventrale del tubo neurale. Negli urocordati e nei cefalocordati (e anche nei vertebrati primitivi come Pikaia e Haikouicthys) persiste per tutta la vita adulta come "spina dorsale", mentre nei vertebrati è sostituita dalla colonna vertebrale.

Non è difficile sentir dire che l'embriogenesi ricapitola la filogenesi. Embriogenesi[modifica | modifica sorgente] La notogenesi è la formazione della notocorda a partire dalle cellule dell'epiblasto che costituiscono il pavimento dell'amnios. Questo cordone inizierà a cavitarsi: Vestigia dalla notocorda si trovano nel nucleo polposo dei dischi intervertebrali, ma non nei corpi delle vertebre da cui le cellule notocordali spariscono interamente. In un invertebrato marino le origini della notocorda dei vertebrati. L'origine e l'evoluzione del Phylum dei Cordati, che comprende Vertebrati, Cefalocordati e Tunicati o (Urocordati), è uno dei temi più dibattuti nel campo degli studi evoluzionistici e a questa importante tappa della storia della vita si richiama anche Pikaia. Pikaia gracilens, un fossile della fauna di Burgess, è infatti considerato un possibile antenato comune di tutti i Cordati, uomo compreso (ne abbiamo parlato approfonditamente qui). A fare di questo piccolo organismo del Cambriano un così illustre progenitore è il fatto che fosse dotato di una notocorda primitiva e il Phylum dei Cordati è definito proprio dalla presenza, durante lo sviluppo embrionale, di questa struttura, che costituisce il primo asse della loro struttura corporea.

Nei Vertebrati, durante l'embriogenesi, essa regredisce e ciò che ne rimane sono residui corrispondenti ai nuclei polposi all'interno dei dischi intervertebrali. Antonio Scalari Riferimento: Dinosaur to bird evolution 3of5. La genomica funzionale: il più seducente tra gli approcci alla biologia molecolare. Solo fino a qualche anno fa l’attenzione dei ricercatori era rivolta soprattutto all’individuazione delle molecole coinvolte in una specifica funzione cellulare. Con il progredire delle tecniche di biologia molecolare la possibilità di analizzare i processi cellulari ad un livello più integrato ed unitario è diventata sempre più semplice. Adesso si è infatti in grado di analizzare gli stessi meccanismi di segnalazione nel loro insieme e in rapporto al funzionamento della cellula come singola unità. Sono infatti sempre di più le ricerche che usano un approccio di portata genomica (genome-wide) piuttosto che a livello dei singoli geni (Pikaia ne ha recentemente parlato qui).

A testimonianza di questa tendenza ormai generalizzata, è stato pubblicato su Scientific Reports un articolo sullo sviluppo embrionale dell’anuro Xenopus laevis. Daria Graziussi Riferimenti: Facebook. L'origine comune delle cellule di cuore e polmoni. Www.mtsn.tn.it/servizi_educativi/docenti/te_insegnanti/2008-2009/documenti/evodevo11feb09.pdf.

Darwin oggi: biologia evolutiva dello sviluppo (EVO-DEVO) e genoma. Di Carlo Alberto Redi L’ultimo argomento contro il darwinismo è noto come “disegno intelligente”. I sostenitori di questo argomento credono che la vita, animale e vegetale, sia così complessa che non possa essere spiegata dall’azione casuale della selezione naturale in una visione materialista: può solo essere stata diretta da un creatore. Più precisamente, le visioni meno fondamentaliste di questo pensiero arrivano anche ad accettare l’idea di evoluzione, ma diretta da una Mente esterna superiore. A un certo momento dell’evolvere del vivente (tutto ciò che evolve è comunque opera di Dio), l’opera di Dio si manifesta anche con l’immissione di un’anima razionale e immortale in un organismo vivente.

È da molto tempo che negli USA i creazionisti hanno ingaggiato una vera e propria battaglia per escludere l’insegnamento dell’evoluzione biologica dalle materie di studio, e negli ultimi anni il tentativo è avvenuto anche in Italia. «L’evoluzione è una teoria. L’Autore. Evo-Devo, la biologia evolutiva dello sviluppo. Evo-Devo. Preambolo . Gli esempi di evoluzione portati finora sono quasi tutti esempi di microevoluzione, relativamente semplici da spiegare perche' sono mutazioni puntiformi che determinano l'alterazione della funzione della proteina e stop (anche se la cosa e' un po' semplicistica). I problemi iniziano quando si parla di "macroevoluzione".

Quando, cioe', le variazioni sono molto consistenti. Una cosa e' spiegare la differente forma del becco dei fringuelli delle Galapagos, e un'altra e' spiegare come, da un ancestore comune, siano venuti fuori (nell'evoluzione) e vengano fuori (dallo zigote) un elefante e una talpa. Darwin, come detto in Toccare l’evoluzione con gli occhi , ne era ben conscio. Una nota importante . Se, per un fenomeno, non c'e' ancora una spiegazione, non vuol dire che la spiegazione non esista e, peggio, che non esistera' mai. Altra nota. Come e' andata la storia . La Drosophila melanogaster , c ome gia' detto, e' l'organismo su cui la genetica si e' fatta le ossa.

Evo-Devo. Biologia evolutiva dello sviluppo. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La biologia evolutiva dello sviluppo (in lingua inglese Evolutionary Developmental Biology[1][2], da cui anche il termine divulgativo evo-devo) è la disciplina scientifica che analizza in chiave evolutiva la struttura e le funzioni del genoma (ovvero l'assetto completo di tutto il DNA contenuto in una cellula). Si occupa di indagare il rapporto tra lo sviluppo embrionale e fetale di un organismo (ontogenesi) e l'evoluzione della sua popolazione di appartenenza (la filogenesi)[3]. Questa disciplina si basa sull'assunto che le mutazioni che colpiscono i geni coinvolti nel controllo dello sviluppo embrionale (ontogenesi) possono dare origine a nuovi caratteri nell'adulto (fenotipo), che riproducendosi trasmetterà i nuovi caratteri ai discendenti, dando così il via al processo evolutivo di questi caratteri nella popolazione.

Principî della biologia evolutiva dello sviluppo[modifica | modifica sorgente] Campi di studio[modifica | modifica sorgente] Sintesi estesa.