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POESIA

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Archivio Dedalus. Descrizione: Quando si visionano le operevideo sulla poesia e sui poeti contemporanei non si può non pensare al cinema, al nocciolo del cinema com'è stato al suo esordio: ossia la cattura del tempo attraverso la cornice di un evento nella sua quotidiana spazialità.La vita è sorpresa là dove si è diretto l'obiettivo: così veniva presentata nel 1896 il kinetografo di Edison sulla Gazzetta di Padova.

Le registrazioni dei Lumiè, ancora prima del concetto di montaggio dei russi (Pudovkin, Ejzenstejn) e della grammatica che ne è seguita, sono una giusta pietra miliare nella fenomenologia della memoria poetica in video. Nel manifesto del Cineocchio Dziga Vertov scriverà Io sono il cineocchio. Sono l'occhio meccanico. Sono la macchina che mi mostra quell'aspetto del mondo che può vedere soltanto lei. La raccolta di questi materiali è avvenuta poco alla volta e lungo un percorso di incontri e scoperte che considero parte del viaggio della mia vita. . © 2010 Edizioni Archivio Dedalus Milano. Antonio Saccoccio, Introduzione metrica a L'Allegria di Giuseppe Ungaretti (2005)

Di Giuseppe Ungaretti: Per gentile concessione dell'autore © 2005 tutti i diritti sono riservati La rivoluzione metrica operata da Ungaretti nelle liriche de “L’allegria” parte dalla critica e dalla successiva demolizione del verso tradizionale. Schematicamente si può dire che la distruzione del verso ha un duplice scopo: 1. eliminare la musicalità della metrica tradizionale, che non può adattarsi ai temi drammatici della guerra. 2. mettere in rilievo la singola parola in tutta la sua potenza semantica e fonica. Spieghiamo meglio queste affermazioni. Per Ungaretti gli schemi metrici fissati dalla tradizione costituiscono una prigione in cui non è più possibile esprimersi.

Quindi l’unica soluzione è creare una forma metrica ed un ritmo adatto alle singole occasioni. Per Ungaretti l’ispirazione deve dettare anche la propria misura espressiva. In Veglia per tre volte i verbi al participio passato costituiscono un intero verso, e in tutti i casi si tratta di un quaternario. Un’intera nottata tanto. Nuova pagina 1. Altre News di Maria Callas e Dario Fo Altre news di Abel Ferrara Pier Paolo Pasolini - "Comizi d'amore" - Vedi copertina VHS e altre notizie Pier Paolo Pasolini L'oro nero di Napoli di Curzio Maltese. L’anomalia Ponge. Di Andrea Inglese Parrebbe che nella ricezione della poesia straniera gli automatismi intellettuali, le limitatezze di corporazione, le miopie critico-teoriche si palesino ingigantite e facciano “sintomo”.

Per questo vale la pena decifrare questo particolare sintomo: l’assenza o l’estrema scarsità di Francis Ponge, nell’editoria italiana. Sì, perché è ben strano che un autore morto alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, la cui intera opera è stata raccolta in due volumi nella Pléiade, tra 1999 e 2002, non conosca ad oggi un’ampia traduzione nella nostra lingua. Quando appare, la traduzione di un poeta ha come premessa il variegato interesse che la sua opera ha suscitato presso altri poeti, specialisti della letteratura in questione, critici militanti. Per conseguenza, la mancata traduzione indica un vasto fronte di disinteresse.

Ed è senza dubbio il destino di Ponge, in Italia. [1] Francis Ponge, Méthodes, Gallimard, 1961, p. 37. [3] Ivi, p. 202. Berardinelli o il talento dello scavafosse. Andrea Inglese Il vero talento commerciale di uno scavafosse non si vede da come scava una fossa e ci ripone il corrispondente cadavere, ma da come riesce a vendere innumerevoli volte agli stessi clienti il seppellimento dello stesso cadavere, come se quest’ultimo fosse sempre fresco di trapasso. Uno degli scavafosse più illustri e di successo che il saggismo italiano abbia si chiama Alfonso Berardinelli, e ha ottenuto una discreta fortuna editoriale seppellendo da trent’anni quello che lui considera un cadavere sempre fresco di trapasso, la poesia italiana. Ora, tutti sanno quanto la grande editoria si disinteressi di un genere poco redditizio come la poesia. E di come questo disinteresse sia, di conseguenza, il medesimo che esibiscono le pagine culturali della stampa quotidiana.

Scavare una fossa, e sbatterci dentro un autore, è cosa che ognuno, anche di recentissima alfabetizzazione, è capace di fare. Semicerchio - Rivista di poesia comparata. Appuntamenti Il Comune di Firenze - Quartiere 2 Semicerchio. Rivista di poesia comparata e il Dipartimento di Lingue e Letterature Neolatine dell'Università di Firenze hanno il piacere di invitarvi all'incontro con Sala Comparetti Facoltà di Lettere e Filosofia, Piazza Brunelleschi 3 - Firenze Venerdì 3 ottobre 2008 h.17 Intervengono: Franca Pecchioli (Preside della Facoltà di Lettere) Giovanna Angeli (Dir. del Dip. di L. Introduce: Michela Landi (Università di Firenze) SEMICERCHIO A SALONICCO per la Giornata Mondiale della Poesia In occasione della Giornata Mondiale della Poesia l'Istituto Italiano di Cultura di Salonicco, in collaborazione con il Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università degli Studi di Siena ed il Dipartimento di Italianistica dell'Università Aristotele di Salonicco, ha promosso la conferenza del Prof.

Il ruolo sociale della poesia: il dibattito internazionale sulle pagine della rivista Semicerchio. Festival di Poesia Medievale. Guida alla poesia. INCONTRI. Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York in mostra a Milano. Storia dell'articolo Chiudi Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 20:05. Jackson Pollock, Number 27, 1950 - Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6 x 269,4 cm Gli olii che gocciolano con irruenza ritmata, a tratti ossessiva e il gesto pittorico rivoluzionario.

E ancora i campi di colore emozionalmente distesi. Sono queste solo alcune delle caratteristiche che hanno reso celebre la scuola newyorchese dell'espressionismo astratto che in ebbe Jackson Pollock il campione più noto. Quando dopo gli orrori della seconda Guerra mondiale era divenuto impossibile dipingere al cavalletto fiori, nudi sdraiati e suonatori di violoncello, non restava niente di meglio di una buona pittura sul niente per far fronte alla crisi morale di un mondo in preda al caos. Così Barnett Newman e Mark Rothko spiegano l'origine di quella che la critica definirà la scuola di New York. Protagonista indiscussa della mostra è l'opera Number 27 di Pollock. Permalink. Per riconoscere la poesia: tre connotati. “Così io, Stella ebrea, ho beffato le SS”

Esce il diario della figlia di Giulio (il comandante Laghi) “In Val di Lanzo, tra streghe e giochi, aspettavo la libertà” E così, la memorialistica subalpina, accanto a Natalia Ginzburg, Virginia Galante Garrone, Lalla Romano, si arricchisce di un’ulteriore orma femminile: Stella Bolaffi Benuzzi, una signora ruotante intorno a un intimo filo di ferro, nonché ramo orgoglioso di un albero genealogico costellato di francobolli, di rarità in rarità risalendo al 1890, quando nonno Alberto fondò la pregiata ditta torinese, cedendo il testimone nel 1944 al figlio Giulio, il comandante Laghi, alla guida in Val Susa della divisione di Giustizia e Libertà «Stellina», come la figlia. «Ha una sua (!) Borghesissima paura della parola “politica” - lo ritrarrà Ada Gobetti -.

La guerra la combatte e la paga generosamente». Nel nome del padre è il journal di Stella Bolaffi Benuzzi La balma delle streghe (Giuntina, pp. 184, €15, prefazione di Paolo Rumiz). Perché solo adesso La Balma? Frederick Seidel: “Metto in versi la bellezza veloce della moto” Frederick Seidel, che cosa significa oggi essere un poeta americano? «Proprio non lo so. L’unica cosa che so è che scrivo poesie. E so che quasi tutti i poeti americani insegnano all’università mentre io non lo faccio». E perchè non insegna? «Perchè non voglio. Come scrive un poeta? «Io scrivo ogni giorno.

È difficile formare dei concetti e dare loro forma di poesia? «La mia poesia è per la maggior parte fatta di “stanze”, ma ha anche delle rime. La sua ultima raccolta «Nice Weather» è consacrata a descrivere il mondo di oggi in poesia... «È vero, nella mia poesia includo la politica, i luoghi che conosco e i viaggi che ho fatto in giro per il mondo». Lei scrive a mano? «No, sul computer perché mi sembra il mezzo più fluido per trasmettere quello che si ha dentro senza interferenze». È vero che lei è un grande ammiratore di Eugenio Montale?

«Sì, per il suo shock elettrico e le sue sorprese. Chi sono i suoi poeti favoriti? «Thomas Stearns Eliot e Ezra Pound. Lei dove pubblica? Per quale motivo? Eros. L’età (e i dolori) dell’abbondanza. L’amore è le sue diverse forme è il tema indagato nell’edizione 2013 del Festival della filosofia di Modena. La sociologa Eva Illouz interviene domenica (alle ore 15) a con una lezione magistrale dal titolo Perché l’amore fa male. Ne pubblichiamo un estratto. La forma sociale assunta dalla relazione amorosa moderna ha come tratto essenziale la figura della scelta, sessuale ed emozionale. Se nel passato l’amore veniva concepito come un “evento”, ora si concepisce nella modalità della scelta. I cambiamenti nell’ecologia e nell’architettura della scelta possono essere descritti nei termini di una “grande trasformazione” della relazione amorosa. La Grande Trasformazione, lo ricordo, è il titolo che lo storico Karl Polany ha dato al processo attraverso il quale il capitalismo ha sganciato le relazioni economiche dalle comunità.

Queste trasformazioni delle modalità della scelta amorosa hanno avuto un impatto profondo sull’esperienza amorosa e più precisamente sulla sofferenza d’amore. Salvate il soldato Ungaretti di Leonardo Raito | Com.Unità. Ma dobbiamo continuare. Di Andrea Cortellessa Era superstizioso, Elio. I suoi amici lo sapevano bene, ed evitavano di sfidare la sua collera leggendaria. C’è anche chi fra loro – come a ironicamente sancire un discepolato “segreto” – ha mutuato una sua superstizione a rovescio: impostando la sua opera proprio su quel numero, otto, che Elio chissà perché evitava come la morte.

Stando così le cose, appunto della morte non si poteva parlare in sua presenza. Neppure io mi sono azzardato, in effetti, scrivendo della sua opera. La poesia straordinaria che in Lezione di fisica (1964) s’indirizza ad Alfredo Giuliani col titolo Oggetti e argomenti per una disperazione attacca così: «Che sappiamo noi oggi della morte / nostra, privata, poeta?». Ecco, l’amore: che nella poesia di Elio – come da millenaria tradizione – alla morte sempre si associa. L’episodio mette in scena tanti caratteri tipici di Elio. Morte è poi quella del vivere sociale che, aveva scritto Ungaretti, si sconta vivendo.

Elio Pagliarani, la poesia che agisce. Di minima&moralia pubblicato martedì, 12 marzo 2013 · Aggiungi un commento (Fonte immagine: Dino Ignani.) di Maria Lo Conti Sono gli anni Sessanta e in via Vittorio Veneto, a Roma, una libreria Einaudi ospita un evento – forse la presentazione della ristampa dei Novissimi o forse un incontro sul Gruppo 63 – che si trasforma subito in una singolare baldoria. C’è un’atmosfera scalmanata e rissosa, tutti attaccano tutti, il pubblico schiamazza, il gruppo di giovani autori invece di presentarsi compostamente inveisce contro l’anemica inerzia della letteratura italiana. La situazione si fa sempre più tesa finché a un tratto uno degli autori si alza, si avvicina a una delle pareti su cui erano esposte le gigantografie di alcune poesie e comincia a leggere ad alta voce – una voce roca e imponente – Oggetti e argomenti per una disperazione, e nella sala cala finalmente il silenzio.

Pagliarani amava il teatro e per molti anni fu critico teatrale per “Paese Sera”. Giuseppe Bertolucci scuote con la poesia "Alfabeto italiano" Archivio storico A fil di rete ----------------------------------------------------------------- Giuseppe Bertolucci scuote con la poesia "Alfabeto italiano" Iprogrammi piu' belli capitano cosi' : quasi per caso, senza essere strombazzati, nel bel mezzo di una serie non troppo esaltante.

"Alfabeto italiano" (Raitre, domenica, ore 22.55) e' parso finora una grande occasione perduta: il prezioso materiale delle Teche Rai ha subito speso il peggiore degli affronti: quello della supponenza del riutilizzo incongruo. Poi e' arrivato "In cerca della poesia" di Giuseppe Bertolucci, un incantevole documento da conservare con amore (mi raccomando Barbara Scaramucci, lo diffonda nelle scuole!). Ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da RCS attraverso la sezione archivi, spetta in via esclusiva a RCS e sono pertanto vietate la rivendita e la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi modalitá e forma, dei dati reperibili attraverso questo Servizio. CNI UNESCO - Giornata mondiale della poesia 2013. La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente.

La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace. L’UNESCO negli anni ha voluto dedicare la giornata all’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni. Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica. Prof. Giovanni Puglisi Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO Tipologia di iniziativa: Le parole per dirlo. In cerca della poesia. Giuseppe bertolucci incerca della poesia alfabeto italiano poeti novecento montale pasolini ungaretti Se si va in cerca della poesia nell'archivio delle Teche Rai, come ha fatto Giuseppe Bertolucci nel 1999 per realizzare il suo film di montaggio "In cerca della poesia" per la serie "Alfabeto italiano", se ne trova eccome: interventi, letture d'autore, immagini suggestive, incontri emozionanti con i più grandi poeti del '900.

C'è solo l'imbarazzo della scelta ed è facile per fortuna incontrare i volti e le voci di personalità come Eugenio Montale, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Giuseppe Ungaretti e tanti altri. Nel suo viaggio attraverso la poesia italiana più recente Giuseppe Bertolucci tocca molti temi nevralgici del fare poetico sui quali interpella indirettamente alcuni grandi autori che trasmettono così le loro esperienze umane e artistiche alle generazioni successive. Le Printemps des Poètes. In Poesia - Filosofia delle poetiche e dei linguaggi | Blog Journal and Archive diretto da Antonio De Lisa. Appunti presi al volo per un manuale di scrittura in versi ancora tutto da scrivere (e che probabilmente non scriverò mai) | vibrisse, bollettino. Riparte ipoetisonovivi.com: una poesia al giorno da leggere in classe |