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Pblcmc - studiare e presentare il PBL. Intro generale da wikipedia Presentazioni introduttive di Alberto Garniga:da Slideshare su intro: da Prezi su linee guida generali: slide su linee base: da slide su come passare dal modello della lezione a quello della didattica per progetti: visibile anche su Slideshare tesi di Alberto Garniga, l'infografica di sintesi finale: I padriDEWEY padre della moderna pedagogia americana, maestro di Kilpatrick, autore del testo fondamentale Esperienza ed educazione in cui si teorizza il learning-by-doing e il fondamento democratico del metodo attivo nella didattica.

pblcmc - studiare e presentare il PBL

Su wikipediaKILPATRICK il suo testo fondamentale The Project Method: the use of the purposeful act in the educative process è consultabile liberamente su open Library: Video esplicativiAltri video efficaci utili per capire filosofia e logica del PBL: - - Bello, veloce e utile: Materiali dal progetto Did@TIC di Microsoft Qui trovate link a presentazioni introduttive e ad alcuni approfondimenti in italiano ed in inglese. Blendspace. Design Didattico. Metodologie Attive. Problem Based Learning: “piante a rischio” Il PBL, problem based learning, è una metodologia didattica attiva che presuppone l’apprendimento basato su problemi reali.

Metodologie Attive. Problem Based Learning: “piante a rischio”

Agli studenti viene posto un problema, il più possibile autentico, da risolvere, e per la risoluzione del quale all’inizio non possiede tutte le conoscenze necessarie. Indagando per la risoluzione del problema, in singolo o in gruppo, apprende contenuti disciplinari e non. Nel video, dopo una breve introduzione teorica al tema, viene proposto un esempio reale di pbl: “piante a rischio”, in cui si chiede ai ragazzi non solo di individuare le piante a rischio presenti nel proprio territorio, ma anche soluzioni idonee al superamento del rischio. Al termine i ragazzi avranno dato una loro risposta al problema, ma allo stesso tempo avranno imparato, ad esempio, l’ubicazione di uffici pubblici connessi alla protezione dell’ambiente, la possibilità di contattare centri di ricerca e di visitare orti botanici. Emiliano Onori Altri video presenti qui. Il sito italiano di CodeWeek.EU.

TEMPO - Avanguardie Educative. Gli studenti usano il Web e i social ma pochi hanno conoscenze avanzate delle tecnologie digitali.

In sospeso

Una mappa per la formazione digitale degli insegnanti – BRICKS. Scarica la versione PDF del lavoro La situazione delle tecnologie nella scuola italiana L’ultima legge sulla scuola (riguardo all’aggettivazione della quale credo debba essere almeno lasciata libertà di giudizio) stabilisce l’ingresso delle competenze digitali tra quelle irrinunciabili per gli studenti, in accordo col piano Scuola Digitale e richiamando quanto già stabilito – ma senza conferire ad esse autonoma dignità – nel profilo degli studenti in uscita dalla scuola dell’obbligo del ministro Fioroni del 2007 (1). Mettere l’accento su questo aspetto della formazione delle nuove generazioni altro non è che prendere coscienza di un problema già fortemente sentito dalla scuola: la necessità di trasformare le presunte abilità digitali degli studenti in vere e proprie competenze. Purtroppo a ostacolare le intenzioni della nuova legge ci sono almeno due problemi di fondo.

Figura 1 – Dati sulla connettività. Figura 2 – Dati sull’incremento del numero di computer per ogni 100 studenti. 1. 2. 3. Doodle. Siti utili per i docenti. Trasformare gli ambienti di apprendimento: gli esempi di 5 scuole italiane. Generatore 1,2,3 la tua Webquest - Aula Siglo XXI. I mestieri di Palermo WebQuest 123. Coding...senza pc. Cambiare i paradigmi dell'educazione. Steven Johnson. Tutto quello che fa male ti fa bene. “Questo libro è un lavoro di persuasione vecchio stile, che in ultima istanza mira a convincervi di una cosa: la cultura di massa negli ultimi trent’anni è diventata, in media, più complessa e intellettualmente impegnativa”.

Steven Johnson. Tutto quello che fa male ti fa bene

Steven Johnson studioso di neuro scienza, giornalista e scrittore, dopo il successo del suo libro “La nuova scienza dei sistemi emergenti” si è dato il difficile compito di spiegarci e, conseguentemente, convincerci del fatto che la dimensione multimediale non solo non ottunde le nostre capacità mentali ma al contrario le potenzia e le sviluppa. Questo incremento, l’effetto Flynn, non sembra derivare né dall’indubbio miglioramento dell’alimentazione né dall’istruzione.

Ma se i cambiamenti cognitivi non sono generati da questi fattori, da dove hanno origine? Steve Jobs usava sottolineare la differenza tra Televisione e Internet sostenendo che se la prima ci fa inclinare indietro, rilassare, l’uso di Internet ci fa inclinare in avanti, concentrare, impegnare. Come nascono le buone idee? AULA 3.0 Liguria. Miur e Indire - Introduzione scuola digitale 2.0. MIUR - Scuola Digitale.