NOVECENTO. Caratteri generali sul Novecento Mai come nel Novecento la cultura artistica ha conosciuto una tale velocità di evoluzione.
Nel corso di questo secolo le novità e le sperimentazioni artistiche si sono susseguite con ritmo talmente incalzante da fornire un quadro molto disomogeneo in cui è difficile la organizzazione del tutto in pochi schemi interpretativi. Decine e decine di movimenti e di stili si sono succeduti, esaurendo la loro presenza, a volte, nel giro di pochi anni o al massimo di qualche decennio. La storiografia di questo secolo, nella maggior parte dei casi, risulta un elenco, più o meno dettagliato, dei tanti movimenti e protagonisti apparsi alla ribalta della scena artistica. Ciò, tuttavia, fornisce scarsi riferimenti di catalogazione critica. 1. la comunicazione 2. la psicologia 3. il relativismo. 1.
La comunicazione è quell’atto mediante il quale si ottiene una trasmissione di informazioni da un soggetto (emittente) ad un altro soggetto (ricevente). 2. 3. Il Futurismo. Il Futurismo Sommario: La nascita del movimento - sue caratteristiche fondamentali I manifesti del Futurismo nelle diverse arti - La poetica: il manifesto letterario del movimento - Marinetti - Palazzeschi - G.
P. Lucini La nascita del movimento Il Futurismo fu fondato da Filippo Tommaso Marinetti a Parigi nel 1909, anno in cui sul “Figaro” apparve il primo “Manifesto del Futurismo”. Vi si mescolavano elementi ideologici ripresi da Nietzsche, Bergson, Sorel, D’Annunzio, Zola ed altri ancora. Il primo aspetto di questo movimento fu la esplicita ribellione e il rifiuto totale della cultura presente e della tradizione, che si espressero nella volontà di distruzione di tutto ciò che apparteneva al passato, talché Marinetti poteva scrivere: “Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie di ogni specie...e vengano dunque, gli allegri incendiari dalle dita carbonizzate!...
Suvvia! LE AVANGUARDIE RUSSE. Nei primissimi anni del Novecento in Russia si erano sviluppate molte correnti poetiche di avanguardia, che seguivano con interesse, ma anche con autonomia, i movimenti culturali dell'Europa occidentale.
In particolare il simbolismo russo aveva raggiunto risultati poetici di grande valore e aveva preparato in letteratura un terreno su cui il futurismo poteva facilmente attecchire, come avvenne nel resto d'Europa.Già nel 1905 la rivista letteraria simbolista di Marinetti, "Poesia", era letta in Russia e promuoveva scambi letterari tra i due Paesi.Così non stupisce che tra il 1909 e il 1910 comparvero su riviste russe molti articoli sul futurismo italiano. In quegli stessi anni Balla espose le sue opere in quattro città russe. Nel 1911 e poi nel 1912 vennero in Italia diversi artisti cubisti russi che cominciavano a essere contagiati dal futurismo ( si consideravano dei cubofuturisti), tra cui Kamenskij intenzionato a imparare "l'arte futurista del pilotaggio". Date di riferimento: Vladimir Vladimirovič Majakovskij. Vladimir Majakovskij Biografia[modifica | modifica wikitesto] Nel 1911 si iscrisse all'Accademia di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca dove incontrò David Burljuk, che, entusiasmatosi per i suoi versi, gli propose 50 copechi al giorno per scrivere.
Nel maggio del 1913 fu pubblicata la sua prima raccolta di poesie Ja! (Io!) In trecento copie litografate. Aderì al cubofuturismo russo, firmando nel 1912 insieme ad altri artisti (Burljuk, Kamenskij, Kručёnych, Chlebnikov) il manifesto Schiaffo al gusto del pubblico «dove veniva dichiarato il più completo distacco dalle formule poetiche del passato, la volontà di una rivoluzione lessicale e sintattica, l'assoluta libertà nell'uso dei caratteri tipografici, formati, carte da stampa, impaginazioni.»[5] Nel 1915 pubblicò Oblako v stanach (La nuvola in calzoni) e l'anno successivo Flejta-pozvonočnik (Flauto di vertebre).
Nella sua lettera di addio scrisse: «A tutti. Opere[modifica | modifica wikitesto] Teatro[modifica | modifica wikitesto] (Ebook - Ita - Poesie)Vladimir Majakovskij, Poesie(1) Carmelo Bene - Majakovskij "All'Amato Me Stesso" (Poesia)